Nel mese di ottobre i prezzi internazionali del mais hanno continuato a registrare aumenti: in media, rispetto a settembre +3,6% su CME e +3,9% su EURONEXT; spinti dall’elevata domanda di mais statunitense e dal ritardo sulla raccolta europea. Lo spread tra le due piazze rimane quindi su livelli particolarmente elevati (+35% rispetto alla media delle ultime cinque campagne). Inoltre, per la prima volta da agosto 2023 gli operatori commerciali sono sbilanciati su posizioni lunghe, alimentando il trend rialzista.
I prezzi nazionali del mais c.tto 103 sul listino di Bologna si sono invece mantenuti sostanzialmente stabili, con una leggera flessione nell’ultima seduta di ottobre (-0,9%). Il mais con caratteristiche mantiene un premio consistente, nonostante i cali più che proporzionali (-1,6%), a dimostrazione del fatto che rimangono preoccupazioni sulla qualità del prodotto.
I principali sviluppi relativi alla campagna 2024/25 sono i seguenti:
I prezzi internazionali del mais hanno continuato a registrare tensioni nel mese di settembre: in media, rispetto ad agosto, +6,7% su CME e +2,6% su Euronext. I prezzi continuano ad essere sostenuti dall’incertezza lato meteo, che ha limitato il potenziale produttivo in Europa e sta ponendo dubbi sull’entità dei futuri raccolti sudamericani. I prezzi statunitensi sono stati sostenuti anche dal taglio dei tassi di interesse della FED, che hanno portato ad una maggiore debolezza del dollaro, e da scorte riportate all’1 settembre inferiori alle aspettative.
Tuttavia, negli ultimi giorni, le buone prospettive sul raccolto statunitense e le previsioni di un miglioramento del meteo in Sudamerica hanno portato ad una leggera flessione su CME, dove le quotazioni del mais sono calate del 4,4% da inizio a metà ottobre.
Dopo una fase di rialzi ad inizio campagna, i prezzi del mais c.tto 103 quotati a Bologna si sono mantenuti stabili da metà settembre. Al contrario però, i prezzi del mais con caratteristiche hanno invece registrato aumenti, +7% nello stesso periodo, portando lo spread a 22 €/t. Un andamento simile è stato registrato dal mais ad uso alimentare quotato a Milano: da inizio settembre i prezzi del mais c.tto 103 sono calati dell’1,3%, mentre sul mais ad uso alimentare vi sono stati aumenti del 5,1%. Questa situazione denota le forti preoccupazioni sulla qualità del raccolto europeo, colpito dalla siccità in estate e dalle piogge sotto raccolta.
I principali sviluppi relativi alla campagna 2024/25 sono i seguenti:
Dopo i cali registrati nei mesi estivi, i prezzi del mais nelle prime settimane di settembre hanno registrato rialzi: in media, rispetto ad agosto, +2,5% su CME e +2,1% su Euronext. Questi aumenti si sono trasmessi anche sul mercato nazionale, con quotazioni in aumento del 2,3% nella seconda settimana di settembre.
I prezzi sono stati sostenuti da un aumento delle aree in siccità negli Stati Uniti, aumentate di 5 p.p. tra il 27 agosto ed il 3 settembre. Questo peggioramento ha destato preoccupazioni sull’entità del futuro raccolto, in un contesto in cui anche in altre importanti aree, come l’Unione Europea e l’Ucraina, stanno vedendo un potenziale produttivo limitato per via delle condizioni meteo avverse.
I principali aggiornamenti relativi alla campagna 2024/25 sono i seguenti:
Nelle ultime settimane i prezzi del mais hanno seguito andamenti differenziati sulle varie piazze. Su CME le quotazioni hanno continuato a registrare ribassi (-9,2% in media tra giugno e luglio), grazie alla prospettiva di una produzione 2024/25 abbondante e del ritmo sostenuto della raccolta brasiliana. Su EURONEXT invece i prezzi hanno ricevuto supporto dalle difficoltà produttive (+1,4% in media tra giugno e luglio), portando lo spread con il mercato statunitense a 71 €/t a luglio, +68% rispetto alla media delle ultime cinque campagne. Diversamente, su Bologna i prezzi sono rimasti stabili (-0,7% in media tra giugno e luglio).
I principali aggiornamenti relativi all’ormai prossima campagna 2024/25 sono i seguenti:
Nelle ultime settimane i prezzi del mais hanno seguito andamenti differenziati sui singoli mercati. Sul mercato statunitense si sono registrati cali significativi (-8,5% in media tra giugno e le prime settimane di luglio), grazie ad aree seminate negli USA che hanno superato le aspettative e alla rapidità della raccolta in Brasile. Al contrario, su Euronext i prezzi hanno visto una leggera tensione (+1,5% tra fine giungo e metà luglio) per via dell’incertezza sul prossimo raccolto. Su Bologna, dopo settimane di prezzi in discesa, c’è stato un rimbalzo delle quotazioni nella seconda seduta di luglio, complice la pesante revisione a ribasso delle aree e della produzione Italia 2024/25 da parte della Commissione Europea, ora previste in leggero calo rispetto alla scorsa campagna.
Nel WASDE di luglio, USDA ha apportato alcune modifiche ai bilanci dei principali player:
Nel mese di maggio i prezzi del mais hanno continuato a registrare aumenti. In media, rispetto ad aprile, +4,7% su CME, +7,4% su EURONEXT e +7% su Bologna. A spingere a rialzo i prezzi del mais sono state le tensioni sul frumento tenero, che per via delle difficoltà produttive in Russia, Ucraina ed Unione Europea ha visto forti rincari (nello stesso periodo, +16% sul SRW CME, +18% su EURONEXT e più 5% su Bologna n.3). Nelle prime settimane di giugno i prezzi si sono stabilizzati, grazie al ritmo veloce della raccolta in Brasile ed alle buone condizioni colturali riportate negli Stati Uniti.
Nel WASDE di giugno, USDA ha apportato alcune modifiche ai bilanci dei principali player:
Ad aprile i prezzi del mais hanno proseguito nell’andamento rialzista iniziato a fine febbraio: in media, rispetto a marzo, +1,1% su CME e + 8,8% su EURONEXT, +2,3% su Bologna. A pesare sono soprattutto le preoccupazioni sui raccolti sudamericani: in Brasile la mancanza di precipitazioni ha portato sia USDA che CONAB a rivedere a ribasso la produzione 2023/24, mentre in Argentina le revisioni a ribasso sono dovute ai danni dello spiroplasma. In entrambi i casi, la stima di USDA rimane decisamente superiore rispetto a quella degli enti nazionali (+11 Mio t per il Brasile, +6,5 Mio t per l’Argentina).
Nel WASDE di maggio, USDA ha pubblicato i primi scenari per la campagna 2024/25:
A marzo i prezzi internazionali del mais hanno registrato aumenti su tutte le principali piazze: in media, rispetto a febbraio, +1,6% su CME e +3,5% su Euronext. Anche i prezzi nazionali nelle ultime settimane hanno invertito la tendenza ribassista, aumentando del 5,5% tra inizio e fine marzo.
Nell’ultimo WASDE, USDA ha apportato alcune modifiche ai bilanci dei principali player:
Breaking News 28/03: Planting Intentions USA per il 2024/25
USDA ha pubblicato le intenzioni di semina degli agricoltori statunitensi per la prossima campagna. Per il mercato del mais è indicata una diminuzione delle aree del 5% a 36,4 Mio ha, con cali in tutti i principali stati produttori, specialmente al Sud. La cifra è inferiore dell’1,1% rispetto a quanto riportato dall’Agricultural Outlook Forum di febbraio e al di sotto delle aspettative degli operatori di mercato. La prospettiva di minori superfici, unitamente a stock al primo di marzo inferiori rispetto allo scorso anno ed alle attese del mercato, ha spinto a rialzo le quotazioni su CME, dove la scadenza nearby è aumentata del 3,6% in una sola seduta. Il prossimo aggiornamento della stima di superfici sarà l’Acreage report del 28 giugno.
A febbraio i prezzi del mais hanno continuato nel trend ribassista degli ultimi mesi: in media, rispetto a gennaio, -6,3% su CBOT, -7,1% su MATIF e -4,3% su Bologna. Tuttavia, nelle ultime settimane su CBOT i prezzi hanno visto un leggero rimbalzo, con un +6,6% sulla prima scadenza nella prima settimana di marzo rispetto ai minimi di febbraio.
Nell’ultimo WASDE, USDA ha apportato alcune modifiche ai bilanci dei principali player:
Nel mese di gennaio le quotazioni del mais hanno registrato cali su tutte le principali referenze: in media, rispetto a dicembre, -4% su CBOT, -5,3% su MATIF e -2,6% su Bologna. La raccolta nell’emisfero nord si è conclusa, confermando la maggiore abbondanza della produzione negli Stati Uniti, in Europa e in Ucraina. A contribuire al ribasso dei prezzi europei è una domanda di importazione che, al contrario delle aspettative iniziali, rimane piuttosto debole: al 30 gennaio i volumi importati erano inferiori del 15% rispetto alla media triennale.
Nell’ultimo report di USDA sono state apportate alcune modifiche ai bilanci dei principali player:
Nelle ultime settimane, i prezzi del mais hanno continuato nel trend di leggera discesa innestatosi negli ultimi mesi. In media, tra novembre e le prime settimane di gennaio, -1,9% su CBOT, -4,7% su Matif e -2,6% su Bologna. La raccolta nell’emisfero nord è ormai conclusa, confermando la maggiore abbondanza della produzione negli Stati Uniti, in Europa e in Ucraina. A spingere ulteriormente a ribasso i prezzi europei è una domanda di importazione che, al contrario delle aspettative iniziali, rimane piuttosto debole: al 20 dicembre i volumi importati erano inferiori del 12% rispetto alla media triennale.
Nell’ultimo WASDE, USDA ha apportato alcune modifiche ai bilanci dei principali player:
Tra ottobre e novembre i prezzi del mais statunitense hanno visto un ritracciamento del 4,2% a seguito delle prospettive di maggiore abbondanza della produzione.
Nelle prime settimane di dicembre, invece, i prezzi si sono stabilizzati sia sul mercato statunitense che su quello europeo ed italiano, con cali inferiori all’1% rispetto alla media di novembre.
Nell’emisfero nord si sta concludendo la raccolta della campagna 23/24, mentre nell’emisfero sud sono già in corso le semine per la prossima campagna. In generale, le condizioni riportate sono favorevoli.
Nell’ultimo WASDE, USDA ha apportato alcune modifiche ai bilanci dei principali player:
L’arrivo del raccolto statunitense, ormai completo all’81%, ha portato nelle ultime settimane a ribassi nelle quotazioni internazionali, con un calo del -2,7% in media tra ottobre e novembre su CME. I prezzi italiani ed europei hanno esaurito la pressione dell’arrivo del nuovo raccolto: Euronext si è mantenuto stabile, mentre il mais quotato sul listino di Bologna ha registrato un aumento del 3,4% nello stesso periodo.
Nella pubblicazione del WASDE di novembre, USDA ha apportato alcune modifiche ai principali player del mercato del mais:
Nella pubblicazione del WASDE di ottobre, USDA ha apportato alcune modifiche ai principali player del mercato del mais:
I prezzi statunitensi nelle ultime settimane hanno reagito al peggioramento delle condizioni e delle prospettive di raccolto registrando aumenti: +2,9% in media su CBOT tra agosto e metà ottobre.
D’altro canto, i prezzi europei ed italiani hanno continuato a sentire la pressione dell’arrivo di un raccolto più abbondante e delle importazioni dall’Ucraina, registrando ulteriori cali: tra agosto e metà ottobre, -14% su MATIF e -13% su Bologna.
Spinti dalla prospettiva dell’imminente arrivo dei nuovi raccolti, nelle ultime settimane i prezzi del mais europei ed italiani hanno visto una contrazione: tra inizio agosto e metà settembre, -11,4% su MATIF e -12.1% sul listino di Bologna.
I prezzi sul mercato statunitense sono invece rimasti più stabili, -1,6% in media tra agosto e settembre, a fronte dei cali che erano già stati registrati nei mesi precedenti (-22,8% in media tra giugno ed agosto).
Nel report di settembre, USDA ha apportato alcune modifiche ai fondamentali dei principali player del mercato:
Dopo le tensioni registrate in seguito all'interruzione del Black Sea Grain Deal, i prezzi internazionali del mais hanno mostrato segni di debolezza: in media, ad agosto, le quotazioni hanno segnato -11% su Cbot e -4,4% su Matif rispetto a luglio. Il mercato europeo è più esposto al possibile rallentamento dei flussi di mais, sia in termini di maggiori difficoltà di esportazione da parte dell'Ucraina, sia in termini di problemi logistici all'interno dell'UE, dato che i cereali ucraini entreranno nell'area in gran parte via terra attraverso il confine orientale.
Di contro, i prezzi in Italia hanno registrato rialzi nelle ultime settimane, con quotazioni in aumento del 5% in media ad agosto rispetto a luglio. L'Italia aveva beneficiato molto dell'afflusso di mais ucraino proveniente dal Mar Nero, e ora dovrà trovare nuove, e probabilmente più costose, vie per le importazioni.
Stati Uniti: la siccità si è attenuata in diverse aree produttrici di mais: attualmente il 49% è in siccità, rispetto al 70% di fine giugno. Le condizioni del mais sono leggermente migliorate, ma rimangono al di sotto dei livelli dello scorso anno. Nell'ultimo WASDE, USDA ha rivisto al ribasso le previsioni di resa per il 23/24, causando una stima al ribasso di 6 Mio t per la produzione, ora vista a 383,8 Mio t: non un record, come inizialmente previsto, ma comunque superiore del 10% rispetto alla scorsa campagna. Una revisione al ribasso dei consumi (a causa di un minore utilizzo mangimistico) e al rialzo delle scorte iniziali (per via della riduzione delle esportazioni e dei consumi nel 22/23) non hanno compensato completamente il calo della produzione, e il rapporto stock/utilizzi è sceso dal 15,6% al 15,3%.
UE: il meteo non ottimale ha causato una revisione al ribasso delle rese che, insieme a minori superfici, ha fatto sì che la produzione prevista per il 23/24 scendesse di 3,7 Mio t a 59,7 Mio t, il 14% in più rispetto allo scorso anno, ma il 10% in meno rispetto alla media delle 5 campagne precedenti. Le importazioni sono ancora previste a 24 Mio t, il terzo valore più alto dal 1980. Per la campagna corrente, i dati doganali mostrano che le importazioni totali hanno raggiunto i 23,2 Mio t, +50% rispetto allo scorso anno e il 95% del totale previsto da USDA.
Ucraina: il clima favorevole e maggiori superfici hanno causato una revisione al rialzo di 2,5 Mio t per la produzione, ora rivista a 27,5 Mio t: +1,85% rispetto alla scorsa campagna ma -35% rispetto alla produzione record del 21/22. Le esportazioni sono rimaste invariate a 19,5 Mio t, -30% rispetto alla scorsa campagna. Ciò sottolinea che il principale ostacolo alle esportazioni deriva dalla mancanza di prodotto disponibile, in quanto le esportazioni sostenute degli ultimi mesi hanno esaurito le scorte e il livello di produzione previsto non lascia spazio a una ricostituzione. I dati del Ministero delle Politiche agrarie mostrano che le esportazioni di mais erano in calo anche prima della sospensione del Black Sea Grain Deal.
Brasile: la raccolta di safrinha 22/23 è in corso (64%) e le aspettative continuano ad essere di una produzione record sia secondo USDA (135 Mio t) che secondo Conab (130 Mio t). Rimangono alcuni dubbi su possibili problemi logistici, dato il raccolto record di soia appena terminato e l'abbondante produzione di zucchero prevista. Tuttavia, si prevede che le esportazioni raggiungano il record di 56 Mio t.
Per il 23/24, la produzione dovrebbe subire una leggera contrazione (-4,4%) ma rimanere a livelli elevati (129 Mio t), così come le esportazioni.
Argentina: la raccolta 22/23 sta per essere completato (81%) e le condizioni continuano ad essere particolarmente scarse, confermando le aspettative di un raccolto deludente, condivise sia da USDA (34 Mio t) che da Bolsa de Rosario (32 Mio t, -37% rispetto al 21/22). Le esportazioni sono previste a 22 Mio t, -37% rispetto alla campagna precedente.
Per il 23/24, si prevede una ripresa della produzione fino al record di 54 Mio t, grazie all'aumento delle superfici e al miglioramento delle rese.
La fine della Black Sea Grain Initiative, annunciata da Putin il 19 luglio, ha reso improvvisamente il mercato globale orfano delle esportazioni ucraine di cereali e altri prodotti agricoli dai porti sul Mar Nero. Nell'immediato, è prevalsa l'aspettativa che il flusso di navi commerciali potesse proseguire nonostante le mutate condizioni, salvo poi toccare con mano, già la mattina successiva, la serietà della posizione russa, testimoniata dai bombardamenti sulle infrastrutture portuali e sui silos di stoccaggio nei porti di Odessa, Chornomorsk e Mykolaiv e, qualche giorno dopo, sui porti del Danubio.
Secondo USDA, le importazioni europee di mais dovrebbero rimanere elevate nella campagna 23/24. L'attuale previsione è di 24 Mio t, il terzo valore più alto dal 1980, considerando che il meteo non ottimale ha portato a recenti revisioni al ribasso delle rese e della produzione, ora prevista a 63,4 Mio t. Questa cifra sarebbe del 19% superiore ai livelli della scorsa campagna, ma del 4,5% inferiore alla media 2017-2021.
Realisticamente, lo scenario che al momento appare più probabile è quello di un potenziamento delle vie logistiche alternative al Mar Nero, che difficilmente potranno compensare i volumi di export che non usciranno dal Mar Nero, ma che aumenteranno la pressione sui prezzi e sulla logistica dei Paesi dell'Europa orientale, che già da maggio hanno ottenuto dalla Commissione Europea di potersi limitare a garantire il transito delle merci ucraine senza che queste si fermino sul mercato locale.
I prezzi internazionali hanno reagito alla notizia con forti aumenti: dall'ultima volta che l'accordo è stato siglato, +8,2% su CME e +5,9% su Euronext.
Il ritmo sostenuto delle esportazioni ucraine era stato un fattore ribassista cruciale per i prezzi del mais europeo dopo lo scarso raccolto del 2022/23, ma già prima dell’interruzione dell'accordo si prevedeva che gli export ucraini sarebbero scesi del 30% a 19,5 Mio t. Pertanto, l'importanza dell'Ucraina nel mercato del mais stava già cominciando a diminuire anche senza i nuovi impedimenti alle esportazioni.
Ciononostante, si prevede ancora una produzione record in America:
USA: l'aumento delle superfici raccolte (+9%), confermato dall'Acreage Report di USDA, ha più che compensato la revisione al ribasso delle rese, lasciando la produzione prevista a livelli record: 389 Mio t, +12% rispetto al 22/23 e +1,5 Mio t rispetto alla stima di giugno.
Brasile: USDA ha confermato una produzione record per il 22/23, che è stata fissata a 133 Mio t. Il raccolto di Safrinha è in corso, con il 48% della superficie totale raccolta, e le condizioni sembrano essere favorevoli.
La fine della Black Sea Grain Initiative, annunciata da Putin il 19 luglio, ha reso improvvisamente il mercato globale orfano delle esportazioni ucraine di cereali e altri prodotti agricoli dai porti sul Mar Nero. Nell'immediato, è prevalsa l'aspettativa che il flusso di navi commerciali potesse proseguire nonostante le mutate condizioni, salvo poi toccare con mano, già la mattina successiva, la serietà della posizione russa, testimoniata dai bombardamenti sulle infrastrutture portuali e sui silos di stoccaggio nei porti di Odessa, Chornomorsk e Mykolaiv.
Da quel punto in avanti è stata un'escalation di eventi e di retorica. La Russia ha dichiarato che considererà ogni nave diretta in Ucraina come potenziale vettore di armamenti e, in quanto tale, possibile obiettivo militare, spingendo il Governo di Kyiv a rispondere in maniera analoga in riferimento alle navi dirette verso i porti russi sul Mar Nero.
Gli attacchi aerei russi del 24 luglio contro le infrastrutture portuali sul Danubio hanno rappresentato una minaccia diretta alle rotte fluviali che nell'ultimo anno hanno permesso a Kyiv di esportare, nell'ultimo anno, 15,4 Mio t di cereali e semi oleosi, principalmente verso l'UE, mentre le esportazioni dai porti sul Mar Nero sono risultate di oltre il 100% superiori, secondo i dati della Ukrainian Grain Association.
Alla luce degli avvenimenti e delle dichiarazioni appena descritti, è possibile immaginare alcuni scenari peggiorativi rispetto alla situazione attuale, che non sono quelli più probabili ad oggi, ma che non possono nemmeno essere esclusi:
• il traffico navale sul Mar Nero potrebbe risultare compromesso anche per le navi dirette ai porti russi, privando il mercato mondiale di una cruciale via di esportazione per le merci di origine russa.
• l'Ucraina potrebbe essere messa nelle condizioni di non riuscire efficacemente ad esportare nemmeno per via fluviale, al momento la principale via logistica alternativa al Mar Nero.
Realisticamente, lo scenario che al momento appare più probabile è quello di un potenziamento delle vie logistiche alternative al Mar Nero, che difficilmente potranno compensare i volumi di export che non usciranno dal Mar Nero, ma che aumenteranno la pressione sui prezzi e sulla logistica dei Paesi dell'Europa orientale, che già da maggio hanno ottenuto dalla Commissione Europea di potersi limitare a garantire il transito delle merci ucraine senza che queste si fermino sul mercato locale. Questa prospettiva apre una serie di interrogativi che dovranno trovare risposta nelle prossime settimane:
• quanto potrà espandersi la capacità logistica, in uscita ed in entrata, lungo il Danubio e dal porto di Costanza (Romania)?
• quale posizione assumerà la Commissione Europea rispetto alle già rinnovate istanze dei cinque Paesi sul confine orientale dell'Unione, i quali stanno chiedendo che sia prorogata oltre il 15 settembre la loro facoltà di non importare merci dall'Ucraina? La posizione della Commissione è particolarmente delicata, tra le istanze dei Paesi al confine, le posizioni di chiaro sostegno all'Ucraina assunte nell'arco di questi mesi (tra cui la proroga fino a giugno 2024 dei dazi sulle importazioni di prodotto agricoli ucraini), le dichiarazioni di Zelenskiy, che invoca piuttosto lo "spirito europeo" a garanzia della libera circolazione delle merci.
Il probabile crescente afflusso di merci dall'Ucraina verso l'Est Europa richiederà una crescente capacità logistica per lo smistamento delle merci verso i Paesi più occidentali dell'UE o verso Paesi terzi. Questo potrebbe innescare effetti di congestione logistica anche su altre tratte, perché treni e camion saranno chiamati verso i confini orientali dell'Unione, causando scarsità di offerta di mezzi di trasporto merci. Per quei Paesi che, all'interno dell'UE, si pongono come importatori di prodotti agricoli, come l'Italia, questo verosimilmente si tradurrà in una logistica più costosa per le importazioni.
Resta da sottolineare come i volumi di export dall'Ucraina nel corso del prossimo anno sarebbero stati in ogni caso destinati a ridursi a causa di minore offerta, per i cali produttivi rispetto al periodo pre-bellico e perché gli ingenti volumi di stock di cereali e semi oleosi accumulati dopo lo scoppio del conflitto sono già stati esportati nell'ultimo anno, causando tra l'altro un impennata delle importazioni europee di questi prodotti. Già prima del mancato rinnovo del accordo, USDA prevedeva per il 2023/24 un calo delle esportazioni ucraine pari a -38% per il frumento tenero, -30% per il mais, -60% per il seme di girasole. Allo stesso tempo, le importazioni europee degli stessi prodotti erano previste in calo del -42% per il frumento tenero, -2% per il mais, -58% per il seme di girasole.
Dopo i cali registrati negli ultimi mesi, i prezzi internazionali del mais hanno registrato un aumento a giugno: +1,4% su CME e +3,5% su Euronext rispetto alla media di maggio. Un fattore rialzista comune è stato il deterioramento delle condizioni del mais negli Stati Uniti, a causa della siccità che ha colpito gran parte delle aree coltivate. Negli ultimi giorni le condizioni dei raccolti sono leggermente migliorate, grazie alle recenti piogge nel Midwest. Questo ha momentaneamente limitato il trend rialzista, per quanto la percentuale di mais buono o eccellente rimane bassa rispetto alla scorsa campagna.
L'aumento più marcato dei prezzi europei è stato determinato dai crescenti dubbi sul rinnovo dell’accordo per le esportazioni dal Mar Nero, la cui scadenza è prevista per il 17 luglio. Il governo russo ha affermato di non ritenere sufficienti gli sforzi per sostenere le proprie esportazioni di prodotti agricoli e fertilizzanti e che l’iniziativa non sarà rinnovata se non verrà implementata pienamente anche quella parte dell’accordo. Il ritmo sostenuto delle esportazioni ucraine è stato un fattore ribassista cruciale per i prezzi del mais europeo dopo lo scarso raccolto del 2022/23.
