L'International Nut and Dried Fruit Council (INC), in occasione della conferenza di Palma di inizio maggio, ha condiviso le prime previsioni di produzione per la campagna 25/26.
Per la Turchia, le aspettative INC sono di un calo produttivo del 3% a 220.000 t. Si tratterebbe della terza campagna consecutiva di produzione deludente, inferiore rispetto alla media delle cinque campagne pre-23/24 (circa 300.000).
Il calo produttivo è riconducibile alle gelate straordinarie che, a metà aprile, hanno colpito il Paese e che hanno interessato anche Manisa, dove si concentra circa l’80% dei vigneti turchi. Il dato INC rientra nel range di previsione post-gelate condiviso da altri operatori tra 130.000 t e 240.000 t; un range particolarmente ampio che evidenzia l’incertezza rispetto all’entità delle perdite ancora in fase di valutazione.
L’incertezza relativa alla disponibilità 25/26 e i conseguenti fenomeni di ritenzione da parte dei produttori, limitano così il potenziale ribassista legato al rallentamento della domanda. Come mostrano gli ultimi dati della Turkish Aegean Association, infatti, dal primo settembre 2024 al 17 maggio 2025, le esportazioni sono calate del 31% rispetto allo stesso periodo della campagna 23/24. Sebbene il minor livello di export sia indicativo di un’offerta limitata (stimata a 236.239, -18% vs. 23/24), il totale cumulato esportato rappresenta il 49% dell’offerta totale prevista, rispetto a una media del 56% nelle cinque campagne precedenti – il che delinea anche una minore domanda in risposta all’inflazione -. La domanda, soprattutto estera, infatti, si è orientata verso origini alternative maggiormente competitive. In particolare, si segnala un aumento delle spedizioni dagli USA (+11% da settembre 2024 ad aprile 2025 vs. stesso periodo 23/24) e dal Sudafrica (+24% set24-marzo25 vs. stesso periodo 23/24).
Il previsto calo produttivo in Turchia si inserisce in uno scenario globale caratterizzato da raccolti inferiori anche in altre importanti aree chiave. Secondo INC, la produzione in India, dopo il record della campagna corrente, è prevista in calo del 26% a 180.000 t; analoga tendenza attesa in Iran, dove INC proietta un calo del 12% a 215.000 t. I citati cali produttivi più che compensano le aspettative di buoni raccolti in Cina (+8%), Cile (+5%), USA (+2%), conseguentemente la produzione a livello globale e prevista calare del 5,4% a circa 1,26 Mio t.