Nel mese di novembre, dopo due mesi di inflazione, i prezzi finanziari dello zucchero hanno registrato un leggero ritracciamento: in media, rispetto ad ottobre, -2,75% lo zucchero grezzo e -2,6% lo zucchero bianco quotati su The ICE.
I ribassi sono stati innanzitutto alimentati da dinamiche sui mercati valutari quali il rafforzamento del dollaro (US Dollar Index +2,2% tra ottobre e novembre) e la debolezza del Real Brasiliano (-2,7% rispetto al dollaro statunitense tra ottobre e novembre). In particolare, la debolezza del Real incentiva le esportazioni dal Brasile.
I ribassi sono inoltre assecondati anche dalle prese di posizione degli speculatori: tra fine ottobre e la metà di novembre le posizioni lunghe degli operatori non commerciali sono diminuite del 18% per lo zucchero grezzo e del 7% per lo zucchero bianco.
I prezzi si mantengono tuttavia su livelli storicamente elevati, con una media nella campagna corrente superiore del 20% per lo zucchero grezzo e del 10% per lo zucchero bianco rispetto alla media delle ultime 5 campagne. Tra i fattori di supporto segnaliamo:
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A livello UE, i prezzi si mantengono inferiori rispetto alla scorsa campagna: ad ottobre 2024, rispetto ad ottobre 2023, -41% lo zucchero Spot Europa e -43% il consegnato Centro-Nord Italia.
Per la campagna 2024/25 la Commissione Europea conferma una produzione a 16,6 Mio t, +6% rispetto al 2023/24 (+4,6% secondo gli ultimi dati USDA) nonostante alcune recenti revisioni a ribasso recentemente apportate dagli operatori nei singoli stati. In Germania la previsione di produzione è stata rivista a ribasso del 6% a 4,6 Mio t (+10% rispetto al 2023/24) per via di malattie delle piante che hanno portato a minori rese e qualità; nei Paesi Bassi è stata rivista leggermente a ribasso la resa zucchero a 12,4 t/ha (12,5 in precedenza); infine, in Francia, è stata rivista a ribasso la produzione di barbabietola a 33,7 Mio t (34,4 in precedenza).
Nelle prime settimane di ottobre i prezzi internazionali dello zucchero si sono mantenuti sui livelli raggiunti a settembre, +19% lo zucchero grezzo e +5% lo zucchero bianco quotati su The ICE rispetto alla media di giugno-agosto.
Tra i fattori di supporto pesa soprattutto l’incertezza sulla produzione brasiliana alimentata da siccità e incendi in importanti aree produttive del Paese. Secondo i dati UNICA nella seconda metà di settembre la produzione risulta in calo del 16% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Inoltre, operatori locali prevedono che la produzione di canna da zucchero, nella campagna 2025/26, possa diminuire del 12/15% rispetto a quanto stimato da Conab per la campagna corrente.
Ulteriore supporto alle quotazioni è stato trasmesso dalle tensioni registrate la prima settimana di ottobre dai prezzi del petrolio, in risposta agli sviluppi del conflitto in Medio Oriente (+5,6% il WTI tra settembre ed ottobre). Tuttavia, i prezzi del petrolio sono parzialmente rientrati (-7,2% il WTI nell’ultima settimana), scontando la debolezza della domanda asiatica.
Il trend rialzista sta tuttavia perdendo intensità, con anche qualche presa di posizione degli speculatori: le posizioni nette lunghe degli operatori non commerciali sono diminuite del 20% per lo zucchero grezzo e del 2,7% per lo zucchero bianco nella prima settimana di ottobre.
Le prospettive di produzione nell’emisfero nord, in arrivo nelle prossime settimane, rimangono infatti favorevoli: in India la stagione dei monsoni è stata abbondante, e la sede indiana di USDA ha aumentato la previsione di produzione per il 2024/25 a 33,2 Mio t, +4,4% rispetto alla campagna passata. In Thailandia, l’Office of Cane and Sugar Board prevede un rimbalzo produttivo del 18% che porterebbe l’output a 10.4 Mio t.
A livello europeo, la Commissione ha pubblicato un aggiornamento dei bilanci zucchero: la produzione per la campagna 2024/25 è ora prevista a 16,6 Mio t, +6% rispetto alla scorsa campagna e +1% rispetto alla stima di luglio. I dati dai principali paesi produttori all’interno dell’UE confermerebbero le prospettive di una produzione abbondante: le ultime cifre di Agreste indicano un raccolto di barbabietola da zucchero francese in aumento dell’8% rispetto alla scorsa campagna, in Germania l’associazione dei produttori WVZ ha rivisto a rialzo la previsione di produzione a 4,95 Mio t, +17% rispetto al 2023/24, ed in Polonia l’associazione dei coltivatori di barbabietola da zucchero (KZPBC) prevede una produzione a 2,7-2,8 Mio t, la più alta di sempre. Tuttavia, questi dati potrebbero ancora non riportare interamente gli effetti delle forti piogge di settembre sulle rese della barbabietola e sul contenuto di zucchero.
Secondo gli ultimi dati della Commissione, l’elevato livello di scorte accumulato nella campagna 2022/23 e la ripresa produttiva del 2023/24 avrebbero portato l’Unione Europea a diventare un esportatore netto già nella scorsa campagna, fenomeno che non accadeva dal 2017/18. Il trend è previsto consolidarsi nella campagna corrente, grazie all’ulteriore aumento produttivo sopracitato ed a consumi che rimangono stabili.
Da inizio settembre i prezzi internazionali dello zucchero, sul mercato finanziario The ICE, hanno registrato rialzi consistenti: +20% e +12% rispettivamente le quotazioni di zucchero grezzo e zucchero bianco.
A fronte della maggiore tensione sullo zucchero grezzo, e complice un ridimensionamento dei prezzi del petrolio (-8% il WTI tra agosto e settembre), il premio nearby dello zucchero bianco sullo zucchero grezzo si è ristretto: a settembre è stato in media di 101 $/t, -13% rispetto ad agosto e -25% rispetto ai sei mesi precedenti.
Gli incendi, che hanno caratterizzato lo stato di São Paulo, principale zona di produzione in Brasile, hanno infatti alimentato l’aspettativa di un minor output nella seconda parte della campagna brasiliana. Queste preoccupazioni si sommano ad una persistente siccità confermata dalla revisione a ribasso della produzione 2024/25 CONAB (-0,6% rispetto alla stima di aprile) e dai dati UNICA (-6% nella seconda metà di agosto y/y).
Il potenziale impatto meteo sulla produzione brasiliana, inizialmente quantificato da Areté in circa -2,7 Mio t, potrebbe risultare maggiore in quanto le stime sugli ettari coinvolti dagli incendi sono state riviste a rialzo da 80k ha a 400k ha e la siccità si è andata ulteriormente ad aggravare.
Il trend rialzista dei prezzi è assecondato dagli acquisti degli speculatori: le posizioni lunghe degli operatori non commerciali hanno infatti registrato un incremento del 14% per lo zucchero grezzo tra il 10 settembre e il 17 settembre, +24% per lo zucchero bianco.
In Unione Europea i prezzi confermano invece il trend ribassista degli ultimi mesi: in media, tra agosto e settembre, i prezzi Spot Europa e Consegnato Centro-Nord Italia sono calati del 6%.
A spingere a ribasso i prezzi sono le prospettive di una maggiore produzione in arrivo da ottobre (+5% secondo la Commissione Europea) e l’elevato livello di scorte, ai massimi delle ultime quattro campagne.
Nonostante qualche preoccupazione per l’effetto delle piogge eccessive, nel MARS Bulletin di settembre sono state proiettate rese per la barbabietola a 74,7 t/ha (+2% rispetto alla media quinquennale) e superiori rispetto alla proiezione di agosto (73,4 t/ha). Tuttavia, la Commissione si riserva ancora la possibilità di quantificare l’impatto della recente tempesta Boris. Alcune delle aree colpite, come il Sud-Ovest della Polonia ed il Sud-Est della Germania sono zone di coltivazione di barbabietola da zucchero; le eccessive precipitazioni e le inondazioni potrebbero avere un impatto negativo sulle rese della barbabietola e sul contenuto di zucchero.
I prezzi internazionali dello zucchero ad agosto hanno registrato ribassi: in media, rispetto a luglio, -6,4% il grezzo e -6,7% il bianco quotati su The ICE.
Il trend è assecondato dalle prese di posizione degli speculatori: le posizioni lunghe degli operatori non commerciali hanno infatti registrato una contrazione del 45% per lo zucchero grezzo tra il 23 luglio e il 20 agosto, -41% per lo zucchero bianco.
Tra i fattori endogeni, l’offerta brasiliana si conferma il principale driver ribassista: a fine luglio la produzione aveva infatti raggiunto 20,7 Mio t secondo i dati UNICA, +20% rispetto alla media quinquennale e +8% rispetto alla scorsa campagna. Nonostante tra gli operatori erano diverse le preoccupazioni che il meteo sfavorevole potesse portare ad un rallentamento della produzione nella seconda parte della campagna, ad agosto ha confermato la previsione di un nuovo record produttivo: 46 Mio t, +0,7% rispetto al massimo precedente del 2023/24. Grazie all’abbondante disponibilità di prodotto, le esportazioni mantengono un ritmo sostenuto, con 11,7 Mio t esportati tra aprile e luglio secondo i dati del Ministero del Commercio (+27% rispetto alla scorsa campagna). Le esportazioni sono anche state incentivate dalla svalutazione del real rispetto al dollaro, che ad inizio agosto è sceso ai valori più bassi da dicembre 2021.
Un ulteriore fattore ribassista è stato il calo dei prezzi del petrolio, diminuito del 6,5% in media tra luglio ed agosto (WTI). Questo ha contribuito anche alla riduzione del premio dello zucchero bianco sul grezzo (-8% in media tra luglio ed agosto), che rimane però a livelli storicamente alti (+45% nel 2023/24 rispetto alla media delle ultime cinque campagne).
Il trend di calo è tuttavia limitato dall’incertezza sul futuro della produzione e delle esportazioni indiane. ISMA (associazione dei produttori) ha pubblicato una prima stima che vedrebbe la produzione lorda 2024/25 a 33,3 Mio t, -2% rispetto al 2023/24, per via di una minore area di canna da zucchero (-6%). Secondo ISMA, senza esportazioni si arriverebbe tuttavia a fine campagna con oltre 13 Mio t di stock, +48% rispetto al 2023/24 e +143% rispetto agli stock normativi (5,5 Mio t). Il bilancio di ISMA non considera volumi convertiti in etanolo, ma anche considerando una quantità convertita analoga a quella della campagna corrente (2 Mio t) gli stock rimarrebbero superiori del 25% rispetto alla campagna corrente ed il doppio rispetto agli stock normativi. L’eventuale accumulo di prodotto potrebbe causare forti pressioni ribassiste sui prezzi interni, come già avvenuto in campagne precedenti quando il Governo Indiano ha addirittura sussidiato le esportazioni per sostenere il settore.
In Unione Europea i prezzi continuano nel trend ribassista degli ultimi mesi: in media, tra luglio ed agosto, i prezzi Spot Europa e Consegnato Centro-Nord Italia sono calati del 6,3%.
A spingere a ribasso i prezzi sono le prospettive di una maggiore produzione in arrivo da ottobre (+5% secondo la Commissione Europea) e l’elevato livello di scorte, ai massimi delle ultime quattro campagne.
Nonostante qualche preoccupazione per l’effetto delle piogge eccessive, soprattutto in Francia, nel MARS Bulletin sono state confermate rese per la barbabietola leggermente superiori alla media quinquennale (73,4 t/ha, +0,4%).
Come previsto, dopo i rialzi di giugno, a luglio i prezzi internazionali dello zucchero hanno avuto una tendenza ribassista: da inizio mese -10,1% lo zucchero grezzo e -9,7% lo zucchero bianco. I prezzi si mantengono nettamente inferiori rispetto allo scorso anno, -19% lo zucchero grezzo e -18% il bianco.
Il premio dello zucchero bianco sul grezzo, da inizio luglio, è calato dell’8% raggiungendo i 128 $/t, rispetto ad una media delle ultime 5 campagne di 94 $/t.
Tra i principali fattori ribassisti endogeni si segnala l’aumento dell’offerta, soprattutto dal Brasile. Secondo i dati UNICA, la produzione da inizio campagna (aprile) a fine giugno, avrebbe raggiunto 14,2 Mio t, +16% rispetto allo stesso periodo della scorsa campagna e +25% rispetto alla media per il periodo delle ultime 5 campagne. L’aumento produttivo è riconducibile ad una maggiore quantità di canna da zucchero raccolta (+13,3% vs 23/24) e ad una minore percentuale di canna convertita in etanolo (51% vs 52% nel 23/24). Le proiezioni CONAB per la campagna 24/25 di un aumento produttivo complessivo dell’1,3% ad un record di 46,3 Mio t risultano ad oggi più traguardabili rispetto al leggero calo produttivo a 44 Mio t proiettato da USDA (si tratterebbe comunque della seconda produzione più elevata a livello storico).
L’aumento della produzione brasiliana è riscontrabile anche dal ritmo delle esportazioni: secondo il ministero brasiliano da inizio campagna a fine giugno +32% rispetto alla media per il periodo delle ultime 5 campagne e +27% rispetto allo stesso periodo della scorsa campagna. La debolezza del Real brasiliano (ai minimi sul $ dal 2022) incentiva le spedizioni nonostante i crescenti costi dei container riconducibili soprattutto alla congiuntura geopolitica.
L’aumento dell’offerta brasiliana più che compensa i timori degli operatori che il blocco all’export indiano possa essere confermato per tutta la campagna 2024/25. Tuttavia, ISMA, associazione dei trasformatori indiani, segnala scorte nel paese che a inizio luglio risultavano superiori a 9,1 Mio t (+50% rispetto alle scorte finali della scorsa campagna riportate da IHS), facendo pressioni affinché il governo rilasci licenze di esportazione.
L’aumento dell’offerta si affianca ai timori che la domanda globale possa essere ancora debole, come mostrato dai recenti dati, pubblicati dal Fondo Monetario Internazionale, che evidenziano prospettive di crescita limitata nelle principali aree di consumo.
In Unione Europea i prezzi si confermano a livelli nettamente inferiori rispetto alla scorsa campagna, a luglio 2024 -40% lo zucchero Spot Europa e -42% il consegnato Centro-Nord Italia rispetto a luglio 2023.
A pesare l’aumento delle scorte nell’area riconducibile all’aumento produttivo 23/24 e al rallentamento della crescita dei consumi dopo le importazioni record della campagna 2022/23, soprattutto dall’Ucraina, a dazio zero (confermate esenti da dazio anche per il 2024 con un tetto rappresentato dalla media importata nella seconda metà del 2021, nel 2022 e nel 2023 ormai raggiunto).
Secondo il primo scenario fornito dalla Commissione Europea, la produzione europea per la prossima campagna 2024/25 è prevista aumentare del 5% a 16,4 Mio t, dato in linea con le precedenti anticipazioni Areté (16,3 Mio t). Si evidenzia un aumento delle aree seminate a barbabietola del 6% che porterebbe ad un maggiore output soprattutto in Est e Sud Europa, stabile la produzione del Centro. A fronte di consumi stabili, è previsto un accumulo di stock (+23%) che riporterebbe le scorte finali ai massimi dalla campagna 2019/20. La maggiore disponibilità di prodotto porterebbe ad un ulteriore calo del fabbisogno di importazione (-10%), con le importazioni nette "tal quale" ai minimi dalla campagna 2017/18, in cui l'Unione Europea era stata un esportatore netto di zucchero.
Da metà maggio i prezzi internazionali dello zucchero hanno segnato un rimbalzo, +6% lo zucchero grezzo e +4% lo zucchero bianco. Tuttavia, i prezzi si mantengono nettamente inferiori rispetto allo scorso anno, -22% lo zucchero grezzo e -17% il bianco giugno 2024 rispetto a giugno 2023.
Tra i principali driver rialzisti si segnala soprattutto l’incertezza meteo. In particolare, il timore che la persistente siccità possa rallentare la produzione brasiliana nel secondo semestre, ha portato ad un deciso aumento delle posizioni nette lunghe degli operatori non commerciali sui mercati finanziari. A questo si aggiunge il supporto ai prezzi derivante dalla siccità in India con la diffusione di una malattia fungina in una delle principali aree per la produzione di canna.
IHS nelle prime proiezioni sui fondamentali globali 2024/25 prevede un leggero deficit di 0.20 Mio t (considerando anche le “unrecorded disappearances”) con stock finali sostanzialmente stabili rispetto al 2023/24 a 72 Mio t (+8% rispetto alla campagna 2022/23). Areté conferma invece un leggero aumento delle scorte (73 Mio t) rispetto alla scorsa campagna.
Il potenziale rialzista dei fattori citati è tuttavia limitato da dati su una produzione brasiliana che, nonostante le preoccupazioni meteo, rimane congiunturalmente abbondante. Secondo i dati UNICA, la produzione da inizio campagna (aprile) a metà giugno, ha raggiunto 10,95 Mio t, +13% rispetto allo stesso periodo della scorsa campagna e +26% rispetto alla media per il periodo delle ultime 5 campagne. L’aumento produttivo è riconducibile ad una maggiore quantità di canna da zucchero raccolta (+13% vs 23/24) e ad una minore percentuale di canna convertita in etanolo (52% vs 53% nel 23/24). Le proiezioni CONAB per la campagna 24/25 di un aumento produttivo complessivo dell’1,3% ad un record di 46,3 Mio t risultano ad oggi più traguardabili rispetto al leggero calo produttivo a 44 Mio t proiettato da USDA (si tratterebbe comunque della seconda produzione più elevata a livello storico).
L’aumento della produzione brasiliana è riscontrabile anche dal ritmo delle esportazioni: secondo il ministero brasiliano da inizio campagna a fine maggio +35% rispetto alla media per il periodo delle ultime 5 campagne. La debolezza del Real brasiliano incentiva le spedizioni nonostante i crescenti costi dei container legati soprattutto alla congiuntura geopolitica.
In Unione Europea i prezzi si confermano a livelli nettamente inferiori rispetto alla scorsa campagna, a giugno 2024 -39% lo zucchero Spot Europa e -42% il consegnato Centro-Nord Italia rispetto a giugno 2023.
A pesare l’aumento delle scorte nell’area riconducibile all’aumento produttivo 23/24 e al rallentamento della crescita dei consumi dopo le importazioni record della campagna 2022/23, soprattutto dall’Ucraina, a dazio zero (confermate esenti da dazio anche per il 2024 con un tetto rappresentato dalla media importata nella seconda metà del 2021, nel 2022 e nel 2023 ormai raggiunto).
Secondo il primo scenario fornito dalla Commissione Europea, la produzione europea per la prossima campagna 2024/25 è prevista aumentare del 5% a 16,4 Mio t, dato in linea con le precedenti anticipazioni Areté (16,3 Mio t). Si evidenzia un aumento delle aree seminate a barbabietola del 6% che porterebbe ad un maggiore output soprattutto in Est e Sud Europa, stabile la produzione del Centro. A fronte di consumi stabili, è previsto un accumulo di stock (+23%) che riporterebbe le scorte finali ai massimi dalla campagna 2019/20. La maggiore disponibilità di prodotto porterebbe ad un ulteriore calo del fabbisogno di importazione (-10%), con le importazioni nette "tal quale" ai minimi dalla campagna 2017/18, in cui l'Unione Europea era stata un esportatore netto di zucchero.
Breaking news 3 luglio: pubblicazione del primo scenario 2024/25 della Commissione Europea
Secondo il primo scenario fornito dalla Commissione Europea, la produzione europea di zucchero 2024/25 è prevista aumentare del 5% a 16,4 Mio t, dato in linea con le precedenti anticipazioni Areté (16,3 Mio t). Si evidenzia un aumento delle aree seminate a barbabietola del 6% che porterebbe ad un maggiore output soprattutto in Est e Sud Europa, stabile la produzione del Centro. A fronte di consumi stabili, è previsto un accumulo di stock (+23%) che riporterebbe le scorte finali ai massimi dalla campagna 2019/20. La maggiore disponibilità di prodotto porterebbe ad un ulteriore calo del fabbisogno di importazione (-10%), con le importazioni nette "tal quale" ai minimi dalla campagna 2017/18, in cui l'Unione Europea era stata un esportatore netto di zucchero.
Secondo i dati UNICA, la produzione brasiliana, nonostante un leggero rallentamento nella seconda metà di maggio, da inizio campagna (aprile) a fine maggio, ha raggiunto 7,8 Mio t, +12% rispetto allo stesso periodo della scorsa campagna e +22% rispetto alla media per il periodo delle ultime 5 campagne. L’aumento produttivo è riconducibile ad una maggiore quantità di canna da zucchero raccolta (+11% vs 23/24) e ad una minore percentuale di canna convertita in etanolo (52% vs 53% nel 23/24). Le proiezioni CONAB per la campagna 24/25 di un aumento produttivo complessivo dell’1,3% ad un record di 46,3 Mio t risultano ad oggi più traguardabili rispetto al leggero calo produttivo a 44 Mio t proiettato da USDA (si tratterebbe comunque della seconda produzione più elevata a livello storico).
L’aumento della produzione brasiliana è riscontrabile anche dal ritmo delle esportazioni: secondo il ministero brasiliano da inizio campagna a fine maggio +35% rispetto alla media per il periodo delle ultime 5 campagne.