Nell'ultimo WASDE, USDA ha riportato alcuni cambiamenti nel bilancio di diversi Paesi:
Nelle ultime settimane, i mercati finanziari hanno mostrato una certa preoccupazione per il peggioramento delle condizioni del mais statunitense (CME +9% dalla terza settimana di maggio) e per l'aumento delle ostilità tra Russia e Ucraina (EURONEXT +22% dall'inizio di giugno): la Russia è ancora insoddisfatta per l’accordo sul grano, e il crollo della diga di Kakhovka, nell'Ucraina meridionale, ha danneggiato le strutture di stoccaggio nella regione di Kherson.
Nell'ultima seduta, il mais sul listino di Bologna ha fermato la discesa in atto dall'inizio di aprile.
Nell'ultimo WASDE, l'USDA ha portato alcuni cambiamenti nei bilanci di diversi Paesi:
Ad aprile i prezzi europei del mais hanno registrato ulteriori ribassi: in media, rispetto a marzo, -7,2% su Euronext e -5,3% sul listino di Bologna. Questi ribassi sono stati spinti dal continuo afflusso di merce ucraina, nonostante le restrizioni imposte da alcuni stati membri: i dati della sorveglianza doganale indicano un aumento totale delle importazioni da inizio campagna del 72%, con un +80% dall’Ucraina (origine del 55% degli import).
Il mercato statunitense invece ha subito qualche tensione, registrando su CME un +2,8% in media rispetto a marzo. Qui hanno pesato più che in Europa le condizioni del mais argentino, che continua ad essere duramente colpito dalla siccità.
Nell’ultimo WASDE, USDA ha pubblicato i suoi primi scenari per la campagna 2023/24:
A marzo i prezzi del mais hanno continuato nel trend ribassista degli ultimi mesi: -4% sul listino AGER, -9% su Euronext e -5% su CME rispetto alla media di febbraio. I cali dei prezzi del frumento hanno continuato a sostenere la discesa dei prezzi, ma mentre il mercato statunitense è stato più sensibile al peggioramento delle condizioni in Argentina, i prezzi europei sono stati spinti al ribasso dalle abbondanti esportazioni ucraine.
Nell'ultimo WASDE, l'USDA ha apportato alcune modifiche ai bilanci dei principali attori del mercato:
Dopo settimane di rialzi a causa del peggioramento delle prospettive in Sud America, nei primi giorni di marzo i mercati finanziari hanno registrato cali sulle quotazioni del mais, spinti soprattutto dai forti cali sul frumento tenero: -4,5% su CBOT e -4,6% su MATIF.
Il mercato è anche rassicurato sul rinnovo dell’accordo per le esportazioni dal Mar Nero, in scadenza il 18 marzo, per cui sono iniziate le negoziazioni.
Nell’ultimo WASDE, USDA ha confermato uno scenario ribassista per il mais: ha infatti abbassato di 2 Mio T le esportazioni 22/23 per gli Stati Uniti, facendo aumentare il rapporto di stock finali/utilizzi da 9,12% a 9.71%, in aumento rispetto alla campagna 21/22. Le esportazioni cumulate al 23 febbraio mostrano effettivamente un calo del 42% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
Per la prossima campagna, secondo i dati pubblicati dall’Agricultural Outlook Forum l’aspettativa è di un aumento delle aree che porterebbe ad un aumento della produzione del 10%, in linea con la tendenza dello scenario Areté.
Per l’Ucraina sono rimaste invariate le prospettive di produzione a 27 Mio t, in linea con i dati del Ministero dell’Agricoltura ucraino: al 2 marzo il raccolto totale era di 26,9 Mio t a fronte del 95% di superfici raccolte.
Sono invece aumentate di 1 Mio t le esportazioni, ora previste a 23,5 Mio t. Il Ministero ucraino parla di esportazioni cumulate che avrebbero raggiunto i 15,8 Mio t a fine febbraio, -12% rispetto allo stesso periodo della campagna precedente, quando ancora il conflitto non era cominciato.
Confermato il calo produttivo del 24% per l’Unione Europea e l’aumento delle importazioni del 18%: secondo i dati della Commissione Europea, le importazioni da luglio fino al 28 febbraio sarebbero superiori del 61% rispetto ad un anno prima.
Per il Sud America, invece, i dati più recenti mostrano un quadro in via di deterioramento: per il Brasile, USDA ha lasciato invariato il suo scenario di record produttivo (in linea con le previsioni CONAB), ma i dati mostrano che c’è ancora un ritardo nella semina di safrinha, nonostante nelle ultime settimane abbiamo avuto un ritmo più accelerato.
Per l’Argentina invece, la stima di produzione è stata calata di 7 Mio t da USDA, fino a 40 Mio t, in linea con la stima della Bolsa de Cereales. I dati sulle condizioni della coltura mostrano una qualità molto inferiore rispetto all’anno scorso.
Nella prima metà di febbraio, i prezzi internazionali del mais hanno registrato aumenti: +1,1% su CBOT e +2,6% su MATIF.
Il mercato sta risentendo del peggioramento delle prospettive dei raccolti sudamericani:
Un altro fattore che ha spinto i prezzi europei è stato l'indebolimento dell'euro, che a febbraio ha perso terreno rispetto al dollaro, rendendo più costosi i prodotti di importazione (come il mais).
I prezzi nazionali, invece, hanno registrato un calo del 4,3%, ancora spinti dai buoni livelli delle esportazioni ucraine.
Per quanto riguarda la prossima campagna, USDA ha pubblicato un nuovo scenario di previsione in occasione dell'Agricultural Outlook Forum: le semine di mais dovrebbero aumentare del 2,7% e, grazie a un miglioramento delle rese, la produzione è prevista avere un incremento ancora maggiore (+10%).
Per quanto riguarda l'UE, le persistenti condizioni di siccità scoraggiano le semine di mais: in Italia, una recente indagine dell'ISTAT sulle intenzioni di semina ha previsto un calo del 6,2% delle superfici. Sebbene non sia ancora da escludere un aumento della produzione, dato che le rese del 2022/23 hanno raggiunto il minimo da 15 anni, il fabbisogno di importazioni rimarrà elevato.
Seguendo la tendenza ribassista iniziata da inizio campagna, i prezzi del mais europeo e italiano hanno registrato ulteriori cali a gennaio: rispetto a dicembre, -2,9% su MATIF -1,8% su Bologna.
I prezzi statunitensi, invece, hanno registrato un leggero aumento, +3% su CBOT. Questi prezzi stanno seguendo la tendenza al rialzo dei prezzi della soia: le decisioni di semina si avvicinano e per non perdere ettari il divario tra i prezzi del mais e della soia non può essere troppo ampio.
Inoltre, il mercato statunitense sembra tenere conto del peggioramento delle prospettive del raccolto di mais argentino più del mercato europeo, che attualmente è concentrato sull’inaspettata abbondanza delle esportazioni ucraine.
Con l'ultimo WASDE, USDA ha portato alcuni cambiamenti nei bilanci dei principali player:
Sulla scia di novembre, anche dicembre è stato un mese di cali generalizzati per il mais: -2,6% su CBOT, -7.9% su MATIF e -6,2% su Bologna. I prezzi europei sono calati maggiormente rispetto a quelli statunitensi anche grazie ad un ulteriore rafforzamento dell’euro sul dollaro: il cambio è salito del 3,7% tra novembre e dicembre. Il tasso di cambio sarà una variabile fondamentale da monitorare nei prossimi mesi, considerando che è previsto un aumento delle importazioni europee del 9% rispetto alla scorsa campagna, stima confermata anche dalle quantità importate riportate dalla Commissione Europea.
Lato offerta, USDA nell’ultimo WASDE ha apportato alcune modifiche ai bilanci di approvvigionamento dei paesi esportatori:
Con la proroga di 4 mesi dell'accordo di esportazione del Mar Nero, novembre è stato un mese di calo per i prezzi del mais: in media -2,5% rispetto a ottobre su CBOT.
Anche i mercati europei hanno registrato cali: -6,2% su MATIF e -2,4% su Bologna. Questi ribassi sono stati favoriti anche dal rafforzamento dell'euro, che è tornato sopra la parità rispetto al dollaro apprezzandosi di quasi il 4% a novembre.
Per quanto riguarda l'offerta, l'ultimo WASDE ha portato alcune modifiche ai bilanci precedenti:
Dopo l’incertezza delle settimane scorse sull’accordo per le esportazioni dei cereali dal Mar Nero, i mercati sembrano essersi rassicurati sul loro proseguimento oltre la scadenza del 19 novembre.
L’Ucraina è riuscita grazie a questo accordo a riprendere le esportazioni di cereali, per un totale di 14,2 Mio t da luglio a novembre (-30% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso), di cui, 7,8 Mio t di mais (+149% vs. 2021/22). La raccolta sta procedendo ad un ritmo più lento dell’anno scorso, con il 27% di aree raccolte ad inizio novembre rispetto al 61% dell’anno scorso. Le rese, nonostante rimangano del 19% inferiori rispetto all’anno scorso, mostrano segni di aumento: erano a 5.54 t /ha ad inizio novembre rispetto ai 3.87 t/ha di fine settembre. Le prospettive produttive dell’Ucraina per la campagna 2022/23, invariate nell’ultimo report di USDA, continuano ad essere di una produzione poco al di sotto della media quinquennale.
Per quanto riguarda gli Stati Uniti, l’ultimo report di USDA ha aumentato le prospettive di produzione per la campagna 22/23 di 0,9 Mio t, con un conseguente leggero aumento del livello di stock finali/utilizzi all’8,34%. Sarebbe il secondo livello più basso da 10 campagne, confermando il quadro di un mercato poco approvvigionato. La raccolta è completa all’87% rispetto al 76% di un anno fa.
L’Unione Europea ha invece visto un’ulteriore revisione a ribasso per la produzione 22/23: è ora stimata a 54,8 Mio t, -1,4 Mio t rispetto ad ottobre, il livello più basso dalla campagna 2007/08. Anche i consumi sono stati rivisti in calo. In Francia, il principale produttore dell'UE, l'ondata di caldo di quest'estate ha causato un'accelerazione nello sviluppo del mais: il raccolto è ora completo al 92% rispetto al 30% di un anno fa, a fronte di condizioni del raccolto in netto peggioramento rispetto all’anno scorso. Agreste ha ridotto le previsioni per la produzione francese di mais a 11,4 Mio t, -1,4% rispetto alla stima di settembre e -26% rispetto al 2021/22.
Per quanto riguarda il Sud America, le previsioni di raccolti record sono rimaste invariate in questo WASDE sia per il Brasile che per l’Argentina. Per quest’ultima, però, la pesante siccità degli scorsi mesi, unitamente alla presenza de La Niña per il terzo anno consecutivo, hanno portato ad un consistente rallentamento delle semine e ad un peggioramento delle condizioni del mais, ponendo quindi dubbi sulla realizzazione di un ulteriore raccolto record.
Gli ultimi giorni sono stati caratterizzati da un’ondata di forte volatilità, causata principalmente dall'imprevedibilità che sta caratterizzando i corridoi di esportazione dei cereali ucraini: sabato la Russia ha annunciato che avrebbe sospeso la sua partecipazione all'accordo. L'Ucraina, la Turchia e le Nazioni Unite hanno risposto dicendo che avrebbero portato avanti l'accordo a prescindere dal ritiro della Russia, ma le compagnie assicurative si sono astenute dal coprire nuove spedizioni. Infine, mercoledì la Russia ha rilasciato una dichiarazione in cui afferma che ricomincerà a partecipare all'accordo.
Grazie all’accordo l’Ucraina ha potuto esportare 5,2 Mio t di mais da agosto a ottobre 2022 (+290% rispetto allo stesso periodo del 2021). Questo ha permesso di liberare spazio di stoccaggio per il raccolto in arrivo: a fine ottobre il 20% della superficie di mais era stata raccolta, per un totale di 4,5 Mio t. Il raccolto di quest’anno sta procedendo più lentamente rispetto alla scorsa campagna, dove erano già stati raccolti 15,6 Mio t di mais (ovvero il 44% della superficie totale), ma le rese sono migliorate durante il raccolto: a fine ottobre erano di 5,37 t/ha, rispetto alle 3,87 t/ha di fine settembre.
Il mercato è così sensibile alle notizie sul futuro delle esportazioni ucraine perché sia gli Stati Uniti che l'Unione Europea (per la quale più della metà delle importazioni di mais proveniva dall'Ucraina) hanno avuto un raccolto deludente: negli Stati Uniti le previsioni di produzione sono state riviste sempre più a ribasso negli ultimi mesi, fino ad arrivare a un -7,8% rispetto all'anno scorso. Per quanto riguarda l'UE, nell'ultimo MARS Bulletin la Commissione europea ha ulteriormente abbassato le stime di rese del mais 2022/23, previste ora a 6,34 t/ha, ovvero -20% rispetto al 2021/22. In Francia, il principale produttore dell'UE, l'ondata di caldo di quest'estate ha causato un'accelerazione nello sviluppo del mais: il raccolto è ora completo al 92% rispetto al 30% di un anno fa, ma il mais “buono + eccellente” è al 41% rispetto all'89% dello scorso ottobre. Agreste ha ridotto le previsioni per la produzione francese di mais a 11,4 Mio t, -1,4% rispetto alla stima di settembre e -26% rispetto al 2021/22.
Per quanto riguarda il Sud America, in Brasile la semina del mais di primo raccolto sta procedendo in linea con lo scorso anno. All'inizio di ottobre il Conab ha pubblicato la prima stima per un raccolto 2022/23 record a 126,9 Mio t, +12,5% rispetto al 2021/22 e in linea con le previsioni dell'USDA.
In Argentina, le piogge hanno favorito le semine di mais, che hanno parzialmente recuperato l'ampio divario tra le semine di quest'anno e quelle medie. Tuttavia, le condizioni del mais continuano a essere critiche.
I prezzi internazionali del mais hanno mantenuto il loro trend rialzista dall'estate: da giugno a ottobre, in media, i prezzi di CBOT hanno registrato un aumento dell'8,9%, +5,6% su Matif tra luglio e ottobre.
Questo trend continua ad essere guidato dalle revisioni al ribasso della quantità e la qualità della produzione in alcune aree chiave:
Per quanto riguarda l’Ucraina, invece, le previsioni di produzione sono confermate a 31,5 Mio t, solo il 6,7% al di sotto della media quinquennale. La previsione di esportazioni è aumentata di 2,5 Mio t, compensando in parte la diminuzione negli Stati Uniti. Tuttavia, queste aspettative dovranno essere confermate da un eventuale rinnovo dell'accordo con la Russia sui corridoi di esportazione.
Per il Sud America, USDA ha confermato le sue aspettative di un raccolto record sia in Brasile che in Argentina. Per quanto riguarda il Brasile, il Conab ha pubblicato le prime previsioni per la produzione 2022/23, che sono in linea con quelle di USDA e confermano il record previsto. Il Brasile ha ricevuto una buona quantità di pioggia negli ultimi mesi e le semine del primo raccolto stanno procedendo in linea con l'anno scorso. L'Argentina, invece, è stata colpita da una grave siccità durante l'estate, che ha causato una carenza di umidità del suolo e sta ostacolando le semine: all'inizio del mese solo il 5,8% del mais era piantato, rispetto al 16,8% dello scorso anno.
Nelle ultime settimane i prezzi del mais hanno avuto un trend rialzista: da metà agosto i prezzi su CBOT sono aumentati del 14%, +6,6% su MATIF.
Questa tendenza è stata guidata da alcune notizie scoraggianti in alcune aree produttive chiave:
L'evoluzione dei fondamentali in Ucraina continua a essere una causa di volatilità sul mercato: da un lato, il paese ha visto migliorare le sue prospettive per questo anno mercato, con USDA che ha alzato le previsioni di produzione per il 2022/23 a 31,5 Mio t. Si tratta di un aumento di oltre il 60% rispetto alla prima previsione e solo del 6,7% in meno rispetto alla media dei 5 anni. Anche le esportazioni sono migliorate: grazie agli stock accumulati negli scorsi mesi nel mese di agosto sono stati esportati 1,85 Mio t di mais, più di 5 volte la quantità esportata nell'agosto 2021. USDA prevede ora per il 2022/23 esportazioni per 13 Mio t, 0,5 Mio t in più rispetto alle previsioni di agosto e 4 Mio t in più rispetto alle prime previsioni di maggio. Tuttavia, Vladimir Putin ha espresso il suo malcontento per l'accordo sull'esportazione di cereali, sostenendo che le esportazioni ucraine sono destinate all'Europa invece che ai Paesi in difficoltà: ne discuterà con il Presidente della Turchia questa settimana.
La produzione è invece più abbondante nell'emisfero meridionale: in Brasile, il Conab ha leggermente abbassato le stime di produzione per il 2021/22 dell'1,2%, portandole a 113,3 Mio t, mentre USDA le ha lasciate invariate a 116 Mio t. In entrambi i casi si tratterebbe di una produzione da record. Le aspettative sono ancora per un aumento della superficie coltivata per la prossima campagna, che con rese nella media porterebbe ad un altro anno di produzione record.
L'andamento dei prezzi sul mercato del mais è stato in gran parte guidato dal tanto atteso accordo per consentire le esportazioni dai porti del Mar Nero, con i prezzi sul CME tornati ai livelli di metà gennaio.
Pochi giorni dopo il raggiungimento dell'accordo sono partite le prime navi, fino ad arrivare a 12 al 10 agosto. I dati del Ministero dell'Agricoltura ucraino mostrano che dal 1° luglio all'8 agosto il Paese ha esportato 1,9 Mio t di cereali, di cui 387 Mio t in agosto. Il mercato nutre grandi aspettative sui corridoi umanitari, con le autorità ucraine che stimano che le esportazioni mensili raggiungeranno i 3-4 Mio t al mese con i tre porti sbloccati. Si tratta comunque di un equilibrio fragile che potrebbe essere facilmente interrotto con l'evolversi del conflitto.
Tuttavia, il calo dei prezzi è stato frenato, soprattutto su MATIF, dalle condizioni meteorologiche avverse in diverse aree di produzione:
Stati Uniti: lo sviluppo del raccolto sta colmando il divario con le campagne precedenti, con il 45% del mais in fase di impasto rispetto alla media quinquennale del 49%. Tuttavia, le condizioni del raccolto si stanno lentamente deteriorando, con solo il 58% del mais in condizioni buone o eccellenti, in calo rispetto al 73% di inizio giugno. Le previsioni meteorologiche non sono particolarmente favorevoli: si prevedono temperature elevate e mancanza di pioggia per le prossime settimane nelle maggiori aree di produzione. Di conseguenza, USDA ha rivisto al ribasso la propria previsione di produzione per il 2022/23 fino a 364,7 Mio t per minori rese.
UE: la siccità persiste nella maggior parte delle aree dell'UE. Nel report di agosto, Stratégie Grains ha ridotto la stima di produzione europea 2022/23 per il mais a 55,4 Mio t, in calo del 15% rispetto a giugno ed al livello più basso degli ultimi 15 anni. USDA ha abbassato la previsione di produzione UE fino a 60 Mio t (-12% rispetto alla previsione di luglio). In Francia (primo produttore di mais dell'UE) il mais è stato valutato al 53% in condizione buone + eccellenti rispetto all'84% di inizio giugno. Secondo le ultime stime del Ministero dell'Agricoltura francese, la produzione di mais in Francia per il 2022/23 sarà inferiore del 18% rispetto a quella del 2021/22.
Il MARS Bulletin di luglio ha ridotto le previsioni di rese per le colture estive, previsioni che rischiano di essere ulteriormente abbassate nella prossima edizione del 22 agosto.
In Sud America:
In Brasile il raccolto procede a tutta velocità: la safrinha è stata raccolta all’80% rispetto al 62% di un anno fa. Le condizioni meteorologiche e idriche sono favorevoli per le prossime settimane. Ciononostante, a causa delle piogge mal distribuite che hanno causato un’umidità del suolo insufficiente in alcune aree, il Conab ha rivisto a ribasso la previsione di raccolto di mais per il 2021/22 a 114.7 Mio t (-0,8% rispetto a giugno), che rimarrebbe comunque un livello produttivo record.
In Argentina il mais è stato duramente colpito dalla siccità e solo il 18% del mais è in condizione buone o eccellenti. Gli agricoltori hanno venduto lentamente il raccolto quest’anno, dato che l’inflazione nel paese ha raggiunto il 70% ed è prevista in peggioramento. Le esportazioni di cereali, pagate in dollari, sono una copertura conto l’inflazione.
Nelle prossime settimane sarà fondamentale il monitoraggio del meteo negli Stati Uniti ed in UE, poiché sarà un elemento centrale per definire le rese.
Dopo settimane di negoziati, è stato raggiunto un accordo tra Russia e Ucraina per permettere l’export di cereali dai porti di Odessa, Chornomorsk e Pivdennyi. I porti non saranno sminati, ma piloti ucraini guideranno le navi lungo canali sicuri nelle acque nazionali, con una nave dragamine al seguito ma nessuna scorta militare. Verrà stabilito un Centro di Coordinazione Congiunta (JCC) ad Istanbul per coordinare le esportazioni e per risolvere eventuali controversie, dato che sarà vietato l’attacco diretto di questi elementi. L’accordo ha una validità di 120 giorni, e sarà rinnovato a meno che la guerra non dovesse finire prima.
Per qualche giorno i prezzi finanziari hanno subito ribassi sulla scia delle aspettative sui negoziati, con le quotazioni di settembre su CBOT che sono calate del 6,7% in 10 giorni.
Ciononostante, bisogna ancora verificare se e quanto sarà possibile esportare, specialmente considerando che a meno di 24 ore dalla firma dell’accordo la Russia ha lanciato missili sul porto di Odessa, seppure senza causare danni consistenti. Secondo Oleh Ustenko, il consigliere economico di Zelenskiy, l’Ucraina potrebbe esportare 60 Mio t di cereali nei prossimi nove mesi, ma se le operazioni ai porti venissero compromesse potrebbero volerci 24 mesi. Dovrebbero essere necessari 10 giorni perché i porti possano ricominciare ad esportare, senza contare eventuali danni ulteriori causati da nuovi attacchi.
Su MATIF, i prezzi del mais erano già calati con l’arrivo del nuovo raccolto di grano, pertanto non hanno registrato particolari cali con la notizia dell’accordo. Questo soprattutto perché la siccità continua a destare grandi preoccupazioni: nell'ultimo Mars Bulletin, la Commissione europea ha abbassato le stime sulle rese del mais per il 2022/23 a 7,25 t/ha, un -8% rispetto alla previsione di giugno e al dato dello scorso anno. Per l’Italia la stima delle rese è calata del 19% rispetto a giugno per via della scarsità di acqua nella valle del Po e di temperature massime attorno ai 40°.
IGC ha abbassato la sua stima di produzione di mais europea per il 2022/23 del 2,4% rispetto alla stima di giugno per via del meteo avverso. Le condizioni del raccolto in Francia, primo produttore europeo, sono ancora soddisfacenti ma in peggioramento: il 75% del mais è in condizioni buone/eccellenti il 18 luglio, ma erano all’83% una settimana prima e al 90% un anno prima.
Per quanto riguarda gli Stati Uniti, lo sviluppo del mais sta procedendo più a rilento rispetto allo scorso anno, con solo il 62% del mais in fase di insilamento rispetto al 76% di un anno fa. Ciò è dovuto alle semine tardive di quest'anno. Tuttavia, le condizioni del raccolto rimangono buone, con il 61% del mais in condizioni buone/eccellenti, rispetto al 64% dell'anno scorso.
In Brasile, la safrinha era stata raccolta al 60% il 23 luglio, rispetto al 41% di un anno fa. Nello stato del Mato Grosso, che coltiva il 43% del mais di secondo raccolto, le rese sono diminuite man mano che il mais è stato raccolto: all’inizio erano di 9-11 t/ha, ma sono attualmente di 7 t/ha. Ci si aspetta rese molto variabili come conseguenza delle piogge irregolari sul territorio, ma si prevede ancora un raccolto record per il Brasile.
Anche se con molta volatilità, i prezzi finanziari del mais continuano la loro tendenza ribassista: da metà giugno sono diminuiti del 7% sia su CBOT che su MATIF. Quest'ultimo è stato particolarmente spinto al ribasso dall'arrivo del nuovo raccolto di grano sul mercato, raggiungendo i 288 €/t, ma ha poi recuperato parte del calo. Anche i mercati fisici hanno registrato ribassi: i prezzi del mais a Bologna sono scesi del 4,7% in un mese.
Stati Uniti: a causa dei ritardi nelle semine, il raccolto di mais 2022/23 si sta sviluppando a un ritmo più lento rispetto allo scorso o alla media quinquennale. Tuttavia, le condizioni rimangono buone. La scorsa settimana ha piovuto quasi ovunque nel Midwest, ma il tempo desta ancora preoccupazioni, dato che le previsioni indicano temperature molto superiori alla media e scarse precipitazioni per le prossime settimane.
