Le quotazioni dell'olio di palma hanno guadagnato una forte competitività rispetto agli altri oli vegetali, con ribassi di oltre il 10% in media, tra aprile e maggio, sulla borsa malese, di oltre il -7% per l'olio di palma grezzo quotato a Rotterdam (-3,5% il raffinato) e quasi il -9% per l'olio di palma raffinato bifrazionato quotato a Milano, dove ha inciso anche la dinamica di rafforzamento dell'euro sul dollaro. A seguito di questi ribassi, l'olio di palma è tornato a sconto rispetto a tutti gli altri principali oli vegetali.

La tendenza ribassista dei prezzi è il risultato di un marcato recupero produttivo in Malesia a partire dal mese di aprile , a fronte di una domanda che è rimasta ancora particolarmente contratta: le importazioni indiane di olio di palma grezzo, in aprile, sono risultate in calo del 30% rispetto al mese precedente e del 46% rispetto alla media triennale. Nel corso della primavera, dunque, gli stock di olio di palma nel Sud Est asiatico hanno ripreso ad accumularsi, stagionalmente, e per la prima volta da agosto 2024 hanno superato il livello dell'anno precedente in Malesia.

In molti Paesi importatori gli stock di olio di palma sono ai minimi. Lo sconto sviluppato rispetto ai principali oli vegetali, un'offerta di seme di soia inferiore al previsto in Sud America e la scarsità di offerta di olio di girasole fino ai nuovi raccolti, tuttavia, stanno già spingendo ad un aumento delle esportazioni di palma dai Paesi esportatori, per soddisfare una domanda che sta crescendo. 

Per questo motivo, si ritiene che lo spazio di ulteriore discesa delle quotazioni sia a questo punto limitato. Un ulteriore recupero produttivo sarà compensato dall'aumento della domanda in un contesto di stock ancora bassi nei Paesi utilizzatori e di livelli di produzione che continuano a subire il freno di una struttura produttiva caratterizzata dal problema dell'invecchiamento delle piantagioni.