L’offerta brasiliana si conferma il principale fattore ribassista sui prezzi internazionali. Lo zucchero grezzo e bianco quotati su the ICE, nonostante un leggero rimbalzo tra metà maggio e metà giugno, si confermano rispettivamente del 23% e del 18% più bassi rispetto a giugno 2023.
Il supporto delle ultime settimane è principalmente riconducibile al l’incertezza sul livello dell’offerta indiana, riconducibile al meteo incerto e soprattutto al mancato allentamento delle restrizioni sulle esportazioni che al momento rimangono sospese. Nonostante le richieste di ISMA, associazione dei produttori, il Governo indiano ha infatti dichiarato che la produzione di etanolo rimane una priorità rispetto all’export di zucchero, allontanando la prospettiva di minori restrizioni.
In Unione Europea i prezzi si confermano a livelli nettamente inferiori rispetto alla scorsa campagna, a maggio 2024 -38% lo zucchero Spot Europa e -40% il consegnato Centro-Nord Italia rispetto a maggio 2023.
A pesare l’aumento delle scorte nell’area riconducibile all’aumento produttivo 23/24 e al rallentamento della crescita dei consumi dopo le importazioni record della campagna, soprattutto dall’Ucraina, a dazio zero (confermate esenti da dazio anche per il 2024 con un tetto rappresentato dalla media importata nella seconda metà del 2021, nel 2022 e nel 2023 ormai raggiunto).
Per la prossima campagna 24/25, la proiezione della Commissione Europea vede un aumento delle aree del 2%, con una produzione di barbabietola a 113 Mio t (+2,1% vs 2023). Secondo fonti locali, le aree sarebbero in aumento del 5% in Francia, del 7% in Germania e del 2,5% in Polonia. Tuttavia, le forti piogge hanno ritardato le semine ed espongono le colture ad un maggiore rischio di malattie per le bietole: in Francia si segnala un’elevata presenza di afidi, il Governo francese ha così permesso per un maggiore utilizzo di insetticidi.
Come previsto, a maggio i prezzi internazionali dello zucchero hanno continuato a registrare ribassi: nelle prime tre settimane, rispetto ad aprile, -8,4% lo zucchero grezzo e -7,5% lo zucchero bianco quotati su The ICE.
Il trend è alimentato dalle prese di posizione degli speculatori: le posizioni lunghe degli operatori non commerciali hanno registrato una contrazione del 79% per lo zucchero grezzo tra il 30 aprile e il 21 maggio, -29% per lo zucchero bianco.
Tra i principali fattori ribassisti:
Tuttavia, il potenziale deflattivo è limitato dal mancato allentamento delle restrizioni sulle esportazioni indiane, che al momento rimangono sospese. Nonostante le richieste di ISMA, associazione dei produttori, il Governo indiano ha infatti dichiarato che la produzione di etanolo rimane una priorità rispetto all’export di zucchero, allontanando la prospettiva di minori restrizioni.
In Unione Europea i prezzi si confermano a livelli nettamente inferiori rispetto alla scorsa campagna, a maggio -38% lo zucchero Spot Europa e -40% il consegnato Centro-Nord Italia rispetto a maggio 2023.
Per la prossima campagna, la proeizione della Commissione Europea vede un aumento delle aree del 2%, con una produzione di barbabietola a 113 Mio t (+2,1% vs 2023). Secondo fonti locali, le aree sarebbero in aumento del 5% in Francia, del 7% in Germania e del 2,5% in Polonia.
Le forti piogge delle ultime settimane avrebbero fortemente ritardato le semine: a titolo di esempio, nei Paesi Bassi le semine al 20 maggio erano complete al 95% rispetto al 99% del 2023 (anno caratterizzato da forti ritardi), mentre nel 2022 tutte le aree erano state seminate già alla prima settimana di maggio.
Inoltre, per via delle elevate temperature invernali si presenta un maggiore rischio di malattie per le bietole: in Francia si segnala un’elevata presenza di afidi, ed il Governo francese ha permesso per questo un maggiore utilizzo di insetticidi.
Ad aprile i prezzi internazionali dello zucchero hanno continuato a registrare cali: nelle prime tre settimane di aprile, -13% lo zucchero grezzo e bianco quotati su The ICE.
Le posizioni lunghe degli operatori non commerciali tra inizio e metà aprile sono diminuite del 47% per lo zucchero grezzo e del 16% per lo zucchero bianco, assecondando il trend deflattivo dei prezzi.
Tra i principali fattori ribassisti:
La magnitudo del trend deflattivo rimane però rallentata da quotazioni del petrolio in aumento (+5,5% in media tra marzo ed aprile), dai rallentamenti e rincari logistici legati alla crisi su Suez e dalle politiche di esportazione indiane. Infatti, nonostante la richiesta di ISMA di concedere 1 Mio t di esportazioni, il Governo indiano sta valutando di permettere l’utilizzo di altre 800k t di zucchero per produrre etanolo, allontanando la prospettiva di uno sblocco delle esportazioni indiane.
In Unione Europea i prezzi si confermano in netto calo rispetto ai massimi raggiunti nella scorsa campagna (-20% e -22% rispettivamente sullo Spot Europa e sul Consegnato Centro-Nord Italia).
Per la prossima campagna l'aspettativa è di un aumento di aree e produzione rispettivamente del 3,5% e del 3% secondo lo scenario Areté. Nella prima stima Agreste (Dipartimento di Statistica del Ministero dell’Agricoltura Francese) ha indicato un aumento delle aree seminate a barbabietola nel Paese del 5% rispetto alla scorsa campagna, mentre gli acquisti di seme nei Paesi Bassi indicano un aumento delle superfici del 7%.
Tuttavia, le semine sono cominciate in ritardo: in Francia a fine marzo era stato seminato solo il 2,5% delle aree totali stimate secondo l’Istituto Francese della Barbabietola da Zucchero e nei Paesi Bassi a metà aprile era stato seminato il 45% delle aree in aumento rispetto al 10% del 2023 ma in calo rispetto all’88% del 2022. Inoltre, in Francia si segnala un’elevata presenza di afidi, ed il Governo francese ha permesso per questo un maggiore utilizzo di insetticidi.
La Commissione Europea ha esteso il permesso di importare prodotti ucraini a dazio zero fino a giugno 2025. Per alcuni prodotti, la quantità in esenzione dai dazi sarà però limitata alla media di quanto importato nel 2022, nel 2023 e nella prima metà del 2021. Per lo zucchero questa quantità sarà di circa 270,5k t, -5,4% rispetto a quanto importato in questa campagna fino al 20 marzo.
A marzo i prezzi internazionali dello zucchero hanno registrato ribassi: in media, rispetto a febbraio, -7% lo zucchero grezzo e -3,2% lo zucchero bianco quotati sul mercato finanziario The ICE.
Tra i principali fattori ribassisti:
Tuttavia, il trend deflattivo è rallentato da quotazioni del petrolio in aumento (+4,7% sul WTI in media tra marzo e febbraio) e da una logistica dall'Asia verso l’Europa che rimane ostacolata dai blocchi su Suez.
Inoltre, nonostante le revisioni a rialzo, le prospettive di produzione per i principali produttori di zucchero bianco rimangono limitate rispetto alla scorsa campagna, e questo, unitamente al blocco dell’export indiano, sta mantenendo lo spread tra zucchero grezzo e zucchero bianco a livelli elevati.
In Unione Europea, i prezzi dello zucchero Spot Europa e Consegnato Centro-Nord Italia da inizio campagna sono calati rispettivamente del 17% e del 20%, sulla scia di un minore fabbisogno di importazione (a fine febbraio le importazioni cumulate risultavano inferiori del 29% rispetto alla scorsa campagna) in un contesto di maggior offerta, di minori costi energetici e di consumi rallentati da inflazione e politiche monetarie restrittive.
L’origine principale delle importazioni è l’Ucraina (35% del totale), che vede la quasi totalità delle esportazioni dirette verso l’Unione Europea. Tuttavia, il Parlamento Europeo sta valutando una legge che limiterebbe la quantità di zucchero importabile dall’Ucraina a dazio zero alla media 2021-2023. Includere il 2021 in questa media significherebbe includere un anno in cui, in assenza delle esenzioni dai dazi in vigore da giugno 2022, le importazioni erano a livelli decisamente inferiori rispetto a quelli attuali.
Per la prossima campagna, si conferma la prospettiva di un aumento delle aree coltivate a bietola. Nei Paesi Bassi si ipotizza un aumento del 7%. Sia in Francia che in Germania le semine di colture invernali sono stimate in calo, e questo lascerebbe spazio a maggiori aree a barbabietola, che mantiene prezzi vantaggiosi rispetto alle altre colture.
In UE, prezzi della bietola più remunerativi rispetto ad alternative colturali sono quindi previsti favorire un aumento delle aree di circa il 3,5%. Proiettando rese medie, la produzione aumenterebbe di circa il 3%, attestandosi al di sopra dei 16,3 Mio t, la più alta dal 2021. La maggiore offerta, nonostante un lieve aumento dei consumi dell’1%, porterebbe ad un minor fabbisogno di importazione (-43% le importazioni nette) e ad un accumulo di stock, ridimensionando l’eventuale effetto di un’offerta ucraina meno competitiva.
Nelle prime settimane di febbraio i prezzi internazionali dello zucchero hanno registrato una leggera flessione: tra il 5 e l 23 febbraio -4% lo zucchero grezzo e -5,4% il bianco quotati sul mercato finanziario The ICE.
A guidare al ribasso le quotazioni hanno contribuito gli arrivi abbondanti dal Brasile. Grazie ad una produzione record, a gennaio sono state esportate 3,2 Mio t di zucchero, +99% rispetto alla media quinquennale. Inoltre, sulla prossima campagna le aspettative sono di una offerta che rimarrà elevata. Nonostante la scarsità di piogge sia prevista portare ad una minore disponibilità di canna da zucchero, Safras & Mercado, un’agenzia di consulenza brasiliana, prevede infatti che, grazie agli elevati prezzi internazionali, la prossima campagna possa vedere una netta propensione dei trasformatori a produrre zucchero anziché etanolo, con una produzione prevista a 42 Mio t, +2,4% rispetto alla campagna corrente.
Tuttavia, negli ultimi giorni le preoccupazioni sul raccolto asiatico hanno invertito i trend ribassisti, riportato le quotazioni ai livelli di inizio febbraio:
A questo si aggiunge la crisi in Medio Oriente, con il blocco di Suez che ha portato ad importanti rincari dei container e a tempi di spedizione dall’Asia all’Europa più lunghi.
La ridotta offerta in due dei principali produttori di zucchero bianco contribuisce a mantenere ampio lo spread tra zucchero bianco e grezzo: in media nella campagna 23/24, sulla prima scadenza The ICE, lo spread è di 137 $/t, +46% rispetto alla media quinquennale.
In Unione Europea si conferma un aumento produttivo 23/24 (+8,5% rispetto al 2022/23) e un minore fabbisogno di importazione, con le importazioni nette tal quale previste in calo del 54% rispetto alla scorsa campagna. Le importazioni cumulate mostrano effettivamente un netto rallentamento rispetto allo scorso anno (-32% al 18 gennaio), e anche le quote CXL + Balcani erano state allocate al 33% a febbraio 2024 rispetto al 49% di febbraio 2023. L’Ucraina continua ad essere la principale origine delle importazioni (32% del totale), con arrivi che, da ottobre 23 a metà gennaio 24, sono aumentati del 30% rispetto allo stesso periodo della campagna precedente. L’afflusso abbondante di merce ucraina sta causando proteste da parte degli agricoltori polacchi, anche se la Polonia è destinazione di meno del 6% dello zucchero ucraino importato in UE.
I prezzi spot Europa ed Italia, complice anche il rientro dei costi energetici ai valori del 2021 e il rafforzamento dell’€ rispetto alla scorsa campagna, consolidano così un trend ribassista: -5% a febbraio rispetto a gennaio con prezzi Italia abbondantemente inferiori alle 800 €/t.
Dopo i ribassi registrati a fine 2023 le quotazioni internazionali dello zucchero stanno attraversando una nuova fase di rialzo: in un mese, +14% per lo zucchero grezzo e +12% per lo zucchero bianco quotati su The ICE.
Dopo i ribassi trasmessi ai prezzi dall’abbondante offerta brasiliana, il mercato torna infatti a premiare l’incertezza relativa all’offerta asiatica in termini di produzioni ed export.
In Unione Europea, la campagna bietola, ritardata dalle piogge autunnali, è ormai vicina alla conclusione. La Commissione ha rivisto a rialzo la produzione 2023/24: 15,8 Mio t, +8,5% rispetto alla scorsa campagna e +1,5% rispetto alla stima precedente. Per via di minori consumi nel 2022/23 (rivisti a ribasso di circa 0,65 Mio t) gli stock iniziali della campagna corrente sono stati rivisti a rialzo a 2,1 Mio t, +36% rispetto al 2022/23. Questa maggiore disponibilità di prodotto permetterebbe consumi ed esportazioni più abbondanti (+2,6% e +17% rispettivamente rispetto alla scorsa campagna), lasciando spazio per un accumulo di scorte (+13%). Il fabbisogno di importazione netto è stato rivisto a ribasso a 0,9 Mio t, -54% rispetto al 2022/23, sottolineando la minore dipendenza dell’Unione Europea dai mercati internazionali. A conferma di ciò, a gennaio erano state richieste solo il 33% delle quote di importazione agevolate (CXL + Balcani), rispetto al 42% nella scorsa campagna.
Come da previsione, nelle ultime settimane i prezzi internazionali dello zucchero hanno registrato importanti ribassi: da fine novembre a metà dicembre, -18% sullo zucchero grezzo e -14% sullo zucchero bianco quotati su The ICE.
Tra i fattori ribassisti segnaliamo soprattutto la nuova stima di produzione brasiliana da parte del Conab (Companhia Nacional de Abastecimento): nella revisione di novembre la produzione totale è stata portata a 46,9 Mio t per la campagna 23/24 (apr-mar), +27% rispetto al 2022/23 e +15% rispetto alla stima precedente. Questo aumento produttivo è riconducibile a maggiori rese della canna da zucchero (+10%) e ad un minore utilizzo della canna per la produzione di etanolo (51% ad inizio dicembre rispetto al 54% della scorsa campagna), come mostrato dai dati di UNICA (Associazione dei trasformatori della canna da zucchero)
La prospettiva di una maggiore produzione dal Brasile ha portato F.O. Licht a rivedere a rialzo la stima di surplus produttivo globale da 2,3 Mio t a 5,6 Mio t.
Tra gli altri fattori ribassisti segnaliamo:
In Unione Europea le piogge hanno ritardato le operazioni in campo, la raccolta è ancora in corso, ma si conferma di circa il 7% superiore rispetto al 22/23 (dati Commissione UE).
La prospettiva di una maggiore produzione (minor fabbisogno di importazione) unitamente ad un contesto energetico deflattivo e ad un euro più forte rispetto alla scorsa campagna continua a spingere i prezzi al ribasso, con quotazioni spot sullo zucchero consegnato Centro-Nord Italia che si avvicinano agli 800 €/t.
Anche le importazioni mostrano segni di rallentamento grazie alla maggiore disponibilità di prodotto interno: tra ottobre e novembre l’import cumulato ha raggiunto 229k t, -40% rispetto allo scorso anno e -20% rispetto alla media quinquennale.
Nel mese di novembre, i prezzi internazionali hanno proseguito nel trend rialzista che ha caratterizzato gli ultimi mesi: in media, rispetto ad ottobre, +1,9% per lo zucchero grezzo e +3% per lo zucchero bianco quotati su The ICE, entrambi a massimi pluriennali.
Sono due i fattori principali che stanno mantenendo in tensione il mercato dello zucchero:
In Unione Europea, le precipitazioni delle ultime settimane hanno rallentato le operazioni in campo ed allungato la campagna bietola, portando sia in Germania che nei Paesi Bassi ad una revisione a ribasso del contenuto di zucchero. Tuttavia, a livello comunitario, l’aumento delle aree (+3,7% secondo la Commissione) e delle rese bietola (+2% secondo gli ultimi dati del MARS Bulletin) confermano il rimbalzo della produzione a 15,6 Mio t (+6,8% vs 22/23).
La maggiore abbondanza dell’offerta, assieme ai minori costi energetici e al maggiore potere d’acquisto dell’euro rispetto alla scorsa campagna, contribuiscono ad alimentare ribassi nei prezzi UE nonostante i prezzi internazionali elevati: a novembre, rispetto ad ottobre, -5,4% sullo zucchero Spot Europa e -5,3% sul consegnato Centro-Nord Italia.
La campagna 23/24 si è aperta con prezzi internazionali dello zucchero che si sono mantenuti a livelli sostenuti: 26 c$/lb per lo zucchero grezzo e 722.75 $/t per lo zucchero bianco quotati su The ICE, rispettivamente +63% e +58% rispetto alla media delle scorse 5 campagne.
I principali fattori rialzisti sono l’incertezza produttiva in Asia e le restrizioni all’export in India. Con una stagione dei monsoni sotto la media, ISMA (associazione dei trasformatori indiani) prospetta un calo produttivo nel Paese del 3,3% per la campagna 23/24, nonostante le misure straordinarie adottate per compensare l’ammanco idrico. Inoltre, il Governo Indiano ha confermato l’estensione delle restrizioni alle esportazioni per la campagna corrente. Anche in Thailandia le aspettative sono di un calo della produzione (-18% secondo la Thai Sugar Millers Corp, -15% secondo USDA, -30% secondo Czarnikow), con una conseguente minore disponibilità di prodotto per l’esportazione.
Tuttavia la magnitudo dei rialzi dei prezzi internazionali ha registrato un rallentamento: lo zucchero grezzo è aumentato in media dell’1% tra settembre ed ottobre, lo zucchero bianco ha registrato un calo dello 0,9%. A pesare è la pressione ribassista della produzione brasiliana che mantiene ritmi particolarmente sostenuti: secondo UNICA la produzione cumulata a metà ottobre aveva raggiunto i 34,9 Mio t, +24% rispetto alla produzione media delle cinque campagne precedenti.
La Commissione Europea ha pubblicato un nuovo bilancio per la campagna 23/24: la produzione è stata rivista a rialzo di 78k t a 15,6 Mio t, +7% rispetto alla scorsa campagna, ma ancora -4% rispetto alla media 2018-2022. I consumi sono previsti mantenersi stabili con stock finali in aumento del 4% rispetto alla campagna 22/23. La maggior offerta è prevista portare ad un minor fabbisogno di importazione con import netti in calo del 41% rispetto al 22/23. Nei primi mesi di campagna, le quote import assegnate a tassazione agevolata mostrano tuttavia un ritmo di sostenuto: a novembre 2023 il 39% delle quote CXL 23/24 erano state assegnate, in linea con la campagna 22/23 che ha visto appunto importazioni record.
Nel MARS report di ottobre la Commissione ha rivisto a rialzo le rese 23/24 a 74,7 t/ha rispetto a una previsione di un mese fa di 74.5 t/ha (73.20 t/ha la scorsa campagna).
In Francia, Agreste (Dipartimento di Statistica del Ministero dell’Agricoltura Francese) ha rivisto leggermente a rialzo la produzione bietola 23/24, che rimarrebbe inferiore dello 0,7% rispetto alla scorsa campagna nonostante il calo delle aree del 6%.
In Germania, WVZ (Associazione dei produttori) ha rivisto a rialzo la stima di produzione di zucchero 23/24 del 3% grazie ad una maggiore resa della bietola: l’output sarebbe superiore del 13% rispetto alla scorsa campagna.
Il miglioramento dell’offerta, unitamente al calmieramento della crisi energetica e ad un euro più forte rispetto alla scorsa campagna, in un contesto di prezzi internazionali elevati, contribuiscono ad alimentare ribassi nei prezzi UE: -8,9% tra settembre ed ottobre per lo zucchero Spot Europa e -8,7% per il consegnato Centro-Nord Italia con offerte forward inferiori ai 900 €/t.
Nelle ultime settimane i prezzi internazionali dello zucchero hanno subito un’ulteriore impennata: in media, tra agosto e settembre, +10,4% per lo zucchero grezzo e +5,7% per lo zucchero bianco quotati su The ICE.
Sono due i principali fattori rialzisti:
Il peggioramento delle prospettive di produzione asiatiche ha portato ad una revisione a ribasso della produzione globale da parte di F.O. Licht, che prevede ora un surplus di soli 1,9 Mio t rispetto ai 2,8 Mio t precedentemente stimati.
Questi elementi hanno portato anche ad elementi speculativi con un aumento delle posizioni nette lunghe degli operatori non commerciali: tra metà agosto e metà settembre, +28% per lo zucchero grezzo e +17% per lo zucchero bianco.
Al contrario dell’Asia, la produzione brasiliana non mostra segni di rallentamento: ad inizio settembre la produzione cumulata da aprile aveva raggiunto 26,15 Mio t, +19% rispetto alla media quinquennale e superiore al precedente record della campagna 20/21.
In Unione Europea, come previsto, si sono registrati i primi cali di prezzo durante l’estate: -7,3% sul prezzo Spot Europa e -8% sullo zucchero consegnato Centro-Nord Italia tra giugno e settembre.
La Commissione UE ad agosto ha rivisto a rialzo le rese bietola, ora previste a 74.5 t/ha, +3,5% rispetto alla media quinquennale.
