Ad aprile i prezzi europei del mais hanno registrato ribassi: in media, rispetto a marzo, -1,5% sulla prima scadenza di Euronext, -1,7% su Bologna (c.tto 103) e -1,5% su Milano (ad uso alimentare). Il principale fattore ribassista è stato l’aumento del tasso di cambio dell’euro sul dollaro: +4,1% rispetto a marzo, ai massimi da febbraio 2022. Un euro più forte rende più economiche le importazioni, contrattualizzate in dollari, permettendo una discesa dei prezzi in euro. Questo trend è proseguito anche nelle prime settimane di maggio, con cali soprattutto sui prezzi finanziari (-6,1% su Euronext rispetto ad aprile, -0,2% su Bologna e -0,9% su Milano).
Nel WASDE di maggio, USDA ha pubblicato i primi bilanci per la campagna 2025/26. Gli sviluppi più rilevanti relativi ai principali player sono i seguenti:
- Stati Uniti: è stato rivisto a rialzo l’export per la campagna corrente a 66 Mio t, +1,2 Mio t rispetto alla stima precedente e +13% rispetto al 2023/24, a fronte di un ritmo di esportazioni particolarmente sostenuto (+26% rispetto al 2023/24 al 24 aprile). Questo ha portato ad una revisione a ribasso delle scorte finali a 35,9 Mio t, -20% rispetto alla scorsa campagna. Per il 2025/26, le semine procedono in anticipo rispetto alla media quinquennale, e ad inizio maggio le aree in condizioni di siccità erano il 20%. USDA prevede un aumento produttivo del 6,4% grazie a maggiori aree e rese record. La maggiore disponibilità di prodotto consentirebbe da un lato un aumento degli utilizzi (+1,15% i consumi, +2,9% le esportazioni), ma anche un accumulo di scorte (+27%).
- Ucraina: ad aprile le esportazioni hanno continuato a rallentare. Sono state esportate 1,75 Mio t di mais, -21% rispetto a marzo e -54% rispetto ad aprile 2024. L’export cumulato è di 15,9 Mio t, - 21% rispetto al 2023/24 (-25% previsto da USDA sul totale di campagna). Per il 2025/26, le semine sono ormai complete al 73%. USDA prevede un aumento produttivo del 14% grazie a maggiori aree e rese, ma su livelli ancora minori rispetto alla media pre-conflitto (-9% vs 2018-2021). Anche le esportazioni sono previste in recupero (9%) ma ancora decisamente inferiori rispetto alle campagne precedenti. Le scorte sono previste in aumento, ma esclusa la campagna corrente rimarrebbero ai livelli più bassi dal 2010/11.
- Unione Europea: in Francia le semine 2025/26 procedono in linea con la media quinquennale. USDA prevede un aumento produttivo del 1,2%, a fronte di aree in calo (-5,2%) compensate da maggiori rese (+6,7%). La percentuale è inferiore rispetto a quanto stimato dalla Commissione Europea (+9,5%) e da Coceral (+8%).
- Brasile: le semine di mais di secondo raccolto sono terminate a metà aprile, procede intanto la raccolta del mais di primo raccolto, in leggero anticipo rispetto alla media quinquennale. USDA ha rivisto a rialzo la sua previsione di produzione 2024/25 a 130 Mio t, +4 Mio t rispetto ad aprile e +5 Mio t rispetto alla previsione di Conab. Per il 2025/26 la produzione è prevista in leggero aumento (+0,8%) grazie a maggiori aree che compenserebbero un calo delle rese. Le esportazioni sono previste stabili.
- Argentina: al 7 maggio la raccolta 2024/25 era completa al 35%, in anticipo rispetto alla media quinquennale, e le condizioni riportate sono decisamente migliori rispetto all’anno scorso. Per il 2025/26, USDA prevede un aumento produttivo del 6% grazie a maggiori aree seminate.