Nell'ultimo WASDE, la produzione 2022/23 è stata aumentata a 368,4 Mio t rispetto ai 367,3 Mio t stimati a giugno, per via dell'aumento delle superfici riportato nell’acreage report. Ciononostante, sarebbe ancora inferiore del 4% rispetto a questa MY. Anche gli stock iniziali per la prossima campagna sono stati rivisti a rialzo per un minore consumo nel 2021/22. Questi due fattori hanno portato a un aumento del rapporto stock/utilizzi dal 9,61% di giugno al 10,09% di luglio.
Ucraina: 8 navi sono arrivate nei porti ucraini per esportare prodotti agricoli. Nell'ultima WASDE, le esportazioni per il 2022/23 sono rimaste invariate a 9 Mio t (-62,5% rispetto al 2021/22) con un rapporto stock/utilizzi al livello record di 61,3%.
Brasile: la raccolta del mais di secondo raccolto procede a pieno ritmo, ed è ora completa al 40% rispetto al 21% di un anno fa. Il Conab ha aumentato le sue previsioni per la produzione totale di mais 2021/22, ora vista a 115,7 Mio t (+0,4% rispetto alle previsioni di giugno e +33% rispetto al 2020/21). L'USDA ha confermato le sue precedenti previsioni di una produzione 2021/22 da record a 116 Mio t e di 126 Mio t per il prossimo MY.
UE: secondo lo short-term outlook, la produzione totale di mais nel 2022/23 si attesterà a 72 Mio t, -1% rispetto a questa campagna. Per quanto riguarda l'Italia, la Commissione UE prevede una produzione di pari a 5,96 Mio t, ovvero -2% rispetto al 2021/22. L'USDA ha abbassato le stime per la produzione 2022/23 da 68,25 Mio t a 68 Mio t a causa della siccità e del caldo estremo che ha colpito la regione.
I prezzi del mais hanno continuato a registrare una volatilità ribassista, con cali di prezzo registrati soprattutto sui mercati europei: da metà giugno, i prezzi del mais sono diminuiti del -5,2% su CBOT, mentre su MATIF del -19,7%. Il mercato europeo aveva registrato aumenti di prezzo più consistenti rispetto a quelli statunitensi dopo l'invasione russa dell'Ucraina, ma la differenza tra i due mercati sembra stare tornando in linea con i livelli storici: lo spread medio tra CBOT e MATIF è passato da 73 €/t in marzo a 42 €/t in giugno, -42%, vicino ai 39 €/t registrati in media nel 2021. Anche sui mercati fisici si sono registrati dei cali, con il prezzo di Bologna che è sceso del -8,3%.
Stati Uniti: l’acreage report ha alzato la stima delle superfici coltivate a mais per il 2022/23, originariamente riportata nelle intenzioni di semina: da 36,2 a 36,4 Mio ha. Il dato però rimane inferiore del 4% rispetto al totale per il 2021/22. La siccità continua a rappresentare una minaccia per le rese, ma le recenti piogge nelle aree di produzione del mais hanno alleggerito il quadro precedentemente incerto.
Brasile: al 2 luglio, la raccolta di mais di secondo raccolto era completa al 28% rispetto al 15% del 2021. Le rese riportate sono particolarmente variabili a causa delle piogge non uniformi nelle diverse regioni. La velocità della raccolta e la quantità record hanno causato problemi di immagazzinamento in alcuni comuni del Mato Grosso, dove all'inizio di luglio la safrinha era stata raccolta al 55,5% rispetto al 22,5% di un anno fa, con gli agricoltori costretti a lasciare il mais raccolto all'aperto. Le previsioni del Conab sono confermate al livello record di 115,2 milioni di tonnellate.
Ucraina: le semine per il 2022/23 sono terminate, con una superficie totale coltivata a mais pari a 4,6 Mio ha, ovvero l'85% della superficie totale nel 2021/22. Grazie al miglioramento della disponibilità di input produttivi, SovEcon ha aumentato di 1,1 Mio t le previsioni per la produzione di mais del 22/23, portandole a 28,1 Mio t, ma le piogge rimangono scarse e l'umidità del suolo insufficiente. A giugno il Paese ha esportato 1,25 Mio t di cereali, in calo rispetto agli 1,7 Mio t di giugno 2021 ma in aumento rispetto agli 1,06 Mio t di maggio. Le strutture di stoccaggio continuano a destare preoccupazioni a causa del rallentamento delle esportazioni e dell'avvicinarsi della raccolta del nuovo raccolto, ma si sta pianificando un intervento per aumentare la capacità di stoccaggio al confine occidentale dell'Ucraina.
Argentina: il raccolto di mais in Argentina è stato gravemente colpito dalla siccità, con solo il 16% del raccolto in condizioni buone o eccellenti rispetto al 38% di un anno fa. Inoltre, le proteste degli autotrasportatori delle scorse settimane hanno rallentato le esportazioni.
Europa: l'IGC ha abbassato le previsioni di produzione di mais per il 2022/23 da 70,7 a 70 Mio t, mentre ha aumentato le importazioni da 10,1 a 13,1 Mio t. Nel MARS Bulletin di giugno, la Commissione Europea ha rivisto a ribasso la previsione per le rese di mais 22/23, da 7.92 t/ha a maggio a 7.87 t/ha. Le condizioni di siccità continuano ad essere gravi in molte aree di produzione del mais. Tuttavia, le condizioni del raccolto in Francia (che è il principale produttore di mais dell'UE e uno degli Stati più colpiti dalla siccità) sono state giudicate buone o eccellenti per l'83%, non troppo lontane dall'89% dello scorso anno.
Da metà maggio i prezzi del mais sono calati, grazie soprattutto ai colloqui sulla possibilità di aprire corridoi umanitari per consentire all'Ucraina di esportare cereali. Tuttavia, gli incontri diplomatici in Turchia hanno portato ad un nulla di fatto e i prezzi hanno recuperato buona parte dei cali registrati nelle settimane precedenti.
L'USDA ha pubblicato il WASDE di giugno: nel bilancio mondiale di questa campagna, ha aumentato la produzione di mais di 0,45 Mio t, mentre il consumo e il commercio internazionale sono stati rivisti al ribasso, rispettivamente di 1,5 e 1,6 Mio t. Per quanto riguarda la prossima campagna, la produzione è stata aumentata di 5 Mio t (+0,4%) mentre il consumo è aumentato di circa 1 Mio t. Il commercio internazionale è stato rivisto leggermente al ribasso (-0,15 Mio t), mentre gli stock finali sono stati rivisti a rialzo dell'1,7%, con un rapporto stock/utilizzo salito al 26,3%.
In molti paesi si è registrato un miglioramento generale delle prospettive di produzione:
Stati Uniti: dopo un inizio a rilento, le semine hanno finalmente recuperato e sono ora complete al 94%, superando anche la media quinquennale (92%). Anche le condizioni del raccolto sono favorevoli, con il 73% del mais in condizioni buone o eccellenti (1 punto percentuale in più rispetto allo scorso anno). Tuttavia, si teme un possibile meteo sfavorevole nelle prossime settimane.
Nell'ultimo WASDE, l'USDA ha diminuito del 2% le esportazioni per l'attuale MY, determinando un aumento del rapporto scorte/utilizzo (9,97% contro 9,64%) e un aumento delle scorte iniziali per la prossima campagna. Anche i consumi sono stati rivisti leggermente al rialzo sia per la campagna attuale che per quella successiva.
Brasile: a giugno il Conab ha aumentato la stima di produzione 2021/22 del Brasile da 114,5 Mio t di maggio a 115,2 Mio t, con un aumento per tutti i cicli colturali. Il mais di primo raccolto è stato raccolto all'85% rispetto all'84% dello scorso anno, mentre la raccolta di mais di secondo raccolto è iniziata nella prima settimana di giugno con appena lo 0,6% di completamento rispetto allo 0,3% dello scorso anno.
Per quanto riguarda la campagna 2022/23, ci sono state preoccupazioni per l'approvvigionamento di fertilizzanti, dato che il Brasile ne importa l'85% del totale utilizzato, e soprattutto da Russia e Bielorussia. Tuttavia, finora il Paese è stato in grado di assicurarsi le forniture, con importazioni in aumento del 16,5% rispetto all'anno precedente.
Ucraina: le semine del mais ha raggiunto i 4,55 Mio ha, pari all'88% della superficie del 2021. Gli analisti locali prevedono una produzione di mais tra i 22 e i 28 milioni di tonnellate, contro i 42 dello scorso anno.
Nell'ultimo WASDE, l'USDA ha aumentato la produzione per la prossima campagna a 25 Mio t (+28% rispetto alla stima di maggio), così come il consumo (+16%). Senza variazioni nelle esportazioni, gli stock finali sono stati rivisti significativamente a rialzo, con il rapporto stock/utilizzi passato dal 44,36% nell’edizione maggio al 61,28% in giugno.
D'altra parte, in altre aree la produzione sembra essere rallentata:
UE: Coceral ha pubblicato le sue nuove previsioni sulla produzione di cereali per il 2022/23. La produzione di mais dovrebbe diminuire rispetto al 2021/22 sia nell'UE-27 (-4,7%) che in Italia (-2%).
Nell'ultimo WASDE, per la campagna attuale, l'USDA ha registrato una leggera diminuzione dei consumi (-0,4%) e un aumento delle esportazioni (+5,8%). Per la prossima campagna, le importazioni e i consumi sono stati rivisti al rialzo di 1 Mio t, portando a una leggera diminuzione del rapporto scorte/utilizzo, dal 10,36% al 10,24%.
Argentina: è stato raccolto il 34% del mais, in netto ritardo rispetto alla media 2016-21 del 46,2%. Anche le condizioni segnano un notevole peggioramento rispetto all’anno scorso.
Nelle ultime due settimane di maggio i prezzi internazionali del mais hanno registrato un'ondata di volatilità ribassista. Diversi sono i fattori che hanno reso il mercato più ottimista:
Tuttavia, esistono alcuni fattori di rischio per il mercato del mais:
Altre notizie:
Nell’ultimo WASDE, USDA ha pubblicato le prime previsioni per il 2022/23:
Le prospettive generali sono dovute a una minore produzione in:
Le prospettive per il Sud America sono invece positive:
Per quanto riguarda gli altri Paesi:
I prezzi del mais continuano ad essere al loro livello più alto dal 2012, con il mercato ancora afflitto dall'incertezza dovuta al meteo e al contesto geopolitico.
I principali fattori da monitorare sono l'evoluzione delle semine statunitensi, le condizioni meteorologiche in Brasile e i dati USDA sulla campagna attuale e sulla successiva che saranno pubblicati giovedì 12 maggio.
Dopo una fase di intensa volatilità, dall'inizio del mese i prezzi internazionali del mais sono in rialzo con +5.8% sul CBOT; anche sul MATIF il trend ribassista di inizio marzo sembra essersi interrotto.
I prezzi italiani sono in calo da metà marzo, ma rimangono a livelli record.
Ci sono diversi fattori da analizzare nel mercato del mais:
I prezzi internazionali del mais stanno ancora vivendo un'intensa ondata di volatilità. Questa volatilità è stata legata all’opinione degli operatori riguardo la probabilità di un accordo tra Russia e Ucraina. Sul CBOT i prezzi sono saliti e scesi da un giorno all'altro, mentre sul MATIF hanno avuto una tendenza al ribasso dall'inizio del mese.
I prezzi italiani si sono mantenuti alti ma stabili.
Ci sono diversi fattori da analizzare nel mercato del mais:
L'escalation del conflitto russo-ucraino ha mantenuto i prezzi su un elevato trend rialzista: il 25 febbraio, su CBOT il prezzo del mais era 659.50 c$/bu; il 4 marzo è salito a 756.50 c$/bu, quasi +15% in una sola settimana. Su MATIF l'aumento è stato ancora più marcato, essendo l'UE un importatore netto di mais e l'Ucraina il suo principale fornitore: è stato raggiunto il massimo storico di 379 €/t (+41,56% rispetto a prima dell'inizio del conflitto).
L'inizio delle ostilità tra Russia e Ucraina ha impresso ulteriore forza rialzista ai mercati finanziari. L'Ucraina, infatti, è prevista esportare in questa campagna circa il 16% del totale mondiale di mais.
Gli interrogativi attualmente riguardano sicuramente le prospettive di prezzo, ma prima ancora riguardano le possibili limitazioni dell'offerta. L'invasione su larga scala era probabilmente l'ipotesi meno probabile, quella a cui gli osservatori non erano preparati. Invece, un attacco via terra, aria e acqua ha portato alla chiusura e talvolta al bombardamento dei porti e alla trasformazione del Mar Nero e del Mare di Azov in uno scenario di guerra e non più di commercio. Vi è inoltre preoccupazione per le prospettive di semina e per la sicurezza degli stock in Ucraina.
La tragedia del conflitto porterà certamente ulteriore volatilità sui mercati, nel breve termine. Fare ulteriori considerazioni non è attualmente possibile. Nessuno sa per quanto tempo all'Ucraina sarà impedito di esportare, né se il conflitto avrà una durata tale da pregiudicare le prossime semine. Certamente, lo scenario attuale sta avendo un impatto sui mercati anche delle commodity non agricole (per esempio sui prezzi del petrolio e del gas naturale), che potrebbe ulteriormente complicare le prossime semine di mais anche in USA ed UE.
Al di fuori dell'area del Mar Nero, le semine di mais di secondo raccolto procedono velocemente in Brasile (circa il 53% è stato seminato, rispetto al 24% dello scorso anno) ed in ottime condizioni di umidità. Il mais di secondo raccolto rappresenta poco meno dell'80% della produzione totale brasiliana e potrebbe garantire una produzione abbondante per la campagna 2022/23, se le precipitazioni non mancheranno nelle aree di coltivazione nel corso della primavera, dopo la disastrosa siccità che ha colpito il mais di primo raccolto.
USDA Agricultural Outlook Forum: giovedì 24/2 USDA ha pubblicato uno scenario di bilancio per il mais USA 2022/23, prevedendo un calo delle semine (-1,5%) compensato da un aumento delle rese (+2%) che porterebbe ad un record produttivo (387 Mio t). L'aumento dei consumi interni (+1%) sarebbe compensato da un calo delle esportazioni (-3%), per un complessivo aumento degli stock finali (+28%) e del rapporto stock/utilizzi, previsto al 13,2%.
La volatilità dei prezzi internazionali del mais è ancora molto elevata, ma sia su MATIF che su CBOT, seppur con qualche oscillazione, i prezzi sono ancora in rialzo: dall'inizio della campagna sono aumentati del 28% su CBOT e del 18% su MATIF. Il mercato italiano presenta una minore volatilità e, a partire dalla metà ottobre, i prezzi sono lentamente calati. Di conseguenza, il differenziale tra il prezzo italiano e quello francese è leggermente diminuito da inizio anno, ma è ancora a livelli record.
La tendenza al rialzo è dovuta principalmente alle condizioni meteorologiche sfavorevoli in Sud America ed alla conseguente incertezza sui raccolti.
Un altro elemento da tenere in considerazione in questa fase è il rapporto del prezzo dei futures di soia e mais. Con l’approssimarsi della stagione della semina per gli Stati Uniti e l'UE, gli agricoltori devono decidere se pianteranno soia o mais. Per quanto riguarda il fabbisogno di fertilizzanti azotati, la soia è migliore per le sue caratteristiche biologiche. Il rapporto tra i prezzi dei futures (con consegna novembre-dicembre 2022) è stato a favore del mais per tutto quest’anno, ma i recenti aumenti del prezzo della soia hanno spostato il rapporto verso un limbo dove i due prodotti sono abbastanza simili in termini di redditività. Sia questo rapporto che il prezzo dei fertilizzanti dovranno essere attentamente monitorati fino all’arrivo delle dichiarazioni delle intenzioni di semina.
La siccità che colpisce il Sud America spinge al rialzo le quotazioni del mais sui mercati finanziari. Dall'inizio della campagna, i prezzi hanno seguito un trend di aumento sia su CBOT che su Matif, mentre il mercato fisico italiano è rimasto molto meno volatile e i prezzi non hanno mai veramente sentito la pressione del raccolto. Lo spread tra i prezzi italiani e quelli europei (Matif) sono ancora su livelli record, a causa dei colli di bottiglia logistici e i prezzi ancora elevati dei noli.
USA: il WASDE ha rivisto al rialzo le previsioni di area raccolta, produzione e consumi interni per la campagna corrente, ed al ribasso la previsione di export. Il rapporto stock/utilizzi per la campagna corrente è stato rivisto al rialzo fino a 10,38%. Le esportazioni totali USA per la campagna corrente sono del 4% al di sotto del livello dello scorso anno rispetto ad una previsione USDA di calo del 12% delle esportazioni totali USA. Ciò genera tensione sui prezzi.
Brasile: la siccità nel Rio Grande do Sul (5% della produzione totale di mais in Brasile) sta causando danni al mais di primo raccolto che lì viene coltivato. La Federazione delle Cooperative Agricole e Zootecniche dello Stato stima che le rese dei mais non irriguo caleranno del 59,2% e quelle del mais irriguo del 13,5%. Nello Stato del Parana (15% della produzione totale di mais brasiliana), Deral prevede una produzione di mais di primo raccolto pari a 2,7 Mio t (-34% rispetto alla previsione precedente).
In gennaio, il Conab ha rivisto al ribasso del 3,7% (fino a 113 Mio t) la propria previsione di produzione di mais in Brasile rispetto alla previsione precedente, ma in aumento del 29,7% rispetto alla produzione dello scorso anno. USDA ha portato la previsione di produzione brasiliana 21/22 da 118 a 115 Mio t: rispetto allo scorso anno (87 Mio t) ciò rappresenterebbe un aumento produttivo del 32%, nonostante l'attuale siccità.
La raccolta della soia sta iniziando ed il mais di secondo raccolto sarà seminato principalmente in aree che al momento non stanno soffrendo la siccità. Più del 40% del mais di secondo raccolto viene coltivato in Mato Grosso (32% della produzione totale di mais in Brasile), dove non mancano le piogge. Al contrario, le precipitazioni stanno rallentando i lavori di raccolta della soia.
Argentina: secondo i dati della Bolsa de Cereales di Buenos Aires, il mais argentino era stato seminato per il 77% alla data del 6 gennaio ed era valutato per il 40% buono o eccellente, in peggioramento rispetto al 58% della settimana precedente. Come in Brasile, le condizioni di siccità continuano ad interessare le aree di coltivazione dei mais. USDA prevede una produzione argentina 21/22 pari a 54 Mio t (vs 50,5 Mio t dello scorso anno), mentre la borsa di Rosario prevede la produzione pari a 48 Mio t (vs 52 Mio t dello scorso anno).
I prezzi del mais stanno attraversando un periodo di volatilità rialzista, sostenuti dal meteo sfavorevole in Sud America. Nonostante sia ormai evidente che il mais di primo raccolto sia stato irrimediabilmente colpito in alcuni Stati brasiliani e che le condizioni colturali siano in via di peggioramento in Argentina, è opportuno notare che in molte aree altamente produttive, come il Mato Grosso, le condizioni meteo sono favorevoli e sono attese piogge nella terza settimana di gennaio anche nelle zone maggiormente siccitose. Ciò che al momento appare evidente, è che la volatilità dei prezzi persisterà almeno fino alla raccolta di mais in Sud America e alla commercializzazione della nuova produzione. L'offerta di mais da parte del Sud America sul mercato internazionale è cruciale perché si possa realizzare il previsto calo delle esportazioni USA nella seconda metà della campagna.
I prezzi del mais su CBOT continuano ad aumentare e sono tornati sopra i 600 c$/bu. Le esportazioni statunitensi sono ancora in linea con il livello dello scorso anno e crescono le preoccupazioni per gli effetti di La Niña sul prossimo raccolto di mais sudamericano.
USA: le esportazioni totali di mais statunitensi sono inferiori di solo 0,4 Mio t rispetto all'anno scorso, generando un rialzo dei prezzi sul mercato statunitense, in particolare a causa della previsione USDA che prevede un calo delle esportazioni del 9% rispetto all'ultimo anno di campagna.
Brasile: il primo raccolto di mais nel sud del Brasile è stato gravemente colpito dalle condizioni calde e secche poiché queste condizioni atmosferiche hanno colpito il mais durante la fase critica di impollinazione e riempimento del grano.
Argentina: secondo la Bolsa de Cereales di Buenos Aires, al 23 dicembre il mais argentino è stato seminato per il 60% ed è stato valutato per il 76% buono o eccellente, in calo rispetto all'83% della settimana precedente. Come in Brasile, le condizioni di siccità stanno colpendo il raccolto di mais.
La situazione agrometeorologica in Sud America deve essere osservata molto da vicino. USDA e Conab prevedono ancora un raccolto record di mais in Brasile, ma la siccità sta influenzando le condizioni del primo raccolto di mais. Bisogna vedere come evolverà il tempo nelle prossime settimane. Si prevede una maggiore siccità a gennaio ed è fondamentale che il secondo raccolto di mais non venga colpito.
I prezzi del mais hanno registrato una tendenza al rialzo dall'inizio della campagna negli Stati Uniti. La produzione di mais statunitense 2021/22 raggiungerà un livello quasi record di oltre 382 Mio t, ma le quotazioni sui mercati finanziari sono attualmente influenzate dagli alti prezzi del frumento e dalla consapevolezza che al mercato mancherà il contributo significativo del raccolto brasiliano fino al la prossima primavera/estate.
Il report WASDE di dicembre non ha portato grosse novità. Le previsioni sulla produzione USA 2021/22 sono rimaste stabili a 382,6 Mio t, ed anche le previsioni sulla produzione brasiliana e argentina sono rimaste invariate. La produzione dell'Ucraina è stata rivista al rialzo fino a 40 milioni, così come la produzione dell'UE.
USA: la raccolta del mais negli USA è sostanzialmente terminata. Le esportazioni cumulate e le vendite contrattualizzate totali sono solo leggermente inferiori rispetto al ritmo dell'anno scorso. USDA prevede che le esportazioni totali per la campagna in corso diminuiranno del 9,2%, ma un rallentamento più significativo dell'attuale ritmo di export sarà possibile solo quando e se sul mercato sarà disponibile un grande raccolto brasiliano. Al momento, le vendite contrattualizzate totali degli Stati Uniti per l'attuale anno di mercato sono vicini al livello record dell'anno scorso.
Brasile: il fenomeno de “La Niña” di quest’anno non è intenso quanto quello dell'anno scorso, ma la siccità sta iniziando a influenzare il primo raccolto di mais nel sud del Brasile. Nel Rio Grande do Sul (18% del primo raccolto di mais) le semine (completate all’ 86%) sono state rallentate dalla siccità mentre gli agricoltori aspettano ulteriori precipitazioni. Solo una piccola parte del raccolto è stata danneggiata, ma è necessaria molta più pioggia.
Ucraina: il ritardo nella raccolta è stato colmato e gli attuali volumi di raccolta sono superiori al livello dell'anno scorso.
I prezzi del mais hanno avuto un trend leggermente positivo dalla seconda settimana di settembre ad oggi. La produzione statunitense 2021/22 raggiungerà livelli vicini ai massimi storici, più di 382 Mio t, ma le quotazioni futures statunitensi sono influenzate dalla tensione dei prezzi del grano e dalla consapevolezza che nel mercato mancherà il contributo della produzione brasiliana fino alla prossima primavera/estate.
USA: La raccolta del mais negli Stati Uniti è praticamente finita. Gli export cumulati e le vendite contrattualizzate sono solo leggermente inferiori al livello dell'anno passato. L'USDA prevede un decremento del 9,2% negli export di questa campagna, ma un rallentamento più significativo negli export sarà possibile solamente nel momento in cui dovesse entrare sul mercato una grande quantità di raccolto dal Brasile.
Brasile: i meteorologi indicano che si stia verificando La Niña, ma il fenomeno attuale non è intenso quanto quello dell'anno scorso. Ciononostante, ci si aspetta che avrà un impatto sul sud del Brasile da fine novembre fino a tutto gennaio. Per questo il primo raccolto del mais (circa un quarto di tutta la produzione totale brasiliana) potrebbe subire l'impatto del clima secco. La situazione va monitorata.
Ucraina: sono stati raccolti circa 35,1 Mio t di mais, circa l'87% dell'area totale da raccogliere. Il ritardo nella raccolta è stato colmato e i livelli di raccolta sono sopra a quelli dell'anno scorso.
Aumentano le preoccupazioni per gli aumenti del costo del fertilizzante. I costi di produzione sono già in aumento in Brasile per via degli input che sono diventati più cari, ma i livelli attuali di prezzo permettono ancora agli agricoltori di ricavare un profitto dalla coltivazione di mais. Si dovrà valutare se i prezzi saranno così alti da limitare l'utilizzo dei fertilizzanti e/o la semina del mais negli Stati Uniti la prossima primavera. La mancanza di fertilizzanti disponibili sul mercato sembra essere il rischio principale da monitorare per la prossima primavera.
Il WASDE di novembre ha rivisto a rialzo la previsione produttiva 2021/22 per gli Stati Uniti, grazie a rese più alte. A ciò è associato il trend di calo sulla piazza finanziaria di Chicago della prima decade di novembre. I mercati europei si stanno calmando con l’avanzare del raccolto ucraino.