In Francia, Agreste (Ente Statistico del Ministero dell’Agricoltura francese) prevede che il miglioramento delle rese della bietola (+5,1%) vada a compensare parzialmente il calo delle aree (-6%), con un calo totale della produzione di bietola inferiore all’1%.
In Germania, WVZ (Associazione dei produttori) prevede una produzione 23/24 a 4,23 Mio t, +9,5% rispetto al 22/23 e +1,1% rispetto alla media quinquennale, grazie soprattutto al miglioramento delle rese.
Nei Paesi Bassi, Cosun (Associazione dei coltivatori di bietola) prevede una produzione di bietola inferiore del 5% rispetto a quella della scorsa campagna, per via di aree e rese inferiori. La resa zucchero è stata invece rivista a rialzo a 14 t/ha, ma rimarrebbe inferiore del 3,6% rispetto ai 14,5 t/ha del 2022.
Nel complesso, la previsione di produzione europea rimane a 15,5 Mio t, +6% rispetto al 22/23.
I prezzi internazionali dello zucchero grezzo sono stati mediamente stabili tra luglio e la prima metà di agosto, -0,04% su The ICE. Leggeri aumenti hanno invece caratterizzato le quotazioni dello zucchero bianco, +2% nello stesso periodo.
Attualmente, il principale fattore ribassista si conferma l’aspettativa di una produzione brasiliana abbondante. Secondo i dati UNICA (Osservatorio della Canna da Zucchero), +20% a livello cumulato tra aprile ed agosto 2023 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Inoltre Conab (Companhia Nacional de Abastecimento) ha recentemente rivisto a rialzo la produzione 23/24 (Apr-Mar) a 40,9 Mio t (+11% rispetto al 22/23 e +5,5% rispetto alla stima precedente).
Da segnalare anche il recente rafforzamento del dollaro sul real brasiliano (+2% in media tra luglio ed agosto) che incentiva le esportazioni e la produzione di zucchero nel Paese.
A limitare gli effetti ribassisti della produzione brasiliana è invece l’incertezza sulle produzioni asiatiche riconducibile soprattutto agli effetti del fenomeno climatico El Niño.
In India, ISMA ha pubblicato la prima previsione di produzione 23/24 (Ott-Sett) a 31,7 Mio t, -3,3% rispetto alla campagna 22/23, a causa di una stagione dei monsoni con piogge inferiori alla media. Il dato, ancora preliminare e in via di evoluzione, risulta in controtendenza rispetto alle aspettative di un aumento produttivo di USDA e F.O.Licht rispettivamente del +12.5% e del +4%.
Inoltre, le recenti restrizioni imposte dal governo sulle esportazioni di riso fanno temere che anche lo zucchero possa subire ulteriori restrizioni. Tuttavia, i dati più recenti mostrano livelli di stock superiori ai 10 Mio t, che sarebbero già sufficienti per sopperire al fabbisogno interno dei prossimi mesi.
Anche in Thailandia le piogge sono state inferiori rispetto allo scorso anno, attualmente F.O. Licht prevede un calo del 2,8% (moderato rispetto ai cali previsti da Areté e Czarnikow del -18% e del -31%).
Dal punto di vista macroeconomico, come fattori rialzisti si segnala invece l’aumento dei prezzi del petrolio (+8,1% in media tra luglio ed agosto sul WTI), incentivo alla conversione produttiva in etanolo.
A livello europeo, le condizioni meteo estive non ottimali hanno portato la Commissione UE a rivedere a ribasso le rese previste per molte colture, tra cui la barbabietola. La resa attualmente prevista, 73,3 t/ha, rimane però superiore alla media quinquennale (+1,8%). La produzione è confermata a 15,5 Mio t, +6% rispetto all’anno scorso.
In Francia, CGB (associazione dei bieticoltori) ha riportato che per il momento non sono stati rilevati particolari problemi relativi allo yellow beet virus, ed anche nei Paesi Bassi lo sviluppo delle bietole procede in condizioni favorevoli in attesa dell’inizio della campagna bietola, fissato il 20 settembre.
La Commissione ha pubblicato la prima stima dei bilanci UE per la campagna 2023/24:
La produzione è prevista aumentare del 6,3% rispetto alla campagna corrente, raggiungendo i 15,5 Mio t. L’aumento è frutto di un incremento del 3% dell’ area seminata (i maggiori ettari in Polonia più che compensano il calo in Francia e Germania), e di un parziale recupero delle rese bietola e zucchero.
La produzione rimarrebbe comunque inferiore del 4% rispetto alla media quinquennale; con stock di partenza estremamente bassi, l’UE, manterrebbe quindi un fabbisogno di importazione elevato: le importazioni nette tal quale, nonostante in calo rispetto alla campagna corrente, sono infatti previste superiori del 35% rispetto alla media quinquennale. A fronte di consumi in leggero calo (-0,3%), rimane tuttavia spazio per un leggero aumento degli stock finali, da 1,31 Mio t a 1,35 Mio t e per un mercato più approvvigionato, con un rapporto stock utilizzi che passa dal 7,3 al 7,5%.
Lo scenario della Commissione è in linea con le precedenti anticipazioni Areté che, tuttavia, prevede una produzione leggermente inferiore (15,2 vs 15,5 Mio t) e, conseguentemente, import netti più elevati (1.39 vs 1.17 Mio t).
A livello globale, come mostrato dai dati UNICA, le prospettive per la produzione brasiliana continuano ad essere abbondanti per via della maggiore disponibilità di canna da zucchero e del minore share utilizzato per la produzione di etanolo rispetto alla scorsa campagna.
Per l’India è prevista una stagione dei monsoni nella norma, IHS prevede un recupero produttivo per la prossima campagna, del 4%.
In Thailandia ci sono invece preoccupazioni riguardanti lo scarso livello di piogge attualmente osservato, la situazione potrebbe essere aggravata dal fenomeno di El Niño. Gli effetti negativi sulla produzione sarebbero parzialmente compensati dal maggiore uso di fertilizzanti previsto per la prossima campagna, a fronte di prezzi ridimensionati dopo i picchi del 22/23.
A fronte di queste prospettive, IHS ha pubblicato un aggiornamento del bilancio mondiale di zucchero per la campagna 23/24 con una revisione a rialzo del surplus da 1,5 Mio t a 2,8 Mio t.
Nonostante questa revisione, il rapporto stock finali/utilizzi è previsto rimanere, escluse le ultime due campagne, il più basso dalla campagna 2009/10, a segnalare un mercato che rimane incerto ed esposto a rischi.
Dalla seconda metà di giugno, come da previsione, i prezzi internazionali The ICE, hanno registrato un calo del 12% e del 6,4% rispettivamente per zucchero grezzo e zucchero bianco. Il premio attuale del bianco sul grezzo è di 143 $/t rispetto ad una media delle ultime 5 campagne di 83 $/t e rispetto a un premio medio da inizio campagna di 123 $/t. I prezzi spot in UE si mantengono elevati ed a livelli record, qualche moderato ribasso ha caratterizzato il mese di giugno.
Come previsto, dopo una fase spiccatamente rialzista, a giugno i prezzi internazionali dello zucchero hanno registrato qualche ritracciamento. Su The ICE, -2,8% il grezzo e -4,3% il bianco rispetto alla media di maggio.
Tra i fattori ribassisti segnaliamo:
A fornire ancora supporto alle quotazioni è invece l’offerta indiana: secondo i dati della National Federation of Sugar Factories, al 15 giugno la produzione risultava di 32,96 Mio t, -6,9% rispetto al record del 21/22.
Per la prossima campagna, il governo teme inoltre che El Niño possa portare ad un’ulteriore riduzione dell’output, il che porterebbe ad una conferma del blocco all’export almeno fino a inizio 2024, in modo da poter valutare l’effettivo potenziale produttivo, e ad un contingentamento (probabilmente a 4 Mio t) anche per la prossima campagna.
In Unione Europea, i prezzi spot rimangono ancorati ai livelli record raggiunti. Le semine di bietola hanno subito forti ritardi per via delle piogge in quasi tutte le principali aree di produzione: in media il ritardo sarebbe stato di dieci giorni in Francia, due settimane in Polonia e fino a tre settimane in Germania. Per i Paesi Bassi, Cosun (associazione di coltivatori di bietola) riporta un ritardo di 25 giorni rispetto alla scorsa campagna.
A giugno la Commissione Europea ha così abbassato le prospettive di resa della bietola per la campagna 23/24 per via dei ritardi e di condizioni meteo non ottimali in varie aree produttive, ma la stima rimane superiore alla media quinquennale, soprattutto in aree chiave come Germania e Francia. Il che porterebbe ad un aumento produttivo (+4% secondo USDA).
I prezzi internazionali dello zucchero dalla seconda settimana di maggio hanno registrato una leggera flessione. In particolare, lo zucchero grezzo quotato su The ICE ha segnato un -6,9%, tornando ai livelli di metà aprile.
La fase di calo è in linea con le aspettative di un lento recupero dell’offerta globale, grazie soprattutto all’aumento dell’offerta brasiliana.
In particolare, gli ultimi dati UNICA, hanno mostrato una produzione di zucchero in Brasile tra aprile e metà maggio del 48% rispetto allo stesso periodo della scorsa campagna e al di sopra della media delle ultime 5 campagne.
Inoltre il dipartimento dell’agricoltura USA (USDA), nel report “Sugar: World Markets and Trade” ha pubblicato una previsione di produzione brasiliana 23/24 in aumento di 4 Mio t rispetto alla scorsa campagna e a livelli allineati al record 20/21. Con un aumento previsto anche in India (+12,5%) la produzione globale è prevista aumentare di oltre 10 Mio t a 187.9 Mio t.
Tra i fattori ribassisti segnaliamo anche una nuova fase di deprezzamento del Real brasiliano sul Dollaro. Dopo qualche settimana di recupero, il Real è infatti tornato ai minimi delle ultime due settimane sul Dollaro. Sul fronte macroeconomico un altro fattore ribassista è anche rappresentato dalla debolezza del petrolio, ai minimi dalla fine del 2021.
Nel breve periodo il buon proseguimento della raccolta brasiliana è il fattore fondamentale per alimentare il trend di ribasso, in una congiuntura di offerta asiatica limitata -soprattutto per il contingentamento dell’export indiano (vedi precedente highlight). Come anticipato nello scenario Areté USDA ha infatti rivisto a ribasso l’export indiano 22/23 da 9,4 a 6,5 Mio t.
In UE, con le semine oramai concluse, le aspettative USDA sono di un rimbalzo produttivo del 3,9% rispetto al 22/23. Tuttavia la produzione rimarrebbe inferiore al 21/22 con un rinnovato fabbisogno di importazione. Le aree vengono previste sostanzialmente stabili, con cali in Francia (-15%) compensati da aumenti in altri paesi, soprattutto in Polonia (+14%), dove, nonostante il divieto dell’utilizzo di neonicotinoidi, la bietola rimane una coltura competitiva considerando che le importazioni ucraine hanno abbassato notevolmente i prezzi del mais e la scarsa profittabilità del fumento.
I prezzi internazionali, per tutto aprile, sono stati caratterizzati da una spiccata volatilità rialzista. Sul mercato The ICE, a livello medio rispetto a marzo, +17,4% per lo zucchero grezzo e +14,6% per lo zucchero bianco. I prezzi hanno raggiunto i massimi degli ultimi 12 anni.
Tra i principali driver rialzisti si segnala un ulteriore deterioramento dell’offerta in importanti aree produttive e di esportazione:
Intanto in Unione Europea, i prezzi spot rimangono ancorati a livelli record superiori ai 1.100 €/t. La Commissione ha rivisto ulteriormente a ribasso la produzione della campagna 22/23, ora stimata a 14.7 Mio t, -2,5% rispetto alla stima precedente e -11.9% rispetto al 21/22. A fronte di consumi rivisti a ribasso di soli 0,08 Mio t, aumenta ulteriormente il fabbisogno netto di importazione tal quale, passato da 1,45 a 1,68 Mio t (0,7 Mio t nel 21/22). Questi dati sono confermati dal trend delle importazioni cumulate che, a metà aprile, risultavano superiori del 65% rispetto allo stesso periodo della scorsa campagna.
Per quanto riguarda la campagna 23/24, la sezione europea di USDA ha recentemente pubblicato il “Sugar Annual Report” prevedendo un aumento produttivo del 3,7% rispetto al 22/23. Tuttavia la produzione rimarrebbe inferiore al 21/22 con un rinnovato fabbisogno di importazione. Le aree vengono previste stabili, con cali in Francia (-15%) compensati da aumenti in altri paesi, soprattutto in Polonia (+14%), dove, nonostante il divieto dell’utilizzo di neonicotinoidi, la bietola rimane una coltura competitiva considerando che le importazioni ucraine hanno abbassato notevolmente i prezzi del mais e la scarsa profittabilità del fumento.
Le semine risultano vicine al completamento in Francia, mentre a causa delle piogge sono ancora al 49.8% nei Paesi Bassi, dove si teme che i consistenti ritardi possano avere un impatto negativo sulle rese.
Nella prima settimana di aprile i prezzi internazionali sono stati animati da una forte volatilità rialzista. In particolare, sul mercato The ICE, le quotazioni dello zucchero bianco e dello zucchero grezzo hanno raggiunto rispettivamente i massimi dal 2012 e dal 2016.
In attesa della campagna di trasformazione brasiliana, con un rimbalzo produttivo prevista da IHS del 26%, il mercato globale si conferma in una congiuntura di offerta estremamente limitata e in continuo deterioramento.
In particolare, IHS, ha recentemente rivisto a ribasso l’offerta globale 22/23 di oltre 2 Mio t con un surplus che, nonostante la parallela revisione dei consumi (-0.7 Mio t), passa da 1.7 a 0.3 Mio t.
L’offerta risente del calo produttivo in India (-7,8%), dove l’export continua ad essere contingentato, in Cina (-5,7%), con un marcato fabbisogno di importazione, e in UE (-12,7%). Inoltre la produzione è stata rivista a ribasso di circa 1 Mio t in Tailandia.
Il mercato globale, nella prime anticipazioni IHS, si manterrebbe corto anche la campagna 23/24 con un modesto accumulo di stock e un rapporto stock /utilizzi sostanzialmente invariato e a dei minimi dalla campagna 2009/10.
Ai fondamentali rialzisti si sono sommati:
In UE, il calo produttivo 22/23 e il conseguente fabbisogno di importazione, in una fase di offerta globale ancora più limitata continua a mantenere i prezzi interni a livelli record e con un premio rispetto ai prezzi internazionali senza precedenti. In Italia, le quotazioni spot per lo zucchero bianco consegnato centro-nord, si mantengono superiori alle 1.150 €/t, con contratti scambiati anche sopra i 1.200 €/t.
La fase di semina per la campagna 23/24 si conferma incerta, soprattutto per l’impossibilità di utilizzare i neonicotinoidi (vedi precedente highlight). In Francia, dove la semina è alle battute inziali, l’associazione dei bieticoltori CGB prevede un calo delle aree del 6/7%, ai minimi degli ultimi 14 anni.
Nonostante questo, la Commissione prevede un aumento delle aree dell’1,8%, comunque del 3% inferiore rispetto alla media quinquennale, e, assumendo rese nella media, un aumento della produzione di bietola dell’8,4%. Scenario condiviso da IHS che proietta per il 23/24 un aumento produttivo in UE del 12%.
Areté conferma invece un calo delle aree in UE dell’1,3% con una produzione sostanzialmente in linea a quella del 22/23 e un rinnovato fabbisogno di importazione.
Nei primi venti giorni di marzo le quotazioni internazionali dello zucchero grezzo sul mercato The ICE sono risultate, a livello medio, inferiori del 2,4% rispetto alla media di febbraio.
L’interruzione del trend rialzista è principalmente riconducibile al calo dei prezzi del petrolio, -1.9% per il WTI rispetto alla media di febbraio (ai minimi da fine 2021), e alle prospettive di aumento produttivo per la nuova campagna brasiliana, ormai prossima: secondo l’agenzia Datagro +13.1% rispetto alla campagna scorsa, +7,3% per USDA.
Al contrario, lo zucchero bianco, sulla scia dell’incertezza sull’offerta indiana e sulle semine di bietola dell’emisfero nord, ha mantenuto un trend di prezzo rialzista, +3,2% nello stesso periodo, portando il premio dello zucchero bianco nuovamente sopra i 120 $/t, +35% rispetto alla media di febbraio.
I prezzi si mantengono tuttavia volatili, ai massimi dalla campagna 2016/17 e diversi sono i fattori di incertezza:
Da segnalare che F.O. Licht, a metà marzo, ha rivisto le prospettive di surplus globale 2022/23 da 3,9 Mio t a 1,7 Mio t. Il calo è riconducibile principalmente al ribasso delle prospettive produttive in India, Cina, Russia e UE e alla leggera correzione a rialzo dei consumi (+0,2 Mio t).
In UE, il calo produttivo 22/23 e il conseguente fabbisogno di importazione, in una fase di offerta globale ancora limitata continua a mantenere i prezzi interni a livelli record e con un premio rispetto ai prezzi internazionali senza precedenti. In Italia, le quotazioni spot per lo zucchero bianco consegnato centro-nord, si mantengono superiori alle 1.150 €/t, con contratti scambiati anche sopra i 1.200 €/t.
Per il futuro dei prezzi europei saranno fondamentali le semine primaverili: se da un lato l’aumento dei prezzi della bietola rappresentano un incentivo, dall’altro la decisione della Corte di Giustizia sull’utilizzo dei neonicotinoidi agisce da deterrente. In Francia, ad esempio, nonostante le misure proposte dal governo per limitare le eventuali perdite da yellow beet virus, l’associazione dei bieticoltori CGB prevede un calo delle aree del 6/7%, ai minimi degli ultimi 14 anni.
A febbraio, i prezzi internazionali dello zucchero hanno confermato un trend rialzista: sul mercato The ICE, +6.9% lo zucchero grezzo e +2.9% lo zucchero bianco.
Il premio medio dello zucchero bianco sullo zucchero grezzo è stato di 95 $/t, rispetto a 110 $/t di gennaio.
Nonostante le prospettive di un surplus globale 2022/23, il mercato è congiunturalmente caratterizzato da un’offerta debole:
Si segnala inoltre che, F.O. Licht, ha rivisto a ribasso la stima di surplus mondiale 22/23 da 2.9 a 2.7 Mio t con una revisione del rapporto stock finali/utilizzi dal 37,44% al 36,14%.
In UE, in attesa dei prossimi raccolti, l’offerta si mantiene limitata (produzione confermata in calo del 9,6% rispetto alla scorsa campagna) con un fabbisogno di importazione record: i dati della Commissione mostrano che, da ottobre a dicembre, le importazioni di zucchero sono aumentate dell’87% rispetto alla media quinquennale.
Il deficit dell’area UE, e il fabbisogno di importazione record, in una fase di offerta globale ancora limitata continua a mantenere i prezzi interni a livelli record e con un premio rispetto ai prezzi internazionali senza precedenti. In Italia, le quotazioni spot per lo zucchero bianco consegnato centro-nord, si mantengono superiori alle 1.150 €/t, con contratti scambiati anche sopra i 1.200 €/t.
Per il futuro livello di approvvigionamento dell’UE saranno determinanti le semine primaverili: da un lato i prezzi della bietola più competitivi dell’anno scorso incentivano le semine, dall’altro il divieto della Corte di Giustizia UE di derogare ai divieti formali di immissione sul mercato e utilizzo di sementi trattate con neonicotinoidi agisce da deterrente (vedi precedente highlight).
La Francia ha annunciato che varerà provvedimenti per proteggere i coltivatori di bietola da eventuali perdite per il mancato utilizzo dei neonicotinoidi, con un piano che prevede, oltre ad una compensazione finanziaria delle perdite da yellow beet virus, una proposta di blocco europeo all’importazione di prodotti derivanti da semi trattati con neonicotinoidi e l’introduzione di nuovi metodi di protezione delle colture.
I prezzi internazionali dello zucchero, sul mercato The ICE, nell’ultima settimana di gennaio hanno registrato nuovi rialzi: +10% lo zucchero grezzo (ai massimi da fine 2016) e +6% lo zucchero bianco.
In un contesto di stock ancora limitati, a pesare è soprattutto il peggioramento delle aspettative sulla futura offerta delle due principali aree di produzione:
Il trend dei prezzi è anche alimentato dai movimenti degli operatori non-commerciali sbilanciati in acquisto anche per il miglioramento delle prospettive di crescita economica globale recentemente pubblicate dal Fondo Monetario Internazionale.
In Unione Europea, prezzi spot ancora a dei massimi storici dato il deficit della regione, recentemente confermato dai fondamentali pubblicati dalla Commissione e dai dati sull’importazione a regime tariffario agevolato.
Da segnalare che, in risposta al divieto della Corte di Giustizia UE di derogare ai divieti formali di immissione sul mercato e utilizzo di sementi trattate con neonicotinoidi, il Governo francese varerà dei provvedimenti per sostenere il settore.
BREAKING NEWS 27/01: Aggiornamento Bilanci Zucchero Commissione Europea
Campagna 22/23: produzione ed export rivisti a ribasso rispettivamente di 1.000 t e 30.000 t; importazioni nette tal quale al livello record di 1,38 Mio t.
