Pomodoro da Industria

Costi legati all’industria dei trasformati elevati e fondamentali produttivi in calo

Lunedì, 12 Maggio 2025

Prosegue la fase di stabilità che, dalla fine del 2024, caratterizza le quotazioni dei trasformati del pomodoro rilevate presso la Camera di Commercio di Parma. I prezzi di passata, salsa, polpa cubettata e dei concentrati si sono mantenuti invariati, ad eccezione della polpa triturata, che ha registrato un incremento del +3% a livello medio mensile tra marzo e aprile.

In assenza di variazioni recenti, i livelli di prezzo rimangono storicamente elevati. Dopo i forti rialzi osservati nella campagna 2022/23, che avevano spinto le quotazioni su livelli record, i prezzi non sono più scesi significativamente. Tale stabilità a livelli elevati è riconducibile alla contrazione della produzione italiana di trasformati, in calo per il terzo anno consecutivo.

A livello globale, la produzione di pomodoro da industria per la campagna 2025/26 è proiettata in calo rispetto alla precedente: nonostante una minima revisione della previsione in marzo da 40,5 a 40,7 Mio t, il dato risulterebbe comunque inferiore dell’11% rispetto alla scorsa campagna e del 4% rispetto alla media quinquennale.

Gli ultimi dati di WPTC confermano le previsioni di contrazione nei maggiori produttori. Negli Stati Uniti, nonostante la semina stia procedendo regolarmente e la coltura appaia in buone condizioni, rimane confermata la previsione di 10,2 Mio t, in calo del -10% rispetto la campagna 2024/25, in attesa dell’uscita del report di USDA il 29 maggio. La flessione prevista nella produzione californiana riflette la strategia della filiera nella direzione di un calo dei trapianti e dell’output, a sostegno dei prezzi dei trasformati. In questo quadro si inserisce anche l’accordo interprofessionale per il prezzo della bacca in California, fissato per il 2025 a 109 $/short ton (circa 120 $/t), in calo del 3% rispetto al 2024.  Anche per la Cina la produzione prevista rimane invariata a 6 Mio t, che comporterebbe una flessione significativa (-43%) rispetto alla scorsa campagna.

Le operazioni di semina sono attualmente in corso nelle regioni dell’emisfero nord, ma in diversi Paesi europei le condizioni meteorologiche instabili hanno causando ritardi significativi. La primavera piovosa potrebbe tradursi in un avvio tardivo della stagione e in un raccolto più breve e concentrato nel mese di settembre. In Portogallo, la previsione produttiva rimane confermata a 1,4 Mio t, ma le piogge hanno posticipato di circa un mese l’avvio delle semine. Questo ritardo potrebbe portare gli agricoltori a scegliere se estendere la raccolta fino a ottobre oppure rinunciare alla semina delle superfici più tardive. In Spagna, si attende un’ulteriore revisione al ribasso dell’attuale previsione di 2,6 Mio t che, se confermata porterebbe il livello produttivo su livelli inferiori rispetto alle due stagioni precedenti. Nel paese, oltre ai ritardi legati alle precipitazioni, si segnalano problemi nei trapianti, perché in alcuni casi le piante sono rimaste in serra oltre il tempo ottimale, con potenziale rischio di perdite.

In Italia, le condizioni climatiche stanno avendo impatti diversi tra le aree produttive. Nel Nord, le precipitazioni hanno causato ritardi nei trapianti, senza però provocare danni significativi ai campi. Inoltre, si registra un aumento delle superfici contrattate del 4-5% rispetto al 2024. Nel Sud, le piogge sono state più contenute e i ritardi minimi, ma la principale criticità riguarda la disponibilità idrica per i mesi estivi, con, e riserve idriche del bacino di Occhito ancora a livelli estremamente bassi. Al contrario, nel Centro Italia, non si segnalano problemi legati all’approvvigionamento idrico. La previsione produttiva complessiva per l’Italia resta attualmente confermata a 5,6 Mio t.

I prezzi concordati al Sud di 147,5 €/t per il pomodoro tondo e 155 €/t per il lungo rappresentano un aumento del 7% rispetto al 2024, se si considera l’effetto netto derivante dalla nuova scala di premi e penalità legata alla qualità che ha l’obbiettivo di incentivare gli agricoltori a consegnare meno prodotto verde.

In un contesto in cui i costi legati all’industria dei trasformati – come energia e imballaggi – si mantengono elevati e si sommano a fondamentali produttivi in calo, le quotazioni dei trasformati si manterranno vicine ai livelli attuali di forte tensione.

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