USA: la produzione prevista di mais ha adesso superato le 382,5 Mio t, grazie a rese record, adesso che la raccolta ha coperto l’84% delle aree (contro il 75% della media quinquennale). Tuttavia, USDA ha rivisto a rialzo pure la previsione dei consumi ad uso energetico (etanolo), riducendo le scorte finali previste per la campagna corrente.
Verso la fine della scorsa settimana, USDA ha pubblicato un’anticipazione delle Long Term Projections, prevedendo una superficie seminata a mais per il 2022/23 in calo dell’1,4% rispetto al 2021/22.
Brasile: il primo raccolto è già stato seminato per il 54,4% delle aree nei principali stati brasiliani, al 6 di novembre, e ci sono buone aspettative sulla finestra di semina per il safrina, visto che la semina della soia sta procedendo a ritmo serrato. USDA prevede un raccolto 2021/22 di 118 Mio t. Si stanno presentando difficoltà sull’approvvigionamento degli input produttivi, come i fertilizzanti ed i fitofarmaci, che potrebbero ridurne l’impiego.
Ucraina: circa 22.8 Mio t sono già state raccolte (circa il 61%). Il ritardo iniziale è stato recuperato ed il volume di mais raccolto ha superato quello dello scorso anno. USDA ha confermato la sua previsione di 38 Mio t, anche per questo mese.
UE: il ritardo nelle operazioni di raccolta in Francia continua, ma è in recupero, con il 73% del raccolto completato al primo di novembre, contro il 93% dello scorso anno. Di conseguenza le quotazioni di Euronext sono in calo rispetto ai livelli di metà ottobre.
Per il 2021/22, la produzione mondiale di mais e le scorte finali sono previste in aumento rispetto alla proiezione dello scorso mese. I principali fattori di rischio, sul mercato del mais, sono rappresentati dalle condizioni meteorologiche in Sud America, dove un livello di rese soddisfacente sarà cruciale per determinare il rimbalzo di produzione atteso. I prezzi potrebbero ancora mostrare spunti di volatilità fintanto che il raccolto brasiliano non sarà sul mercato.
Il WASDE di ottobre ha rivisto al rialzo la previsione di produzione USA di mais per la campagna 2021/22, in virtù di migliori rese. Questo potrebbe essere un elemento in grado di di innescare un'inversione di tendenza rispetto ai recenti rialzi dei prezzi futures del mais. Sui mercati europei, tuttavia, i prezzi del mais sono ancora molto elevati, ed hanno raggiunto in Italia un record storico.
USA: la produzione USA di mais è ora prevista al di sopra di 381 Mio t, grazie alla previsione di rese record. Insieme a maggiori stock iniziali e minori utilizzi, ciò porterà ad un aumento del rapporto stock/utilizzi, ora previsto pari a 10,15% per la campagna 2021/22. La raccolta del mais è ora al 41%, in anticipo rispetto allo scorso anno ed alla media quinquennale. Le esportazioni di mais USA sono al di sotto del livello dello scorso anno, ma il totale delle vendite già contrattualizzate è superiore del 3% rispetto allo scorso anno.
Brasile: il mais di primo raccolto in Brasile è stato seminato per il 33% (alla data del 6 ottobre) e ci si attende che anche il mais di secondo raccolto possa essere seminato nella finestra ideale di semina, dato che le semine di seme di soia stanno procedendo più rapidamente dello scorso anno. Il Conab prevede una produzione brasiliana di mais pari a 113,3 Mio t (+34%) per il 2021/22, mentre la previsione di USDA è pari a 118 Mio t. Stanno cominciando a sorgere alcune preoccupazioni relativamente a ritardi nella consegna di alcuni input produttivi come i fertilizzanti e i prodotti chimici e relativamente ai loro prezzi, che potrebbero scoraggiarne l'utilizzo.
Ucraina: il ministero dell'agricoltura ucraino prevede una produzione totale di mais pari a 37,1 Mio t per la campagna corrente, mentre la previsione di USDA è pari a 38 Mio t (-1 Mio t vs settembre). Soltanto circa 4,5 Mio t sono state già raccolte al momento, a causa delle piogge che stanno ritardando la raccolta.
UE: la raccolta è in ritardo in Francia, dove soltanto circa il 7% della produzione era stata raccolta alla data del 4 ottobre, rispetto al 47% dello scorso anno. I prezzi del mais stanno attraversando un periodo di tensione in Europa, a causa degli stock bassi e dei ritardi nelle raccolte, ma in Italia sono stati raggiunti addirittura dei record di prezzo. L'Italia è un importatore netto di mais e la sua produzione interna è calata del 3,6% rispetto allo scorso raccolto, secondo i dati della Commissione UE. Inoltre, gli stock ai porti sono particolarmente bassi.
L'aggiornamento delle previsioni di USDA sulle rese e la produzione USA di mais potrebbero spingere il mercato a scontare un po' della pressione del raccolto, più di quanto non sia accaduto finora. Tuttavia, il ritardo nella raccolta in Francia ed Ucraina sta mantenendo molto in tensione i prezzi europei del mais e ha portato addirittura il mercato italiano su livelli record. I prezzi sul mercato interno italiano staranno influenzati dalla stima finale della produzione ucraina e dal momento della sua commercializzazione. Se confermata nel volume, l'arrivo sul mercato della produzione ucraina trasmetterà debolezza anche ai prezzi del prodotto nazionale.
Il WASDE di settembre ha alimentato le aspettative di abbondanti raccolti di mais nell'emisfero nord. Tuttavia, dalla metà del mese, i prezzi internazionali del mais hanno visto un rimbalzo, mentre i raccolti in corso non hanno ancora esercitato alcuna pressione al ribasso sui prezzi del prodotto nazionale, complici anche i ritardi nella raccolta in Ucraina. Le tensioni sui prezzi del frumento tenero non favoriscono la debolezza delle quotazioni del mais.
USA: dall'inizio della raccolta, la valutazione delle condizioni del mais USA è inaspettatamente migliorata, fino a raggiungere una percentuale di "buono/eccellente" pari al 59% alla data del 26 settembre, con la raccolta al 18% di avanzamento. Le aspettative, tuttavia, sono per rese pari o leggermente inferiori alla previsione dell'ultimo WASDE, a causa del clima siccitoso che ha colpito alcune aree della Corn Belt. Le esportazioni di mais, ad inizio campagna, stanno procedendo più lentamente, anche se il totale del prodotto contrattualizzato risulta ancora superiore allo scorso anno.
Brasile: gli Stati del sud del Brasile hanno ricevuto pioggia sufficiente per iniziare le semine di mais di primo raccolto. Più della metà delle superfici sono state seminate nel Rio Grande do Sul, mentre in Parana le semine sono al 28%. In alcune aree i produttori sono ancora in attesa di precipitazioni sufficienti. A livello nazionale, il mais di primo raccolto è stato seminato per il 22% (vs 23% lo scorso anno, secondo AgRural) ed il raccolto inizierà ad inizio gennaio.
Ucraina: la raccolta di mais in Ucraina è attualmente rallentata dalle piogge. Alla data del 23 settembre, soltanto il 4,3% delle aree era stato raccolto (contro una media dell'8%), per un totale di 1,1 Mio t di prodotto (vs una previsione di produzione totale di 39 Mio t). Il maltempo ed il ritardo nella raccolta stanno generando tensione sui prezzi sulle consegne più vicine.
La stima delle rese USA man mano che la raccolta procede sarà al centro della volatilità dei mercati finanziari. Le quotazioni sui mercati fisici, in particolare quelli nazionali, risentiranno anche delle prospettive di produzione ucraina. I prezzi nazionali non stanno scontando la pressione del raccolto: il mercato nazionale è deficitario e la produzione minore di quella dello scorso anno. Sarà l'arrivo sul mercato della produzione ucraina, se confermata nei suoi volumi, a trasmettere debolezza anche ai prezzi del prodotto nazionale.
I prezzi finanziati del mais hanno mostrato debolezza a partire dalla fine di agosto, in previsione di un raccolto abbondante negli Stati Uniti e in Ucraina. Il WASDE di settembre ha confermato le aspettative degli operativi di un raccolto USA più abbondante rispetto alla previsione del mese scorso.
USA: dopo quasi due settimane di stop delle esportazioni di frumento dalla costa del Golfo della Louisiana, a causa dei danni provocati dall'uragano Ida, l'elettricità è ora in fase di ripristino e le esportazioni riprendono. I tanto attesi dati sulle superfici, sulle rese e sulla produzione 2021/22 del mais USA confermano le aspettative di numeri più alti e quindi di una maggiore offerta negli Stati Uniti. Le rese sono ora proiettate di nuovo vicino a un valore record e le stime aggiornate saranno disponibili con il procedere della raccolta.
Brasile: gli agricoltori brasiliani hanno piantato il 10% del loro mais di primo raccolto, rispetto al 14% dell'anno scorso secondo AgRural (+5% rispetto alla scorsa settimana). Nel Rio Grande do Sul le precipitazioni sono state abbastanza buone da consentire a molti agricoltori di iniziare le semine. Le precipitazioni non sono state altrettanto buone a Santa Catarina e Parana. Il WASDE di settembre ha rivisto al ribasso di solo 1 Mio t la stima di produzione 20/21 brasiliana, contrariamente alle aspettative di revisioni più marcate.
Ucraina: in Ucraina è iniziata la raccolta e USDA ha confermato le previsioni di produzione a un record di 39 Mio t.
UE: il Mars Bulletin di agosto ha rivisto al rialzo le previsioni di rese UE (+0,3% vs mese scorso).
I prezzi finanziari del mais sono ora allineati alle previsioni di prezzo di Areté, in particolare sul mercato USA. L'andamento meteo favorevole e un contesto di difficoltà logistiche, in particolare nelle aree portuali, legate alle conseguenze dell'uragano IDA hanno favorito la debolezza dei prezzi. Su Euronext i prezzi del nuovo raccolto crescono leggermente in un contesto di generale tensione sui prezzi nel comparto dei cereali.
USA: il mercato è in attesa dell'aggiornamento delle previsioni sulle rese del mais USA nel WASDE di settembre. Le condizioni meteorologiche durante l'estate non sono state né del tutto favorevoli né del tutto sfavorevoli, quindi c'è molta incertezza sulle rese finali statunitensi. Le vendite totali del nuovo raccolto sono progredite e sono superiori al livello dell'anno scorso. L'uragano IDA ha causato alcuni problemi logicistici, in particolare nelle aree portuali della Louisiana, causando un accumulo di prodotto e un rallentamento delle attività di esportazione.
Brasile: come noto, la produzione di mais brasiliana sta risultando inferiore alle attese. La raccolta del mais di secondo raccolto è stata completata per l' 89% alla fine di agosto e le rese continuano a peggiorare. Dopo una lunga stagione secca, gli Stati di Rio Grande do Sul, Santa Catarina, Mato Grosso do Sul e Parana hanno ricevuto pioggia alla fine della scorsa settimana e durante il fine settimana. Le precipitazioni sono state diffuse in tutto il Rio Grande do Sul, quindi gli agricoltori dello Stato inizieranno ora a piantare il mais di primo raccolto. Le precipitazioni non sono state così abbondanti nel Parana e nel Mato Grosso do Sul, ma probabilmente sufficienti da consentire ad alcuni produttori di iniziare a seminare il mais. Secondo AgRural, gli agricoltori brasiliani hanno seminato il 5,3% del mais di primo raccolto alla fine della scorsa settimana, rispetto all'8% dell'anno scorso.
Ucraina: è iniziata la raccolta in Ucraina.
UE: il MARS Bulletin di agosto ha rivisto al rialzo le previsioni di rese UE (+0,3% vs mese scorso).
I prezzi del mais si attestano attualmente su livelli molto diversi, sia su CME che su Euronext, ora che la prima scadenza fa riferimento al nuovo raccolto. Tuttavia, l'uscita del WASDE di giugno è stata una nuova fonte di volatilità per i prezzi finanziari dei cereali.
USA: luglio è stato il mese chiave per la determinazione delle rese del mais e l'incertezza regna sovrana. Delle attese precipitazioni hanno interessato la Corn Belt occidentale la scorsa settimana, in controtendenza rispetto a quanto accaduto finora, ma sono da valutare gli effetti della prolungata siccità nell'area. L'ultima valutazione delle condizioni del raccolto ha mostrato un miglioramento delle condizioni del mais, ora valutato per il 64% "buono/eccellente". Il mais sta riempiendo le spighe questo mese e un clima secco e/o caldo prolungato può portare a chicchi meno grossi e rese inferiori.
La prima previsione di rese basata su indagine campionaria per il mais statunitense è di 0,31 t/ha al di sotto della previsione del mese scorso, ancora basata su una proiezione di trend, portando ad una diminuzione di 10,5 milioni di t nella previsione di produzione. Il rapporto stock-to-use previsto per la campagna 2021/22 è stato ridotto all'8,48%.
Brasile: le rese del mais di secondo raccolto sono state danneggiate prima dalla siccità e poi dalle gelate. Conab e USDA hanno quindi ridotto le loro previsioni di produzione 2020/21 rispettivamente da 93,4 a 86,7 Mio t e da 93 a 87 Mio t. La domanda internazionale farà affidamento sull'offerta di mais statunitense almeno fino alla metà del 2022.
Ucraina: le attuali condizioni meteorologiche e una sufficiente umidità del suolo favoriscono lo sviluppo del mais. L'USDA ha aumentato la produzione prevista da 37,5 a 39 Mio t.
UE: il Mars Bulletin di luglio ha rivisto al rialzo le previsioni di rese per Romania e Bulgaria, controbilanciate da revisioni al ribasso per Ungheria e paesi limitrofi dell'Europa centro-meridionale. Secondo USDA, rese inferiori si tradurranno in una produzione europea di 65,5 milioni di t.
L'evoluzione dei prezzi del mais dipenderà molto dalle rese effettive negli Stati Uniti. Come precedentemente osservato da Areté, USDA aveva basato le sue previsioni di produzione 21/22 negli Stati Uniti su una prospettiva di rese record, che però erano tutt'altro che certe.
I prezzi del mais sono risultati in calo sui mercati finanziari dall'inizio di luglio (-11% su CBOT tra l'1 e l'8 luglio), grazie alle benefiche piogge cadute sulla Corn Belt centrale. L’uscita del WASDE ha generato una immediata volatilità rialzista sui prezzi finanziari del mais, nonostante i numeri relativi ai bilanci USA fossero in linea con le aspettative.
USA: anche se di recente sono cadute piogge benefiche, la parte occidentale del Corn Belt è ancora siccitosa. L'andamento del meteo a luglio sarà cruciale per determinare nel rese del mais negli Stati Uniti il prossimo autunno, mentre le condizioni della coltura sono state in lieve miglioramento nel corso dell’ultima settimana. Il WASDE ha aggiornato la previsione delle aree coltivate di mais negli Stati Uniti in base alle stime delle aree seminate pubblicate nell'Acreage Report il 30 giugno: sebbene al di sotto delle aspettative, le aree seminate negli Stati Uniti sono state stimate superiori alle previsioni precedenti. Di conseguenza, la previsione di produzione USA per il 2021/22 è stata rivista al rialzo fino al record di 385 Mio t. Un’offerta più elevata significa anche maggiore domanda, interna ed internazionale. La previsione relativa al rapporto stock/utilizzi USA per il 21/22 è stata rivista al rialzo fino a 9,65% (9,19% in giugno).
Brasile: il raccolto di mais di secondo raccolto era stato completato per il 12% la scorsa settimana, rispetto al 23% dell'anno scorso, secondo AgRural. Le temperature gelide dell'ultima settimana hanno destato preoccupazioni soprattutto per le rese del mais seminato più tardi, già colpito dalla siccità. Come previsto, USDA ha rivisto al ribasso la previsione della produzione brasiliana 20/21 fino a 93 Mio t, in linea con il dato Conab di luglio. Di conseguenza, anche la previsione di export è stata ridotta di 5 Mio t.
Ucraina: l’umidità del suolo è rimasta adeguata per le colture estive durante l'ultima settimana.
Europa: il clima caldo e piovoso ha favorito condizioni per lo più favorevoli per i cereali primaverili e le colture estive in tutto il continente. Nonostante le condizioni complessivamente favorevoli, la forte siccità di breve termine dall'Italia centro-settentrionale ha impoverito le riserve idriche del suolo per il mais, ed è ora necessario l’arrivo della pioggia per evitare riduzioni della resa delle colture estive.
Come già scritto, il bilancio degli USA è molto tirato e gli stock finali 2020/21 sono previsti addirittura al di sotto del 2013/14. La produzione è prevista raggiungere dei record in tutti i principali Paesi esportatori nel 2021/22 ed il mercato mondiale è previsto in surplus. Tuttavia, il mais USA è ancora nei campi ed il mais brasiliano 21/22 deve ancora essere seminato.
USA: piogge benefiche hanno interessato le aree centrali e orientali della Corn Belt USA nella seconda metà di giugno, generando, a partire dal 10 giugno, un calo delle quotazioni sia su CBOT che Matif. Tuttavia, le condizioni del mais USA sono andate peggiorando, a causa della siccità che interessa le zone di coltivazione del mais negli USA. Le previsioni meteo prevedono precipitazioni al di sotto delle medie stagionali soprattutto nella zona occidentale della Corn Belt per i prossimi 6-10 giorni. Questa è una situazione da monitorare molto attentamente.
L'atteso Crop Acreage Report di USDA pubblicato il 30 giugno, ha stimato le superfici seminare a mais negli USA per il 21/22 in aumento del +2% (fino a 92,69 Mio acri = 37,5 Mio ha) rispetto al 20/21, al di sopra del dato previsto a fine marzo dal report sulle intenzioni di semina (91,14 Mio acri = 36,9 Mio ha). Eppure, il dato è risultato al di sotto delle previsioni degli operatori (93,8 Mio acri = 37,96 Mio ha), generando immediatamente volatilità rialzista sui mercati finanziari.
Le vendite USA continuano ad essere molto al di sopra del livello delle campagne precedenti: sia le esportazioni della campagna corrente che le vendite del nuovo raccolto continuano a crescere senza sosta.
Brasile: le rese del mais di secondo raccolto, di cui è da poco iniziata la raccolta, sono deludenti, come secondo le attese, a causa delle semine tardive e delle piogge irregolari. La siccità che sta persistendo potrebbe causare un ritardo anche nell'inizio delle semine 2021/22.
Ucraina: le condizioni meteo stanno favorendo l'accumulo delle riserve idriche del suolo.
UE: il Mars Bulletin di giugno ha rivisto al rialzo la previsione di rese per il mais UE rispetto al dato di maggio. Si prevede che le rese aumentino del +7,4% rispetto allo scorso anno.
I prezzi sono ancora molto esposti alla domanda internazionale di mais USA (in particolare se la produzione brasiliana dovesse subire ulteriori revisioni al ribasso) e all'andamento del meteo negli USA. I rischi di volatilità dei prezzi sono molto elevati in questo contesto.
Il Crop Acreage Report di USDA sarà pubblicato il 30 giugno.
USA: come previsto da Areté, USDA ha rivisto al rialzo la previsione di consumi interni (per la produzione di etanolo) e di export di mais per il 20/21, portando ad una riduzione degli stock finali. La domanda mondiale per il mais USA è ancora forte, nonostante i prezzi alti. Le vendite già contrattualizzate per la prossima campagna sono già molte (73% delle quali alla Cina). Durante l'ultima decina di giorni, sono aumentate in maniera rilevante le aree coltivate a mais negli USA che sono colpite da siccità, causando un peggioramento delle condizioni del crop e generando volatilità rialzista sui prezzi.
Brasile: USDA ha rivisto al ribasso la previsione di produzione brasiliana di mais per il 20/21 fino a 98,5 Mio t (dai 102 Mio t previsti in maggio). Questa revisione era ampiamente attesa. Nello stesso giorno, il Conab ha rivisto al ribasso la propria previsione di produzione fino a 96,4 Mio t (dai 106 mio t di maggio), come conseguenza della grave siccità che ha colpito il Paese.
Ucraine: la produzione di mais per il 21/22 è prevista pari aumetare fino a 37,5 Mio t (+23,7% vs 20/21) secondo USDA.
UE: USDA prevede un rimbalzo della produzione UE di mais del +4,3%, mentre la Commissione UE prevede un aumento addirittura del +9,1%.
I mercati finanziari hanno visto un rimbalzo delle quotazioni nelle ultime due settimane, a causa di un meteo sfavorevole negli USA. In una situazione di scarsità sul mercato del mais, sia negli USA che in Brasile, e di domanda internazionale forte, il meteo negli USA è la chiave dei movimenti di prezzo in questi giorni.
I prezzi del mais su CBOT sono scesi del 19% dal 7/5 ad oggi, dopo un incremento del 43% tra il 30/4 ed il 7/5. Su Euronext, i contratti futures del vecchio raccolto resistono su quotazioni più elevate, ma i contratti del nuovo raccolto sono attualmente a forte sconto.
USA: le semine di mais procedono con anticipo rispetto alla media quinquennale ed in buone condizioni meteo ed il 64% del mais è già in fase di emergenza (54% la media quinquennale). Il rapido progresso nelle semine sta alimentando le aspettative di aree coltivate più elevate negli Stati Uniti, ma questo sarà valutato solo il 30 giugno, quando verrà pubblicato il Crop Acreage Report dell'USDA. Se una superficie coltivata superiore al 19/20 è già data per scontata, rese più elevate dipenderanno dalle condizioni meteorologiche durante l'estate. Le vendite totali per l'attuale anno di campagna hanno raggiunto i 68 Mio t al 13 maggio e le vendite per il prossimo MY hanno già raggiunto gli 8,9 Mio t (+4 Mio t in una sola settimana).
Brasile: le condizioni meteorologiche in Brasile sono migliorate solo leggermente negli ultimi giorni e le stime di produzione vanno da 95 Mio t (AgRural) a 106 Mio t (Conab), con USDA a 102 Mio t.
Ucraina: la campagna di semina del mais è praticamente terminata. La produzione di mais per la campagna 21/22 dovrebbe aumentare in modo significativo, a 37,5 Mio t (+23,7%) secondo la previsione USDA.
UE: il MARS Bulletin ha lasciato invariate le previsioni sulle rese di mais dell'UE rispetto ad aprile. Si prevede che le rese aumenteranno del 7% rispetto al 20/21.
Cina: le vendite statunitensi alla Cina per il 2021/22 stanno già guadagnando slancio, mentre nelle ultime due settimane si sono verificate cancellazioni delle vendite di mais statunitense in Cina per l'attuale campagna per un totale di 416.214 t.
I prezzi sui mercati finanziari hanno registrato una tendenza al ribasso nelle ultime tre settimane. Dopo diverse settimane dominate da notizie rialziste, i prezzi stanno ora "vendendo i fatti" di un clima favorevole negli Stati Uniti, finora.
USA: il primo scenario USDA per la campagna 21/22 prevede una produzione USA pari a 380 Mio t, con rese record, aumento dei consumi interni, calo delle esportazioni e aumento degli stock finali, che rimangono comunque al di sotto del livello delle ultime sei campagne (ad eccezione del 20/21). Le semine procedono con anticipo rispetto allo scorso anno e le aree interessate dalla siccità si sono ridotte dalla scorsa settimana. USDA ha anche rivisto al rialzo la previsione di export USA per la campagna corrente, riducendo quindi a 8,45% il rapporto stock finali/utilizzi per il 20/21. Il mercato USA è in condizione di grave scarsità, alla vigilia del nuovo raccolto.
Brasile: le condizioni del mais stanno peggiorando, a causa della mancanza di precipitazioni significative nell'ultimo mese. Il Conab ha rivisto al ribasso la previsione di produzione 20/21 fino a 106 Mio t e USDA fino a 102 Mio t. Nonostante ciò, gli operatori e altre società stanno scommettendo su una raccolta ancora inferiore. Non si prevedono piogge significative prima della fine del mese.
Ucraina: il mais era stato seminato per il 46% alla data del 6 maggio. Le semine primaverili sono in ritardo rispetto allo scorso anno, ma la produzione di mais per la campagna 21/22 è prevista aumentare significativamente, fino a 37,5 Mio t (+23,7%).
UE: si prevede che la produzione di mais per la prossima campagna raggiunta i 66,7 Mio t (+4,2%). Il fabbisogno di import dell'UE (16 Mio t per la prossima campagna) troverà un buon bacino di approvvigionamento nell'abbondante produzione ucraina.
Cina: come annunciato, la Cina sta aumentando la produzione interna di mais, che dovrebbe raggiungere i 268 Mio t per la prossima campagna (+2,8%). Le importazioni per la prossima campagna sono previste in linea con quelle previste per la campagna corrente (26 Mio t) e gli acquisti di prodotto USA per la campagna 21/22 sono già iniziati.
La produzione mondiale di mais per la prossima campagna è prevista in aumento del 5,4%, mentre gli stock finali dovrebbero aumentare del 3,1%. L'offerta mondiale ha necessità di vedere una produzione record negli USA, per la quale è necessario che le semine e lo sviluppo del crop avvengano in condizioni almeno in linea con la media. In questo contesto di scarsità di offerta e bassi stock finali, qualsiasi episodio di meteo sfavorevole che possa far temere per il prossimo raccolto USA causerà una importante volatilità dei prezzi.