Dopo i rialzi di prezzo dall’inizio della campagna, a gennaio le quotazioni internazionali dello zucchero sul mercato finanziario The ICE hanno dato qualche segno di debolezza: -2% per lo zucchero grezzo, -0,9% per lo zucchero bianco.
Anche le posizioni lunghe degli operatori non commerciali hanno registrato dei cali: tra il 3 e il 17 gennaio -18% e -12% rispettivamente per zucchero grezzo e bianco.
I ribassi sono principalmente riconducibili ad un miglioramento lato offerta:
A livello cumulato, nei nuovi dati pubblicati da FO Licht, la stima del surplus produttivo per la campagna corrente è passata da 3,2 Mio t a 4,3 Mio t.
In Unione Europea, per quanto i prezzi rimangano a livelli massimi storici, si è vista una frenata nel trend di crescita, con i prezzi Spot Europa e consegnato Centro-Nord Italia che sono rimasti invariati tra novembre e dicembre.
A livello produttivo, dopo la revisione a ribasso della produzione di zucchero della Commissione Europea anche Agreste (Ente Statistico del Ministero dell’Agricoltura francese) ha rivisto a ribasso la produzione di bietola per la Francia, da 31,9 a 31,6 Mio t che porterebbe ad una produzione di zucchero di 4,4 Mio t, -9,9% rispetto alla media quinquennale.
Il mercato si mantiene in una congiuntura rialzista. Tra novembre e dicembre, a livello medio, i prezzi internazionali sul mercato The ICE sono aumentati per lo zucchero grezzo e bianco rispettivamente del 2,3% e dell’1,3%.
I prezzi dello zucchero grezzo, complici anche le operazioni degli operatori non commerciali, sono tornati ai massimi dal 2017.
Il premio dello zucchero bianco sul grezzo è così passato da 115 $/t a 108 $/t, ma risulta ancora elevato rispetto alla media delle ultime 5 campagne (83 $/t).
I rialzi sono in parte riconducibili al contesto macroeconomico e, in particolare, al recente indebolimento del dollaro. Lo US Dollar index, già in calo da settembre, tra novembre e dicembre è ulteriormente calato del 2,1%.
Lato fondamentali i principali driver rialzisti sono l’incertezza sull’offerta indiana e l’estremo deficit in UE.
INDIA:
Nonostante le previsioni ISMA (associazione dei trasformatori) di un aumento produttivo del 2% e i dati di un buon inizio di campagna, operatori interni hanno riportato che il meteo non ottimale potrebbe invece portare a revisioni a ribasso o, addirittura, ad un calo produttivo di circa il 7%. Per esempio, F.O. Licht ha recentemente rivisto a ribasso la previsione sulla produzione indiana di 0,3 Mio t. La minore produzione rende più incerti i volumi di export sbloccabili dal governo a inizio 2023, in una fase di domanda sostenuta: attualmente dei 6 Mio t di export già concessi sarebbero già stati contrattati 4,5-5 Mio t.
UNIONE EUROPEA:
La Commissione ha pubblicato un aggiornamento dei fondamentali 2022/23 rivedendo a ribasso la produzione da 15,5 Mio t a 15 t (-9,7% rispetto alla scorsa campagna). La minor produzione e stock di riporto più bassi porteranno ad un aumento del fabbisogno di importazione, con un livello di importazioni nette record di 1,35 Mio t. L’import, rispetto alla precedente previsione è stato aumentato di oltre il 20%, trend confermato dai dati sulle quote a dazio agevolato già allocate. I prezzi interni si mantengono così schiacciati in import party e a livelli record (vedi precedenti highlight).
Migliore è invece la prospettiva dell’offerta in Brasile e Tailandia, aree chiave di esportazione:
Le quotazioni dello zucchero grezzo su The ICE, tra ottobre e novembre, sono aumentate mediamente dell’8% tra ottobre e novembre, superando i 20 c$/lb (i massimi da aprile 2022).
Lo zucchero bianco ha invece attraversato una fase di relativa stabilità, aumentando solo dello 0,8% tra ottobre e novembre. Questo ha portato ad un leggero ridimensionamento del premio nearby dello zucchero bianco, in calo di 15 $/t rispetto ad ottobre. Il premio rimane tuttavia a livelli storicamente molto elevati: in questa campagna è stato in media di 121 $/t rispetto ad una media di 83 $/t tra il 2017/18 e il 2021/22.
Gli ultimi fattori rialzisti sono stati le ulteriori revisioni al ribasso delle produzioni nei principali produttori dell'UE e i ritardi dell’offerta brasiliana e le politiche indiane. Fattori che hanno portato anche ad una fase speculativa da parte degli operatori non commerciali, come mostrato dalle posizioni lunghe che tra l’8 e il 15 novembre sono cresciute del 73% per lo zucchero grezzo e del 42% sullo zucchero bianco.
Il 22 novembre USDA ha pubblicato il report “Sugar: World Markets and Trade”, aggiornando i bilanci mondiali e dei singoli paesi. La produzione totale di zucchero per il 2022/23 è stata rivista a rialzo di 259k t a 183,2 Mio t, +1,55% rispetto al 2021/22 grazie ad una maggiore produzione in Brasile, Cina e Russia che più che compensa il calo produttivo in UE, India e Ucraina. I consumi (nonostante i rallentamenti delle economie globali) sono previsti crescere dell’1,7%, raggiungendo un nuovo record. Anche il trade è previsto in aumento, +2,8%, grazie a maggiori esportazioni da Brasile e Thailandia che compensano il calo dell’India.
Brasile:
La produzione brasiliana continua ad essere in ritardo. Tra il primo aprile e il primo novembre 2022 la produzione di zucchero è stata inferiore del 3% rispetto allo stesso periodo del 2021.
Tuttavia, nelle ultime due settimane di ottobre, la produzione è stata superiore del 145% rispetto all’anno scorso. Il trend conferma le aspettative che il gap produttivo rispetto alla scorsa campagna possa continuare ad assottigliarsi. Nello stesso periodo, la percentuale di canna da zucchero utilizzata per produrre etanolo è stata del 51% rispetto al 62% del 2021. L’aumento della preferenza per la produzione di zucchero è incentivato dalla debolezza del real brasiliano. Il real ha raggiunto i valori minimi da luglio stimolando le esportazioni di zucchero: secondo i dati del ministero del commercio, nel mese di ottobre 2022 le esportazioni hanno raggiunto 3,75 Mio t, +62% rispetto ad ottobre 2021.
USDA ha rivisto a rialzo la stima di produzione 2022/23 (Apr-Mar) a 38 Mio t, +7,3% rispetto al 2021/22, per un atteso miglioramento del meteo e delle rese. Questa stima è in controtendenza con l’ultima fornita dal Conab (Companhia Nacional de Abastecimento), che ad agosto prevedeva un calo produttivo del 3% a 33,9 Mio t.
Le aspettative per la campagna brasiliana 23/24 continuano ad essere quelle di un aumento produttivo: l’agenzia di consulenza Safras&Mercados prevede un aumento produttivo dell’8,3%, grazie ai migliori profitti che continuerà ad offrire lo zucchero rispetto all’etanolo.
India:
Anche la campagna indiana è cominciata a rilento, con 1,99 Mio t di zucchero prodotto tra il primo ottobre ed il 15 novembre, -4,3% rispetto allo stesso periodo del 2021 secondo i dati ISMA (associazione dei trasformatori).
Il governo indiano ha annunciato la prima tranche di export per il 2022/23 (Ott-Sett) a 6 Mio t. Le quote di esportazione saranno determinate per gli operatori in base alla loro produzione media negli ultimi tre anni. Benché in linea con le aspettative, la notizia ha fornito supporto alle quotazioni. Ad aggiungere volatilità rialzista, alcuni zuccherifici starebbero mandando in default i contratti di esportazione stipulati prima dei rincari, per rinegoziarli a prezzi più alti.
UE:
L’Unione Europea rimane in balia della crisi energetica e della scarsa offerta interna (vedi precedente highlight) che più che compensano l’effetto recessione: tra settembre e ottobre il prezzo Spot Europa ha registrato un +8%, +4,6% per lo zucchero consegnato Centro-Nord Italia.
USDA ha ulteriormente abbassato la stima di produzione UE per la campagna corrente a 16,2 Mio t (raw value), -2% rispetto al 2021/22. Il calo sarebbe più contenuto rispetto a quello previsto dalla Commissione che è invece è del 7%.
In Germania, l’Associazione dei produttori (WVZ) ha rivisto ulteriormente a ribasso le sue stime di produzione del 4,2% rispetto a quelle di metà settembre, a causa principalmente di una revisione a ribasso del contenuto di zucchero. La produzione è ora prevista a 3,88 Mio t, -15% rispetto alla scorsa campagna.
Anche in Francia, l’Ente Statistico del Ministero dell’Agricoltura francese (Agreste) ha rivisto a ribasso la precedente stima di rese bietola a 79.4 t/ha, -3% rispetto ad ottobre e -7% rispetto all’anno scorso. La stima è leggermente inferiore a quella della Commissione Europea di 80.8 t/ha.
Nell’ultimo mese i prezzi internazionali dello zucchero grezzo hanno rallentato il trend di calo innescatosi da aprile. Tra settembre e ottobre il prezzo è rimasto mediamente stabile (+0,7%).
Il premio nearby dello zucchero bianco sul grezzo, nonostante lontano dai picchi oltre i 200 $/t di agosto e settembre, rimane elevato: ad ottobre 134 $/t, +61% rispetto alla media quinquennale.
Brasile:
Nelle prime due settimane di ottobre la produzione di zucchero ha registrato un +4% rispetto alla media quinquennale del periodo e un +59% rispetto allo stesso periodo della scorsa campagna.
Tuttavia, a livello cumulato, la produzione di zucchero rimane del 7,3% inferiore rispetto allo stesso periodo della scorsa campagna.
La percentuale totale di canna destinata alla produzione di zucchero ha superato i livelli della scorsa campagna (45,67% vs 45,62%), grazie anche alle politiche di contenimento dei prezzi dei carburanti che disincentivano la produzione di etanolo.
Il trend di maggior incentivo alla produzione di zucchero, con il nuovo governo orientato a mantenere calmierati i prezzi del carburante, e anche incentivato dalla debolezza del real rispetto al dollaro, è previsto caratterizzare i prossimi mesi e anche la prossima campagna con buone prospettive di offerta soprattutto dal Q2 2023 (secondo alcuni operatori la nuova campagna brasiliana vedrà un rimbalzo produttivo di oltre il 5%).
India:
Il primo mese di campagna, secondo i dati della Federazione Nazionale dell’Industria di Zucchero (NFCSFL), la produzione è risultata del 14,7% inferiore rispetto allo stesso periodo della scorsa campagna. Produzione di zucchero che potrebbe anche essere disincentivata dalla decisione del governo di aumentare i prezzi dell’etanolo.
Tuttavia, l’ISMA (associazione dei trasformatori) prevede una produzione 22/23 a 36,5 Mio t, +3% rispetto al 21/22, in aumento rispetto alla proiezione di luglio e in controtendenza rispetto al calo produttivo previsto da USDA e IHS.
Mancano ancora comunicazioni ufficiali sulle quantità di export concessi, che si ipotizza possano essere di 8-9 Mio t divise in due tranches.
UE:
L’Unione Europea rimane in balia della crisi energetica e della scarsa offerta interna (vedi precedente highlight) che più che compensano l’effetto recessione: tra settembre e ottobre il prezzo Spot Europa ha registrato un +8%, +4,6% per lo zucchero consegnato Centro-Nord Italia.
In Germania, l’Associazione dei produttori (WVZ) ha pubblicato la sua seconda stima di produzione per la campagna 2022/23, mantenendosi leggermente più bassa delle Commissione Europea in termini sia di produzione che di rese. La produzione è ora prevista in calo del 10% rispetto alla scorsa campagna.
In Francia, l’Ente Statistico del Ministero dell’Agricoltura francese (Agreste) ha fornito una stima di rese bietola a 81,9 t/ha, -4,2% rispetto all’anno scorso, solo leggermente superiore alla stima della Commissione Europea di 80.8 t/ha.
Da notare come, in linea con le anticipazioni Areté e le prime stime della Commissione Europea, si stia registrando una forte attività di importazione: già a fine ottobre le quote CXL sono state esaurite al 40%, rispetto ad un totale utilizzato del 21% nella scorsa campagna.
Dopo i segnali di ripresa mostrati da fine agosto (vedi precedente highlight), la produzione di zucchero brasiliana, le ultime due settimane di settembre, ha mostrato un nuovo rallentamento; -27% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Il rallentamento è dovuto principalmente non ad una maggior preferenza verso la conversione della canna in etanolo (la quota etanolo rimane inferiore rispetto alle ultime settimane di settembre 2021), ma al meteo sfavorevole che ha portato a una minor raccolta di canna da zucchero.
Per le prossime settimane, meteo permettendo, le aspettative sono dunque quelle di un recupero produttivo, favorito anche dalle politiche di contenimento dei prezzi dei carburanti, che riducono l’incentivo a produrre etanolo.
Recupero produttivo che dovrebbe poi caratterizzare anche la campagna 23 come mostrano le principali fonti. IHS ha recentemente rivisto la produzione brasiliana da 37 Mio t a 38 Mio t, +12% rispetto alla scorsa campagna.
La maggior produzione brasiliana sarà il principale driver dell’aumento dell’offerta globale, con un mercato che, secondo i dati IHS, tornerà in surplus dopo tre campagne di deficit e vedrà l’inizio di una fase di ricostruzione degli stock, ad oggi ancora molto limitati.
In India, la campagna di trasformazione è cominciata nel sud del Paese. L’Indian Sugar Mills Association ha rivisto a rialzo le previsioni di produzione per la campagna 2022/23: tolti i 4,5 Mio t usati per produrre etanolo (+32% vs 2021/22), la produzione netta di zucchero è prevista a 36.5 Mio t, +2,8% rispetto alla stima di luglio e +2% rispetto alla produzione 2021/22. Conseguentemente anche le esportazioni sono state riviste a rialzo di 1 Mio t a 9 Mio t: se realizzato sarebbe il secondo valore più alto dopo il record della scorsa campagna.
Da segnalare un’attività intensa lato export: i produttori indiani si stanno affrettando a chiudere contratti approfittando del buon livello di prezzi e della minore offerta brasiliana. Rimangono tuttavia in attesa di una conferma ufficiale sulle quantità di esportazioni che verranno permesse in questa campagna (vedi precedente highlight), che il governo dice saranno annunciate a breve.
I prezzi internazionali mantengono da aprile un trend di leggero calo, non si segnalano particolari movimenti.
A livello Europeo, la Commissione ha pubblicato un aggiornamento dei bilanci. Come anticipato da Areté, a seguito dei danni che la siccità ha comportato sulla bietola (che già soffriva un calo delle aree), la produzione è stata rivista a ribasso da 15,8 Mio t a 15,5 Mio t, -7% rispetto alla scorsa campagna. Il calo dei consumi, -1,5%, non è sufficiente a compensare l’ammanco di offerta con stock proiettati in calo da 1,6 a 1,3 Mio t e un aumento del fabbisogno di importazione nette da 0,56 a 0,76 Mio t.
I prezzi UE, già in balia della crisi energetica e dell’indebolimento dell'euro (vedi highlight precedente), continuano così ad aumentare verso nuovi record, con un completo scollamento del mercato UE rispetto al mercato internazionale. A settembre lo zucchero consegnato centro-nord Italia ha superato i 1.000 €/t, con quotazioni forward superiori ai 1.200 €/t.
Nel breve periodo gli stock bassi in UE rallentano l’effetto ribassista della stagflazione in alcuni paesi membri come Germania e Italia.
I prezzi internazionali dello zucchero grezzo, benché animati da grande volatilità, da aprile confermano un trend di leggero ribasso (-8%).
In Brasile, principale esportatore di zucchero grezzo a livello mondiale, la raccolta e trasformazione di canna da zucchero, dopo un inizio deludente, mostra segnali di ripresa: nelle ultime due settimane di agosto è stato prodotto il 5.8% di zucchero in più rispetto allo stesso periodo del 2021 e il 17.6% in più rispetto alla media degli ultimi 5 anni. Rispetto alle prime due settimane di agosto la percentuale di canna riservata alla produzione di zucchero è passata dal 46,95% al 48,54% (46,47% le ultime due settimane di agosto 2021). Il recupero produttivo è favorito dalle politiche di contenimento dei prezzi dei carburanti, che riducono l’incentivo a produrre etanolo.
A livello cumulato, la quantità totale di zucchero prodotta da inizio aprile rimane inferiore dell’11% rispetto allo scorso anno, ma c’è margine di un ulteriore recupero visto anche il ritardo con cui è iniziata la campagna quest’anno.
Su quella che sarà la produzione finale c’è grande incertezza: Il Conab (Companhia Nacional de Abastecimento) prevede per la campagna solo una leggera contrazione produttiva del 3%, mentre la compagnia agritech Gamaya prevede un aumento produttivo del 3% (in linea con la previsione USDA). Altri operatori proiettano già aumenti produttivi anche per la campagna 23/24.
I prezzi internazionali dello zucchero bianco, a settembre, hanno invece segnato un leggero aumento (+4% rispetto ad agosto) animati dall’incertezza sul panorama energetico e dei fondamentali. Le posizioni lunghe nette degli operatori non commerciali sono aumentate del 22% nelle prime due settimane di settembre. Il premio nearby dello zucchero bianco sul grezzo a settembre ha toccato (poco prima del cambio scadenza) un record storico superiore ai 200 $/t rispetto a 85 $/t in media la scorsa campagna.
L’India inizierà a processare la canna da zucchero nelle prossime settimane. Fonte di incertezza non è la produzione in sé, prevista dall’ ISMA a 35.5 Mio t, solo in leggero calo rispetto al record di questa campagna, bensì le politica di restrizione all’export: già nella campagna 2021/22 il governo aveva posto un limite alle esportazioni a 10 Mio t, poi alzato a 11.2 Mio; per questa campagna sembrerebbe orientato a concedere una prima tranche di esportazioni pari a 5 Mio t, per poi valutare un aumento (si ipotizza attorno ai 3 Mio t) nei primi mesi del 2023 sulla base di prezzi interni e produzione. L’attardarsi di comunicazioni ufficiali e i limiti imposti su altre materie prime (blocco totale delle esportazioni di grano a maggio e restrizione delle esportazioni di riso nelle scorse settimane) trasmettono nervosismo al mercato.
In UE, primo produttore di zucchero da bietola, si segnala un ulteriore ridimensionamento delle aspettative sull’offerta 2022/23. La siccità dei mesi estivi ha causato forti danni alle colture estive, bietola inclusa. La Commissione Europea ha così rivisto a ribasso la previsione di resa della bietola a 73.2 t/ha, -2.8% rispetto ad agosto e -2.4% rispetto alla media quinquennale. A maggio la resa prevista era addirittura dei 78 t/ha. Da monitorare come il calo sarà recepito dalla Commissione in termini di produzione di zucchero, previsione ad oggi di 15,8 Mio t; -5% rispetto alla scorsa campagna.
I prezzi interni, già in balia della crisi energetica e dell’indebolimento dell'euro (vedi highlight precedente), continuano così ad aumentare verso nuovi record, con un completo scollamento del mercato UE rispetto al mercato internazionale. A settembre lo zucchero consegnato centro-nord Italia ha superato i 1.000 €/t, con quotazioni forward superiori ai 1.200 €/t.
La Francia ha iniziato in anticipo le operazioni di raffinazione e in Germania le raffinerie si sono accordate per condividere le forniture di gas in caso di difficoltà di approvigionamento.
Aggiornamento 05/10:
La Commissione Europea ha pubblicato un aggiornamento dei bilanci. Come anticipato da Areté, la produzione è stata rivista a ribasso ed è ora prevista a 15,5 Mio t. Per un aumento dei consumi nella campagna 21/22, gli stock iniziali sono stati abbassati a 1,6 Mio t. Di conseguenza, aumenta il fabbisogno di importazione, con le importazione nette previste a 0.760 Mio t, in aumento rispetto alla stima precedente in linea con lo scenario Areté.
Pur rimanendo a livelli sostenuti, i prezzi internazionali dello zucchero quotati su The ICE, con grandi ondate di volatilità, hanno attraversato una fase di leggera distensione durante l’estate.
A livello medio i prezzi dello zucchero grezzo sono calati del 3.8% tra giugno e agosto, complici soprattutto il rafforzamento del dollaro rispetto alle altre valute e i ribassi registrati dal prezzo del petrolio -Brent e WTI rispettivamente -16.8% e -19.7% tra giugno e agosto sulla scia delle minori prospettive di crescita economica globali-.
Meno marcati i ribassi sullo zucchero bianco, -2.8% in media tra giugno e agosto, che risente ancora degli alti costi energetici globali: il premio nearby dello zucchero bianco sul grezzo ad agosto è risultato di 147 $/t, rispetto a 85 $/t in media la scorsa campagna (il premio ottobre su ottobre ha addirittura toccato dei massimi oltre i 170 $/t).
Intanto il meteo sfavorevole ha nuovamente rallentato le produzioni brasiliane. Gli ultimi dati dell’associazione brasiliana dell’industria della canna da zucchero (UNICA) mostrano come nelle prime due settimane di agosto sia stato prodotto il 12% di zucchero in meno rispetto allo stesso periodo del 2021.
