Olio di Soia

L'elevata domanda internazionale mantiene in tensione le quotazioni statunitensi

Lunedì, 26 Maggio 2025

Le quotazioni dell'olio di soia hanno seguito tendenze molto differenziate tra le varie piazze. Le quotazioni statunitensi hanno proseguito nel trend rialzista in atto da metà marzo (+3,6% tra aprile e maggio a livello medio, dopo il +12% registrato da marzo ed aprile), mentre sono risultate più stabili ed anzi in leggera deflazione le quotazioni FOB argentine (-2% tra aprile e maggio) ed ancora in flessione invece le quotazioni in Euro/t nell'Europa nordoccidentale (-4,5% tra aprile e maggio), anche come conseguenza del rafforzamento dell'euro sul dollaro. Risultano più sostenuti i listini italiani, con quotazioni dell'olio raffinato in crescita del +1,7% a Milano. 

La dinamica rialzista del mercato statunitense riflette l'andamento dei prezzi del seme di soia, la cui produzione negli USA è prevista andare incontro ad una contrazione nella campagna 2025/26, a causa di un calo delle aree raccolte (-4%). Pesa sulla congiuntura anche la forte dipendenza del mercato globale dall'olio di soia: i principali Paesi importatori di oli vegetali sono in condizioni di stock particolarmente bassi di olio di palma, a causa del premio con cui l'olio tropicale è stato scambiato per tanti mesi rispetto agli altri principali oli vegetali, mentre l'offerta di olio di girasole è destinata a rimanere particolarmente scarsa fino al prossimo autunno. L'aspettativa relativa agli stock di fine campagna 2024/25 di seme di soia negli Stati Uniti è stata dunque rivista ulteriormente a ribasso nel WASDE di maggio, a causa di una revisione al rialzo della previsione di export che riflette l'andamento delle esportazioni cumulate di seme da inizio campagna ad oggi (+12%).  

Nonostante dunque una campagna caratterizzata a livello mondiale da un'offerta abbondante di seme di soia, gli elevati livelli di domanda hanno innescato rialzi che hanno portato le quotazioni dell'olio di soia su CME ad aumenti di quasi il +20% tra dicembre e  maggio, a livello medio. Gli Stati Uniti, che nelle ultime due campagne avevano perso il loro ruolo di esportatore netto di olio di soia, sono previsti andare incontro ad esportazioni nette positive nella campagna 2024/25, e potenzialmente anche nella campagna 2025/26, a causa della forte domanda internazionale e del sostegno ai prezzi che ne deriva. 

Nel medio termine, l'andamento delle quotazioni su CME dipenderà molto dalla politica energetica statunitense: ad oggi i segnali vanno nella direzione di favorire l'utilizzo dell'olio di soia per la produzione di biodiesel, ma ancora non sono noti i mandati di miscelazione per il 2026. La prima proposta è stata per volumi in aumento rispetto al 2025, ma inferiore alle prime raccomandazioni circolate. Sul mercato europeo, l'entrata in vigore dell'EUDR a fine anno potrà limitare il potenziale ribassista delle quotazioni, che già hanno scontato recentemente l'impatto del rafforzamento dell'Euro sul Dollaro USA.

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