I timori che gli effetti della siccità sulla produzione di mais in Brasile stanno causando importanti tensioni nei prezzi. Le quotazioni dei futures del mais su CBOT hanno seguito un sentiero di aumento ininterrotto sin dalla pubblicazione del report sulle intenzioni di semina USA e le attuali condizioni di siccità in Brasile stanno impedendo un calo dei prezzi.
USA: le semine di mais stanno procedendo con anticipo rispetto alla media quinquennale, rendendo più concreta la prospettiva di una produzione USA molto abbondante. Le condizioni di siccità interessano attualmente il 22% delle aree di produzione di mais, rendendo quello dell'approvvigionamento idrico un tema da monitorare attentamente, specialmente nel corso dell'estate. Gli acquisti da parte della Cina continuano a ad arrivare, ed il totale delle vendite contrattualizzate per la campagna corrente è già pari con il livello di export previsto da USDA per l'intera campagna. I timori per una conseguente ulteriore riduzione della previsione di stock finali USA per la campagna corrente stanno ulteriormente mantenendo in tensione i mercati.
Brasile: la siccità che ha colpito il Brasile sta infiammando i mercati da qualche settimana. Secondo l'analisi di Safras&Mercado, il clima avverso di aprile ha causato danni irreparabili alle colture. Di conseguenza, la società ha rivisto al ribasso la propria previsione di produzione da 112,8 a 104,1 Mio t, contro una previsione di USDA ancora ferma a 109 Mio t.
Argentina: il raccolto di mais in Argentina era stato completato per il 20% alla data del 29 aprile (contro il 37% dello scorso anno) e le condizioni della coltura continuano a migliorare. Sulla scorta di questi dati, la Bolsa de Cereales di Rosario ha rivisto la propria previsione di produzione per la campagna corrente, portandola a 50 Mio t (contro la precedente previsione di 48,5 Mio t).
Ucraina: le semine di mais sono state ritardate dalle basse temperature e dalle piogge eccessive. La temperatura dell'aria più mite e le minori precipitazioni previste per questa settimana in Ucraina dovrebbero permettere un'accelerazione delle semine. Le basse temperature, finora, non hanno causato alcun danno alle colture primaverili fino ad ora.
Lo spread tra i prezzi del frumento tenero e del mais si è talmente ristretto fino a diventare negativo sui mercati statunitensi ed europei ad inizio maggio. Si prevede che i prezzi del mais abbiano importanti margini di calo nei prossimi mesi, a condizione che il raccolto brasiliano raggiunga almeno un livello simile a quello dello scorso anno (quindi superiore ai 100 Mio t) e che le semine USA di mais siano concluse nei tempi previsti ed in condizioni meteo almeno in linea con le medie stagionali.
Il mercato del mais sta attraversando un momento di forte volatilità, che segue l'uscita dei dati sulle intenzioni di semina negli USA e gli aggiornamenti del WASDE di aprile. I prezzi CBOT hanno guadagnato il 12,5% tra il 30 marzo ed il 20 aprile, a causa di previsioni di semina inferiori alle aspettative negli USA, bassi stock e condizioni meteo sfavorevoli negli USA.
USA: le semine di mais stanno procedendo in linea con la media quinquennale. Alla data del 18 aprile, il mais era stato seminato per l'8% (contro il 6% dello scorso anno). Un'ondata di freddo sta interessando le aree di semina del mais e della soia. Poiché gli stock di fine campagna sono previsti sui livelli più bassi dal2013/14, il mercato accoglie con molto nervosismo qualsiasi elemento che possa mettere in dubbio la prospettiva di una produzione abbondante per il 2021.
Brasile: le semine di mais di secondo raccolto sono state completate alla fine di marzo, con alcune settimane di ritardo. Le attuali condizioni meteo suggeriscono che le rese possano rivelarsi inferiori alle previsioni, a causa di una siccità che sta colpendo il paese. Le previsioni ufficiali di produzione sono ancora a 109 Mio t (USDA e Conab), ma il mercato sta scontando l'aspettativa di numeri più bassi. A causa dei ritardi nella raccolta, il governo brasiliano ha sospeso i dazi sulle importazioni di mais fino alla fine dell'anno.
Ucraina: le semine di mais vengono ritardate dalle basse temperature e da piogge eccessive, ma il ritardo può ancora essere colmato.
L'evoluzione dei prezzi, da ora in avanti, dipenderà strettamente dall'evoluzione delle condizioni meteo nelle principali aree produttrici di mais. L'attuale volatilità è completamente giustificata da una situazione di bassi stock, forte domanda ed incertezza rispetto al meteo negli USA, dove temperature eccessivamente basse potrebbero avere un impatto sull'avanzamento delle semine, ed in Brasile, dove una siccità eccessiva potrebbe avere un effetto sulle rese. Tuttavia, siamo ancora all'inizio del processo di semina negli USA ed è ancora possibile che le semine possano essere completate su tutte le superfici previste. Si prevede che, al normalizzarsi delle condizioni meteo ed al regolare progredire delle semine, i prezzi possano seguire un trend di discesa.
Un attesissimo WASDE ha confermato le attese degli operatori per stock USA 20/21 più bassi del della previsione di marzo, maggiori consumi interni ed export superiori. Il rapport stock/utilizzi USA per il 2020/21 è previsto pari a 9,15%, al di sotto del dato del 2013/14.
Il mercato del mais è stato molto volatile nei giorni successivi al report dell’USDA “Intenzioni di Semina”, registrando un aumento del 7,5% nella prima scadenza di CBOT tra il 30 marzo e l’8 aprile, fino a toccare Il prezzo record per la campagna corrente.
USA: a preoccupare gli operatori del mercato vi è un bilancio molto tirato e scorte finali riviste in calo per la campagna corrente, visto l’elevato volume delle esportazioni settimanali e cumulate ed il il ritmo serrato nella produzione di etanolo, e le intenzioni di semina al di sotto delle aspettative. Vi è ancora grande incertezza circa il fatto che i prezzi correnti riescano a stimolare un aumento delle superfici destinate a mais anche superiore alle aspettative, tenuto conto che il 19% di tali aree è colpito da siccità.
Brasile: le semine del mais Safrinha sono state ultimate. D’ora in poi la fonte principale di incertezza, dopo una campagna di semina in estremo ritardo, sarà la scarsità di riserve idriche del terreno. Nonostante ciò, la produzione di mais è prevista raggiungere il livello record di 109 Mio t, secondo il CONAB (+1% dalla previsione del mese scorso), mentre l’ufficio locale dell’USDA prevede un livello produttivo a 105 Mio t (comunque un record). L’ultimo WASDE ha invece inaspettatamente confermato la previsione di produzione a 109 Mio t.
Argentina: le aspettative sulla produzione stanno progressivamente calando a causa della forte siccità che sta colpendo il paese. Il Buenos Aires Stock Exchange ha aggiornato la previsione di produzione a 45 Mio t per la campagna 2020/21 (-1 Mio t dalla precedente proiezione), mentre il WASDE di aprile l’ha portata a 47 Mio t (-0,5 Mio t rispetto al mese precedente).
UE: la Commissione Europea prevede un aumento delle aree delle produzioni, rispettivamente del +0,4% e del +9,7%.
Ucraina: IGC prevede un sensibile rimbalzo nella produzione di mais, che potrebbe raggiungere le 37,3 Mio t nella campagna 2021/22 (+24,5% rispetto al 20/21), mentre il Ministero dell’Agricoltura ucraino prevede una produzione di 34 Mio t (contro un output di 30,3 Mio t dello scorso raccolto) su una superficie di 5,3 Mio ha.
Report di USDA sulle intenzioni di semina negli USA: le aspettative degli operatori andavano nella direzione di un incremento del +2,6% delle superfici seminate a mais (377,2 Mio ha seminati). Il report ha sorpreso i mercati con una previsione di superfici seminate a mais in aumento di solo lo 0,4%.
I prezzi del mais CBOT sono rimasti piuttosto stabili in marzo, nonostante il calo registrato sul frumento, a causa dei ritardi nelle semine in Sud America, gli scarsi stock statunitensi ed una forte domanda internazionale. I prezzi di Matif hanno intrapreso invece una discesa che li ha portati a fine marzo sui livelli della fine di gennaio, a causa della pressione esercitata dai prezzi dei futures del frumento tenero. Sulla scia della pubblicazione del report sulle intenzioni di semina, I prezzi CBOT del mais hanno subìto una impennata (+4,6% nel corso della sessione di ieri), a causa delle previsioni di semine di mais e soia inferiori alle aspettative.
USA: Le esportazioni cumulate sono su livelli stagionali molto elevati. Alla data del 18 marzo, le vendite cumulate eccedevano dell’88% il livello del 2019/20 e del 38% la media quinquennale. La Cina è ancora sul mercato e continua a fare ordini. Tra merce esportata e vendite contrattualizzate si raggiungono 65 Mio t per la campagna corrente (con 66 Mio t di esportazioni previste nell’ultimo WASDE), con ancora cinque mesi di campagna da trascorrere. Il Grains Stock report di USDA ha stimato che gli stock di mais presenti sul suolo USA alla data del 1 marzo 2021 fossero pari a 195,6 Mio t (-3% rispetto allo scorso anno), laddove si prevedono, a fine campagna, stock finali in calo del 22% rispetto alla campagna precedente.
Brasile: anche se la finestra ideale di semina si è chiusa a fine febbraio, le semine procedono e le previsioni di produzione sono comprese nel range 108-109 Mio t.
Argentina: alla data del 25 marzo, la raccolta del mais era completata per il 7% e le condizoni colturali valutate come "buone/eccellenti" per il 26% (contro il 32% dello scorso anno), in aumento rispetto al 22% della settimana precedenti grazie all’arrivo delle piogge.
UE-27: IGC ha pubblicato la prima previsione di produzione di mais 2021/22, paro a 65,1 Mio t (+0,5% vs 20/21). Strategie Grains prevede un calo delle superfici seminate (-2,3%) ma un aumento della produzione (+4%). Coceral prevede un aumento della produzione del +2%.
I prezzi CBOT del mais appaiono incerti sulla direzione da prendere e non hanno ancora seguito i cali che stanno interessando invece le quotazioni su Matif. Il prezzo della soia su CBOT è ancora sui massimi degli ultimi sette anni e sta impedendo la discesa dei prezzi del mais. Il mercato è in attesa dell’uscita dei dati sulle intenzioni di semina che USDA pubblicherà il 31 marzo.
USA: Le esportazioni cumulate sono su livelli stagionali molto elevati. Alla data del 18 marzo, le vendite cumulate eccedevano dell’88% il livello del 2019/20 e del 38% la media quinquennale. La Cina è ancora sul mercato e continua a fare ordini. Tra merce esportata e vendite contrattualizzate si raggiungono 65 Mio t per la campagna corrente (con 66 Mio t di esportazioni previste nell’ultimo WASDE), con ancora cinque mesi di campagna da trascorrere.
Brasile: anche se la finestra ideale di semina si è chiusa a fine febbraio, le semine procedono e le previsioni di produzione sono comprese nel range 108-109 Mio t.
Argentina: alla data del 25 marzo, la raccolta del mais era completata per il 7% e le condizoni colturali valutate come "buone/eccellenti" per il 26% (contro il 32% dello scorso anno), in aumento rispetto al 22% della settimana precedenti grazie all’arrivo delle piogge.
UE-27: IGC ha pubblicato la prima previsione di produzione di mais 2021/22, paro a 65,1 Mio t (+0,5% vs 20/21). Strategie Grains prevede un calo delle superfici seminate (-2,3%) ma un aumento della produzione (+4%). Coceral prevede un aumento della produzione del +2%.
Ucraina: IGC prevede un rimbalzo della produzione di mais, che raggiungerebbe i 37,3 Mio t nel 2021/22 (+24,5% rispetto al 20/21), mentre il Ministero dell’Agricoltura prevede una produzione 2021/22 ucraina di mais pari a 34 Mio t (contro una stima di 30,3 Mio t di produzione nella campagna corrente), su un’area di 5,3 Mio ha.
Il mercato internazionale del mais continua ad essere molto volatile, sulla scorta del meteo in Sud America: le piogge in Brasile e la siccità in Argentina stanno alimentando l’incertezza e la speculazione, in particolare su CBOT, dove i futures del mais sono stati trainati nel rialzo dai futures della soia, nella prima metà di marzo.
USA: le esportazioni USA continuano a rimanere su livelli alti, con un totale, tra merce esportata e vendite contrattualizzate, che raggiunge i 59 Mio t per la campagna corrente (con 66 Mio t di esportazioni previste nell’ultimo WASDE), con ancora sei mesi di campagna da trascorrere.
Brasile: la raccolta di seme di soia e la semina di mais di secondo raccolto appaiono fortemente rallentate dalle piogge persistenti. A fine febbraio, il mais safrinha era stato seminato per il 39% (contro il 67% dell’anno precedente). Il WASDE di marzo ha confermato la previsione di produzione di mais in Brasile per la campagna corrente, che dovrebbe toccare il record di 109 Mio t.
Argentina: La Bolsa de Cereales di Buenos Aires ha confermato una produzione di mais pari a 46 Mio t per la campagna corrente, mentre il WASDE di marzo ha confermato una previsione di produzione pari a 47,5 Mio t. Alla data del 25 febbraio, la raccolta era appena iniziata e le condizioni colturali valutate come buone/eccellenti per il 30%, rispetto al 59% dello stesso periodo dello scorso anno, in miglioramento rispetto alla settimana precedente (24%).
Cina: a fronte di un trend di aumento dei consumi di mais non accompagnato da un aumento della produzione domestica, il governo cinese ha annunciato l’intenzione di aumentare le superfici seminate a mais nella Repubblica Popolare Cinese quest’anno.
Europa: la schiera di previsioni relative al mais 2021/22 in UE vede aggiungersi quella di Strategie Grains, che prevede un calo delle superfici (-2,3%) ma un aumento della produzione (+3,8%) rispetto alla campagna corrente.
Ucraina: le esportazioni ucraine di mais, dall’inizio della campagna 20/21 alla data del 5 marzo, sono state pari a 14,3 Mio t, a fronte di un limite fissato dal governo per 24 Mio t per campagna corrente. Il Ministero dell’Agricoltura prevede una produzione 2021/22 ucraina di mais pari a 34 Mio t (contro una stima di 30,3 Mio t di produzione nella campagna corrente), su un’area di 5,3 Mio ha.
USA: l’Agricultural Outlook Forum ha previsto un aumento della superficie seminata a mais negli USA per il 2021/22 pari a +1,3%. Preoccupano in una certa misura le condizioni di siccità in cui versa attualmente il 28% delle superfici destinate alla coltivazione di mais, anche se le semine sono ancora lontane.
Brasile: il Conab ha rivisto la previsione di produzione di mais per il Brasile per il 20/21 al rialzo fino a 105,5 Mio t, in aumento di 3,2 Mio t rispetto alla previsione di gennaio. Le piogge ed il ritardo nella raccolta della soia ritarderanno le semine di mais safrinha, ma i prezzi attuali spingeranno i produttori a seminare mais, anche al di fuori della finestra ideale di semina.
Argentina: Alla data del 18 febbraio la raccolta di mais in Argentina era appena iniziata (1% delle aree raccolte) e le condizioni del mais erano valutate per il 24% buone/eccellenti, contro il 61% dello scorso anno. Mentre la Bolsa de Cereales di Buenos Aires prevede una produzione di mais pari a 46 Mio t per la campagna corrente (-1 Mio t rispetto alla previsione di gennaio), la Bolsa de Rosario ha rivisto al rialzo la previsione di produzione, fino a 48.5 Mio t (WASDE di febbraio a 47,5 Mio t).
Cina: le importazioni di mais da parte della Cina hanno subìto un rallentamento rispetto al ritmo tenuto nelle recenti settimane, ma restano su livelli senza precedenti. I volumi già importati dagli USA toccano il livello record di 6,6 Mio t.
Ucraina: le esportazioni ucraine di mais, dall’inizio della campagna 20/21 alla data del 17 febbraio sono state pari a 12,9 Mio t, a fronte di un limite fissato dal governo per 24 Mio t per campagna corrente.
Agricultural Outlook Forum: USDA ha pubblicato uno scenario di supply/balance USA per il mais 2021/22, ipotizzando un rapporto stock finali/utilizzi pari a 10,3% (pari alla campagna 20/21). In particolare, per quanto riguarda le semine, le superfici totali raccolte sono previste in aumento del 2,3% (contro la stabilità prevista dalle LTP a novembre).
USA: le esportazioni USA di mais hanno sostenuto il mercato sul finire del mese di gennaio. Tra il 26 ed il 29 gennaio, sono state comunicate vendite alla Cina per la campagna corrente per un totale di 5.8 Mio t. Alla data del 28 gennaio, un volume senza precedenti di 6,1 Mio t era già stato esportato verso la Cina, con vendite annunciate (e non ancora imbarcate) per ulteriori 11,6 Mio t per la campagna corrente. I volumi complessivi esportati ad oggi (20 Mio t) sono in linea con il dato delle campagne 16/17 e 18/19. Come da attese del mercato, il WASDE di febbraio ha conseguentemente rivisto al rialzo la previsione di export USA per il 2020/21, causando una riduzione della previsione di stock finali (38,2 Mio t) e del rapporto stock finali/utilizzi (10,27%) fino al livello più basso degli ultimi 7 anni.
Brasile: le piogge delle ultime settimane hanno portato beneficio alle coltivazioni brasiliane e potranno essere particolarmente favorevoli al mais di secondo raccolto. Al momento, tuttavia, le semine tardive ed il meteo piovoso stanno causando ritardi nella raccolta di soia, con conseguente ritardo anche nella semina del mais safrinha, che in parte (15-25%) sarà seminato al di fuori della finestra di semina ideale. I prezzi elevati, i produttori saranno comunque motivati ad espandere il più possibile le semine, seppur tardive, di mais di secondo raccolto anche dopo l’inizio della stagione secca. Nonostante i problemi legati al meteo, la previsione di USDA è ancora di una produzione 2020/21 record a 109,0 Mio t. Il Post di Brasilia (USDA) prevede una produzione 20/21 pari a 105 Mio t.
Argentina: La Bolsa de Cereales di Buenos Aires prevede una produzione di mais pari a 46 Mio t per la campagna corrente (-1 Mio t rispetto alla previsione di gennaio), mentre il WASDE di febbraio ha confermato una previsione di produzione pari a 47,5 Mio t. Le semine, al 4/02, erano completate, con condizioni colturali valutate come buone/eccellenti per il 24%, rispetto al 59% dello stesso periodo dello scorso anno.
Cina: le importazioni di mais da parte della Cina hanno registrato un’impennata, spingendo USDA a recepire nel WASDE di febbraio una previsione per l’import totale di campagna che già molte analisi anticipavano, pari a 24 Mio t (+316% rispetto alla campagna precedente).
Europa: Agreste prevede semine in calo del -15% in Francia (che produce circa il 20% del totale UE-27), dopo che lo scorso anno l’impossibilità di completare le semine delle colture invernali aveva stimolato le semine primaverili. Istat prevede semine in aumento del +0,4% in Italia (circa 10% del totale della produzione dell’UE-27). Il WASDE ha previsto un razionamento della domanda, con importazioni previste pari a 15,5 Mio t per il 2020/21 (-2,5 Mio t rispetto alla previsione del mese scorso) e consumi interni pari a 77 Mio t (-2,5 Mio t).
Ucraina: le esportazioni ucraine di mais, dall’inizio della campagna 20/21 alla data dell’8 febbraio sono state pari a 11,9 Mio t, a fronte di un limite fissato dal governo per 24 Mio t per campagna corrente. Il meteo sfavorevole, attualmente, sta rallentando le attività ai porti ucraini.
2020/21: c’era grande attesa per questo WASDE. Il mercato si attendeva una revisione al ribasso degli stock finali USA anche più marcata di quanto non sia accaduto. Nel complesso, a livello mondiale un calo della previsione di consumi ha portato addirittura ad un aumento della previsione di stock finali per la campagna corrente.
Le vendite record di mais alla Cina sul finire di gennaio hanno mantenuto in tensione i prezzi del mais, che su CBOT hanno sfondato la soglia dei 5,5 $/bu, toccando un record da luglio 2013. Su Matif, l’8/2 il mais ha raggiunto nuovamente i prezzi di fine dicembre 2020, anche qui toccando i livelli di luglio 2013.
USA: la domanda per il mais di origine statunitense continua ad essere molto sostenuta. Il 26 gennaio USDA ha comunicato la vendita di 1,36 Mio t di mais alla Cina da parte degli USA. Il mercato ha reagito con un rimbalzo di CBOT rispetto ai cali del 22/01, determinati principalmente da fattori tecnici. Fino all’arrivo del mais sud americano sul mercato, gli USA rimarranno l’unico grande esportatore sul mercato mondiale del mais ed i prezzi CBOT rimarranno in tensione. Con le ultime vendite annunciate, gli operatori si attendano che il prossimo WASDE riveda al rialzo la previsione di export USA, con un conseguente calo del rapporto stock/utilizzi di campagna.
Brasile: nonostante il ritardo atteso nella raccolta della soia, che ritarderà di un paio di settimane le semine di mais safrinha rispetto alla finestra di semina ideale, i produttori brasiliani appaiono intenzionati a seminare tutte le superfici attese (per un aumento compreso tra il +5 ed il +7% delle superfici), in virtù dei prezzi attualmente molto remunerativi. Le piogge che attualmente interessano il Paese potranno essere di beneficio per le prossime rese del mais. Conab sta prevedendo una produzione 2020/21 per il Brasile pari a 102,3 Mio t, di cui circa 80 sono di mais di secondo raccolto (ultimo WASDE a 109 Mio t).
Argentina: il mais in Argentina, alla data del 21 gennaio, era stato seminato per il 93% delle superfici, contro il 95% dello scorso anno. Le condizioni colturali continuano a non essere ideali: al 21 gennaio sono state valutate buone/eccellenti per il 28% (in forte aumento rispetto al 19% della settimana precedente), contro il 59% dello stesso periodo dello scorso anno. La Borsa di Rosario prevede una produzione di mais pari a 46 Mio t per la campagna corrente (ultimo WASDE 47,5 Mio t).
Europa: Coceral, nell’ultimo aggiornamento pubblicato a dicembre, ha reso nota una prima previsione di produzione UE-27 per il 2021 in leggero aumento (+0,7%), a fronte tuttavia di un calo previsto nelle superfici seminate (-2%).
Ucraina: il Ministero dell’Economia ucraino ha annunciato la limitazione delle esportazioni di mais da parte dell’Ucraina ad un volume totale di 24 Mio t per la campagna corrente, in linea con l’attuale previsione di USDA.
USA: il report WASDE di USDA di questo mese ha rivisto in calo il rapporto stock finali/utilizzi totali per la campagna 2020/21. In particolare, hanno contribuito le revisioni in calo della produzione -8,2 Mio t e degli stock iniziali -1,9 Mio t.
Nonostante le vendite internazionali al 31/12/2020 fossero già a 43,9 Mio t (+137% rispetto allo stesso periodo del 2019), il report WASDE ha rivisto in calo anche gli export di -2,5 Mio t.
Brasile: dopo un periodo di temperature molto calde che ha caratterizzato la fase iniziale di sviluppo (in particolare settembre e ottobre), nell’ultimo periodo si segnala un aumento delle piogge nella maggior parte del Brasile, anche se i rischi legati alla siccità non sono ancora superati. Il ritardo che probabilmente si registrerà nella raccolta di seme di soia (circa 15-20 giorni rispetto al normale) porterà ad un ritardo nella semina del mais safrinha, che in parte sarà seminato al di fuori della finestra di semina ideale. Nonostante i problemi legati al meteo, la previsione di USDA è ancora di una produzione 2020/21 record a 109,0 Mio t.
Argentina: su pressione degli agricoltori e degli esportatori, il governo dell’Argentina ha revocato il provvedimento che impediva l’export di mais fino al 28/02. E’ stato inoltre revocato il limite massimo dell’export giornaliero a 30.000 t. Le semine stanno proseguendo: al 7 gennaio l’avanzamento era all’85%. Permane preoccupazione per gli effetti del meteo sullo sviluppo del raccolto: al 7 gennaio le condizioni culturali sono state valutate buone/eccellenti per il 12%, rispetto al 55% dello stesso periodo scorso anno.
La previsione della Borsa di Buenos Aires per la campagna 2020/21 conferma rese inferiori rispetto allo scorso anno ed una produzione di 47,0 Mio t (ultimo WASDE 47,5 Mio t).
Europa: Coceral, nell’ultimo aggiornamento pubblicato a dicembre, ha reso nota una prima previsione di produzione UE-27 per il 2021 in leggero aumento (+0,7%), a fronte tuttavia di un calo previsto nelle superfici seminate (-2%).