Tuttavia, a livello cumulato, da aprile il gap rispetto allo stesso periodo del 2021 si sta assottigliando; -12,8% rispetto al -30% prodotto tra aprile e giungo 2022 vs 2021.
La quota di canna da zucchero usata per la produzione di zucchero tra aprile e metà agosto risulta del 47,4% in aumento rispetto al dato di aprile-giugno al 42,9%, complici anche le politiche attuate dal governo per abbassare i prezzi della benzina che rendono meno remunerativa la produzione di etanolo. Nelle prossime settimane ci si attende quindi una ripresa delle produzioni.
La previsione CONAB (Companhia Nacional de Abastecimento) di agosto mostra come, nonostante le revisioni a ribasso rispetto al report pubblicato ad aprile, il gap produttivo di zucchero rispetto alla scorsa campagna sia previsto solo al -3% (33,89 Mio t VS 34,93 Mio t) con una percentuale di canna riservata alla produzione di zucchero del 48,4% (45% nel 21/22).
La compagnia agritech Gamaya prevede addirittura un miglioramento nella resa di canna da zucchero per la seconda metà della campagna che porterebbe ad un aumento produttivo del 3% rispetto alla scorsa campagna.
In India, il governo sembrerebbe orientato ad un limite agli export di 8 Mio t diviso in due tranches per la campagna 22/23. Per quanto il numero sia inferiore alle esportazioni di questa campagna, rimane storicamente elevato (la media delle campagne 16/17-20/21 è di 5,2 Mio t). Per settembre 2022 sono state concesse 2,5 Mio t di export, 150.000 t in più rispetto a settembre 2021.
L’Unione Europea, con la campagna bietola alle porte, rimane ancora in balia della crisi energetica: il prezzo del gas naturale sul riferimento di Amsterdam (TTF) è aumentato del 37,5% in media tra luglio ed agosto andando a pesare sui già elevati costi di trasformazione.
A pesare sulle quotazioni dello zucchero è anche l’indebolimento dell’euro rispetto al dollaro, il tasso di cambio, in risposta alle recenti politiche monetarie e alla crisi energetica in UE, è andato al di sotto della parità per la prima volta negli ultimi 20 anni.
I prezzi dello zucchero continuano così a toccare nuovi record: le quotazioni dello zucchero spot in UE e Centro-Nord Italia sono aumentate rispettivamente del 5,6% e del 6,9% tra luglio ed agosto.
UE che si conferma are deficitaria, come mostrato dagli ultimi dati sulle importazioni a dazio agevolato di settembre.
A preoccupare sono anche le produzioni 2022/23. L’ondata di siccità che ha caratterizzato le maggiori aree produttive ha portato la Commissione a rivedere a ribasso del 2,7% le rese bietola previste rispetto alla previsione di luglio, da 77.4 t/ha a 75.3 t/ha con un calo di circa il 2% per la Germania e del 4% per la Francia. Il dato tuttavia risulta ancora superiore rispetto alla media delle ultime 5 campagne di circa 74.4 t/ha con la Commissione che conferma una produzione zucchero UE prevista a 15,8 Mio t.
A livello internazionale si segnala un miglioramento dell’offerta:
Il miglioramento dell’offerta ha portato F.O. Licht a rivedere a rialzo di circa 0.8 Mio t il surplus previsto per la campagna 2022/23; 1,7 Mio t rispetto a un deficit 2021/22 di 1,5 Mio t.
I prezzi internazionali dello zucchero grezzo, da aprile seguono un trend di leggero calo, ma, in attesa della commercializzazione delle nuove produzioni, il trend è rallentato da stock ridotti. Meno evidenti i cali sullo zucchero bianco che soffre maggiormente la crisi energetica e ha un premio nearby sul grezzo nuovamente sopra i 140 $/t, rispetto ad una media della scorsa campagna di 85 $/t.
I prezzi europei rimangono invece in forte tensione e continuano a segnare nuovi record; il benchmark nazionale ha superato sul forward i 1.000 €/t. A pesare sono ancora il peggioramento della crisi energetica e l’incertezza sul nuovo raccolto di bietola in UE.
I prezzi dello zucchero internazionale, animati da grande volatilità, si mantengono ai massimi dalla campagna 16/17.
Le quotazioni dello zucchero grezzo su The ICE, dopo aver toccato i minimi dell’ultimo anno, nelle due settimane centrali di luglio hanno registrato un rimbalzo del 9%, riconducibile in parte alla frenata del trend di rafforzamento del dollaro, ma anche ai timori di rallentamento dell’offerta.
Meno marcati i rialzi sullo zucchero bianco, che, per gli effetti della crisi energetica, mantiene tuttavia un premio rispetto allo zucchero grezzo di oltre 120 $/t, in calo rispetto ai massimi di giugno di oltre 170 $/t, ma ancora nettamente superiore rispetto a una media delle ultime 5 campagna di 78 $/t.
Le posizioni lunghe nette degli operatori non commerciali, nella settimana del 12 luglio, su base settimanale, sono aumentate per grezzo e bianco rispettivamente del 26,8% e del 3,5%, come non accadeva da diverse settimane.
In UE il mercato conferma un tono rialzista record. I prezzi spot sono ai livelli più alti dalla campagna 10/11, quando tuttavia il prezzo internazionale si aggirava intorno ai 28 c$/lb, rispetto ai 19,11 c$/lb dell'attuale campagna. Il risultato è un premio record UE rispetto ai mercati internazionali, con l'area -ancora deficitaria- che continua a risentire della crisi energetica e dell’indebolimento dell’€ sul $. Tra giugno a luglio, il prezzo del gas naturale sul riferimento di Amsterdam (TTF) è aumentato del 52%.
La Commissione ha pubblicato le prime previsioni per i fondamentali 22/23. La produzione è prevista 15,8 Mio t (in linea con le anticipazioni precedentemente pubblicate da Areté) un calo del 5% rispetto alla produzione 21/22 rivista a 16,7 Mio t, ma superiore alle 14,5 Mio t della campagna 20/21.
A pesare è soprattutto il calo delle superfici seminate a bietola, -4,3% solo in parte compensato da una maggior resa bietola. La resa zucchero è invece prevista a 11,7 t/ha rispetto alle 11,8 t/ha del 2021. Le rese sarebbero comunque superiori alla media quinquennale di 11,28 t/ha.
Il calo maggiore della produzione è previsto in Polonia, quasi -12%, con una riduzione della superficie del 10% e una riduzione delle rese zucchero del 2,2%. In Germania, la Commissione UE prevede un aumento marginale della superficie, inferiore all'1%, ma un calo della produzione dell'1,5%. Tuttavia, test preliminari effettuati sulle bietole suggeriscono che le rese potrebbero essere migliori del previsto. Per quanto riguarda la Francia, la Commissione prevede un calo della produzione di quasi il 4% a causa di una superficie minore (-2,3%) e di rese zucchero inferiori (-1,6%). L’Ente Statistico del Ministero dell’Agricoltura francese, Agreste prevede una superficie inferiore dell'1,3% rispetto all'anno scorso e dell'11,5% rispetto alla media quinquennale. L’istituto statistico Olandese (CBS) ha previsto un aumento della superficie coltivata a bietola nei Paesi Bassi e, secondo le prime stime dei trasformatori (Cosun), le rese zucchero sono previste a 14,9 t/ha, ben al di sopra della media quinquennale di 13,9 t/ha.
Tuttavia, il superiore livello di stock di riporto, 1,9 Mio t (+58% rispetto alla campagna 21/22), e consumi sostanzialmente stabili, ridurranno il livello di importazioni nette UE da 500.000 t a 320.000 t.
Determinante, nelle prossime settimane, il meteo, che potrebbe impattare sugli sviluppi del prossimo raccolto.
F.O. Licht ha pubblicato un aggiornamento dei fondamentali, confermando la previsione di un mercato globale che, nella campagna 22/23 (ott-sett), andrà incontro ad un surplus dopo tre campagne di deficit.
In particolare il surplus previsto è stato rivisto a 0.9 Mio t (considerando lo scarto tra import ed export); in rialzo di 0.3 Mio t rispetto alla previsione di maggio. La produzione è prevista crescere più dei consumi (+5 Mio t vs +2.6 Mio t) con un conseguente accumulo di stock che rimangono tuttavia a livelli storicamente bassi.
Oggi, i mercati internazionali seguono da vicino gli sviluppi della campagna brasiliana, in corso, e delle discussioni sulle politiche di restrizione all’export in India.
Brasile:
I dati Unica mostrano come, al 16 giugno, la produzione di zucchero risulti in calo del 24% rispetto allo stesso periodo della scorsa campagna. La campagna è però iniziata in leggero ritardo rispetto alla media.
Da segnalare tuttavia come la percentuale di canna riservata alla produzione di etanolo sia del 58%, leggermente superiore rispetto al 55% della scorsa campagna, ma in netto calo rispetto al dato pubblicato a inizio maggio (64,6%).
A rendere meno remunerativo l’etanolo, oltre ai prezzi elevati dello zucchero, anche la riduzione della tassa sulla benzina dal 25% al 18%, lasciando invariata al 13,3% quella sull’etanolo nello stato produttore di São Paulo. Inoltre il Real brasiliano soffre ancora rispetto al dollaro con un deprezzamento dell’1,8% nell’ultimo mese.
India:
A livello produttivo non si segnalano rallentamenti; secondo i dati dell’ISMA, all’8 giugno l’India ha prodotto il 15% di zucchero in più rispetto allo stesso periodo della campagna precedente. L’ISMA ha anche ulteriormente alzato la previsione di produzione totale per questa campagna a 36 Mio t (+1 Mio t rispetto alla stima di aprile).
C’è tuttavia incertezza sull’introduzione di un tetto all’export di 6-7 Mio t (10 Mio t questa campagna) per il 22/23. Ad oggi, la strada sembra poco percorribile, con il governo che sta addirittura valutando di aumentare il tetto di questa campagna per rilasciare gli ingenti stock di zucchero grezzo che si stanno accumulando.
I prezzi dello zucchero grezzo risentono della pressione dell’offerta brasiliana e hanno toccato i minimi da febbraio (-2,5% a livello medio tra maggio e giugno). Meno marcato il calo sui prezzi dello zucchero bianco, che mantengono un livello più elevato rispetto a maggio (+3,3%).
Il premio del bianco rispetto al grezzo, a giugno, è stato di 148 $/t, rispetto a una media delle ultime 5 campagna di 78 $, trainato dalla dilagante crisi energetica.
Mercato UE:
Per quanto riguarda l’UE, i prezzi risultano ancora in tensione: il prezzo Spot Europa di giugno è aumentato in media dell’1,2% rispetto ad aprile, +2,3% sullo zucchero spot consegnato nel Centro-Nord Italia.
I prezzi sono ai livelli più alti dalla campagna 10/11, quando il prezzo internazionale del grezzo era tuttavia a circa di 28 c$/lb rispetto ai 19,14 c$/lb della campagna corrente. Ne risulta un premio UE sui mercati internazionali record, con l’area (ancora deficitaria) che continua a risentire maggiormente della crisi energetica. Da maggio a giugno, il prezzo del TTF è aumentato del 15%.
La Commissione Europea ha confermato il calo delle aree per il 2022, che ha stimato essere del -3,4%. Ciò è dovuto principalmente alle minori aree in Polonia (-10%), in Repubblica Ceca (-5%) e in Francia (-2,3%). Anche il Ministero dell'Agricoltura francese stima un calo delle superfici nel Paese, seppur meno marcato (-1,3%). D'altra parte la Germania, la cui superficie è prevista in aumento, ha riportato uno sviluppo favorevole della bietola, migliorato dopo il freddo che aveva colpito le colture in aprile.
Nonostante il calo previsto nelle superfici, nell’ultimo MARS Bulletin la Commissione ha rivisto in leggero rialzo la previsione sulle rese bietola da 78 t/ha a 78.1 t/ha, revisione in controtendenza rispetto a cerali ed oleaginose e +5,4% rispetto alla media degli ultimi 5 anni.
Dopo aver attraversato un’ondata di volatilità rialzista, i prezzi interazionali dello zucchero grezzo sono calati nelle scorse settimane: da fine maggio il riferimento su The ICE è diminuito del 4,6%. Anche lo zucchero bianco ha registrato dei cali, ma molto più contenuti per via degli elevati prezzi energetici che continuano a tenere alti i costi di raffinazione: solo -1,1% da inizio mese.
Lo stesso trend è stato riscontrato nelle posizioni lunghe degli operatori non commerciali, che nella prima settimana di giugno sono calate del 3,1% per lo zucchero grezzo e solo del 1,6% per lo zucchero bianco. Il premio dello zucchero bianco sul grezzo è aumentato notevolmente, passando addirittura i 160 $/t (85 $/t la media della scorsa campagna).
Il mercato ha reagito ad una serie di stimoli ribassisti:
Riguardo alla prossima campagna, USDA nell’ultimo report ha fornito le sue prime previsioni per i bilanci 2022/23: la produzione mondiale di zucchero è prevista in aumento di quasi l'1% grazie all'incremento produttivo di Brasile, Tailandia e Cina, che compenserà la minore produzione in India e nell'UE. Tuttavia, si prevede che anche i consumi aumenteranno, e ad un ritmo più elevato, causando una diminuzione del rapporto stock/utilizzi dal 27,7% al 25,3%. In Thailandia, la cui produzione di zucchero ha superato le aspettative quest'anno, fonti locali stimano che la produzione di canna da zucchero del 2022/23 aumenterà ulteriormente del 15%.
Mercato UE:
Per quanto riguarda l’UE, i prezzi hanno registrato un altro aumento significativo: il prezzo Spot Europa di maggio è aumentato in media del 7,6% rispetto ad aprile, +8,6% sullo zucchero spot consegnato nel Centro-Nord Italia. L'Europa continua a risentire più di altre aree della crisi energetica: da aprile a maggio, il prezzo del BRENT è aumentato del 5,2%.
Lato offerta, USDA prevede un calo produttivo di 250.000 t a causa di una diminuzione delle superfici, in quanto gli agricoltori avrebbero preferito colture più redditizie come il mais. Si prevede che anche le importazioni saranno inferiori poiché l'industria alimentare sta cercando di ridurre il contenuto di zucchero nei prodotti.
La Commissione Europea ha confermato il calo delle aree per il 2022, che ha stimato essere del -3,4%. Ciò è dovuto principalmente alle minori aree in Polonia (-10%), in Repubblica Ceca (-5%) e in Francia (-2,3%). Anche il Ministero dell'Agricoltura francese stima un calo delle superfici nel Paese, seppur meno marcato (-1,3%).
D'altra parte la Germania, la cui superficie è prevista in aumento, ha riportato uno sviluppo favorevole della bietola, migliorato dopo il freddo che aveva colpito le colture in aprile.
Nonostante il calo previsto nelle superfici, nell’ultimo MARS Bulletin la Commissione ha previsto una resa della bietola di 78 t/ha, +4% rispetto al 2021/22 e +15% rispetto al 2020/21.
Gli stock di zucchero sono ora più vicini alla media quinquennale dopo essere stati a minimi pluriennali per diversi mesi.
Dopo i cali registrati ad aprile, dalla seconda settimana di maggio, i prezzi internazionali dello zucchero sono stati caratterizzati da volatilità rialzista tornando ai livelli di metà aprile. Le quotazioni dello zucchero grezzo e dello zucchero bianco, sul mercato The ICE, sono aumentate rispettivamente del 7,9% e del 7,6% in sette giorni. Le posizioni nette lunghe degli operatori non commerciali sono tornate ad aumentare; tra il 10 e il 17 maggio +1.285 contratti per il bianco e +9.445 contratti per il grezzo.
Il mercato ha infatti reagito ad una serie di stimoli rialzisti:
Tuttavia, lato fondamentali diverse sono anche le notizie ribassiste. In attesa dell’uscita dei dati USDA, FO Licht ha aggiornato i dati per questa campagna e la prossima, riviste entrambe a rialzo.
2021/22: la previsione di produzione mondiale è stata alzata di 2,5 Mio t (+2.3% vs 2020/21), grazie ad un aumento della produzione prevista per India, Thailandia e Pakistan che compensa la minor produzione prevista per il Brasile (-1,4 Mio t rispetto alla previsione precedente). Anche i consumi sono stati rivisti a rialzo, ma in misura minore rispetto alla produzione (+0,6 Mio t).
Notizie positive per la produzione di questa campagna vengono anche dall’ISMA, che ha stimato la produzione cumulata indiana di zucchero fino al 15 Maggio a 34,9 Mio t (+14.4% rispetto allo stesso periodo nel 2020/21), e dall’Ufficio della Canna e dello Zucchero thailandese, che riporta una produzione per il 2021/22 a 10.34 Mio t, +33,5% rispetto al 2020/21. I dati risultano superiori rispetto alle anticipazioni F.O. Licht e USDA.
2022/23: la previsione di produzione mondiale è stata rivista a rialzo di 1.5 Mio t. L’aumento in India più che compensa la minore produzione attesa per il Brasile. In aumento anche gli export dall’India (+1.5 Mio t), mentre quelli dal Brasile dovrebbero calare di 1,3 Mio t.
In UE continua a pesare molto il rincaro degli energetici (vedi precedente highlight) e i prezzi mantengono un marcato trend rialzista. Migliorano tuttavia le aspettative sul prossimo raccolto.
Dalla prima settimana di aprile, i futures sullo zucchero grezzo hanno interrotto la loro tendenza al rialzo: -8,7% tra l'8 aprile e il 3 maggio.
Tra i principali fattori ribassisti:
Inoltre, il mercato internazionale sta reagendo a notizie favorevoli sulla produzione di zucchero:
Infine, i lockdown della "Zero-covid policy" in Cina avranno probabilmente un impatto negativo sulla domanda, dato il ruolo di importatore del Paese.
Anche i prezzi finanziari dello zucchero bianco sono calati, quasi del 10% dal 13 aprile al 3 maggio, con il premio sulla prima scadenza rispetto al grezzo a 96,8 $/t dopo aver toccato picchi oltre i 150 $/t. Il livello del premio è però ancora molto più alto della media delle ultime cinque campagne (87 $/t).
Dopo diverse settimane di aumenti, tra il 19 e il 26 aprile le posizioni lunghe nette degli operatori non commerciali sono diminuite sia per lo zucchero grezzo (-7,1%) che per quello bianco (-7,5%).
Nell'UE, invece, la situazione è ancora molto tesa, con i prezzi Spot europei aumentati in media del 21,5% tra marzo e aprile. Anche lo zucchero consegnato in Centro-Nord Italia ha registrato un forte aumento, +17% in media ad aprile rispetto a marzo. I prezzi elevati dell'energia, soprattutto del gas, (sia a livello assoluto che relativamente ai paesi meno dipendenti dall’export russo) stanno mantenendo i costi di trasformazione ad un livello estremamente alto.
Tuttavia, lato dell'offerta ci sono notizie positive: nel suo ultimo rapporto, la Commissione Ue ha riportato una resa prevista per la barbabietola da zucchero di 77,8 t/ha per il 2022-23, rispetto al 75,1 t/ha del 2021-22 (+3,6%) e al 67,5 t/ha del 2020-21 (+15,3%). In Francia, il secondo più grande produttore di zucchero dell'UE, alcune aree di barbabietola dovevano essere riseminate dopo essere state colpite dal gelo, ma le prime stime suggeriscono che l'area interessata sarebbe molto più piccola di quella dello scorso anno. Nei Paesi Bassi, quarto produttore dell'UE, la semina era completa al 99,7% al 1° maggio. Gli stock di zucchero sono ora più vicini ai livelli del 2019-20 dopo essere state al livello storicamente basso all'inizio di questo MY.
Dopo tre mesi di cali, le quotazioni medie di marzo dei prezzi internazionali sono aumentate sia sullo zucchero grezzo, +4,9%, che sullo zucchero bianco, +8,6%.
Il premio medio del bianco sul grezzo è stato di circa 110 $/t con dei picchi oltre il 120 $/t, rispetto a una media da inizio campagna di circa 85 $/t.
Il mercato ha così invertito il trend ribassista innescatosi sulla scia dell'aumento dell’offerta indiana e tailandese.
La crisi energetica, innescata dalla ripartenza della domanda globale e aggravata dalle conseguenze economiche dell’intervento militare russo in Ucraina, si conferma il principale driver rialzista del mercato.
A livello medio, nell’ultimo mese, il prezzo del TTF, riferimento europeo per il gas naturale, è aumentato del 61%; circa +17% per il BRENT e il WTI.
L’impatto sul mercato dello zucchero è sia diretto, con maggiori costi produttivi (trasformazione e fertilizzanti in primis), che indiretto, con un maggiore incentivo alla conversione in etanolo, soprattutto in Brasile. IHS ha infatti rivisto a ribasso di circa 2,2 Mio t la produzione brasiliana per il periodo ottobre 21 – settembre 22.
I prezzi internazionali risentono anche del rafforzamento del Real brasiliano sul dollaro: il cambio ha raggiunto i minimi degli ultimi due anni fornendo un minore incentivo all’export di zucchero grezzo.
Le tensioni sui prezzi internazionali si sono trasmesse anche al mercato europeo che conferma un fabbisogno all’importazione, anche a fronte dell’elevato numero di rifugiati.
Tensioni aggravate dagli ingenti costi produttivi - soprattutto energia e bietola - e da semine in contrazione (circa -2%) rispetto alla scorsa campagna.
