Plastica

Il mercato del vergine risente della debolezza dei prezzi del petrolio, ma il contesto macroeconomico e geopolitico presenta dei rischi

Mercoledì, 21 Maggio 2025

PET, PE e PP

  • Consolidamento del trend di aumento delle importazioni di plastica vergine e riciclata a basso costo in Italia e più in generale in UE. Nel 2024, in Italia le importazioni di PET con viscosità>=78 ml/g da Vietnam e Turchia sono aumentate rispettivamente del 58% e del 65%. Da segnalare come la maggior disponibilità di offerta da queste origini è strettamente legata a un’affluenza sempre maggiore di prodotto cinese in questi Paesi. Nel Q1 2025, le esportazioni cinesi di PET hanno registrato un aumento del 16% rispetto al Q1 2024, toccando livelli record per il periodo;
  • Policy europee in materia di sostenibilità (PPWR, SUP): il maggiore incentivo all’utilizzo di riciclato rappresenta uno stimolo alla domanda. La maggiore richiesta di plastica riciclata, in un contesto di raccolta insufficiente, rappresenta un fattore di supporto al mercato del riciclato. Tuttavia, in assenza di vincoli su origine/qualità del prodotto utilizzato, la quota di riciclato potrebbe essere raggiunta con prodotto a basso costo da Paesi extra-UE.
  • Prospettive di crescita economica limitata a livello globale sia sul 2025 che sul 2026 rappresentano un freno alla domanda, nonché un fattore ribassista sulle quotazioni. Il fondo monetario internazionale, ad aprile, ha rivisto a ribasso le precedenti proiezioni di gennaio 2025. In particolare, il PIL globale è previsto al 2,8% nel 2025 e al 3% nel 2026, una significativa frenata rispetto al 3,3% del 2024 e una revisione al ribasso rispetto alle stime precedenti (3,2% per il 2025).
  • Sovracapacità produttiva a livello globale, trainata dalla Cina

Elementi di rischio

  • Politiche commerciali USA: Sebbene le tariffe reciproche USA siano state sospese fino a luglio 2025 e sia entrato in vigore il 14 maggio l’accordo commerciale tra USA e Cina relativamente alla riduzione dei dazi, l’evoluzione e l’impatto delle politiche commerciali resta da attenzionare. Nel mercato del polietilene e del polipropilene gli USA rivestono il ruolo di esportatore netto, pertanto, determinanti sulle dinamiche dei prezzi sono soprattutto le eventuali contromisure adottate dai principali partner commerciali. Tra le principali destinazioni del prodotto USA figurano soprattutto Messico e Canada (con scambi già regolati dagli accordi USMCA), ma su alcune referenze come il polietilene, anche Cina, UE e Brasile rappresentano destinazioni rilevanti. Il mercato USA potrebbe quindi andare incontro ad una contrazione della domanda estera legata ad eventuali contromisure adottate dalle destinazioni menzionate in risposta alle tariffe introdotte da Trump. A partire dai dazi all’import annunciati dalla Cina, che rappresenta il primo importatore globale di polietilene, con il 15% del fabbisogno importato dagli USA. Il dazio cinese potrebbe comportare da un lato uno spostamento della domanda asiatica su origini alternative (Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita) e dall’altra un aumento dell’offerta USA per altre destinazioni, fattore potenzialmente ribassista sulle quotazioni americane.
  • La debolezza dei prezzi del petrolio e derivati, conseguentemente a un livello di offerta tendenzialmente in aumento - nei Paesi non Opec – in uno scenario di domanda globale minacciata dal clima di incertezza geopolitico rappresenta un fattore ribassista sulle quotazioni della plastica vergine.
  • Prezzi

  • Supply/Demand & Trade

 

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