Prosegue il trend deflattivo che negli ultimi mesi ha caratterizzato il mercato delle lenticchie verdi. Le quotazioni in Saskatchewan da febbraio, a livello medio mensile, sono scese del -17%, -18%, -15%, rispettivamente per le grandi medie e piccole. Anche le Richlea statunitensi, durante lo stesso periodo hanno registrato un calo del -14% mentre in Turchia la flessione è stata del -11%. I prezzi delle rosse canadesi invece hanno registrato cali meno marcati (-3% nello stesso periodo di riferimento) comportando una riduzione dello spread tra le due referenze. A inizio mese, tale differenziale risulta inferiore del 69%rispetto ai livelli raggiunti a maggio 2024, quando si erano toccati valori storicamente elevati.
Tra i principali fattori ribassisti segnaliamo il ripristino dei dazi indiani alle importazioni da tutte le origini e una domanda spot in rallentamento, per una maggiore attenzione attendista rivolta alle forniture del nuovo raccolto nordamericano.
CANADA: Nel mese di aprile, AAFC ha confermato le stime di bilancio del report precedente, sia per la campagna in corso che per la 2025/26. Per la prossima campagna è atteso un calo produttivo marginale, compensato tuttavia da scorte iniziali abbondanti (+106% rispetto al 2024/25), che manterrebbero il livello di offerta complessiva in linea con quello della campagna attuale. Si conferma così un contesto di mercato canadese ben approvvigionato, come confermano i recenti dati di StatCan relativi agli stock che a marzo 2025 risultano superiori del 30% rispetto a marzo 2024. La semina primaverile è in pieno svolgimento in Saskatchewan, con il 34% delle superfici già completate. Dopo le tempeste di aprile, il miglioramento delle condizioni del suolo ha consentito una rapida ripresa dei lavori. Anche in Alberta la stagione è iniziata con condizioni favorevoli e oltre il 50% di lenticchie già seminato. Sul fronte commerciale, a livello cumulato le esportazioni restano superiori del 27% rispetto allo stesso periodo della campagna 2023/24. Tuttavia, iniziano ad emergere segnali di rallentamento. Nel mese di marzo, i volumi esportati sono diminuiti del -63% rispetto a febbraio. Da un lato si evidenzia una contrazione della domanda spot, in particolare per le lenticchie verdi, in attesa del nuovo raccolto; dall’altro, un forte calo delle importazioni indiane, che hanno quasi azzerato gli acquisti canadesi rispetto al mese precedente.
USA: In Montana procedono le semine per la campagna 2025/26, con il 37% delle superfici destinate a lenticchie già completato. I dati pubblicati da USDA che proiettavano un aumento delle superfici del 18% potrebbero trovare ulteriore conferma grazie alla richiesta, da parte di operatori indiani, di introdurre codici doganali separati per lenticchie verdi e rosse, a vantaggio delle prime che beneficerebbero di un dazio ridotto. Per la campagna in corso prosegue il ritmo sostenuto delle esportazioni, che a livello cumulato a marzo risultano superiori del 45% rispetto allo stesso periodo della scorsa campagna. Il trend è sostenuto da una produzione in aumento del +58% e da stock finali elevati (+49% rispetto al 2024/25).
INDIA: Il governo indiano ha ripristinato il dazio sulle lenticchie, con un’aliquota del 10%, alla luce di un’offerta totale prevista mantenersi su livelli superiori alla media storica del 10%. Gli ultimi dati del report di maggio di Agriwatch confermano le previsioni di bilancio per la campagna 2025/26. E’ prevista una produzione inferiore del 2% rispetto alla campagna 2024/25, ma comunque superiore dell’8% rispetto alla media quinquennale. Le segnalazioni secondo cui l’India potrebbe concedere uno “status di importazione preferenziale” alle lenticchie verdi statunitensi, principale sostituto dei Pigeon Pea, dipenderanno molto dall’andamento del raccolto Kharif, la cui semina inizierà a giugno, e dagli effetti delle precipitazioni legate al monsone sud-occidentale.
TURCHIA: La raccolta di lenticchie sta procedendo nell’Anatolia Sud-Orientale, principale zona di produzione di rosse (circa il 79% del totale nazionale). La zona non è stata colpita dalle forti gelate che hanno caratterizzato il paese nella seconda metà di aprile e gli operatori locali, stimano superfici aumentate del 10-15% rispetto alla campagna 2024/25. Sul fronte commerciale, nonostante il trend di crescita delle esportazioni negli ultimi anni, la Turchia resta un importatore netto come confermano gli ultimi dati: il paese, a febbraio, rispetto alla campagna 2023/24, ha importato il 24% in più ed esportato il -2% in meno.
UNIONE EUROPEA: Le importazioni cumulate da inizio campagna al mese di febbraio risultano superiori del 4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e dell’21% rispetto alla media quinquennale. I volumi registrati sono i più elevati degli ultimi 10 anni, primi esportatori Canada e Stati Uniti.