Il trend ribassista che i prezzi del frumento stanno seguendo da metà febbraio ha spinto le quotazioni su Euronext sotto i 270€/t, tra le aspettative di rinnovo dell'accordo per le esportazioni ucraine dal Mar Nero, i numeri record del recente raccolto australiano e le tanto attese precipitazioni in Francia, Italia, Est Europa e nelle Grandi Pianure statunitensi.
USA: peggiorano le condizioni del frumento invernale in alcuni Stati chiave come il Kansas, dove si produce la più alta percentuale di Hard Red Winter. Le aree di semina del Soft Red Winter, invece, hanno beneficiato delle recenti precipitazioni. Di conseguenza, i prezzi dell'HRW hanno sviluppato un forte premio rispetto ai prezzi del SRW e persino rispetto ai prezzi del frumento su Euronext. L'evoluzione delle condizioni di siccità deve essere attentamente monitorata con l'avvicinarsi della primavera, sia per quanto riguarda le semine primaverili che per lo sviluppo del grano invernale.
UE: i rischi legati alle condizioni meteorologiche sono ancora presenti, poiché le riserve idriche del suolo sono ancora limitate in gran parte del continente, ma le attuali condizioni delle colture sono ancora favorevoli nelle principali aree di produzione.
Russia: la mancanza di precipitazioni nella Russia meridionale negli ultimi mesi ha portato Sovecon a rivedere le sue previsioni di produzione per il grano russo nel 2023 da 86 a 85,3 Mio t, ben al di sotto del record di quest'anno di 92 Mio t. Le esportazioni russe di grano procedono in una dura competizione con il grano europeo che sta spingendo al ribasso le quotazioni internazionali.
Australia: i recenti numeri pubblicati da ABARES confermano un raccolto record per la campagna 2022/23, ora stimato a 39 Mio t anche da USDA. Allo stesso tempo, ABARES ha pubblicato il suo primo scenario per la prossima campagna, ponendo la previsione di produzione in calo del 28% a causa di minori superfici e rese.
Il mercato sconta attualmente tutti gli elementi ribassisti, ma sta trascurando i rischi che permangono, almeno da qui ai prossimi raccolti e poi all'autunno, il più grande dei quali è il meteo nelle principali aree di produzione e l'andamento dei prezzi del mais, che sarà fortemente esposto al rischio siccità nel corso dell'estate, dopo i deludenti raccolti argentini.