Vi è anche incertezza riguardo alle rese, con un utilizzo meno diffuso dei neonicotinoidi rispetto alla scorsa campagna.
A livello medio lo zucchero spot reso centro nord Italia, il mese di marzo, segna un +7% rispetto a febbraio, con quotazioni forward superiori alle 800 €/t.
Nell’ultimo mese, anche sulla scia dei movimenti degli operatori non commerciali, sul mercato finanziario The ICE i prezzi dello zucchero grezzo sono aumentati del 5%. Più marcati gli aumenti per lo zucchero bianco, +7%, che presenta un premio sul grezzo di oltre 120 $/t, rispetto a una media di campagna di circa 85 $/t. Gli aumenti hanno invertito il trend ribassista di inizio anno, assecondato dalle buone produzioni indiane e tailandesi.
La crisi energetica, innescata dalla ripartenza della domanda globale e aggravata dalle conseguenze economiche dell’intervento militare russo in Ucraina, si conferma il principale driver rialzista del mercato.
Il prezzo del TTF, riferimento europeo per il gas naturale, da inizio mese, a livello medio, segna circa un +600% rispetto a marzo 2021, aumenti significativi anche per il petrolio, circa +70% per il BRENT e il WTI.
L’impatto sul mercato dello zucchero è sia diretto, con maggiori costi produttivi (trasformazione e fertilizzanti in primis), che indiretto; incentivo alla conversione in etanolo, soprattutto in Brasile.
Le tensioni sui prezzi internazionali si sono trasmesse anche al mercato europeo che conferma un fabbisogno all’importazione. Tensioni aggravate dall’incertezza sulla semina, che potrebbe risentire di alternative più remunerative, dall’incertezza sulle future rese, con un utilizzo meno diffuso dei neonicotinoidi rispetto alla scorsa campagna, e dal recente rafforzamento del dollaro rispetto all’euro.
A livello medio lo zucchero spot reso centro nord Italia, il mese di marzo, segna un +7% rispetto a febbraio, con quotazioni forward superiori alle 720 €/t.
I prezzi internazionali dello zucchero stanno attraversando una fase di alta volatilità che sta alterando il trend discendente su cui si trovano da novembre 2021. Infatti, sul mercato The ICE, lo zucchero grezzo è tornato ai livelli di prezzo di metà dicembre, mentre il bianco ha raggiunto i prezzi più alti degli ultimi cinque anni.
Gran parte di questa volatilità è attribuita alla attuale congiuntura geopolitica. Infatti, i prezzi del petrolio hanno toccato i massimi dal 2008 dopo l'invasione russa dell'Ucraina, trasmettendo volatilità alla maggior parte dei mercati delle materie prime, soprattutto quelle energivore o con una relazione diretta ai mercati energetici.
I prezzi dello zucchero sono strettamente legati ai prezzi del petrolio per via dell'industria dell'etanolo. Prezzi del petrolio elevati, quindi dell’etanolo, favoriscono una maggior percentuale di canna/bietola destinata a fini energetici, riducendo la produzione di zucchero.
Inoltre, costi energetici più alti comportano maggiori costi di produzione, come testimoniato dal premio dello zucchero bianco che è attualmente a 106 $/t rispetto a una media di 91 $/t in febbraio.
Gioca anche la componente speculativa con gli operatori non commerciali che hanno aumentato il numero delle loro posizioni lunghe nette.
Tuttavia, diversi sono i fattori ribassisti che caratterizzano ancora il mercato:
Per quanto riguarda il Brasile, UNICA ha confermato una produzione inferiore da aprile 2021 a febbraio 2022 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con una maggiore percentuale di canna devoluta alla produzione di etanolo. Le piogge di gennaio-febbraio dovrebbero causare una ripresa delle rese per la prossima stagione, che inizierà intorno ad aprile 2022. Tuttavia, nelle ultime settimane le aree di canna da zucchero erano nuovamente in siccità, e gli alti prezzi dell'energia potrebbero spingere gli zuccherifici a devolvere ancora più canna da zucchero all'etanolo, visto anche il recente aumento dei prezzi dei carburanti.
Il Brasile dovrà anche affrontare un problema con i fertilizzanti, cruciali per gli sviluppi dei canneti. I prezzi dei fertilizzanti, con il blocco dell’export russo, sono ulteriormente aumentati in tutto il mondo. Il Brasile importa l'85% del suo consumo totale di fertilizzanti, di cui il 22% dalla Russia. Un minore uso di fertilizzanti potrebbe ostacolare le rese dello zucchero nel prossimo anno di mercato.
In UE i prezzi sono ancora in aumento a causa della crisi energetica e logistica, combinata con il basso livello di stock, leggermente superiore a quello del 2020-21 ma ancora significativamente inferiore a quelli dei quattro anni precedenti. Il prezzo Spot europeo è ora superiore al picco del 2017, e il benchmark per lo zucchero bianco italiano consegnato, a febbraio era 645 €/t (+33% rispetto a febbraio 2021).
Nel suo ultimo rapporto, la Commissione Europea ha aumentato la produzione di zucchero stimata per il 2021-22 di 382.000 t a 16,082 Mio t, il 10,5% in più rispetto ai 14,546 Mio t del 2020-21. Tale aumento su base annua è dovuto principalmente a un aumento della superficie in Germania e della resa di Francia e Polonia, che hanno aumentato la loro produzione fino a 4.578 Mio t (+9%), 4.360 Mio t (+27%) e 2.299 Mio t (+16%) rispettivamente. Nonostante l'aumento della produzione per il 2021-22, che è ancora lontana dai livelli di produzione raggiunti nel 2017-2020, gli stock rimangono bassi con un consistente fabbisogno all’import.
Per quanto riguarda la Russia, il paese è il secondo produttore mondiale di zucchero da bietola, ma non gioca un ruolo chiave sui mercati internazionali poiché consuma quasi tutta la quantità che produce. Tuttavia, il paese importa il 95% delle sue sementi di barbabietola, di cui circa l'80% dai paesi dell'UE. Ulteriori turbolenze commerciali potrebbero quindi ostacolare la capacità della Russia di produrre zucchero nella prossima stagione.
I prezzi internazionali, nonostante i rialzi dell’ultima settimana guidati dal rally del prezzo del petrolio e dal rafforzamento del Real brasiliano, continuano ad essere frenati dai buoni livelli di offerta indiana e tailandese. Nei due paesi la raccolta è in pieno svolgimento, e sembra essere ampiamente sopra le aspettative.
Tra i fattori ribassisti si segnalano anche:
Ancora debole invece l’offerta Brasiliana, UNICA mostra come tra aprile e gennaio, nel Centro Sud, la produzione sia calata del 16% rispetto allo stesso periodo della scorsa campagna per il meteo avverso e per un aumento della percentuale di zucchero destinata ad etanolo (a dei massimi per la crisi energetica). Tuttavia, il recente miglioramento del meteo ha aumentato le aspettative di offerta per la prossima campagna.
I future New York e Londra si mantengono ben inferiori rispetto ai picchi di novembre. Il premio del bianco sul grezzo è attualmente a circa 96 $/t, rispetto a una media di campagna di circa 80 $/t.
I prezzi interni UE sono invece ancora schiacciati in import parity e continuano a mostrare tensioni rialziste. Lo spot Europa è ai massimi dal 2017; il consegnato centro Nord Italia, sul mercato forward, ha abbondantemente superato i 650 €/t.
Gli stock in UE sono infatti ai minimi dal 2010 e la domanda è in recupero. Da segnalare come a febbraio le quote di importazione CXL a dazio agevolato di 11€/t dal brasile siano terminate.
A pesare sui prezzi UE sono anche crisi energetica e dei trasporti. I differenziali di prezzo tra i paesi produttori del centro Europa e i paesi del sud Europa si stanno allargando come anche mostrato dai prezzi registrati dalla Commissione (che tengono in considerazione anche i volumi contrattualizzati in passato per il mese di riferimento); la differenza tra i prezzi della regione 3 e della regione 2 è di circa 100€/t.
Prime Anticipazioni Areté Campagna 22/23:
Nelle prime anticipazioni Areté, la prossima campagna (da ottobre 22) sarà caratterizzata da un leggero surplus globale, dopo tre campagne consecutive di deficit. Il miglioramento dell’output dell’emisfero sud sarà il principale driver di un aumento produttivo di circa l’1%; i consumi dopo il rimbalzo della campagna corrente sono invece previsti tornare a crescere a un tasso più contenuto (+0,3%) complici anche i prezzi elevati. Il surplus porterà a un leggero accumulo di stock, che tuttavia si manterranno ancora a livelli più bassi del pre-pandemia.
Pe l’UE Areté assume aree seminate tendenzialmente in linea con quelle della scorsa campagna; l’incentivo alla semina per gli alti prezzi dello zucchero è infatti compensato dai costi energetici e dalle migliori alternative di semina. Una resa simile a quella della campagna corrente, con l’utilizzo dei neonicotinoidi prorogato in diversi paesi tra cui la Francia, porterebbe dunque a una produzione stabile a circa 15,8 Mio t. Il meteo sarà ovviamente una variabile determinante, soprattutto per le regioni tedesche che non hanno potuto utilizzare i neonicotinoidi. L’accumulo di stock risulta lento e modesto, con un rinnovato fabbisogno di importazione dell’area.
Le quotazioni internazionali, dopo i forti aumenti dello scorso anno, a gennaio, pur in un contesto di grande volatilità, hanno mostrato qualche elemento di debolezza interrompendo, come da previsione, il trend rialzista.
Tra i principali fattori ribassisti, oltre alla prospettiva dell’aumento dei tassi di interesse FED, segnaliamo soprattutto l’abbondante offerta da India e Tailandia, sopra le aspettative e che compensa in parte l’ammanco di offerta dal Brasile.
Ancora debole l’offerta Brasiliana, UNICA mostra come tra aprile e gennaio, nel Centro Sud, la produzione sia calata del 16% rispetto allo stesso periodo della scorsa campagna per il meteo avverso e per un aumento della percentuale di zucchero destinata ad etanolo (a dei massimi per la crisi energetica). Tuttavia, il recente miglioramento del meteo ha aumentato le aspettative di offerta per la prossima campagna.
I cali di prezzo sono stati anche supportati dalla chiusura di diversi contratti lunghi da parte degli speculatori sul mercato dello zucchero grezzo; -9757 contratti netti lunghi tra l’11 e il 18 gennaio.
I prezzi interni UE sono invece ancora schiacciati in import parity e continuano a mostrare tensioni rialziste. Lo spot Europa è ai massimi dal 2017; il consegnato centro Nord Italia, sul mercato forward, ha abbondantemente superato i 630 €/t.
Per l’evoluzione dei prezzi interni, cruciali saranno le semine dal Q2, con crisi energetica, ammanco di fertilizzanti e una minor proroga all’utilizzo dei neonicotinoidi, che rappresentano i principali elementi di rischio.
A fine 2021 solo 4 paesi avevano autorizzato l’utilizzo dei neonicotinoidi, rispetto a 13 la scorsa campagna.
Le quotazioni internazionali dello zucchero, nonostante la preoccupazione per la diffusione della variante Omicron, si mantengono a livelli elevati. I future Londra e New York sono ancora ai massimi dal 2017 e il premio dello zucchero bianco rispetto al grezzo (circa 75 $/t) è ancora inferiore rispetto alla media delle ultime dieci campagne (85 $/t).
I prezzi subiscono ancora il supporto dei fondamentali (vedi precedenti highlight), ma anche della logistica (onerosa e rallentata dalla pandemia) e della crisi energetica. F.O. Licht ha anticipato che il deficit globale per la campagna 21/22 sarà rivisto a rialzo rispetto all’ultimo report.
In Brasile, primo produttore ed esportatore di zucchero grezzo, UNICA mostra come, da aprile e inizio dicembre, la produzione di zucchero dal Centro Sud sia calata del 16% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il calo è riconducibile alla minor resa dei canneti (siccità e gelate), ma anche a una maggior percentuale di canna utilizzata per la produzione di etanolo rispetto allo scorso anno (54,89% vs 53,71%). Nelle ultime due settimane di novembre la produzione di zucchero rispetto allo stesso periodo dello scorso anno è addirittura calata del 63%.
Meglio in Tailandia e in India:
Tuttavia l’offerta dell’emisfero nord risulta ancora ostacolata dalla logistica e fatica a raggiungere le aree di consumo.
In UE la campagna ha aperto con il livello di scorte più basso dall’abolizione delle quote, e nonostante una produzione prevista a circa 16 Mio t l’area mantiene un fabbisogno di importazione.
I prezzi interni risentono così, oltre che delle tensioni su prezzi internazionali, dei rincari dell’energia e della logistica, anche del dazio all’importazione.
A questo si aggiunge la fase di indebolimento dell’euro rispetto al dollaro, per le aspettative, confermate dalle ultime dichiarazioni, di una politica monetaria meno espansiva della FED già da inizio 22.
Lo Zucchero spot Italia quota già oltre i 620 €/t, con quotazioni forward anche a 640 €/t.
I prezzi internazionali ed europei dello zucchero si mantengono ai massimi dal 2017 per l’evidente disequilibrio tra domanda e offerta (vedi precedente highlight).
Per quanto concerne il Brasile, primo produttore ed esportatore di zucchero grezzo, UNICA mostra come, tra aprile e novembre, la produzione di zucchero dal Centro Sud sia calata del 14% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il calo è riconducibile alla minor resa dei canneti (siccità e gelate), ma anche a una maggior percentuale di canna utilizzata per la produzione di etanolo rispetto allo scorso anno (54,66% vs 53,37%).
I prezzi dell’etanolo in Brasile sono infatti a dei massimi storici, nonostante il recente rallentamento del prezzo del petrolio sulla scia dell’aspettativa di un rilascio di scorte strategiche USA dopo il mancato aumento produttivo da parte dell’OPEC+.
Un altro fattore rialzista è rappresentato dalla decisione del governo indiano (seconda area produttiva) di aumentare il prezzo dell’etanolo estratto dalla canna per ridurre gli elevati stock interni di zucchero.
In UE, con le campagne di bietola in corso, la Commissione ha recentemente rivisto a rialzo la previsione sulle rese. Tuttavia, difficilmente la produzione supererà le 16 Mio t e la ripartenza dei consumi pesa sul livello degli stock confermando il fabbisogno di importazione dell’area.
In Francia, la confederazione dei bieticoltori (CGB), mostra come, a fine ottobre, il 37% della bietola sia stata raccolta; tuttavia il contenuto di zucchero risulta inferiore alle aspettative.
F.O. Licht ha pubblicato un aggiornamento dei fondamentali di mercato rivedendo ulteriormente a ribasso il livello di approvvigionamento del mercato globale per la campagna 2021/22 (in apertura ad ottobre) rispetto alle precedenti proiezioni.
Il rapporto stock/utilizzi, ora previsto al 35,5%, è il più basso dalla campagna 2010/11.
La revisione è in buona parte riconducibile alla gravissima siccità che sta caratterizzando il Brasile dove i canneti erano già stati messi a dura prova dalle gelate di luglio. Per la campagna 21/22 la produzione è stata rivista a ribasso di circa 1,6 Mio t a 36,9 Mio t (-6% rispetto alla scorsa campagna). Il calo è confermato anche dagli ultimi dati di UNICA, che mostrano anche una maggior percentuale di canna convertita a etanolo rispetto alla scorsa campagna (complici prezzi del petrolio in recupero).
Da segnalare anche la revisione a ribasso della produzione in Russia (-0,5 Mio t) e in India (-1,9 Mio t) rispettivamente per la siccità di luglio e per una maggior percentuale di canna utilizzata per la produzione di etanolo.
I prezzi internazionali THE ICE si mantengono a livelli elevati, ed ai massimi dal 2017. Il premio dello zucchero bianco rispetto al grezzo, sulla prima scadenza, è tornato in linea con la media delle ultime campagne a circa 90 $/t dopo aver toccato valori addirittura inferiori ai 55 $/t.
In UE, con le campagne di bietola in corso, la Commissione ha recentemente rivisto a rialzo la previsione sulle rese. Tuttavia, difficilmente la produzione supererà le 16 Mio t e la ripartenza dei consumi pesa sul livello degli stock confermando il fabbisogno di importazione dell’area.
Le tensioni sui prezzi internazionali, la bassa premialità dello zucchero bianco degli scorsi mesi e i bassi livelli degli stock in UE, come previsto, stanno trasmettendo forte volatilità rialzista ai prezzi interni UE.
Lo zucchero bianco reso centro nord Italia sul mercato spot, a livello medio, a settembre ha registrato circa 540 €/t rispetto a 520 €/t ad agosto e a prezzi di inizio anno inferiori a 500 €/t. Più evidenti le tensioni sul forward, con prezzi superiori a 560 €/t.
IHS ha pubblicato un aggiornamento dei fondamentali di mercato globali.
Per la campagna 21/22, in partenza ad ottobre, la produzione prevista è stata rivista a ribasso di circa 1,5 Mio t rispetto ai dati di giugno. La revisione è principalmente riconducibile al calo in Brasile, dove le aree produttive sono ancora caratterizzate da un forte fenomeno di siccità (vedi precedente highlight).
I consumi sono invece stati rivisti in leggero rialzo, +0,3 Mio t rispetto a giugno. La previsione di surplus è quindi drasticamente calata da oltre 2 Mio t a soli 0,39 Mio t.
Dopo il deficit di oltre 2,6 Mio t della campagna 20/21, il surplus 21/22 non sarebbe quindi sufficiente a dare respiro agli stock che sono previsti calare ai livelli minimi dal 2016.
In UE, in fase di raccolta, la Commissione ha recentemente rivisto a rialzo la previsione sulle rese. Tuttavia, difficilmente la produzione supererà le 16 Mio t e la ripartenza dei consumi pesa sul livello degli stock confermando il fabbisogno di importazione dell’area.
I prezzi internazionali THE ICE si mantengono a livelli elevati, ed ai massimi dal 2017. Il premio dello zucchero bianco rispetto al grezzo sulla prima scadenza è di circa 58 $/t, rispetto a una media degli ultimi 10 anni di oltre 85 $/t.
Le tensioni sui prezzi internazionali, la bassa premialità dello zucchero bianco e i bassi livelli degli stock in UE stanno trasmettendo forte volatilità rialzista ai prezzi interni UE.
Lo zucchero bianco reso centro nord Italia sul mercato spot, a livello medio, ad agosto ha registrato circa 520 €/t rispetto a 505 €/t a luglio e a prezzi di inizio anno inferiori a 500 €/t. Più evidenti le tensioni sul forward, con prezzi superiori a 540 €/t.
Prosegue il rally rialzista dei prezzi internazionali con aumenti, in poco più di un mese, di circa il 20%.
New York e Londra hanno toccato i valori massimi da inizio 2017.
I rialzi sono principalmente riconducibili alle aspettative di un calo produttivo in Brasile (primo esportatore e produttore di zucchero grezzo) per la siccità e le gelate che stanno caratterizzando importanti aree produttive e che potrebbero avere ripercussioni anche sulla produzione 2021/22.
Il premio dello zucchero bianco rispetto al grezzo sulla prima scadenza è di circa 57 $/t, rispetto a una media degli ultimi 10 anni di oltre 85 $/t.
Secondo UNICA a livello cumulato, da aprile, la produzione nel centro-sud del brasile è calata di oltre il 7% rispetto allo stesso periodo della scorsa campagna. La seconda settimana di luglio il calo è stato di circa il 12% con una maggior percentuale di canna destinata alla produzione di etanolo, che presenta prezzi ben superiori rispetto ai minimi toccati la scorsa campagna.
Gli speculatori hanno alimentato il trend rialzista, con posizioni nette degli operatori non commerciali in aumento su THE ICE.
Tuttavia, nel medio periodo diversi sono i fattori che potrebbero trasmettere ribassi al mercato.
I prezzi interni in UE, come previsto, risentono delle tensioni sui prezzi internazionali e di una domanda in recupero come mostrato dal livello degli stock, a maggio ai minimi dal 2017. La produzione in UE anche se prevista in aumento rispetto alla scorsa campagna non sarà sufficiente a rendere l’area autosufficiente.
F.O. Licht ha pubblicato un aggiornamento dei fondamentali di mercato.
Per la campagna corrente è stato confermato un deficit di circa 2,6 Mio t con una revisione a ribasso su produzione e consumi di circa 1 Mio t.
La revisione alla produzione è principalmente riconducibile alla siccità che ha caratterizzato il Brasile in piena campagna; nelle ultime settimane fenomeni di gelate hanno aumentato ulteriormente le preoccupazioni per le rese.
I consumi invece sono ancora influenzati dalle misure di restrizione per la pandemia globale, e sono previsti mantenersi ai livelli della campagna 19/20.
L’abbondanza di mercato è confermata ai livelli più bassi dalla campagna 16/17 con un rapporto stock finali / utilizzi rivisto a ribasso dal 37,96% al 37,82%.
Per la prossima campagna il mercato è previsto tornare in surplus di 2,2 Mio t, con una ripresa produttiva di circa il 5% guidata soprattutto dall’emisfero nord. Tuttavia, la ripartenza dei consumi (+2,16%) e il basso livello degli stock mantengono debole il livello di approvvigionamento del mercato con un rapporto stock finali / utilizzi al 37,3%.