2020/21: Il report WASDE di questo mese ha rivisto il rapporto stock finali/utilizzi per gli Stati Uniti al valore più basso dalla campagna 2013/14 (10,65%). Nonostante gli importanti acquisti della Cina dell’ultimo periodo, le importazioni cinesi sono state riviste in aumento solo di +1 Mio t. A livello globale, in seguito alle revisioni in calo delle produzioni in USA (-8 Mio t), Brasile (-1 Mio t) e Argentina (-1,5 Mio t), si segnala un calo della produzione prevista il 2020/21 di 10 Mio t.
Nella seconda metà di dicembre 2020 si sono registrati importanti aumenti sulle piazze finanziare del CBOT e di MATIF. In particolare, al 31 dicembre 2020 le quotazioni erano superiori rispettivamente del 16% e del 17% rispetto alla data dell'8 dicembre 2020, riprendendo il trend di crescita iniziato ad agosto.
A pesare sul mercato, i seguenti elementi rialzisti:
Con l'arrivo sul mercato del raccolto sudamericano a partire dal prossimo mese (ma in misura maggiore a partire dalla primavera), con una stima più precisa delle rese ed un calo previsto per i prezzi del seme di soia, si prevedono ridimensionamenti delle quotazioni del mais a partire dalla fine del primo trimestre 2021.
USA: Continuano ad essere sostenute le vendite internazionali, soprattutto verso la Cina: al 12 dicembre risultano già contrattualizzati circa 41 Mio t rispetto a 67 Mio t di export totali di campagna previsti nell'ultimo WASDE.
Brasile: Nonostante le precipitazioni delle ultime settimane, il clima secco durante il periodo dello sviluppo potrebbe aver causato perdite significative nella resa produttiva. Inoltre, i ritardi accumulati nella semina della soia costringeranno gli agricoltori a seminare mais fuori dalla finestra di semina ideale. Molti produttori dovranno scegliere se seminare lo stesso quantitativo di mais Safrinha, o se ridurlo per non rischiare di piantarlo più tardi del normale.
Argentina: Le semine stanno procedendo, seppure ancora in ritardo rispetto allo scorso anno. La previsione della Borsa di Buenos Aires per la campagna 2020/21 conferma rese inferiori rispetto allo scorso anno ed una produzione di 47,0 Mio t (ultimo WASDE 50,0 Mio t).
Europa: La Commissione Europea, nei dati di bilancio pubblicati il 17 dicembre 2020, ha rivisto a rialzo la stima della produzione 2020/21 a 62,5 Mio t rispetto ai 60,2 Mio t previsti nella pubblicazione di novembre, quindi -10,8% rispetto al 2019/20.
Ucraina: La raccolta è terminata il 16 dicembre. Il ministero dell'agricoltura riporta una stima di produzione finale pari a 29,8 Mio t (29,5 Mio t il dato dell’ultimo WASDE).
USA: Il report WASDE di questo mese non ha apportato modifiche ai fondamentali: la stima della produzione 2020/21 è confermata a 368 Mio t. Confermato anche il volume di esportazione, previsto pari a 67 Mio t, nonostante la revisione in aumento degli import cinesi (+ 3,5 Mio t).
Brasile: Si segnalano miglioramenti nelle condizioni meteorologiche nelle zone centrali e meridionali del Paese e ulteriori piogge sono previste per la prossima settimana. Conab, nell’aggiornamento del 10 dicembre, in seguito ai problemi climatici dell'ultimo periodo ha ulteriormente rivisto al ribasso la previsione di produzione totale per la campagna 2020/21 fino a 102,6 Mio t (104,9 Mio t nel bollettino di novembre) su un'area totale di 18,4 Mio ha (- 0,5% rispetto alla campagna precedente). Il WASDE ha confermato la precedente previsione di produzione 20/21 pari a 110 Mio t, su un’area di 19,5 Mio ha.
Europa: Coceral prevede una produzione UE 2021/22 in aumento dello 0,7% rispetto alla campagna corrente, attestandola a 63 Mio t (rispetto a 62,8 Mio t della campagna corrente 2020/21). Le revisioni considerano un dato di produzione maggiore nei paesi balcanici e cali produttivi sotto le aspettative negli altri paesi europei. Il WASDE ha rivisto la stima della produzione UE 2020/21 al ribasso di 0,5 Mio t, portandola a 63,7 Mio t.
Ucraina: l’avanzamento della raccolta al 7 dicembre era del 96%, per un volume di produzione pari a 27,9 Mio t, secondo il Ministero dell’Agricoltura. Il WASDE prevede una produzione totale, per la campagna corrente, pari a 29,5 Mio t (in aumento di 1 Mio t rispetto al dato di novembre).
2020/21: Il report WASDE di dicembre non ha apportato modifiche ai fondamentali degli Stati Uniti, confermando il rapporto stock finali/utilizzi a 11,5%. A livello globale, è stato confermato l'aumento produttivo 20/21 rispetto alla campagna precedente (+ 27 Mio t), seppur ridimensionato di 1,1 Mio t, compensato da un deciso aumento dei consumi (+ 25 Mio t). Il rapporto stock finali/ utilizzi totali mondiale per il 20/21 è stato rivisto in calo (25,09%, contro 25,34% del mese di novembre).
USA: Continuano ad essere sostenute le vendite internazionali: al 19 novembre risultano già contrattualizzati circa 36 Mio t rispetto a 67 Mio t di export totali di campagna previsti nell'ultimo WASDE. Le vendite più consistenti vengono attribuite alla Cina, nonostante l’acquirente risulti ufficialmente sconosciuto.
Brasile: La scorsa settimana, le condizioni metereologiche sono migliorate nella zona Sud del paese, consentendo agli agricoltori di procedere con le semine. Le previsioni sono di ulteriori piogge, soprattutto nella seconda metà di dicembre. Il calo nella produzione al momento non sembra consistente (alcune fonti prevedono una produzione tra i 104 e i 109 Mio t, contro i 110 dell’ultimo WASDE). Si tratterebbe in ogni caso di un raccolto record.
Argentina: Il miglioramento climatico ha consentito di procedere con le semine. La previsione della Borsa di Buenos Aires per la campagna 2020/21 conferma rese inferiori rispetto allo scorso anno ed una produzione di 47,0 Mio t (ultimo WASDE 50,0 Mio t).
Ucraina: l’avanzamento della raccolta al 30 novembre era del 94%. I primi dati confermano un volume di produzione totale intorno ai 28,5 Mio t (28,5 Mio t ultimo WASDE), un calo del 20,5% rispetto al 2019.
USA: La raccolta è completata. IGC, nel suo report mensile di novembre, ha ridotto di circa –5 Mio t la previsione di produzione a 368,5 Mio t (368,5 Mio t ultimo WASDE).
Brasile: Anche questa settimana, il clima caldo e secco ha predominato nel paese. Per la prossima settimana, in alcuni stati come Rio Grande, Santa Caterina e alcune zone del Parana, le previsioni sono previste andare incontro a un leggero miglioramento.
Argentina: Il clima caldo sta drasticamente rallentando le semine in Argentina. La previsione della Borsa di Buenos Aires per la campagna 2020/21 conferma rese inferiori rispetto allo scorso anno ed una produzione di 47,0 Mio t (ultimo WASDE 50,0 Mio t).
UE: La Commissione Europea, nei dati di bilancio pubblicati il 26 novembre 2020, ha confermato la previsione di produzione a 60,2 Mio t, quindi -14,1% rispetto al 2019. Anche IGC, nel suo report mensile di novembre, ha stimato la produzione a 60,1 Mio t, rivedendola in calo di circa -2.5 Mio t. In Francia, la fase di raccolta è terminata il 16 novembre.
Ucraina: l’avanzamento della raccolta al 23 novembre era dell'86%. IGC prevede una produzione di 30 Mio t, con i 33 Mio t dell’ultima previsione (28,5 ultimo WASDE).
USA: la raccolta si avvia verso la conclusione. Continuano ad essere sostenute le vendite internazionali: al 5 novembre risultano già contrattualizzati circa 34 Mio t rispetto a 67Mio t di export totali di campagna previsti nell'ultimo WASDE.
Brasile: Continuano le preoccupazioni legate all’andamento meteorologico: il ritardo nella semina della soia costringerà i coltivatori ad iniziare le semine del mais Safrihna fuori dalla finestra temporale ideale, ovvero prima della terza settimana di febbraio. Tuttavia, i prezzi alti del mais e della soia potrebbero favorire queste rispetto ad altre colture, come ad esempio il cotone, nelle scelte di semina degli agricoltori.
Argentina: Il clima caldo rallenta le semine anche in Argentina. Al 12 novembre, l'avanzamento delle semine era al 31,2%, un aumento solo di 0,3 punti percentuali rispetto alla settimana precedente. La previsione della Borsa di Buenos Aires per la campagna 2020/21 conferma rese inferiori rispetto allo scorso anno ed una produzione di 47,0 Mio t (ultimo WASDE 50,0 Mio t).
UE: In Francia, la fase di raccolta è ormai al termine: al 9 novembre l’avanzamento era al 98%, in netto anticipo rispetto all'83% dello scorso anno alla stessa data.
Ucraina: l’avanzamento della raccolta al 16 novembre era dell'82%.
USA: Il report WASDE di USDA di questo mese ha rivisto ulteriormente in calo il rapporto stock finali / utilizzi totali per la campagna 2020/21. In particolare, hanno contribuito le revisioni in calo della produzione di -5,4 Mio t e l'aumento degli export di 8,25 Mio t come conseguenza dell'aumento degli import in Cina di +6 Mio t.
L'avanzamento della raccolta continua a ritmo sostenuto.
Brasile: I miglioramenti climatici hanno permesso di procedere con le semine di soia e mais di primo ciclo, ma risultano tuttavia insufficienti per garantire un corretto sviluppo del raccolto: in molte aree il mais seminato mostra già effetti da stress dovuti alla carenza dell’umidità dei terreni. Inoltre, i meteorologi prevedono un clima più caldo del normale anche per i mesi tra novembre e gennaio.
Conab, nel suo aggiornamento pubblicato il 10 novembre, ha rivisto leggermente in calo la produzione totale 2020 a 104,9 Mio t (110 Mio t secondo l’ultimo WASDE).
Argentina: Al 5 novembre, l'avanzamento delle semine era al 30,9% contro il 42,7% alla stessa data dello scorso anno. La previsione della Borsa di Buenos Aires per la campagna 2020/21 conferma rese inferiori rispetto allo scorso anno ed una produzione di 47,0 Mio t (ultimo WASDE 50,0 Mio t).
UE: Il deficit idrico persiste in tutto il continente Europeo, con l'aggiunta di basse temperature. Questo quadro, assieme gli alti prezzi mondiali, stanno sostenendo anche le quotazioni europee, spingendo gli acquirenti verso il mercato del frumento tenero come sostituto per uso feed.
In Francia, le condizioni colturali al 2 novembre sono state valutate tra buone a eccellente al 53%, invariate rispetto alla precedente rilevazione. L’avanzamento della raccolta era del 94%, in netto anticipo rispetto al 75% dello scorso anno alla stessa data.
Ucraina: l’avanzamento della raccolta al 5 novembre era del 69%.
Russia: il Min. dell’Agric. non si è ancora espresso sulle restrizioni all'esportazione che erano state annunciate per fine ottobre con effetto da gennaio a giugno 2021. L’iter prevede l’approvazione anche da parte del Min. dell'Econ. (mancata nella scorsa campagna a inizio 2020 e successivamente concessa a fine marzo sull’onda dei timori per il lockdown). I trader locali prevedono un possibile contingente per il totale cereali (frumento, mais e orzo) intorno a 20 Mio t.
USA: Dopo due settimane in cui la raccolta è progredita velocemente (al 25 ottobre, l'avanzamento era stimato al 72%), il clima umido e freddo delle scorse settimane sembra aver rallentato i progressi in molte aree. Il clima più fresco dovrebbe perdurare questa settimana con anche un aumento delle precipitazioni, specialmente nella fascia orientale.
Brasile: Le condizioni metereologiche stanno migliorando, seppur con livelli di piovosità ancora inferiori alla media stagionale, consentendo così di procedere con le semine, sia della soia (impattanti sulle semine del mais di secondo ciclo) che del mais di primo ciclo.
Argentina: Al 29 ottobre, l'avanzamento delle semine è al 29% rispetto alla proiezione attuale di 6,3 Mio ha della Bolsa de Cereales di Buenos Aires (ultimo WASDE 6,2 Mio ha), contro il 39,4% alla stessa data dello scorso anno. La previsione della Borsa di Buenos Aires per la campagna 2020/21 conferma rese inferiori rispetto allo scorso anno ed una produzione di 47,0 Mio t (ultimo WASDE 50,0 Mio t).
UE: La Commissione Europea, nei dati di bilancio pubblicati il 29 ottobre 2020, ha rivisto ulteriormente a ribasso la previsione di produzione a 60,2 Mio t rispetto ai 63,1 Mio t previsti nella pubblicazione di settembre, quindi -14,1% rispetto al 2019.
In Francia, le condizioni colturali al 26 ottobre sono state valutate tra buone a eccellente al 53%, invariate rispetto alla precedente rilevazione. L’avanzamento della raccolta era dell'88%, in netto anticipo rispetto al 60% dello scorso anno scorso alla stessa data.
Ucraina: l’avanzamento della raccolta al 28 ottobre era del 56%. Tuttavia, rimane incerta la situazione con previsioni di produzione ulteriormente riviste in calo da diverse fonti locali (vedi ultimo highlight per previsione di UGA). In particolare, nel 'Grain and Feed Quarterly' di USDA, la previsione per la produzione 2020 è di 32.1 Mio t, contro i 38,5 Mio t pubblicati nell'ultimo WASDE, con una conseguente riduzione degli export totali di -6,5 Mio t.
USA: Al 18 di ottobre, l'avanzamento della raccolta era al 60% rispetto al 28% dello scorso anno e al 43% della media storica. Le condizioni colturali giudicate tra buono ed eccellente si mantengono al 61% rispetto al 56% dello scorso anno. La raccolta sta procedendo a ritmo sostenuto e, a meno di un peggioramento delle condizioni climatiche, dovrebbe concludersi a breve.
Brasile: Le semine per il primo ciclo, il quale costituisce solo 1/4 della produzione totale, sono al 47,2%, contro il 58,8% dell'anno scorso e al 54,1% di media. Permangono le preoccupazioni relativamente ai ritardi nelle operazioni di semina della soia, come conseguenza delle temperature elevate dell'ultimo periodo, le quali potrebbero avere effetti sulle semine del secondo ciclo (Safrihna).
Argentina: Al 22 ottobre, l'avanzamento delle semine è al 23% rispetto alla proiezione attuale di 6,3 Mio ha della Bolsa de Cereales di Buenos Aires (ultimo WASDE 6,2 Mio ha), contro il 29% alla stessa data dello scorso anno e al 31% di media. La previsione della Borsa di Buenos Aires per la campagna 2020/21 conferma rese inferiori rispetto allo scorso anno ed una produzione di 47,0 Mio t (ultimo WASDE 50,0 Mio t).
Europa: In Francia, le condizioni colturali al 19 ottobre sono state valutate tra buone a eccellente al 53%, invariate rispetto alla precedente rilevazione. L’avanzamento della raccolta era del 77%, in netto anticipo rispetto al 42% dello scorso anno scorso alla stessa data.
Ucraina: l’avanzamento della raccolta al 13 ottobre era del 33%. UGA ha aggiornato le previsioni per la campagna 2020/21. In particolare, la produzione è stata rivista in calo a 32.5 Mio t rispetto a 35.3 Mio t previsti a settembre.
USA: Il report WASDE di USDA di questo mese, ha rivisto in calo il rapporto stock finali / utilizzi totali per la campagna 2020/21. In particolare, hanno contribuito le revisioni in calo degli stock di riporto dalla campagna 2019/20 di -6,5 Mio t, già anticipati dal report trimestrale di USDA di settembre, e della produzione di -4,5 Mio t per effetto delle minori superfici.
Le condizioni colturali giudicate tra buono ed eccellente sono migliorate al 62% rispetto al 61% della settimana scorsa. Al 6 di ottobre, l'avanzamento della raccolta era al 25% rispetto al 14% dello scorso anno e al 24% della media storica. La raccolta sta procedendo a ritmo sostenuto e, a meno di un peggioramento delle condizioni climatiche, dovrebbe concludersi a breve.
Brasile: L'8 ottobre Conab ha pubblicato le prime stime per la campagna 2020/21 riportando un aumento del +2,6% della produzione rispetto al 2019/20 a 105,1 Mio t (Ultimo WASDE a 110 Mio t) di cui 76,7 Mio t previsti per il ciclo Safrinha, 26,7 Mio t per il primo ciclo e 1,6 Mio t per il terzo ciclo. Conab non ha rilasciato una stima ufficiale per le superfici seminate, utilizzando per la produzione lo stesso dato di semina del raccolto 2019. Tuttavia, le previsioni sono per un aumento degli ettari nel ciclo Safrinha, incentivato dai prezzi correnti.
Per le semine del primo ciclo si mantengono invece le preoccupazioni per le temperature molto elevate che stanno ritardando le operazioni sia per il mais che per la soia.
Argentina: All'8 ottobre, l'avanzamento delle semine è al 20,8% rispetto alla proiezione attuale di 6,3 Mio ha della Bolsa de Cereales di Buenos Aires (ultimo WASDE 6,2 Mio ha), contro il 24% alla stessa data dello scorso anno. La previsione della Borsa di Buenos Aires per la campagna 2020/21 conferma rese inferiori rispetto allo scorso anno ed una produzione di 47,0 Mio t (ultimo WASDE 50,0 Mio t).
Europa: In Francia, le condizioni colturali al 5 ottobre sono state valutate tra buone a eccellente al 53%, invariate rispetto alla precedente rilevazione. L’avanzamento della raccolta era del 49%, in netto anticipo rispetto al 12% dello scorso anno scorso alla stessa data.
Ucraina: l’avanzamento della raccolta al 7 ottobre era del 20%.
USA: Le condizioni colturali giudicate tra buono ed eccellente sono migliorate al 62% rispetto al 61% della settimana scorsa. Al 6 di ottobre, l'avanzamento della raccolta era al 25% rispetto al 14% dello scorso anno e al 24% della media storica. La raccolta sta procedendo a ritmo sostenuto e, a meno di un peggioramento delle condizioni climatiche, dovrebbe concludersi a breve.
La scorsa settimana, USDA ha pubblicato il report trimestrale sugli stock di fine campagna 2019/20, rivedendo il dato in calo di -7 Mio t rispetto al dato dell’ultimo WASDE di inizio settembre.
Brasile: Il clima caldo e secco, tra i meno piovosi degli ultimi decenni, sta ritardando la semina di soia e mais. Per la prossima settimana sono previste precipitazioni in alcune zone del Brasile meridionale, ma permane la preoccupazione per le temperature molto elevate che potrebbero ritardare ulteriormente le semine del primo ciclo di mais e della soia, quest’ultima con potenziali conseguenze anche sull’inizio delle semine Safrinha.
Argentina: L'avanzamento delle semine è al 15,4% rispetto alla proiezione attuale di 6,3 Mio ha della Bolsa de Cereales di Buenos Aires (ultimo WASDE 6,2 Mio ha), contro il 20,6% alla stessa data dello scorso anno. La previsione della Borsa di Buenos Aires per la campagna 2020/21 conferma rese inferiori rispetto allo scorso anno ed una produzione di 47.0 Mio t (ultimo WASDE 50 Mio t).
Europa: Coceral ha aggiornato le sue previsioni per il raccolto 2020 rivedendo il dato in calo a 62.8 Mio t rispetto a quanto pubblicato in agosto (64.6 Mio t) e rispetto allo scorso anno (64.8 Mio t). Le revisioni includono gli effetti del clima caldo e secco che ha ridotto il potenziale di resa in Francia, Germania e nei paesi balcanici.
In Francia, le condizioni colturali al 28 settembre sono state valutate tra buone a eccellente al 53%, invariate rispetto alla precedente rilevazione. Inoltre, in Francia, al 28 settembre 2020 l’avanzamento della raccolta era del 32%, in netto anticipo rispetto al 5% dello scorso anno scorso alla stessa data.
Ucraina: l’avanzamento della raccolta al 1 ottobre era del 18%.
USA: Le condizioni del raccolto del 2020 sono migliorate dell'1% questa settimana, raggiungendo il 61% da buone a eccellenti. L'avanzamento della raccolta è all'8% e il clima caldo e secco previsto per la settimana dovrebbe consentire a più agricoltori di iniziare la raccolta.
Brasile: Conab, nella sua prima anticipazione per il prossimo ciclo, prevede un volume di produzione record che dovrebbe raggiungere un totale di 112,9 Mio t nella campagna 2020/21, in crescita dell'11% rispetto alla stagione precedente. Conab prevede inoltre che l'area seminata crescerà del 7%, raggiungendo 19,8 Mio ha e il tasso di resa aumenterà del 3% a 5,7 t / ha. Il dato risulta addirittura superiore rispetto a quanto previsto dall'ultimo WASDE, dove si prevede un aumento di produzione dell'8% rispetto allo scorso anno a 110 Mio t, con un'area seminata di 19.5 Mio ha e una resa di 5.64 t/ha.
Argentina: Migliorano le condizioni colturali nel paese. Al 17 settembre, le condizioni di crescita da normali a eccellenti e le condizioni di umidità dei suoli sono aumentate di circa 3 punti percentuali rispetto alla settimana precedente. Gli agricoltori hanno iniziato a seminare per la campagna 2020/21 e, al 17 settembre, il raccolto è seminato al 6,5%. La Borsa de Cereal di Buenos Aires stima la superficie di mais 2020/21 a 6,2 Mio ha, in calo di 100.000 ha rispetto alla superficie di 6,3 Mio ha dello scorso anno. L'USDA stima invece la superficie coltivata a 6,2 Mio ha invariati rispetto allo scorso anno. Tuttavia, il mais e la soia competono per la stessa superficie e si specula che alcuni agricoltori potrebbero aumentare la quantità di mais seminato nel secondo ciclo di semina a dicembre.
Europa: Alcune piogge benevole hanno interrotto il deficit idrico che destava preoccupazioni sul raccolto 2020, anche se le precipitazioni risultano ancora eterogenee. In Francia, le condizioni colturali al 25 settembre 2020 sono state valutate tra buone a eccellente al 53% contro il 54% della settimana precedente e invariate rispetto allo scorso anno alla stessa data. Inoltre, in Francia, è cominciata la raccolta e al 14 settembre 2020 lo stato di avanzamento è al 15%, in netto anticipo rispetto all'anno scorso (lo scorso anno lo stesso periodo l'avanzamento era al 2%).
Ucraina: Continuano le preoccupazioni sulla produzione 2020, in seguito alle condizioni metereologiche sfavorevoli verificatesi nella fase di crescita. Gli agricoltori di 8 regioni dell'Ucraina hanno già iniziato la fase di raccolta. I volumi di produzione hanno raggiunto finora 10.7 Mio t raccolti in 2.58 Mio ha, ha dichiarato l'11 settembre il Ministero per lo sviluppo dell'economia, del commercio e dell'agricoltura.
USA: USDA con il report WASDE pubblicato l’11 agosto ha rivisto in calo il dato di produzione per il raccolto 2020 in seguito ai danni causati dalle tempeste in Iowa. Nonostante il ridimensionamento apportato da USDA, questo sarebbe ancora il secondo raccolto più alto mai registrato per gli Stati Uniti.
Brasile: CONAB ha pubblicato il report mensile rivedendo in aumento la previsione di produzione del raccolto 2020 di circa +0.5 Mio t a 102.5 Mio t (ultimo WASDE 101), un aumento rispetto allo scorso anno del +2.5%. La revisione è in particolare dovuta al raccolto Safrinha, ora in fase di finalizzazione, per circa +0.5 Mio t per il quale le rese inferiori rispetto allo scorso anno (-4%) sono state più che compensate dalle maggiori superfici seminate (+6%).
Argentina: Migliorano le condizioni colturali nel paese. Al 10 settembre, le condizioni colturali giudicate tra normali a eccellenti sono aumentate di 4 punti percentuale rispetto alla settimana precedente. Anche la condizione di umidità dei suoli è migliorata di 8 punti percentuale rispetto alla scorsa settimana.
Europa: Il persistente deficit idrico continua a destare preoccupazioni per il raccolto 2020. In particolare, in Francia, le condizioni colturali al 7 settembre sono state valutate tra buone a eccellente al 55% contro il 56% della settimana precedente e al 54% dello scorso anno alla stessa data.
Ucraina: Continuano le preoccupazioni per la produzione 2020, in seguito alle condizioni metereologiche sfavorevoli verificatesi durante fase di crescita. Gli esperti dell'Accademia nazionale delle scienze agrarie dell'Ucraina (NAAS) prevedono il declino della produzione a 32-33 Mio t (ultimo WASDE 38.5), con rese tra 2-3 t / ha al sud e centro e 6-7 t / ha nel resto del territorio.
USA: C'è ancora incertezza sulla produzione 2020 in seguito ai danni causati dalla forte tempesta di vento del 10 agosto e dal prolungato periodo di siccità in Iowa, uno dei principali stati produttori. Lunedì USDA ha rivisto in calo la valutazione delle condizioni al 62% da "buono a eccellente", un calo di 2 punti rispetto alla settimana precedente e di 9 punti rispetto al 9 agosto.
