Successivamente all’annuncio di inizio marzo dei dazi cinesi (100% specifici per il prodotto canadese ed in via di negoziazione per una più ampia lista di beni provenienti dagli USA), le quotazioni dei piselli gialli e verdi in Saskatchewan hanno mantenuto una tendenza di calo (rispettivamente -8% e -6%), che solo nei primi giorni di maggio, sembra aver trovato freno. Prosegue invece il trend deflattivo sul mercato statunitense dei piselli verdi, le cui quotazioni, a livello medio mensile, da marzo sono scese del -23%. Il calo della domanda internazionale, accentuato dal termine delle importazioni a dazio nullo da parte dell’India, ed un mercato globale ben approvvigionato, hanno contribuito alle pressioni ribassiste.
In Francia, le quotazioni hanno mantenuto la limitata volatilità che ha caratterizzato questa campagna sin dal suo inizio. Le pressioni rialziste legate a una minore disponibilità di prodotto risultano infatti bilanciate dagli effetti ribassisti indiretti, derivanti dallo spill-over del mercato della soia e dei suoi derivati.
CANADA: Nel mese di aprile, AAFC ha confermato i dati di bilancio del report precedente, sia per la campagna in corso che per la prossima. Per quest’anno, ci si attende quindi una produzione di oltre 3 Mio t (+4%) che, assieme agli stock di riporto a livelli record (+134%), comporterebbe un livello di offerta totale pari a 3,8 Mio t, +15% rispetto alla campagna corrente. Nella campagna in corso, le esportazioni cumulate, che da inizio campagna si erano mantenute a livelli superiori rispetto al 2023/24, con il mese di febbraio hanno subito un marcato rallentamento, risultando del 15% inferiori rispetto all’anno scorso.
USA: USDA ha pubblicato i primi dati relativi alle intenzioni di semina per la campagna 2025/26, prevedendo un calo dell’8% delle superfici destinate alla coltivazione di piselli. Il calo è atteso in quasi tutti gli stati produttori, con un -7% in Montana (primo produttore) e un -13% in North Dakota. Le semine stanno al momento procedendo senza problemi e al 5 maggio erano state completate al 43%, in anticipo rispetto allo scorso anno (37%). Per la campagna in corso, le esportazioni cumulate fino a febbraio risultano superiori del 23% rispetto alla precedente. Tuttavia, a fronte di offerta totale disponibile sul mercato USA inferiore del 10% rispetto alla scorsa campagna, il ritmo attuale di export non appare sostenibile e riteniamo sia destinato a rallentare nelle fasi finali della campagna.
INDIA: Dopo l’ulteriore estensione del dazio nullo sulle importazioni di piselli gialli, attualmente in vigore fino alla fine del mese, permangono le incertezze sulle prossime decisioni governative. Si attendono restrizioni con l’obbiettivo di evitare il calo eccessivo dei prezzi interni e di proteggere i produttori locali.
CINA: Dopo i primi due mesi dell’anno in cui le importazioni si erano mantenute inferiori rispetto al 2024, a marzo la Cina ha registrato una ripresa, raggiungendo a livello cumulato un +11% rispetto allo stesso periodo del 2024.
Il Canada si conferma primo fornitore, ma è bene notare che i dati sono relativi al periodo antecedente l’entrata in vigore del dazio al 100%.
UNIONE EUROPEA: Le importazioni cumulate da inizio campagna al mese di febbraio risultano inferiori del 89% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e dell’80% rispetto alla media quinquennale, risultando così ai livelli più bassi degli ultimi 10 anni (seconda solo alla campagna 2015/16). Per la prossima campagna le superfici sono date in marcato calo in tutte le principali aree produttive: Spagna, Germania, Romania, Lituania e Francia, per la quale i dati di aprile del Ministero dell’Agricoltura prevedono aree inferiori del 4,6%. A livello comunitario le semine potrebbero quindi contrarsi del -18% per una produzione attesa di 1,84 Mio t, -11% rispetto allo scorso anno.
UCRAINA: A fine aprile le semine sono state completate sull’88% delle superfici previste. I dati confermano l’atteso aumento delle aree (+10%). La ripresa delle esportazioni sembra consolidarsi per la seconda campagna consecutiva, dopo il minimo durante la stagione 2022/23. A livello cumulato a gennaio, le esportazioni risultano superiori del 19% rispetto alla scorsa campagna e del 5% rispetto alla media quinquennale.