L'International Nut and Dried Fruit Council (INC), in occasione della conferenza di Palma di Maiorca di inizio maggio, ha condiviso le anticipazioni delle prime previsioni di produzione per la campagna 2025.
In Costa d’Avorio, primo produttore a livello globale, dopo il raccolto 2024 limitato da una scarsa fioritura, la produzione 2025 è prevista recuperare del 4% a 1,25 Mio t, in linea alle precedenti anticipazioni Areté. Si tratterebbe della terza produzione più alta di sempre.
Il blocco all’export di materia prima annunciato dal governo ivoriano a inizio stagione — che ha consentito ai trasformatori locali di approvvigionarsi di circa 650.000 t di prodotto — è stato revocato. Tuttavia, il ritmo delle spedizioni risulta marcatamente inferiore rispetto a quello registrato nella scorsa campagna. Nei primi quattro mesi del 2025, le esportazioni di materia prima sono calate del 40% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Aumentano, invece, le spedizioni di kernel, soprattutto verso Vietnam, USA e Germania: da gennaio ad aprile, +13% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Nonostante il previsto aumento produttivo in Costa d’Avorio, l’offerta complessiva dell’Africa Occidentale nel 2025 è attesa calare del 4% a 2,61 Mio t, sulla scia di raccolti inferiori in altre aree chiave (-18% in Ghana, -12% in Benin, -52% in Togo).
Aspettative di cali anche sui raccolti in Asia, dove i ritardi nella raccolta unitamente a un meteo non ottimale durante la fase di sviluppo, hanno portato a un ridimensionamento delle aspettative iniziali.
In Cambogia, dopo il record del 2024, la produzione è prevista in calo del 3% a 775.000 t. Nonostante la tendenza di aumento delle aree in produzione, le intense precipitazioni di inizio aprile avrebbero impattato negativamente le rese. Tuttavia, si tratterebbe della seconda produzione più alta di sempre per il Paese.
Un calo più marcato è previsto in Vietnam, dove INC proietta una produzione a 300.000 t, -13% rispetto al 2024, con un ritorno ai livelli del 2023, a causa degli effetti delle precipitazioni fuori stagione. Il minor livello di offerta interna sta alimentando il fabbisogno di importazioni di materia del Paese. Secondo gli ultimi dati Vinacas, da gennaio ad aprile 2025, le importazioni di avrebbero superato 1,08 Mio t, +18% rispetto ai primi quattro mesi del 2024. Si segnala come circa il 70% del totale importato proveniva dalla Cambogia.
Rallentano, invece, le esportazioni di prodotto trasformato, dopo il ritmo particolarmente sostenuto dello scorso anno. A livello cumulato (gen-apr 2025), i volumi di kernel esportati hanno raggiunto circa 200.000 t, -10% rispetto al record dello stesso periodo 2024. Un calo riconducibile principalmente al rallentamento della domanda statunitense (-36% a/a). Rimane invece su livelli elevati la domanda cinese (+2% a/a, a livelli record) ed europea (-4,5% a/a, inferiore solo al record dello scorso anno.