Brasile: venerdì 25 agosto, la raccolta del ciclo Safrinha 2020 ha raggiunto l'88.4% della superficie coltivata, un aumento di 2.5 punti rispetto alla settimana precedente, ma in netto ritardo rispetto all'anno scorso (nello stesso periodo la raccolta aveva raggiunto il 92.4%).
Europa: Coceral ha pubblicato le previsioni di agosto per la campagna 2020/21. In particolare il raccolto del 2020 è stato rivisto a ribasso a 64.6 Mio t rispetto alla precedente pubblicazione di giugno di 66.8 Mio t e rispetto al raccolto dello scorso anno di 64.8 Mio t. Le revisioni a ribasso sono state il risultato del clima caldo e secco che ha ridotto il potenziale di rendimento in Francia, Germania e nei paesi balcanici.
Anche la Commissione Europea, nei dati di bilancio pubblicati il 27 agosto 2020, ha rivisto a ribasso la previsione di produzione a 70.2 Mio t rispetto ai 72.5 Mio t previsti nella pubblicazione di luglio, quindi +0.3% rispetto al 2019.
Il 27 agosto, il dazio all’importazione è stato aggiornato ed è ora pari a zero.
Ucraina: Le condizioni metereologiche critiche stanno danneggiando il raccolto. Gli esperti dell'Accademia nazionale delle scienze agrarie dell'Ucraina (NAAS) prevedono che i danni potrebbero causare una perdita addirittura del 30%.
Anche UGA ha aggiornato a ribasso le previsioni per la campagna 2020/21. In particolare, la produzione è stata rivista a 35.3 Mio t (38.9 Mio t previsti a luglio).
USA: Pro Farmer ha pubblicato i risultati del crop tour nei principali stati produttori. Da questa ispezione è emerso che la forte tempesta di vento del 10 agosto e una fase di siccità hanno drasticamente ridotto il potenziale di resa in Iowa, il principale stato produttore, rendendo inverosimile la possibilità di un raccolto record negli Stati Uniti. In particolare, Pro Farmer ha previsto un raccolto di 376 Mio t, inferiore rispetto al dato USDA di 388 Mio t, ma comunque il secondo raccolto di sempre. In continua ripresa la produzione di etanolo anche se ancora su volumi inferiori del 10%-13% rispetto allo scorso anno.
Brasile: Nello stato del Paraná, i prezzi del mais sono ancora in tensione riducendo così la domanda interna per uso mangimistico anche a fronte delle robuste esportazioni di carne. Nonostante il Real si mantenga debole rispetto al dollaro americano, i prezzi domestici elevati potrebbero influenzare la competitività all’export nei prossimi mesi.
Argentina: al 20 agosto, dopo un progresso settimanale del 3%, la raccolta è stata completata al 100%, in netto anticipo rispetto al 2019. La previsione della Borsa di Buenos Aires confermano rese in linea con le aspettative ed una produzione di 50.0 Mio t.
Europa: Il persistente deficit idrico in Francia ha causato un progressivo deterioramento delle condizioni colturali che al 20 agosto sono state valutate tra buone a eccellente al 57% contro il 60% della settimana precedente e al 57% dello scorso anno alla stessa data.
Ucraina: Le condizioni metereologiche sfavorevoli delle ultime settimane hanno determinato la revisione in calo da parte del Ministero dell’Agricoltura di -2.0 Mio t a 35 Mio t.
USA: mentre il report WASDE di USDA pubblicato ieri, ha confermato l’attesa revisione in aumento delle rese e della produzione attese per il 2020, il mercato si interroga sull’entità dei danni della tempesta che lunedì ha colpito Nebraska, Indiana e Iowa (principale stato produttore di mais) danneggiando circa 4 milioni di ettari ed alcune strutture di stoccaggio.
UE: la Commissione ha riattivato il prelievo alle importazioni. I cali recenti sul mercato americano (benchmak di riferimento per il calcolo del dazio) ed il rafforzamento dell’Euro rispetto al USD hanno creato nuovamente le condizioni di fine aprile – inizio maggio quando il prelievo era stato attivato per la prima volta nell’anno.
Brasile: CONAB ha pubblicato il report mensile rivedendo in aumento la previsione di produzione del raccolto 2020 di circa +1.6 Mio t a 102 Mio t (ultimo WASDE 101), un aumento rispetto allo scorso anno del +2%. La revisione è in particolare dovuta al raccolto Safrinha per circa +1.4 Mio t per il quale le rese inferiori rispetto allo scorso anno (-4%) sono state più che compensate dalle maggiori superfici seminate (+7%). L’avanzamento della raccolta Safrinha è stato indicato al 64%.
Come atteso, il report WASDE di USDA ha rivisto per la campagna 2020/21 negli USA in aumento la produzione per circa +7.0 Mio t. In particolare, le favorevoli condizioni meteorologiche ed i buoni rating delle colture in campo fino ad oggi riportate da USDA, hanno comportato ad un aumento delle rese previste a livelli record. Va tuttavia sottolineato che il report non include gli effetti delle recenti tempeste in alcune aree chiave che potrebbero invece essere considerati nella pubblicazione di settembre. Sul lato degli utilizzi, USDA ha rivisto in aumento anche i consumi (soprattutto quelli mangimistici) e le esportazioni per circa +1.7 Mio t ciascuno con un effetto totale di aumento delle rimanenze finali previste di +2.7 Mio t e del loro rapporto con gli utilizzi.
A livello globale la produzione risente della revisione dei dati USA con un aumento di +8.0 Mio t, parzialmente bilanciato da un aumento dei consumi di +5.0 Mio t, sostenuti dall’utilizzo mangimistico e dai prezzi storicamente bassi.
USA: Le condizioni meteorologiche continuano ad essere favorevoli per lo sviluppo colturale e a mantenere alte le aspettative di produzione per il prossimo raccolto. I volumi già acquistati dalla Cina per la campagna 2020/21 non hanno avuto impatti sensibili sulla tendenza del mercato.
Brasile: La raccolta del ciclo Safrinha 2020 sta procedendo a ritmo sostenuto, con buona parte del raccolto già contrattualizzato (es: nel Mato Grosso l’87% del raccolto è già stato venduto).
Buone sono le prospettive anche per il raccolto totale 2021, dove alcuni esperti del settore stimano produzioni addirittura maggiori rispetto ai 107 Mio t previsti nell’ultimo WASDE. In particolare, tra i fattori che potrebbero influenzare l’aumento di produzione si evidenziano:
Argentina: al 30 luglio la raccolta è avanzata rapidamente di circa il +2,7% rispetto alla settimana precedente arrivando a circa il 97,4%, in netto anticipo rispetto al 2019. La previsione di produzione della Borsa di Buenos Aires, con rese in linea con le aspettative, resta invariata a 50.0 Mio t.
UE: La Commissione Europea, nei dati di bilancio pubblicati il 30 luglio 2020, ha rivisto in aumento la previsione di produzione a 72.5 Mio t rispetto ai 71.9 Mio t previsti nella pubblicazione di giugno, quindi +3,6% rispetto al 2019. Tuttavia, in Francia si intensificano le preoccupazioni per il persistente deficit idrico, cruciale soprattutto durante questo periodo di fioritura e che ha già causato danni irreversibili sui terreni non irrigati.
Ucraina: UGA ha aggiornato le previsioni per la campagna 2020/21. In particolare, la produzione è rivista in aumento a 38.9 Mio t (36.8 Mio t previsti a giugno). La revisione in aumento delle rese era stato segnalato anche nell’ultimo Mars Buletin, grazie a condizioni metereologiche particolarmente favorevoli durante la fase di fioritura.
Russia: le scarse precipitazioni e le ondate di calore durante le fasi critiche di fioritura e riempimento del grano lasciano prevedere probabili riduzioni delle rese rispetto alle attese.
USA: L'attuale livello dei prezzi continua a generare l'interesse degli altri paesi verso il prodotto statunitense. Si osserva infatti un aumento dei volumi delle esportazioni, in particolare nei confronti della Cina, la quale ha recentemente acquistato circa 1.8 milioni tonnellate per la campagna 2020/21. Questo risulta l'acquisto cinese più grande di sempre, superiore al record di circa 1.5 milioni di tonnellate effettuato nel dicembre 1994.
BRASILE: nonostante l'aumento dell'area coltivata e le buone condizioni metereologiche nella regione centro-occidentale, la siccità nel sud - specialmente negli stati del Rio Grande Do Sul e del Paraná - ha ridotto il potenziale di resa prevista in calo del 4% rispetto all’anno scorso. Si conferma comunque quindi una produzione nella campagna 2019/20 pari a 101.0 milioni di tonnellate, di fatto in linea con quella precedente. Le esportazioni secondo alcuni analisti sono previste intorno a 30-31 milioni di tonnellate (ultimo USDA 34.0), ben al di sotto della scorsa stagione a causa di ritardi nella raccolta del secondo ciclo a circa la metà del ritmo normale, soprattutto nello stato del Paraná. Oltre a ciò, le esportazioni brasiliane inizieranno a competere anche con il prodotto Ucraino, in un momento in cui il paese dispone di scorte ridotte e deve far fronte ad una possibile diminuzione della domanda globale.
ARGENTINA: al 22 luglio la raccolta è avanzata rapidamente di circa il +5% rispetto alla settimana precedente arrivando a circa 83%, in netto anticipo rispetto al 2019. La previsione di produzione della Borsa di Buenos Aires, con rese in linea con le aspettative, resta invariata a 50.0 Mio t, minore del 10% rispetto alla campagna 2018/19.
EUROPA: in Francia al 13 luglio le condizioni colturali sono state giudicate all’82% tra buono ed eccellente, di poco inferiori rispetto alla settimana precedente e migliori rispetto al 75% dello scorso anno alla stessa data.
USA: USDA ha reso noto con il WASDE del 10 luglio l’aggiornamento dei bilanci. Per la campagna 2020/21, nonostante la revisione in calo delle superfici seminate (anticipata dai dati di fine mese scorso, vedi Breaking News del 30 giugno) e conseguentemente della produzione (-25 Mio t rispetto al dato del WASDE di giugno), il raccolto previsto è tuttavia confermato a livelli storici record (secondo solo a quello del 2016).
Ulteriori rilevanti modifiche riguardano i consumi, rivisti sensibilmente in calo sia nella campagna in corso (-3.7 Mio t con effetto di aumento degli stock di riporto), sia per la prossima (-4.4 Mio t). L’impatto totale sulla previsione delle rimanenze finali previste nella campagna 2020/21 è di una revisione in calo di circa -17.0 Mio t.
Brasile: Come riportato dal bollettino del Conab pubblicato l’8 luglio, la previsione di produzione nazionale per la campagna 2019/20 è di 100.6 Mio t (ultimo USDA a 101 Mio t), in calo di circa 0.5 Mio t rispetto alla previsione del mese scorso e sostanzialmente in linea con il 2019. La revisione del dato è principalmente a carico del secondo raccolto (Safrinha) che si conferma comunque a livelli record (73.5 Mio t).
Argentina: al 30 giugno la raccolta è avanzata rapidamente di circa il +10% rispetto alla settimana precedente arrivando a circa 78,3%, in netto anticipo rispetto al 2019. La previsione di produzione della Borsa di Buenos Aires, con rese in linea con le aspettative, resta invariata a 50.0 Mio t.
Sud Africa: Buone aspettative per il prossimo raccolto secondo l'ultimo rapporto del National Agricultural Marketing Council (NAMC) previsto a 15.9 Mio t per il 2020/21, +13,0% rispetto all’anno precedente.
USA: USDA ha pubblicato l'Acreage Report con l’aggiornamento delle stime delle aree seminate per il raccolto 2020. Rispetto alle Planting Intentions pubblicate a marzo, le superfici sono state riviste in calo del -5% ma comunque in aumento del +3% rispetto alla campagna 2019/20, confermando le già alte aspettative per il prossimo raccolto. Al momento le condizioni meteorologiche e colturali sono ottimali e non si segnalano problemi di rilievo (per maggiori dettagli, vedere sezione news).
Brasile: secondo le stime di Agroconsult la produzione per il ciclo Safrinha 2019/20 è di 72.9 Mio t, in calo del -4.5% rispetto all’anno scorso per effetto del meteo irregolare durante il periodo di semina. Il tasso di cambio e la produttività brasiliana continuano ad essere i principali fattori a supporto della competitività all’export.
Argentina: al 16 giugno la raccolta è avanzata rapidamente di circa il +10% rispetto alla settimana precedente avanzando a circa 71%, in netto anticipo rispetto al 2019. La previsione di produzione della Borsa di Buenos Aires, con rese in linea con le aspettative, resta invariata a 50.0 Mio t.
Ucraina: nel corso dell'ultima settimana le quotazioni per il nuovo raccolto hanno subito un aumento dopo la flessione della settimana precedente. Il trend trova supporto negli ultimi dati pubblicati da USDA per le semine negli USA, nei prezzi in miglioramento del petrolio e nell’annullamento del dazio all'importazione nella UE.
UE: le previsioni di resa pubblicate dalla Commissione UE con l’ultimo Mars Bulletin confermano le buone condizioni colturali nelle principali aree produttive. Il 3 luglio, il dazio all’importazione è stato aggiornato ed è ora pari a zero. La Commissione ha inoltre pubblicato un focus sulla Russia, riportando temperature estremamente miti e precipitazioni per lo più sufficienti per lo sviluppo ottimale delle colture.
USA: le semine sono state completate a metà mese. Secondo l’ultimo aggiornamento di USDA, le colture continuano ad essere in buone condizioni (per maggiori dettagli consultare la sezione news) anche grazie al meteo favorevole degli ultimi giorni. Anche le previsioni dell’andamento meteorologico per le prossime settimane sono giudicate favorevoli.
Brasile: la raccolta del ciclo Safrinha a metà mese era avanzata al 5.5%, in linea con la media storica ma con differenze tra le principali zone. Nel Mato Grosso (il primo stato in termini produttivi, all’8.3% della raccolta) sono confermati sia gli incrementi di superfici seminate che le prospettive di rese nella media. In Paranà (2°) i ritardi avvenuti nella fase di semina e la siccità in parte dello stato rendono probabili rese al di sotto delle aspettative, così come nel Mato Grosso do Soul (3°) dove le stime aggiornate indicano un calo del -12% delle superfici.
Il governo brasiliano ha annunciato i dettagli dell’Harvest Plan (piano agricolo e zootecnico) per la campagna 2020/21 finanziato con l’equivalente di circa 44.5 miliardi di USD, +5.8% rispetto al piano precedente, sotto forma di prestiti agevolati per la produzione, la commercializzazione, investimenti e forme assicurative.
Argentina: al 16 giugno la raccolta è avanzata rapidamente di circa il +10% rispetto alla settimana precedente arrivando a circa 71%, in netto anticipo rispetto al 2019. La previsione di produzione della Borsa di Buenos Aires, con rese in linea con le aspettative, resta invariata a 50.0 Mio t.
Ucraina: nel corso delle ultime settimane le quotazioni per il nuovo raccolto hanno subito aumenti sostenute da alcune vendite per destinazione Cina e dai rialzi su Chicago. Tuttavia, le prospettive produttive per un prossimo raccolto record in Ucraina hanno fortemente limitato il trend.
UE: le previsioni di resa pubblicate dalla Commissione UE confermano le buone condizioni colturali nelle principali aree produttive (per maggiori dettagli consultare la sezione news). In ragione dei recenti aumenti sulle borse di riferimento per il calcolo del prelievo all’importazione da paesi extra-UE, l’importo è stato aggiornato da 10.40 Eur/t a 4.65 Eur/t.
BREAKING NEWS 30 giugno:
USDA-NASS ha pubblicato l'”Acreage Report” con l’aggiornamento delle previsioni delle aree seminate USA 2020.
Rispetto al precedente dato, pubblicato a marzo, l'area del mais e del frumento hanno subito un calo rispettivamente del 5% e dell'1%; l’area del frumento duro è stata aumentata del 16,3%. Invariato il dato sul seme di soia (vedere feed news).
I prezzi finanziari, in particolare CBOT, hanno reagito alla notizia con volatilità rialzista.
WASDE di USDA dell’11 giugno (dati in Mio t, differenza rispetto a maggio):
Per il bilancio USA le revisioni principali riguardano la campagna 2019/20 con cali, sostanzialmente a bilanciarsi, di produzione e consumi (ancora una volta a carico dell’industria dell’etanolo).
A livello globale, per la campagna 2020/21 sono state riviste in calo le scorte iniziali (per revisione della produzione 2019) per circa -1.8, parzialmente bilanciate dal dato produttivo rivisto in aumento di +1.6 principalmente per effetto a +1.0 in Brasile che confermerebbe così un raccolto record nel 2021. Con consumi globali rivisti – sempre rispetto ai dati pubblicati a maggio – in aumento di +1.5, le rimanenze finali previste a livello mondo risultano inferiori di circa -1.7 ma ancora in aumento rispetto alla campagna in corso e comunque a livelli storici alti.
USA: secondo i dati rilasciati dall’Energy Information Administration (EIA), la produzione di etanolo durante la settimana del 29 maggio è aumentata del +6%, a conferma della ripartenza del settore, che vede una risalita delle produzioni per la quinta settimana consecutiva.
L’avanzamento delle semine al 31 maggio era del 93%, in anticipo rispetto alla media di lungo periodo (89%). A pari data, le condizioni del mais giudicate tra buono ed eccellente erano del 74%, in aumento del +4% rispetto alla settimana precedente. Le piogge della scorsa settimana sul Midwest sono infatti risultate benefiche per i suoli seminati nelle ultime settimane.
Brasile: la raccolta del mais Safrinha, è iniziata la scorsa settimana negli stati più produttivi del paese. Al 29 maggio, IMEA (Mato Grosso Institute of Agricultural Economics) stimava un avanzamento della raccolta dell’1.6% in Mato Grosso, in leggero ritardo (-1.9%) rispetto al dato di un anno fa. Anche nello stato del Parana, DERAL (Department of Rural Economics), stimava un avanzamento di raccolta del 2% in data 1 giugno. L’attenzione degli operatori rimane sulle condizioni meteo, che hanno visto un aumento delle piogge nelle ultime settimane e un potenziale rischio di gelate durante giugno.
Argentina: L’avanzamento della raccolta, secondo la borsa di Buenos Aires, era al 55.6% al 4 di giugno, in netto anticipo (+16.3%) rispetto alla stessa data della campagna precedente. Le operazioni di raccolta sono state favorite dalle condizioni meteo della scorsa settimana, che non hanno visto precipitazioni rilevanti nel paese.
Francia: con le semine completate in tutto il paese, l’attenzione degli operatori è ora rivolta alle condizioni meteo, che sono instabili e particolarmente variabili. Le piogge sparse degli ultimi giorni hanno, infatti, favorito le condizioni colturali, giudicate tra buono ed eccellente per l’85% in data 1 giugno (+2% rispetto a settimana precedente).
USA: le stime di USDA indicano ancora un anticipo nelle semine, che al 24 maggio erano completate per l’88% delle superfici previste, +6% rispetto alla media degli ultimi cinque anni. Questo dato, oltre a confermare un inizio di campagna decisamente migliore rispetto alla precedente, prospetta una convergenza tra le superfici di semina effettive e quelle previste da USDA (vedi Highlight 31 marzo).
Alla stessa data, le condizioni del mais giudicate tra buono ed eccellente erano del 70%.
Argentina: la scorsa settimana la borsa di Rosario ha rivisto in aumento la previsione del raccolto 2020 di +1.2 Mio t rispetto al mese precedente a 51 Mio t alla luce di un miglioramento delle condizioni di umidità dei suoli e di un incremento della stima di superfici seminate.
L’avanzamento della fase di raccolta, secondo la borsa di Buenos Aires, era al 43.5% al 21 di maggio, in anticipo rispetto alla campagna precedente.
Brasile: benché le recenti piogge hanno favorito lo sviluppo del mais di secondo raccolto, le previsioni di produzione sono state riviste in calo dagli operatori di -3.0 Mio t per effetto della diminuzione delle rese previste che scontano le pregresse situazioni di siccità in gran parte del paese.
Ucraina: le semine per il raccolto 2020 sono quasi terminate: 98% al 22 maggio. Sebbene le ultime piogge abbiano notevolmente migliorato la condizione dei suoli nelle zone produttive, diverse fonti prevedono un raccolto 2020 inferiore rispetto alle stime ufficiali USDA (14.5 Mio t) a circa 13.4 Mio t.
Europa: recenti precipitazioni in Ungheria, Romania e Polonia, hanno supportato le prime fasi colturali ma i modelli previsionali meteo indicano forte carenza di piogge per i prossimi mesi nella maggior parte degli stati.
In Francia le semine erano completate al 93% al 18 maggio, sostanzialmente in linea con il dato della stessa data nella campagna precedente.
USA: con l’arrivo di maggio, la produzione industriale di etanolo è tornata a crescere. Secondo le stime EIA (Energy Information Administration) il recupero produttivo nelle prime due settimane di maggio è stato rispettivamente del +11.4% e del +3.2%. Tuttavia nella seconda settimana di maggio, le produzioni rimangono al -41.3% rispetto alla stessa settimana del 2019 a dimostrazione di un mercato ancora fortemente depresso dalla crisi dei consumi di etanolo.
Anche il ritmo sostenuto delle semine contribuisce a mettere sotto pressione il mercato: al 17 maggio i dati USDA indicavano un avanzamento dell’80%, quasi il doppio rispetto alla stessa data 2019 (44%), e del 9% più elevata sulla media di lungo periodo.
UE: per effetto della prosecuzione del trend di calo delle quotazioni negli USA, la commissione ha aggiornato il prelievo alle importazioni, che è rettificato a 10.40 Eur/t (meccanismo scattato il 27 aprile, vedi Highlight del 30 aprile).
Il MARS Bulletin pubblicato dalla Commissione Europea presenta un quadro contrastante delle condizioni colturali tra i diversi paesi membri. Le recenti piogge in Francia, Romania e Ucraina hanno favorito le prime fasi colturali, mentre permane il rischio di siccità in altre aree come l’Italia e l’Ungheria. Rispetto al raccolto 2019, le rese medie previste per quest’anno sono al momento previste in aumento non sensibile, pari al +0.6% (i dettagli per i principali paesi produttori sono consultabili nella sezione News).
Ucraina: al 15 maggio, l’organizzazione di produttori Ukrainian Agro-industrial Complex ha stimato una crescita delle esportazioni durante la campagna 2019/20 che si attesta a 27.3 Mio t, in aumento del +6.6% rispetto alla stessa data 2019, confermando quindi l’intensa attività della campagna in corso.
L’avanzamento delle semine per il raccolto 2020 al 14 maggio era al 92%.
Argentina: secondo quanto riportato dalla borsa di Buenos Aires, al 13 maggio la raccolta è completata per il 40%, in anticipo del +6% rispetto alla stessa data del 2019.
Persistono intanto le difficoltà logistiche sul fiume Parana, il cui basso livello d’acqua non consente un regolare flusso delle merci verso il porto di Rosario, principale snodo per le esportazioni del paese.
Brasile: la svalutazione del Real sul Dollaro USA continua a sostenere i prezzi interni incoraggiando i produttori locali a chiudere i prezzi per il raccolto 2020. Si stima, infatti, che il 66% del primo raccolto sia già stato venduto. L’inizio della raccolta del Safrinha (secondo raccolto) è in programma per l’inizio di giugno.
L’aggiornamento WASDE pubblicato da USDA il 12 maggio, fornisce un primo outlook sulla campagna 2020/21 (tra parentesi la variazione rispetto al 2019/20).
USA: Sulla scorta degli incrementi previsti per le aree seminate e delle rese medie, le produzioni sono previste in crescita (+59.2 Mio t) a 406.3 Mio t. Il dato in aumento sulle esportazioni (+9.5 Mio t), unitamente alla ripresa dei consumi di etanolo e mangimi, provoca un’espansione degli utilizzi totali (+24.6 Mio t) a 375.9 Mio t. L’incremento delle disponibilità più che compensa quello dei consumi generando così un innalzamento (+31.0 Mio t) degli stock di fine campagna a 84.3 Mio t, la più alta degli ultimi 30 anni. Di conseguenza, anche il rapporto stock finali/utilizzi è previsto in aumento (+7.3%) al 22.4%.
Mondo: Anche lo scenario mondiale presenta un trend analogo a quello USA, all’insegna di produzioni record per altri paesi esportatori quali Brasile e Ucraina, i cui raccolti sono previsti rispettivamente a 106.0 Mio t (+3.0 Mio t) e 39.0 Mio t (+3.1 Mio t). Gli scambi sono previsti in aumento (+7.4 Mio t) a 176.2 Mio t, guidati dalla crescita delle importazioni da parte della UE e di altri importatori netti. Gli stock finali sono quindi previsti in espansione a 339.6 Mio t.