I prezzi internazionali sono caratterizzati da volatilità rialzista, in particolare lo zucchero grezzo che risente particolarmente del meteo sfavorevole in Brasile e dell’apprezzamento del real ed ha superato nuovamente i 18 c$/lb raggiungendo i massimi da febbraio e mantenendo basso il premio dello zucchero bianco.
Per l’UE, la Commissione ha recentemente rivisto a ribasso la previsione di rese a 73,6 t/ha rispetto alla previsione di 75,5 t/ha del mese scorso. Rese che, a fronte di un calo delle aree seminate previsto di circa l’1% saranno cruciali per definire il fabbisogno all’import della prossima campagna; import netto previsto da Aretè a circa 610.000 t.
Le quotazioni interne sono in aumento sia sul mercato spot che forward. Le quotazioni 21/22 dello zucchero reso Italia superano abbondantemente i 500 €/t.
I prezzi internazionali stanno attraversando una fase di debolezza; da inizio giugno New York e Londra hanno perso rispettivamente circa il 7% e il 9%.
Il premio dello zucchero bianco rispetto al grezzo si mantiene ad un livello particolarmente basso, inferiore a 60 $/t rispetto a una media degli ultimi 10 anni superiore a 80 $/t.
A pesare è soprattutto l’aumento dell’offerta indiana, secondo l’Indian Sugar Mills Association, da inizio campagna, la produzione è aumentata di oltre il 13% rispetto alla scorsa campagna con un ottimo raccolto e l’aumento del crushing.
I prezzi dello zucchero hanno anche risentito delle piogge in Brasile e dei prezzi dell’etanolo brasiliani ancora bassi nonostante l’aumento dei prezzi del petrolio.
In UE i prezzi si mantengono invece stabili, con quotazioni sul 2022 in graduale aumento. L’attenzione è tutta rivolta al futuro raccolto. La Commissione ha recentemente rivisto a ribasso la previsione di rese a 73,6 t/ha rispetto alla previsione di 75,5 t/ha del mese scorso. Rese che, a fronte di un calo delle aree seminate previsto di circa l’1% saranno cruciali per definire il fabbisogno all’import della prossima campagna. Le quotazioni forward dello zucchero reso Italia superano abbondantemente i 500 €/t.
Da monitorare il rafforzamento del Real brasiliano e l’aumento dei prezzi del petrolio come fattore di rischio rialzista sui prezzi internazionali.
I prezzi finanziari si mantengono in tensione. A livello medio tra aprile e maggio New York e Londra sono aumentati rispettivamente del 6% e del 3%.
Tra i principali fattori rialzisti:
Buona invece l’offerta indiana, secondo l’Indian Sugar Mills Association tra ottobre e metà maggio la produzione è aumentata del 14% rispetto allo stesso periodo della scorsa campagna. L’export potrebbe raggiungere le 6,5 Mio t.
I prezzi interni europei e nazionali iniziano a risentire della ripartenza dei consumi e dei bassi livelli degli stock oltre che dei sostenuti prezzi internazionali. Sul 2022 le quotazioni Italia sono abbondantemente superiori ai 500 €/t.
I prezzi finanziari stanno attraversando una fase rialzista. Da inizio aprile New York è aumentato del 20,9%, Londra del 10,2%. In leggero aumento anche i prezzi fisici europei +0,6% (Italia +0,4%).
Aumenta anche la speculazione, il 27 aprile gli operatori non commerciali hanno aumentato le posizioni nette lunghe di oltre 38.500 contratti rispetto alla settimana precedente.
A pesare è soprattutto la forte siccità che sta caratterizzando il Brasile e che sta creando forti tensioni e speculazioni anche sul mercato della soia e del caffè.
Secondo i dati Czarnikow la pioggia nelle regioni centro-sud brasiliane tra ottobre e marzo è stata del 36% inferiore rispetto alla media; la siccità più intensa da più di 10 anni. Alcuni operatori segnalano cali di rese di oltre il 20% nello stato di Sao Paulo da dove proviene oltre il 50% della produzione di canna brasiliana.
Inoltre, UNICA ha mostrato come siccità e problematiche logistiche su alcuni trasformatori abbiano portato a un calo produttivo di zucchero la prima metà di aprile di oltre il 35%. Inoltre, la percentuale di canna destinata a zucchero è calata dal 40,2% al 38,6% (giustificato dagli aumenti del prezzo del petrolio).
In UE nonostante le gelate segnalate le scorse settimane da CGB, la Commissione nel MARS bullettin di aprile non segnala ribassi sulle rese attese con una previsione di 75.6 t/ha (68 t/ha nel 2020) +2% rispetto alla media degli ultimi 5 anni.
Rimane elevata l’offerta indiana, l’Indian Sugar Mills Association registra un aumento produttivo del 16% tra ottobre e maggio rispetto allo stesso periodo della scorsa campagna. Le aspettative di export elevati di zucchero bianco dall’india hanno portato a un premio bianco su grezzo di soli 74 $/t rispetto a una media di oltre 85 $/t.
I prezzi internazionali, dopo i cali di marzo, ad aprile hanno avuto un’inversione di tendenza, con prezzi in aumento di circa il 10%.
A destare preoccupazioni è ancora l’offerta dell’emisfero nord:
Dall’emisfero sud preoccupa invece la logistica ai porti, con l’export brasiliano che potrebbe essere rallentato dalle tardive spedizioni di seme di soia.
I prezzi finanziari continuano a mostrare elementi di debolezza, New York e Londra hanno raggiunto i valori minimi da dicembre.
Il deficit globale 20/21 (rivisto da F.O. Licht a 2,7 Mio t) mantiene comunque i prezzi a livelli medi ben superiori rispetto alla scorsa campagna.
Tra i principali fattori ribassisti segnaliamo:
Nel lungo periodo un altro fattore ribassista sono le aspettative di un mercato che tornerà in surplus nella campagna 21/22.
F.O. Licht ha pubblicato i primi scenari 21/22 mostrando come la ripresa delle produzioni, soprattutto nell’emisfero nord e in Tailandia, porterà il mercato a un surplus di 1,9 Mio t (nonostante consumi previsti in ripresa e ad un livello record).
Il mercato europeo si conferma poco approvvigionato con produzioni 2020 confermate molto deludenti, soprattutto in Francia e Germania, e basse prospettive per le semine 2021. Nonostante gli aiuti per i danni da yellow virus, la “France Grower Association” prevede un calo delle aree seminate nel 2021 del 10%, al livello più basso da dodici anni. La Commissione, prevede un calo nelle aree seminate a bietola in UE dell’1,1%, con una produzione in crescita per l’aumento delle rese con la reintroduzione in alcuni paesi dell’utilizzo dei neonicotinoidi.
I prezzi europei fisici seguono infatti un trend di aumento verso l’import parity.
I prezzi finanziari, dopo i picchi di febbraio, sono entrati in una fase di calo. Le quotazioni New York e Londra hanno perso rispettivamente il 17% e l’8%.
Il deficit globale (4,7 Mio t) mantiene comunque i prezzi a livelli medi ben superiori rispetto alla scorsa campagna.
Tra i fattori ribassisti che stanno animando il mercato segnaliamo:
Il mercato europeo si conferma poco approvvigionato con produzioni 2020 confermate molto deludenti, soprattutto in Francia e Germania, e basse prospettive per le semine 2021. Nonostante gli aiuti per i danni da yellow virus, la “France Grower Association” prevede un calo delle aree seminate nel 2021 del 10%, al livello più basso da dodici anni. I prezzi europei fisici seguono infatti un trend di aumento verso l’import parity.
Si aggravano i fattori rialzisti che da settimane trasmettono tensioni rialziste ai mercati finanziari. New York e Londra hanno raggiunto i livelli più alti da inizio 2017.
Si aggravano i fattori rialzisti che da settimane trasmettono tensioni rialziste ai mercati finanziari (vedi precedente highlight):
Si segnalano inoltre nuovi rallentamenti all’offerta:
A inizio gennaio i future New York e Londra hanno raggiunto valori massimi rispettivamente da metà 2017 e da inizio 2020.
I prezzi spot Europa e Italia si mantengono invece più stabili, anche a causa dell’introduzione da parte del governo UK, dal 1° gennaio 2021, di una quota ATQ di 260.000 t di importazione di zucchero grezzo a dazio zero, che alleggerirebbe l’export UE. Nel 2019 UK ha importato circa 511.000 t di zucchero dagli altri paesi dell’UE.
La policy rappresenta un fattore ribassista per i prezzi spot europei, ma in UE il tema principale resta la deludente produzione e il rinnovato fabbisogno di importazione.
I mercati finanziari sono animati dalle produzioni deludenti in aree chiavi dell’emisfero nord; in particolare, Unione Europea, Russia e Tailandia.
In Unione Europea tutte le principali fonti confermano il raccolto più basso degli ultimi 5 anni a causa di siccità, yellow virus e calo delle aree. Siccità e calo delle aree che hanno portato a forti ridimensionamenti produttivi anche in Russia e Tailandia (vedi highlight precedenti).
F.O. Licht ha aggiornato i fondamentali di mercato. Per la campagna 20/21 (iniziata a ottobre) produzione e consumi sono stati rivisti a ribasso, rispetto al report di ottobre, rispettivamente di 3,5 e 1,2 Mio t, con un deficit che passa da o,8 Mio t a 3,2 Mio t. La revisione ha portato a un calo del rapporto stock finali/consumi 20/21 dal 38,9% al 38,3%.
I future New York e Londra, dopo i picchi raggiunti a metà novembre, sono andati incontro a qualche ridimensionamento -5/-6%.
La notizia della settimana è sicuramente l’introduzione del tanto atteso sussidio all’export indiano. In particolare, il governo indiano ha annunciato un sussidio di circa 475 Mio $ per incoraggiare l’esportazione di 6 Mio t di zucchero nella campagna 2020/21 iniziata ad ottobre. Il sussidio, di 5.833 INR/t (circa 79 $/t) risulta inferiore del 44% rispetto al sussidio della scorsa campagna e rispetto alle aspettative del mercato, ma il delta è parzialmente compensato da prezzi internazionali più elevati e da produzioni tailandesi in forte difficoltà che spostano domanda sul prodotto indiano. Il sussidio rappresenta un fattore ribassista in quanto aumenta l’offerta globale.
Il governo UK ha confermato l’introduzione, dal 1° gennaio 2021, di una quota ATQ di 260.000 t di importazione di zucchero grezzo a dazio zero (il dazio fuori quota sarà di 280£/t). Questo potrebbe andare ad aumentare gli stock UE, nel 2019 UK ha importato circa 511.000 t di zucchero dagli altri paesi dell’UE.
La policy rappresenta un potenziale fattore ribassista per i prezzi spot europei. In UE il tema principale resta però la deludente produzione dovuta al calo delle aree, alla siccità e allo “yellow virus”.
La commissione ha confermato, nel “medium term outlook”, un calo produttivo rispetto alla scorsa campagna di oltre il 2%, che porterebbe al dato più basso delle ultime 5 campagne contribuendo ad alimentare il fabbisogno UE all’importazione. Sul 2021 la Commissione prevede un ulteriore calo delle aree seminate dell’1,1% che porterebbe a un calo produttivo dello 0,4%, ipotizzando rese maggiori anche per la possibilità di utilizzare i neonicotinoidi in alcune aree.
Da monitorare l’aumento dei prezzi del petrolio (WTI sopra i 46 $/bbl) che potrebbe incentivare gli zuccherifici brasiliani a convertire parte della produzione da zucchero a etanolo, riducendo così l’offerta globale. Produzione brasiliana prevista in calo anche per la recente siccità che sta caratterizzando il paese.
I prezzi finanziari continuano nella loro fase rialzista, New York e Londra, da fine ottobre, sono aumentati rispettivamente del 6% e del 7%. Le tensioni caratterizzano soprattutto la prima scadenza, con curve future in backwardation.
Nonostante le misure di contenimento dell’emergenza Covid-19 stiano continuando a generare grande incertezza sui consumi, diversi sono i fattori rialzisti che stanno animando il mercato:
I prezzi spot Italia continuano ad attraversare una congiuntura ribassista in risposta ai rallentamenti della domanda durante il lockdown. Il rinnovato fabbisogno all’import dell’UE per la prossima campagna, non lascia spazio per ulteriori cali nel medio lungo periodo.
I mercati finanziari continuano ad attraversare una fase rialzista. I prezzi a New York e Londra, rispetto a metà settembre, sono aumentati rispettivamente del 25% e del 14%. Le tensioni caratterizzano soprattutto la prima scadenza, con curve future in backwardation.
Tra i principali fattori rialzisti:
Lo scenario Areté considera un livello di approvvigionamento mondiale inferiore rispetto ai dati ufficiali. Lo scenario considera infatti una minor produzione (per i peggioramenti in Tailandia e in Russia) che più che compensa una ripresa dei consumi meno sostenuta.
FO Licht, con la pubblicazione dell’“International Sugar & Sweetener Report” ha pubblicato un aggiornamento dei fondamentali di mercato.
Per la campagna 2020/21, appena iniziata, è previsto un deficit a livello mondo di circa 839.000 t (474.000 t nel report di giugno, 2,65 Mio t la scorsa campagna).
Produzione e consumi sono previsti in aumento, rispetto alla scorsa campagna, rispettivamente del 2,77% e del 1,73%.
L’aumento produttivo è guidato soprattutto dall’Asia, +6 Mio t, dove gli aumenti produttivi previsti in India più che compensano i cali previsti in Tailandia.
Si confermano invece le difficoltà produttive in Europa.
In Unione Europea si prevede la produzione più bassa degli ultimi 5 anni. A pesare sono il calo delle aree seminate (-2,5%), la siccità in importanti aree produttive e la diffusione dello “yellow virus” che ha arrecando danni soprattutto in Francia dove si prevedono le rese più basse degli ultimi 15 anni.
In Russia il calo delle are è stato superiore al 18% con un calo produttivo previsto di oltre 2 Mio t (circa il 24%).
I prezzi internazionali, da metà settembre, con la ripartenza della domanda e le prospettive di una campagna di deficit, hanno registrato aumenti (NY +11% LND +7%).
I livelli di prezzo si mantengono comunque sensibilmente più bassi rispetto al periodo pre-Covid, soprattutto per l’ampia offerta Brasiliana e per le aspettative sulla conferma, anche per la campagna 2020/21, dei sussidi all’export Indiano (circa 140 $/t su 6 MIO t).
I prezzi finanziari internazionali, da fine agosto, sono entrati in una nuova fase di calo. La prima scadenza dello zucchero New York, dopo aver superato i 13 c$/lb è tornata a quotare sotto i 12 c$/lb.
Tra i principali fattori ribassisti che hanno animato il mercato:
A livello europeo le prospettive sul raccolto 2020/21 si confermato deludenti. La commissione Europea ha ulteriormente tagliato le aspettative di resa rispetto allo scorso mese. A pesare sono la siccità in importanti aree produttive e la diffusione dello “yellow virus” che sta arrecando danni soprattutto in Francia dove si prevedono le rese più basse degli ultimi 15 anni.
I prezzi finanziari, le ultime settimane, hanno registrato fenomeni di volatilità rialzista. New York, riferimento per lo zucchero grezzo ha raggiunto i massimi da marzo 2020.
Tra i fattori rialzisti si segnalano:
F.O. Licht ha pubblicato un aggiornamento dei fondamentali.
Campagna 2019/20:
Il deficit globale previsto è stato rivisto a ribasso rispetto al dato di aprile, da 7,9 a 3,5 milioni di ton. A pesare è ancora l’effetto delle misure di contenimento del Covid-19 su produzione e consumi.
La produzione globale è stata infatti rivista a rialzo di circa 2,4 milioni di ton. L’aumento è ancora guidato dal Brasile che continua nel processo di riconversione produttiva tra etanolo e zucchero.
I consumi sono stati invece rivisti a ribasso di 1,9 milioni di ton a un livello di 181,9 milioni di ton; si tratterebbe del primo calo dei consumi rispetto alla campagna precedente (-0,66%) dalla campagna 1980/81.
Campagna 2020/21:
Il mercato è previsto rimanere in deficit di circa 0,5 milioni di ton (0,8 milioni di ton nel report di aprile). La maggior offerta di prodotto, soprattutto da Brasile e India, non sarà infatti sufficiente a riportare in surplus il mercato, complice soprattutto la prevista ripartenza dei consumi con il graduale rientro dell’emergenza Covid-19.
I prezzi internazionali, l’ultima settimana, hanno segnato ancora qualche calo. Soprattutto su Londra, con il premio dello zucchero bianco che è tornato a livelli medi storici dopo aver raggiunto i massimi degli ultimi 7 anni raggiunti a inizio mese.
Qualche elemento di debolezza ha caratterizzato anche i prezzi interni europei e i prezzi internazionali, che si confermano tuttavia meno volatili per i meccanismi di dazi all’import.
I prezzi finanziari, dopo i recuperi che caratterizzano il mercato da fine aprile (con la ripartenza della domanda di etanolo), nelle ultime settimane sono andati incontro a qualche ridimensionamento.
Rispetto ai massimi di inizio giugno, New York e Londra hanno rispettivamente perso il 5% e il 12%. Il premio dello zucchero bianco è quindi tornato a calare rispetto ai massimi degli ultimi sette anni, raggiunto a inizio mese.
Tra i fattori ribassisti si segnalano:
Le aree seminate in UE si confermano però in calo rispetto alla scorsa campagna; per la Commissione Europea si tratterebbe di un calo di circa il 3%, 2,5% secondo i dati FO. Licht, 2,7% nello scenario Areté. Con produzioni che sono previste mantenersi attorno ai livelli della scorsa campagna e un' UE importatrice netta.
I prezzi finanziari, dopo aver toccato i minimi di campagna a fine aprile, stanno andando incontro a rialzi. Venerdì i prezzi New York (ICE) e Londra (LIFFE) hanno registrato rispettivamente il +2,5% e il +2,10%. Il prezzo New York ha raggiunti i massimi degli ultimi due mesi e mezzo, Londra degli ultimi tre mesi. Il premio zucchero bianco ha raggiunto i massimi degli ultimi sette anni.
A pesare è soprattutto il rimbalzo delle quotazioni del petrolio che, con i tagli dei paesi OPEC+ (confermati e resi ancora più incisivi nell’ultimo vertice del 6 giugno), ha raggiunto i massimi degli ultimi tre mesi (il WTI ha toccato i 40 $/bbl). Gli aumenti del prezzo del petrolio, che si trasmettono al mercato dell’etanolo, rallentano infatti le riconversioni brasiliane di etanolo in zucchero.
Un altro fattore rialzista è il rafforzamento del real sul dollaro. Il tasso di cambio, dopo aver raggiunto i massimi storici a maggio, è tornato ai livelli di fine aprile, rallentando la crescita dell’export brasiliano.
Il mercato spot Europa si conferma più stabile, l’attenzione è rivolta tutta al nuovo raccolto. Le aree seminate a bietola risultano in calo rispetto alla scorsa campagna; per la Commissione Europea si tratterebbe di un calo di circa il 3%, 2,5% secondo i dati F.O. Licht, 2,7% nello scenario Areté. Inoltre la Commissione Europea, nel MARS bullettin di maggio, ha rivisto a ribasso le rese, per problemi di siccità nel centro nord Europa.
La debolezza dei prezzi dell’etanolo e il deprezzamento del real brasiliano continuano a favorire produzioni ed esportazioni brasiliane di zucchero.
Nella prima metà di aprile, Unica ha riportato che le vendite di etanolo brasiliano sono calate del 32% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. La produzione brasiliana di zucchero è invece aumentata del 178%.
Conab prevede una campagna brasiliana (iniziata ad aprile) con circa il 42,5% della canna destinata alla produzione di zucchero, un aumento rispetto al 34,9% della scorsa campagna e al 40,5% ipotizzato a fine aprile.
L’aumento dell’offerta di zucchero contribuisce quindi a mantenere bassi i prezzi internazionali.
Sul mercato spot europeo, i ribassi di prezzo sono meno pronunciati, soprattutto perché l’Unione Europa vive una campagna di produzione deficitaria e quindi è parzialmente al riparo dalla volatilità del mercato mondiale. Inoltre, le aree seminate a bietola risultano in calo rispetto alla scorsa campagna; per la Commissione Europea si tratterebbe di un calo di circa il 3%, 2,5% secondo i dati F.O. Licht, 2,7% nello scenario Areté.
La debolezza dei prezzi del petrolio, ai minimi da 18 anni nonostante i tagli storici alle produzioni concordati dai paesi Opec Plus con il contributo di USA, Canada e Brasile e il deprezzamento del real brasiliano rispetto al dollaro USA, continuano ad incentivare l’industria saccarifera brasiliana a convertire le proprie produzioni di etanolo in zucchero, modificando radicalmente l’offerta mondiale di zucchero.
La ministra dell’agricoltura brasiliana Tereza Cristina Diaz sta predisponendo misure di sostegno per il settore dello zucchero e dell’etanolo. A marzo 2020 l’export brasiliano è aumentato del 30% rispetto allo stesso mese del 2019. Le aspettative sono per una campagna brasiliana (iniziata ad aprile) con circa il 40,5% della canna destinata alla produzione di zucchero, un aumento rispetto al 35% della scorsa campagna.
I prezzi finanziari continuano nella loro fase di debolezza, con lo zucchero grezzo NY che è sceso al di sotto dei 10 c$/lb. Rispetto ai valori massimi di febbraio New York e Londra hanno perso rispettivamente il 38% e il 28%.
