Olio di Colza

Crushing atteso a livelli record nella prossima campagna

Giovedì, 22 Maggio 2025

Coerentemente con l’andamento delle quotazioni del seme, anche quelle dell’olio hanno registrato cali da inizio mese, superando le tensioni che hanno caratterizzato aprile: circa -1,8% per il grezzo quotato FOB Rotterdam e FOB Amburgo. Relativamente agli altri oli, il premio rispetto a quello di soia è aumentato (+3%) per effetto del maggiore calo su base mensile delle quotazioni di quest’ultimo (-5%).

Nell campagna corrente (2024/25), il crushing a livello globale continua a rimanere relativamente sostenuto, come confermato anche dalla revisione in aumento nel report di USDA di questo mese (+1,1 Mil t rispetto ad aprile). In questo quadro, si evidenziano tuttavia differenze tra le principali aree: in UE, con l’utilizzo di seme di colza al di sotto della scorsa campagna (-5% da luglio a marzo), l’offerta di olio si è drammaticamente ridotta, mentre in Canada il crushing (+6% nello stesso periodo) è previsto invece superare i livelli record della stagione 2023/24.

Sul mercato nordamericano permane comunque una condizione di incertezza riguardo le politiche statunitensi sui biocarburanti ed i possibili effetti sulle importazioni USA (principalmente da origine canadese) nei prossimi mesi per l’olio di colza utilizzato nella produzione di biodiesel. Da un lato, c’è la richiesta inviata ad aprile dagli operatori del settore all'Agenzia per la Protezione Ambientale degli Stati Uniti per fissare gli obblighi di miscelazione per il 2026 a 5,25 miliardi di galloni, in netto aumento rispetto ai 3,35 miliardi dell'anno in corso. Dall’altro, è ancora in vigore da gennaio l’esclusione dell’olio di colza da alcune agevolazioni fiscali (credito d'imposta, 45Z) così che per la miscelazione risultano più competitive altre materie prime, tra cui l'olio di soia e l'olio da cucina esausto.

Le quotazioni sul mercato europeo sono state sostenute, nel corso della campagna, dalla minore offerta di seme di colza dall’Ucraina (-23% da inizio campagna ad oggi), Moldova (-58%) e Serbia (-51%), più che compensate da una maggiore offerta da parte del Canada (+598%) e dell’Australia (+106%), che però scontano una logistica più costosa. Le maggiori importazioni di seme di colza, inoltre, sono risultate necessarie per compensare la minore offerta di olio di girasole e le minori importazioni di olio di palma, in un contesto di offerta di oli vegetali complessivamente scarsa in UE nel corso della campagna corrente.

Campagna 2025/26:

USDA ha pubblicato i primi bilanci, prospettando una produzione globale di seme di colza che, seppur solo in marginale aumento rispetto allo scorso anno, risulterebbe al massimo storico, guidata principalmente da Canada (+3%), UE (+2%) e India (+3%). Per la Cina, con la produzione prevista rimanere di fatto stabile (+0,5%), ci si attende invece una ripresa delle importazioni (+8,5%), dato che contribuisce all’aumento indicato per il totale degli scambi globali a +5%. Sui flussi di trade restano tuttavia le incertezze per il mercato nordamericano per effetto dei dazi cinesi sulle importazioni di farina di colza canadese e l'incertezza sulla politica statunitense sui biocarburanti e le conseguenti importazioni di olio di colza dal Canada. USDA al momento ha previsto un aumento delle importazioni USA di olio di canola (+5%) a fronte di un contestuale calo delle esportazioni canadesi (-5%).

Con i consumi globali previsti solo in marginale crescita, le scorte finali per il mercato mondiale risulterebbero quindi ancora in calo (-3%), ai livelli più bassi dopo la campagna 2021/22.

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