I prezzi del latte spot, nonostante la fase di flessione stagionale, si mantengono superiori rispetto allo scorso anno. A maggio 2025 le quotazioni del latte spot tedesco intero, sulla piazza di Milano, risultano del 2% inferiori rispetto ad aprile, ma segnano un +18,5% rispetto a maggio 2024.
I trasformati nel mese di maggio hanno registrato una tendenza di prezzo leggermente ribassista. Sulla piazza di riferimento di Kempten, rispetto ad aprile, burro -2,5%, SMP -1,1%, WMP -0,3% ed edamer -0,4%. Anche sui trasformati il gap rispetto allo scorso anno è elevato: burro +17%, WMP +18% ed edamer +12%, fa eccezione l’SMP con un -0,8%.
Nonostante la Commissione Europea, nelle previsioni di medio termine, abbia proiettato un aumento della produzione di latte in UE del +0,5% rispetto al 2024, a inizio anno le consegne latte procedono a rilento. Nei primi tre mesi del 2025 si registra un -0,8% rispetto allo stesso periodo del 2024 con battute di arresto importanti in aree chiave di produzione ed esportazione di trasformati come Germania (-2,5%), Francia (-2%) e Olanda (-1,9%) solo in minima parte compensate dagli aumenti in Polonia (+1,6%), Italia (+0,5%) e Irlanda (+5,1%).
L’offerta, già strutturalmente rallentata dalle politiche ambientali UE di riduzione delle emissioni che impattano negativamente la crescita del numero dei capi, risente anche di costi degli input produttivi elevati e della diffusione in UE di bluetongue ed afta epizootica, malattie infettive che riducono drasticamente le rese latte comportando anche abbattimenti e zone di sorveglianza con limitazione degli scambi.
In particolare dopo la prima notifica, il 10 gennaio, di un focolaio di afta epizootica in Germania, il virus si è diffuso anche in Ungheria (cinque focolai dal 7 marzo) e in Slovacchia (sei focolai dal 21 marzo); i due Paesi non sono produttori rilevanti, tuttavia la diffusione del virus alimenta le preoccupazioni che ci possano essere contagi anche in altri stati membri innestando misure di prevenzione e contenimento.
La bassa disponibilità di latte sta rallentando le produzioni di trasformati; in particolare nei primi tre mesi dell’anno: SMP -3,1%, Crema -2,9%, burro +1,1% (nonostante l'elevata remuneratività) e formaggio stabile.
Da monitorare l’evoluzione della guerra commerciale USA. Su burro e formaggio l’impatto sulle quotazioni UE risulterebbe prevalentemente ribassista, complice la contrazione della domanda USA in importazione (nel 2024 rispettivamente il 26% e il 10% dell’export UE di burro e formaggi è andato in USA). Su polvere, lattosio e siero l’impatto sarebbe più neutro, con potenziale supporto derivante da uno spostamento della domanda cinese sul prodotto UE.