Il deficti mondiale della campagna 2019/20, già rivisto in calo nell’ultima revisione di F.O. Licht (vedo highlight precedente) potrebbe quindi andare incontro ad ulteriori ridimensionamenti. Questo anche in relazione al rallentamento del tasso di crescita nei consumi per le misure di contenimento dell’emergenza Covid-19 attuate nella maggior parte dei paesi.
Sul mercato spot europeo, i ribassi di prezzo sono meno pronunciati, soprattutto perché l’Unione Europa vive una campagna di produzione deficitaria e quindi è almeno in parte al riparo dalla volatilità del mercato mondiale. Inoltre, le aspettative sono per una produzione della prossima campagna in linea con quella della campagna corrente. Le aree seminate a bietola risultano in calo rispetto alla scorsa campagna; per la Commissione Europea si tratterebbe di un calo di circa il 3%, 2,5% secondo i dati F.O. Licht.
F.O. Licht ha pubblicato un aggiornamento dei fondamentali.
Campagna 2019/20:
Il deficit mondiale è stato rivisto a ribasso da 10,4 a 7,9 milioni di tonnellate (produzione +1,5 milioni di ton; consumi -1,1 milioni di ton).
Produzione: nonostante una produzione tailandese rivista a ribasso di oltre 4,1 milioni di tonnellate (effetto siccità), a pesare è l’aumento della produzione Brasiliana di 7,4 milioni di ton. Il crollo dei prezzi dell’etanolo e della valuta brasiliana hanno infatti incentivato i produttori brasiliani a destinare più canna alla produzione di zucchero. Le aspettative sono per una campagna brasiliana (in inizio ad aprile) con circa il 40,5% della canna destinata alla produzione di zucchero, un aumento rispetto al 35% della scorsa campagna.
Consumi: ad oggi il calo dei consumi per la chiusura del settore horeca nella maggior parte dei paesi (per il contenimento del Covid-19), sembra essere superiore rispetto all’aumento dei consumi “in-house”, soprattutto nel medio periodo con un previsto calo dell’effetto panico e dello stoccaggio casalingo.
Campagna 2020/21:
La campagna 2020/21 vedrà un ridimensionamento del deficit con un aumento produttivo previsto in tutti i principali paesi produttori. Il deficit è stato rivisto a ribasso rispetto alla scorsa revisione da circa 2 milioni di ton a 833 mila ton.
I prezzi finanziari si mantengono ai livelli minimi della campagna, New York e Londra hanno rispettivamente raggiunto i minimi degli ultimi 7 e 5 mesi. I prezzi spot europei e nazionali si confermano invece stabili, con un Europa deficitaria e prezzi schiacciati sull’import parity.
In Europa le aree seminate sono previste calare, e si confermano produzioni per la prossima campagna inferiori a 18 mln t, con esportazioni nette negative. ISTAT ha pubblicato il dato sulle intenzioni di semina di bietola in Italia, prevedendo un calo di circa il 15% rispetto alla scorsa campagna.
Da monitorare le eventuali decisioni sui tagli produttivi di petrolio OPEC+ e le mosse della banca centrale brasiliana.
NEWS 12 Aprile: L’Opec+ ha raggiunto un accordo per un taglio della produzione di petrolio L'intesa è sulla riduzione di 9,7 milioni di barili al giorno (il 10% della produzione mondiale). Gli Stati Uniti, il Brasile e il Canada contribuiranno con un taglio complessivo di 3,7 milioni di barili. Da monitorare, nelle prossime settimane, gli effetti della decisione sui prezzi del greggio e l’eventuale effetto spillover sui prezzi dello zucchero.
I prezzi finanziari continuano a registrare ribassi con New York e Londra, che hanno rispettivamente raggiunto i minimi degli ultimi 7 e 5 mesi. I prezzi spot europei e nazionali si confermano invece stabili, con un Europa deficitaria e prezzi schiacciati sull’import parity.
Il mercato, complice il rallentamento dell’economia globale per gli effetti sulla domanda del Covid-19, continua infatti ad essere animato da fattori ribassisti:
I citati fattori ribassisti hanno la meglio su fondamentali fragili, con un deficit di oltre 10 milioni di tonnellate confermato a fine febbraio da F.O. Licht e con aspettative di un ulteriore ridimensionamento delle produzioni asiatiche. L’India Sugar Trade Association registra un calo produttivo indiano, tra ottobre e marzo, del 21% rispetto allo stesso periodo della scorsa campagna. In Tailandia, la peggiore siccità degli ultimi anni potrebbe portare a un calo produttivo di oltre il 35% rispetto alla scorsa campagna.
In Europa le aree seminate sono previste calare, e si confermano produzioni per la prossima campagna inferiori a 18 mln t, con esportazioni nette negative. ISTAT ha pubblicato il dato sulle intenzioni di semina di bietola in Italia, prevedendo un calo di circa il 15% rispetto alla scorsa campagna.
Il mancato accordo tra paesi OPEC e non-OPEC sul taglio delle produzioni di petrolio, che ha comportato un calo di oltre il 24% sui prezzi del greggio, ha avuto un impatto ribassista anche sui prezzi finanziari dello zucchero.
New York ha raggiunto i minimi degli ultimi 4,5 mesi, Londra degli ultimi 3 mesi.
Il calo dei prezzi del greggio comporta infatti cali del prezzo dell’etanolo e incentiva i produttori brasiliani a destinare più canna alla produzione di zucchero. La preferenza verso la produzione di zucchero è anche alimentata da un real ai minimi rispetto al dollaro e in continua svalutazione.
I prezzi spot europei e nazionali si confermano invece stabili, con un Europa deficitaria e prezzi schiacciati sull’import parity.
I fondamentali di mercato si confermano fragili con difficoltà produttive in tutti i principali paesi produttori (vedi highlight precedenti) e una campagna corrente con un deficit di oltre 10 milioni di tonnellate.
Areté prevede un deficit, di circa 5 milioni, anche per la prossima campagna; cruciale sarà però valutare l’andamento nel medio periodo dei prezzi del petrolio e delle produzioni brasiliane che potrebbero ridimensionare l’entità del deficit.
In Europa le aree seminate sono previste calare, e si confermano produzioni per la prossima campagna inferiori a 18 mln t con esportazioni nette negative. ISTAT ha pubblicato il dato sulle intenzioni di semina di bietola in Italia, prevedendo un calo di circa il 15% rispetto alla scorsa campagna.
I prezzi finanziari dopo aver raggiunto, a inizio febbraio, i massimi degli ultimi due anni su New York e degli ultimi due anni e mezzo su Londra sono andati incontro a un lieve ridimensionamento.
A pesare è il calo dei prezzi del petrolio causato dal rallentamento della domanda cinese (coronavirus). Il WTI ha raggiunto i valori più bassi dell’ultimo anno e mezzo. Prezzi del petrolio più bassi hanno un impatto negativo sui prezzi dell’etanolo (effetto sostituzione) e questo, soprattutto in Brasile stimola la produzione di zucchero (meno canna viene utilizzata per la produzione die etanolo).
La produzione brasiliana è anche stimolata da un real sempre più debole rispetto al dollaro che incoraggia l’export.
I fondamentali di mercato si confermano però fragili con difficoltà produttive in tutti i principali paesi produttori (vedi highlight precedente) e una campagna con un deficit di oltre 10 milioni di tonnellate.
Areté prevede un deficit a livello globale anche per la prossima campagna. In Europa le aree sono previste calare, e si confermano produzioni inferiori a 18 milioni di tonnellate con esportazioni nette negative e prezzi schiacciati sull’import parity.
L’entità del deficit nella prossima campagna dipenderà molto dalla produzione Brasiliana, fondamentale sarà quindi valutare la durata dell’impatto coronavirus sui prezzi del petrolio.
Dopo le previsioni di F.O. Licht di un deficit per la campagna corrente peggiorato da circa 5,4 a 10,5 mln t (vedi highlight precedente), durante l’ultimo mese, i prezzi dello zucchero hanno continuato il rally rialzista, con prezzi a NY e a Londra rispettivamente a livelli record degli ultimi due anni e due anni e mezzo. Le posizioni lunghe degli operatori finanziari sono in aumento.
Lo scorso lunedì, l’India’s Sugar Trade Association (ISMA) ha riportato che nel periodo 1 ottobre-31 gennaio, la produzione di zucchero in India è calata del 24% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Anche l’offerta europea è in calo. La Commissione Europea ha riportato che nel periodo 1 ottobre-22 gennaio le esportazioni dall’UE sono crollate a 291.000 t, -62% rispetto allo stesso periodo del 2018/19. Questo conferma un UE importatrice netta per la seconda campagna consecutiva. Un ulteriore fattore rialzista è dato dalla siccità in Tailandia, il quarto maggior produttore di zucchero a livello mondiale. Il Dipartimento Meteorologico Tailandese ha affermato che la siccità di quest’anno è la peggiore degli ultimi 40 anni.
I già citati fattori rialzisti bilanciano l’effetto ribassista dell’aumento delle esportazioni dal Brasile a causa dell’indebolimento del real brasiliano. Un real brasiliano più debole incoraggia le esportazioni di zucchero dal Paese, e rappresenta pertanto un fattore ribassista. Tuttavia, secondo Unica, nella prima metà di gennaio la produzione di zucchero nell’area centro-sud del Brasile è calata del 66% rispetto allo stesso periodo del 2019 (4.000 t rispetto a 13.000 t).
F.O. Licht ha aggiornato i bilanci di approvvigionamento con un importante peggioramento del deficit previsto per la campagna 2019/20 iniziata a ottobre 2019.
Il deficit è ora previsto a 10,5 milioni di ton, rispetto a una previsione di ottobre di 5,4 milioni di ton, con problematiche in tutti i principali paesi produttori:
Brasile: la produzione, dopo la deludente campagna 18/19, fatica a ripartire ed è prevista essere la seconda più bassa degli ultimi 10 anni; 30,3 milioni di ton (un ribasso di circa un milione rispetto alle previsioni di ottobre). Unica (associazione brasiliana della canna da zucchero) prevede che solo il 34,3% della canna sarà utilizzato per produrre zucchero, un record negativo. La svalutazione del real brasiliano non compensa infatti la forte domanda interna di carburante.
India: la produzione è stata ulteriormente rivista a ribasso ed è ora prevista in calo del 21% rispetto alla scorsa campagna. Da inizio campagna sono state prodotte solo 4,6 milioni tonnellate di zucchero, -35% rispetto alla scorsa campagna. Problemi meteo hanno rallentato le produzioni e causato ritardi nella stagione del “crushing”. L’offerta si mantiene elevata per gli alti riporti della scorsa campagna, ma l’incentivo all’export introdotto dal governo di circa 145,6 $/t porta a prevedere un mercato con un rapporto stock/utilizzi in calo di circa 21 punti percentuali.
Tailandia: la produzione è prevista calare del 16% rispetto alla scorsa campagna per problemi di siccità e per prezzi più convenienti della manioca cha ha attirato la preferenza di una parte dei farmer.
Europa: Il meteo non è stato favorevole per le produzioni di bietola. FO Licht, come anticipato dagli scenari della Commissione Europea, prevede ora una produzione in calo rispetto alla scorsa campagna dell’1,7%. Questo porta l’Europa a essere un paese importatore netto anche nel 2019/20: in novembre le esportazioni nette sono state di -35.000 t rispetto alle 51.000 di novembre 2018.
Il peggioramento del deficit e un rallentamento nelle esportazioni Indiane hanno portato i prezzi finanziari a raggiunger i massimi da 14 mesi. I prezzi spot europei si confermano a livelli superiori rispetto alla scorsa campagna e si avvicinano all’ import parity.
F.O. Licht ha aggiornato i bilanci di approvvigionamento con un importante peggioramento del deficit previsto per la campagna 2019/20 iniziata a ottobre 2019.
Il deficit è ora previsto a 10,5 milioni di ton, rispetto a una previsione di ottobre di 5,4 milioni di ton, con problematiche in tutti i principali paesi produttori:
Brasile: la produzione, dopo la deludente campagna 18/19, fatica a ripartire ed è prevista essere la seconda più bassa degli ultimi 10 anni; 30,3 milioni di ton (un ribasso di circa un milione rispetto alle previsioni di ottobre). Unica (associazione brasiliana della canna da zucchero) prevede che solo il 34,3% della canna sarà utilizzato per produrre zucchero, un record negativo. La svalutazione del real brasiliano non compensa infatti la forte domanda interna di carburante.
India: la produzione è stata ulteriormente rivista a ribasso ed è ora prevista in calo del 21% rispetto alla scorsa campagna. Da inizio campagna sono state prodotte solo 4,6 milioni tonnellate di zucchero, -35% rispetto alla scorsa campagna. Problemi meteo hanno rallentato le produzioni e causato ritardi nella stagione del “crushing”. L’offerta si mantiene elevata per gli alti riporti della scorsa campagna, ma l’incentivo all’export introdotto dal governo di circa 145,6 $/t porta a prevedere un mercato con un rapporto stock/utilizzi in calo di circa 21 punti percentuali.
Tailandia: la produzione è prevista calare del 16% rispetto alla scorsa campagna per problemi di siccità e per prezzi più convenienti della manioca cha ha attirato la preferenza di una parte dei farmer.
Europa: Il meteo non è stato favorevole per le produzioni di bietola. FO Licht, come anticipato dagli scenari della Commissione Europea, prevede ora una produzione in calo rispetto alla scorsa campagna dell’1,7%. Questo porta l’Europa a essere un paese importatore netto anche nel 2019/20: in novembre le esportazioni nette sono state di -35.000 t rispetto alle 51.000 di novembre 2018.
I prezzi finanziari, continuano nella loro fase rialzista, Londra e New York hanno raggiunto i massimi da 14 mesi. I prezzi spot europei si confermano a livelli superiori rispetto alla scorsa campagna e si avvicinano all’import parity.
Per la campagna 2019/20 si prevede un deficit di circa 5,4 milioni di tonnellate con problematiche in tutti i principali paesi produttori:
Brasile: la produzione di zucchero, dopo la deludente campagna 18/19, fatica a ripartire ed è prevista essere la seconda più bassa degli ultimi 10 anni. Unica (associazione brasiliana della canna da zucchero) prevede che solo il 34,3% della canna sarà utilizzato per produrre zucchero, un record negativo. Il deprezzamento del real brasiliano non compensa infatti la forte domanda interna di carburante.
India: la produzione è prevista in calo del 18%. Da inizio campagna sono state prodotte solo 4,6 milioni tonnellate di zucchero, -35% rispetto alla scorsa campagna. Problemi meteo hanno rallentato le produzioni e causato ritardi nella stagione del “crushing”. L’offerta si mantiene elevata per gli alti riporti della scorsa campagna, ma l’incentivo all’export introdotto dal governo di circa 145,6 $/t porta a prevedere un mercato con un rapporto stock/utilizzi in calo di circa 15 punti percentuali.
Europa: Il meteo non è stato favorevole per le produzioni di bietola, FO Licht prevede una produzione in linea con quella della scorsa campagna. Il dato potrebbe però essere rivisto a ribasso; la commissione europea stima rese inferiori del 5% rispetto alla media degli ultimi 5 anni. Questo potrebbe portare l’Europa a essere importatore netto anche nel 2019/20: in novembre le esportazioni nette sono state di -35.000 t rispetto alle 51.000 di novembre 2018.
I prezzi finanziari continuano nella loro fase rialzista iniziata a fine estate; i prezzi spot europei si confermano a livelli superiori rispetto alla scorsa campagna e si avvicinano all’import parity.
Il rapporto stock finali/consumi mondiale calerà al 38,5% nel 2019/20 dal 42,5% della scorsa campagna. Se realizzato, questo sarebbe il livello più basso dal 2016/17.
Le informazioni attuali indicano che la produzione globale nel 2019/20 (ottobre/settembre) scenderà a 180,7 mln di tonnellate da 184,4 mln della scorsa campagna, mentre il consumo dovrebbe aumentare dell'1,1% su base annua a 186,1 mln di tonnellate. Ciò significa che è probabile che il leggero deficit del 2018/19 di 0,6 mln di tonnellate sia seguito da uno sostanziale di 6,5 mln di tonnellate nel 2019/20.
Se da un lato il forte calo della produzione contribuisce a sostenere i prezzi dello zucchero, dall'altro lato le alte scorte rimaste dalla scorsa campagna, in particolare in India, contrasterà questi aumenti, così come il deprezzamento della valuta brasiliana ai minimi storici nei confronti del dollaro americano, poiché i prezzi più alti potrebbero invertire la propensione dei grinder brasiliani alla produzione di etanolo, portando quindi ad aumentare i volumi di zucchero prodotti dal Brasile.
Rimane comunque una prospettiva di aumento delle quotazioni di zucchero sui mercati internazionali, mentre sul mercato europeo e su quello Italiano (Area Nielsen 2) la situazione è più stabile.
Le prospettive di produzione dello zucchero nell'UE si sono notevolmente deteriorate negli ultimi mesi e la revisione al ribasso delle prospettive non si è fermata. Con la campagna della bietola 2019/20 avviata a settembre, emerge un quadro più chiaro per quanto riguarda i raccolti. La produzione di zucchero nell'Unione europea è stata ulteriormente ridotta a 17,4 milioni di tonnellate (16,0 milioni di tonnellate in termini di "white value"). Ciò significa che l'UE manterrà il suo status di importatore netto nel 2019/20 a cui era tornata l'anno scorso dopo essere diventata un grande esportatore nel 2017/18 nell'immediato seguito dell'abolizione del sistema delle quote di produzione. L'import parity, il livello dei prezzi necessario per attirare le importazioni nel blocco, rimarrà quindi un fattore chiave per determinare i prezzi dello zucchero nell'UE nei prossimi mesi. I prezzi spot attuali superiori a 500 euro a tonnellata nei paesi dell'Europa meridionale come la Spagna e l'Italia sono una buona indicazione del fatto che il periodo di prezzi estremamente bassi è alle spalle.
Il rapporto stock finali/consumi mondiale calerà al 38,5% nel 2019/20 dal 42,5% della scorsa campagna. Se realizzato, questo sarebbe il livello più basso dal 2016/17. Le indicazioni attuali indicano che la produzione globale nel 2019/20 (ottobre/settembre) potrebbe scendere a 180,7 mln di tonnellate da 184,4 mln della scorsa campagna, mentre il consumo dovrebbe aumentare dell'1,1% su base annua a 186,1 mln di tonnellate. Ciò significa che è probabile che il leggero deficit del 2018/19 di 0,6 mln di tonnellate sia seguito da uno sostanziale di 6,5 mln di tonnellate nel 2019/20. La diminuzione più importante della produzione nel 2019/20 si è verificata in Asia, dove si prevede che la produzione scenderà a 70,2 milioni di tonnellate da 77,8 milioni, il che è principalmente dovuto a una riduzione in India e Tailandia. La produzione di zucchero nell'Unione europea dovrebbe raggiungere le 17,9 milioni di tonnellate. Un forte aumento in Russia compenserà più che una riduzione della produzione in Ucraina.
A livello globale la produzione di zucchero è prevista, per la campagna 2019/20, in calo rispetto alla campagna precedente, a fronte di consumi stabilmente in crescita.
Questo determina un deficit di zucchero, fra produzione e consumo a livello mondiale, di quasi 4 milioni di tonnellate, con un calo del rapporto stock finali /consumi mondiale al 38,83% (rispetto al 41,56% del 2018/19 ed al 42,56% nel 2017/18).
L'andamento dei prezzi, con l’apertura della nuova campagna 2019/20, si è mosso di conseguenza con rialzi generalizzati. Prima in Europa ed in Italia, dove le tensioni sono partite già da fine luglio/inizio agosto per via delle revisioni peggiorative sulle rese di bietola in Europa, poi a livello internazionale, sulle piazze di New York e Londra, proprio per il consolidarsi delle aspettative di deficit a livello mondiale.
Pertanto i trend di rialzo dei prezzi riscontrati negli ultimi mesi, sia a livello mondiale che a livello europeo, appaiono coerenti con l'attuale contesto di mercato. Rimangono da seguire con attenzione gli effettivi andamenti delle produzioni, con attenzione non solo all’Europa ma anche all’India ed al Brasile, che potranno determinare, nella congiuntura del mercato, ulteriori spunti di volatilità.
Il rapporto scorte/utilizzi globale per il 2018/19 è previsto a 41,4%.
Benchè questa sia una leggera riduzione rispetto al dato 2017/18 (42%), è una revisione al rialzo rispetto alla precedente stima per il 2018/19 del 39,8% (a dicembre 2018), a conferma del fatto che l'offerta globale di zucchero sia gradualmente migliorata nel corso del 2019.
Questo miglioramento compensa solo in parte la forte revisione al ribasso registrata nel corso della campagna corrente.
A tutti gli effetti, dalle prime anticipazioni la campagna 2018/19 era caratterizzata da un forte surplus di circa 6 mln tonnellate. A fine 2018, questo surplus era diventato un deficit di 1,3 mln tonnellate. Mentre i dati attuali mostrano nuovamente un surplus di circa 1,3 mln tonnellate.
Da una parte, un mercato più bilanciato nel 2018/19 implica l'arresto della caduta dei prezzi registrata a partire dal 2016. Dall'altro rimangono ancora degli stock a frenare il mercato prima che i prezzi possano ricominciare ad salire.