Brasile: Rispetto al report di aprile, CONAB rivede le previsioni della produzione brasiliana della campagna 2019/20 in leggera crescita (+0.5 Mio t) a 102.3 Mio t. L’incremento di produzione principale riguarderebbe il mais di secondo raccolto, con superfici in crescita del +7.0%. Sempre CONAB indica una netta crescita della domanda di mais per etanolo per la campagna 2020/21 (+61.1% rispetto alla campagna 2019/20). Tale cambio si inserisce in un contesto che vede crescere la produzione di zucchero e diminuire quella di etanolo, favorendo così l’effetto sostituzione tra canna da zucchero e mais nel mercato dei biocarburanti.
IGC ha pubblicato le previsioni dei bilanci (tra parentesi la variazione rispetto alla campagna precedente):
Campagna 2019/20: per quanto riguarda l’outlook globale, la previsione di produzione è rivista in aumento di +2.0 Mio t (-10.0 Mio t) a 1,119 Mio t, seguendo gli incrementi di superfici registrati in Sud America. Il calo dei consumi di -5.0 Mio t (-2.0 Mio t), che si fermerebbero a 1,145 Mio t, riflette la crisi dell’etanolo che stravolge il mercato USA, contribuendo a un aumento degli stock finali mondiali di +7.0 Mio t (-26.0 Mio t), ora ad un minimo di 297.0 Mio t. Nonostante la crisi generata dal Covid-19, gli scambi sono rimangono sostanzialmente invariati a un record di 168.5 Mio t (+3.7 Mio t).
Campagna 2020/21: le produzioni sono riviste in leggero aumento di +1.0 Mio t (+39.0 Mio t) a 1,158 Mio t. L’incremento delle produzioni globali è dovuto da un lato a maggiori rese medie, e dall’altro dall’aumento di superfici seminate negli USA. Sulla scorta di una maggiore domanda per alimentazione animale (che vede prezzi del mais più competitivi rispetto a quelli del frumento) e di etanolo, i consumi rimangono invariati a 1,173 Mio t (+28.0 Mio t). Le rimanenze finali di campagna sono riviste in aumento di +7.0 Mio t a 281.0 Mio t (-16.0 Mio t), ai minimi dalle ultime sette campagne; mentre gli scambi sono in aumento di +2.5 Mio t (+4.0 Mio t), fissando il secondo record consecutivo a 172.5 Mio t.
USA: Con i dati di produzione settimanale riportati da EIA (Energy Information Administration), si attenua il calo produttivo di etanolo, che rimane comunque ai minimi storici. Al 24 di aprile la produzione settimanale era stimata il -48% rispetto alla stessa settimana dello scorso anno. Sul fronte della domanda, a soffrire sono anche le esportazioni totali di campagna, che al 23 aprile registravano un calo del -53% rispetto alla stessa data della campagna precedente.
L’avanzamento semine al 3 maggio è del 51%, in anticipo sulla campagna precedente, che alla stessa data presentava una percentuale di completamento soltanto del 21%, a causa dei ritardi dovuti ai numerosi allagamenti e alle gelate tardive nella Corn Belt.
Argentina: L’avanzamento della raccolta al 30 di aprile era stimato al 36.7%, con un anticipo del +5.8% rispetto alla stessa data della campagna precedente. Le piogge della scorsa settimana, e quelle previste per quella corrente potrebbero ostacolare il completamento della raccolta, già sofferente per i problemi legati alla logistica del fiume Parana (vedi Highlight precedente).
USA: al 26 aprile le semine sono avanzate al 27%, +15% rispetto alla stessa data della campagna precedente. Le condizioni meteo variabili previste per i prossimi giorni potrebbero rallentare l’avanzamento senza comunque rappresentare al momento un fattore di rischio.
Sebbene le esportazioni settimanali siano ancora in calo (-32% rispetto alla settimana precedente), la notizia di possibili acquisti in arrivo da parte della Cina cattura l’attenzione del mercato. Infatti, in seguito alle difficoltà incontrate a tutti i livelli delle diverse filiere, la Cina si sta preparando a una campagna acquisti che mira alla ricostituzione delle scorte per circa 30.0 Mio t (di cui 20 Mio t mais e 10 Mio t soia) anche alla luce della prima fase del trattato commerciale con gli Stati Uniti, firmato durante il mese di gennaio.
Argentina: al 23 di aprile le operazioni di raccolta erano completate sul 34.5% delle superfici, in anticipo del +6.4% rispetto allo stesso periodo della campagna precedente. Nonostante il ritmo di raccolta elevato, si registrano difficoltà nei trasporti al porto di Rosario per le condizioni di scarsa navigabilità del fiume Parana, arteria principale del commercio interno.
Brasile: l’assenza di precipitazioni nell’ultima settimana preoccupano gli operatori che iniziano a mettere in dubbio il potenziale produttivo del secondo raccolto. La scorsa settimana AgRural ha abbassato del -2% le previsioni del secondo raccolto (Safrinha) sull’ipotesi di minori rese, soprattutto nel sud del paese. Fino alla seconda settimana di maggio non sono previste piogge.
Ucraina: grazie alle condizioni meteo favorevoli, le semine avanzano rapidamente raggiungendo il 44% al 23 aprile. Tuttavia, il MARS bulletin del 27 aprile ha confermato le condizioni siccitose di molte regioni dall’inizio di marzo. USDA, nell’ultimo report FAS (che fornisce revisione intermedie tra i report WASDE), prevede una produzione per la campagna 2020/21 di 35.2 Mio t, in leggero calo (-2%) rispetto alla campagna 2019/20. Più in generale, anche il Min. Svil. Econ. Ucraino ha rivisto in calo le previsioni per i raccolti 2020 totali di cereali e leguminose da 70.0 a 60.0 Mio t.
UE: il 27 aprile, la commissione ha notificato l’entrata in vigore del prelievo alle importazioni pari a 5.27 €/t. Il dazio (calcolato sulla differenza tra il prezzo di riferimento UE e quello all’importazione) è la diretta conseguenza della debolezza dei prezzi negli USA e dei costi dei noli marittimi.
Francia: Secondo France AgriMer, al 20 aprile lo stato di avanzamento delle semine era del 52%, +4% rispetto allo stesso periodo della campagna precedente. Tuttavia, lo sviluppo colturale potrebbe riscontrare difficoltà durante i primi stadi vegetativi in relazione agli scarsi livelli di piovosità. Le previsioni di breve indicano tuttavia precipitazioni, a questo punto fondamentali per il sostegno delle colture in via di semina.
USA: Le basse temperature e lo scioglimento della neve caduta durante la scorsa settimana sulla Corn Belt non garantiscono condizioni ottimali alle semine, che al 20 di aprile si attestano al 7% del totale, sotto la media degli ultimi cinque anni del 9%. Le semine potrebbero subire altri ritardi a seguito dell’arrivo di un’altra massa di aria fredda, prevista per i prossimi giorni. Si prevede, infatti, che le temperature possano normalizzarsi soltanto durante i primi giorni di maggio.
I dati USDA sulle esportazioni settimanali al 20 aprile riportano un calo del -42% rispetto alla settimana precedente. La domanda estera si rivolge sempre maggiormente al prodotto brasiliano, le cui vendite sono supportate dall’indebolimento del Real e dall’abbondante offerta.
Brasile: Nonostante le deboli piogge sparse, si mantengono le condizioni siccitose su gran parte delle principali regioni produttive mettendo a rischio la maturazione nelle aree ancora da raccogliere (circa il 9% al 6 di aprile) nello stato del Parana. Condizioni meteo da monitorare anche in concomitanza delle fasi di fioritura del mais di secondo raccolto, previsto in arrivo sul mercato da giugno.
Argentina: le condizioni climatiche miti e prive di rovesci hanno facilitato le operazioni di raccolta, che al 16 aprile presentava un avanzamento del 32.7%, +9.1% rispetto alla stessa data della campagna precedente. Sempre alla stessa data, il rating “buono/eccellente” delle colture fornito dalla Bolsa National di Buenos Aires era del 35% contro il 33% della settimana precedente e il 55% della stessa data dell’anno scorso. Nonostante le favorevoli condizioni colturali e del suolo, l’assenza di piogge per i prossimi giorni sono un fattore da monitorare.
Francia: Secondo France AgriMer, Al 13 aprile lo stato di avanzamento delle semine era del 25%, in linea con il dato dello scorso anno e in netta crescita (+21%) rispetto alla settimana precedente.
USA: il freddo che ha colpito il Midwest durante la fine della scorsa settimana non sembra avere provocato particolari ritardi alle semine, che al 5 aprile si attestavano al 3%, di poco inferiori rispetto allo stesso periodo della campagna precedente (4%). Anche durante la settimana in corso si sono registrate temperature sotto la media, e non sono previste precipitazioni di rilievo nel Midwest almeno fino al 21 di aprile.
La domanda USA continua a essere un fattore da monitorare anche per gli utilizzi mangimistici in ragione degli impianti di macellazione che stanno chiudendo o rallentando i propri cicli produttivi.
Argentina: All’8 aprile lo stato di avanzamento della raccolta era al 26.3%, +5.1% rispetto allo stesso periodo della campagna precedente. La Bolsa di Buenos Aires conferma la previsione del raccolto in corso a 50 Mio t. Tuttavia, le condizioni di siccità rimangono un fattore da monitorare poiché potrebbero inficiare lo sviluppo delle colture seminate tardivamente.
Francia: Con l’arrivo di aprile sono iniziate le semine anche in Francia (secondo produttore UE per circa il 19%). Secondo France Agrimer, al 6 aprile l’avanzamento delle semine è del 4%, in calo rispetto alla stessa data della campagna precedente, in cui segnavano il 12%.
Italia: la firma dell’Accordo Quadro per il settore mais sancisce una possibile inversione di tendenza del calo produttivo registrato negli ultimi anni. Grazie alla filiera italiana certificata si andrà verso una maggiore pianificazione produttiva che mira all’utilizzo di contratti in grado di mitigare il rischio legato all’andamento del mercato, fissando in anticipo il prezzo. Tale accordo sarà valido per le prossime tre campagne.
Con l’aggiornamento WASDE pubblicato da USDA il 9 aprile, sono stati rettificati i bilanci per la campagna 2019/20. Le modifiche principali riguardano i consumi USA, che sono rivisti in calo del -1.7% rispetto al report di marzo. A pesare sulla domanda interna è il calo degli utilizzi per etanolo (-9.5 Mio ton) che viene compensato solo in minima parte da un aumento dei consumi ad uso feed (+3.8 Mio ton). La prospettiva USA è quindi per un aumento considerevole (+5.08 Mio ton) degli stock finali di campagna che incrementa il rapporto stock finali/utilizzi del +1.64%.
Rispetto al report di marzo, lo scenario globale vede in aumento la produzione di +1 Mio ton, con incrementi sulle stime dei raccolti dell’Unione Europea (+1.6 Mio ton), e in minima parte dell’Ucraina. L’aumento delle importazioni previsto per l’UE (+0.7 Mio ton), più che compensa il calo della Russia provocato dalle restrizioni all’export. In aumento anche gli stock finali globali, incrementati di +5.8 Mio ton.
USA: con l’uscita del Prospective Plantings Report del 31 marzo di USDA sono state rese note le previsioni di semina per la campagna 2020/21, date in aumento del +8%. L’incremento di superfici – ben più consistente rispetto al +4% indicato a febbraio dalla stessa USDA – andrebbe ulteriormente a gravare su fondamentali di mercato già appesantiti dal crollo della domanda di etanolo, calata del -33% durante la prima settimana di aprile rispetto allo stesso periodo della scorsa campagna.
Sul fronte export si registrano nuovi acquisti da parte della Cina pari a 567,000 ton. I dati USDA sugli export settimanali prospettano una possibile ripresa con il dato da inizio campagna al 2 di aprile in aumento del +19.7% rispetto alla stessa data della scorsa campagna.
Su tutto il Midwest, dopo le temperature sopra la media stagionale degli ultimi mesi, è previsto l’arrivo del freddo per il fine settimana che potrebbe eventualmente ritardare l’inizio delle semine.
Argentina: Al 2 aprile stato di avanzamento della raccolta era del 22.2%, +5% rispetto allo stesso periodo della campagna precedente. Il calo termico della scorsa settimana non ha provocato danni alle colture, dando spazio a venti più caldi che nell’arco di tutta la prossima settimana provocheranno un aumento delle temperature medie, con precipitazioni pressoché assenti nelle zone maggiormente produttive (Cordoba, Buenos Aires, Santa Fe). Nel frattempo, il paese si avvia verso una risoluzione dei problemi legati alla logistica registrati durante le ultime settimane, e le merci riescono ad arrivare ai porti in maniera regolare.
Brasile: l’indebolimento del Real brasiliano nei confronti del Dollaro Americano e l’aumento della domanda di mais per la produzione di etanolo (in sostituzione della canna da zucchero), stanno dando sostegno alle quotazioni interne, arrivate a livelli record nei primi giorni di aprile. Tale fenomeno è da attribuire anche alla siccità che ha penalizzato il primo raccolto, completato a marzo e tipicamente destinato al mercato interno per alimentazione animale, stimato a 25.3 Mio t secondo il rapporto CONAB del 9 aprile. Se confermata, la riduzione rispetto alla campagna 2018/19 sarebbe infatti del -1.5%.
Come conseguenza di un raccolto inferiore al previsto, durante il periodo gennaio-marzo 2020 si è registrato un aumento delle importazioni del +37.8% rispetto allo stesso periodo della campagna precedente. Il clima secco e privo di piogge in gran parte del paese costituisce un rischio anche per il secondo raccolto, da poco seminato. Previste piogge sparse fino alla prossima settimana sulle regioni di Mato Grosso, Parana e Rio Grande do Sul. Con il bollettino del 6 aprile, DERAL sancisce la fine delle semine del Safrinha anche nel Parana.
Ucraina: Nel suo ultimo report di aprile l’Ucranian Grain Association (UGA) ha incrementato le previsioni per il raccolto 2020, portandole a 36.8 Mio ton (+2.5 Mio ton rispetto alla previsione precedente). Anche le esportazioni per la campagna 20/21 sono state incrementate della stessa quantità, ammontando così a 30 Mio ton.
NEWS 12 Aprile: L’Opec+ ha raggiunto un accordo per un taglio della produzione di petrolio L'intesa è sulla riduzione di 9,7 milioni di barili al giorno (il 10% della produzione mondiale). Gli Stati Uniti, il Brasile e il Canada contribuiranno con un taglio complessivo di 3,7 milioni di barili. Da monitorare, nelle prossime settimane, gli effetti della decisione sui prezzi del greggio e l’eventuale effetto spillover sui prezzi del mais.
Con l’aggiornamento di marzo, IGC mantiene i bilanci mondiali pressoché invariati per la campagna 2019/20. Le modifiche più rilevanti rispetto al report di febbraio sono da osservare sulle produzioni, le cui previsioni subiscono un incremento di +4.1 Mio t. Rispettivamente gli aumenti più significativi fanno riferimento a Sud Africa (+3.4 Mio t), Unione Europea (+2.4 Mio t) e Brasile (+1 Mio t). Il calo produttivo di etanolo previsto per gli Stati Uniti (-1.9 Mio t) appesantisce ulteriormente gli stock finali, previsti in aumento di +5.4 Mio t rispetto a febbraio.
Per la campagna 2020/21 IGC fornisce una prima proiezione per il bilancio degli Stati Uniti. L’incremento produttivo già previsto da Areté rispetto alla campagna 2019/20 viene confermato a +41 Mio t. Inoltre, sono previsti incrementi per le esportazioni (+14 Mio t), utilizzi (feed +4.7 Mio t) e stock finali (+15.6 Mio t). IGC conferma quindi le aspettative di un bilancio con maggiore abbondanza per il mercato USA per la prossima campagna.
Brasile: Sulla maggior parte del territorio nazionale le semine del secondo raccolto per la campagna 2019/20 sono ormai terminate. Secondo DERAL (Dipartimento di Economia Rurale), solo lo stato del Paranà al 23 marzo presentava un avanzamento delle semine pari al 95%, in ritardo del 2% rispetto all’anno precedente alla stessa data.
Argentina: Al 25 marzo la raccolta presenta uno stato di avanzamento del 15.8%, +3.6% rispetto allo stesso periodo della campagna precedente. Tuttavia, le difficoltà legate alle piogge dell’ultima settimana, unitamente a quelle registrate sul fronte logistico rallentano le operazioni di raccolta, che su base settimanale avanzano soltanto del +2.2%. Le operazioni di carico e scarico delle navi vengono infatti ritardate nei principali porti dalle ispezioni anti contagio messe in atto dal governo. Le piogge previste per questa settimana, unitamente ad un forte calo termico delle regioni meridionali sono fattori determinanti a cui prestare attenzione in vista del nuovo raccolto.
Argentina: al 19 marzo la raccolta è completata al 13.6%, con una progressione del +6.9% rispetto alla settimana precedente. Per la prossima settimana si prevede un calo delle temperature seguito da venti che dovrebbero riportare piogge sparse su tutto il territorio nazionale. Eventuali gelate potrebbero causare danni alle aree seminate in ritardo.
La logistica interna al paese registra alcuni disordini, in quanto alcune zone portuali hanno limitato gli ingressi di merci via terra a supporto di misure anti-contagio da Coronavirus. Le esportazioni via nave sono al momento regolari grazie all’alto livello di stock in capo ai principali traders.
Cina: Con un aumento significativo delle vendite da parte degli Stati Uniti, la domanda Cinese sembra essere in graduale ripresa: l’Export Sales Report di USDA segna infatti un record nelle vendite settimanali verso la Cina, pari a 756.000 t segnando un massimo dal luglio 2013. Tale campagna di acquisti cinese viene considerata dal mercato a tutti gli effetti il frutto della cosiddetta “fase 1” dell’accordo commerciale siglato tra i due stati il 15 gennaio 2020.
USA: Le semine per la campagna 2020/21, previste da USDA in aumento del +4% durante l’Agric. Outlook Forum di febbraio, vengono confermate da diverse fonti che valutano l’incremento delle aree fino al +5%. Sul lato consumi si registra tuttavia un calo drastico delle produzioni di etanolo, scoraggiate dall’effetto sostituzione del petrolio, i cui prezzi sono sprofondati ad un minimo storico. I consumi di questo settore rappresentano in media il 40% della domanda nazionale di mais.
UE: con il report del 16 marzo, COCERAL ha confermato le previsioni di gennaio di semina e produzione per il raccolto 2020. Nel dettaglio, i dati (EU 27+UK) indicano una produzione di 65.0 Mio t, in aumento del +6.6% rispetto alla campagna corrente, riconducibile ad un incremento delle superfici del +4.7% per effetto della parziale espansione del mais in aree dove le piogge autunnali hanno impedito le semine di cereali autunno-vernini.
Argentina: L’avanzamento del raccolto al 12 marzo si attesta al 6.7%, in linea con l’anno scorso, alla stessa data. La borsa nazionale di Buenos Aires conferma la previsione di produzione di 50.0 Mio t per la campagna corrente, in leggera flessione (-1,2%) rispetto alla campagna record 2018/19. Le piogge degli ultimi giorni, unitamente a quelle previste per tutta questa settimana, sono di supporto per lo sviluppo delle aree seminate tardivamente.
Ucraina: in linea con le analisi del Min. Agric. (Highlight del 4 marzo), l’Istituto di Economia Agraria Ucraino (IAE) ha pubblicato la previsione di produzione per il 2020 indicando un calo rispetto al 2019 del -10,3% per un raccolto pari a 32.2 Mio t in ragione delle scarse precipitazioni che hanno caratterizzato il periodo invernale.
L’aggiornamento WASDE pubblicato il 10 marzo da USDA per la campagna commerciale 2019/20 non ha apportato cambiamenti per i bilanci USA e ha confermato a livello globale la campagna in deficit nonostante il lieve aumento del rapporto stock finali/consumi rispetto al report di febbraio.
La produzione mondiale e le scorte di inizio campagna sono state riviste entrambe in aumento di circa 0,4 Mio t. La revisione in aumento dell'offerta globale è più che compensata da un incremento dei consumi di oltre 0,8 Mio t. Un’ importante revisione è stata apportata agli scambi mondiali, circa 0,6 Mio t in più rispetto a febbraio. L’aumento riguarda principalmente le esportazioni dell’Ucraina, incrementate di 1,0 Mio ton, a scapito di un rapporto stock finali/utilizzi ai minimi storici. Ulteriori modifiche sono state effettuate per l'Argentina con una diminuzione delle scorte iniziali (dovuta alla revisione della campagna commerciale 2018/19) e per il Brasile, i cui stock finali sono stati rivisti in aumento di 0,6 Mio t (anche in questo caso per revisione campagna 2018/17). Sempre in Brasile, si registra inoltre un aumento dei consumi di 0,5 Mio t.
Cina: Il rapporto FAS di USDA ha indicato una possibile ripresa dei consumi a uso mangimistico per la campagna 2019/20. La peste suina africana ha infatti provocato uno spostamento della domanda di mangime per altre produzioni animali. Si registrano infatti incrementi di domanda sul settore avicolo (+15.6%), uova (+6,1%) e latte (+5,6%). Il Ministero dell’Agricoltura cinese stima che l’aumento del mangime destinato al settore avicolo compenserà fino al 70% della perdita di domanda dovuta alla diffusione della peste suina africana.
Argentina: La raccolta è proseguita velocemente nell'ultima settimana grazie alle condizioni climatiche favorevoli. Al 5 marzo la superficie raccolta era pari a circa il 2,7% del totale. La borsa di Buenos Aires ha confermato quindi la previsione di produzione a 50,0 Mio t, (così come il rapporto WASDE di USDA). La settimana scorsa il governo argentino ha annunciato l’inasprimento del regime tariffario sulle esportazioni di varie materie prime agricole. Le principali modifiche non includono aggiornamenti per il mais, le cui tariffe all’ export rimarranno al 12%.
Brasile: Le semine per il ciclo Safrinha sono state favorite dalle piogge dell'ultima settimana di febbraio che hanno parzialmente coperto lo stato del Paranà, mentre non si sono registrate precipitazioni nello stato del Mato Grosso, per il quale va ancora monitorato il rischio di deficit idrico. La semina si sta quindi avviando verso la fine: l'Istituto di Economia Agraria del Mato Grosso (IMEA) ha infatti dichiarato al 6 marzo un avanzamento delle semine del 98%, +2,1% su base annua. La finestra ideale per la seconda semina è terminata, e le piogge previste per le prossime due settimane sono un importante fattore da monitorare.
Con il rapporto di febbraio, IGC ha aggiornato le previsioni e le stime dei bilanci mondiali come segue (variazioni rispetto a report di gennaio, dati in milioni di tonnellate):
- Campagna 2019/20: La produzione globale è rivista in aumento di +1,0, guidata dagli incrementi produttivi dei paesi CSI di +0,6 (Ucraina +0,3). Tuttavia, le prospettive sulle produzioni mondiali indicano un calo del -2% su base annua. Consumi: gli incrementi record del comparto mangimistico (in particolare per Stati Uniti e S. America) e gli alti utilizzi industriali provocano un aumento della domanda totale di +1,0. In particolare, l’utilizzo di etanolo negli USA è dato in aumento (+0,6). Il commercio internazionale è stato aumentato di +0,4 con un netto aumento delle importazioni in Egitto e Turchia e dell’export argentino. Le esportazioni americane sono riviste al ribasso di -1,0 a causa dell’imminente raccolto argentino. Anche se le scorte finali sono previste al minimo degli ultimi sei anni, le proiezioni nei principali paesi esportatori sono state aumentate di 1,0.
- Campagna 2020/21: La produzione mondiale dovrebbe aumentare del 4% rispetto alla campagna corrente, guidata da un rimbalzo delle superfici negli Stati Uniti (+6%) e da un ulteriore aumento della superficie da parte in UE ed Ucraina. I consumi per utilizzo alimentare e mangimistico, insieme ai maggiori utilizzi industriali di Brasile e Cina, sono previsti in crescita. Gli scambi sono previsti raggiungere livelli record in relazione agli incrementi della domanda di mangimi da parte di Messico, Asia e Nord Africa. Gli Stati Uniti potrebbero tornare competitivi sul mercato, date le aspettative di una maggiore produzione. Un maggiore consumo da parte della Cina causerebbe invece un ulteriore calo delle scorte di fine campagna ma in concentrazione nei principali paesi esportatori.
Brasile: Le semine del secondo raccolto (Safrinha) avanzano a ritmo sostenuto in relazione al periodo considerato ottimale che si chiude con il mese di febbraio. Secondo il Mato Grosso Institute of Agricultural Economics (IMEA) la percentuale di avanzamento nello stato più produttivo del paese al 28 di febbraio è di circa il 92%, al di sopra della media storica (88,2%). Il ritmo sostenuto delle semine è spiegato dagli elevati prezzi domestici sostenuti dalle esportazioni record registrate fino ad oggi anche in relazione alla debolezza della valuta brasiliana.
Ucraina: la previsione degli analisti locali per la produzione 2020 è di 34,3 Mio t, in leggera flessione rispetto al raccolto 2019 (circa 35-36 Mio t, a seconda della fonte). A conferma di ciò, anche il Ministero dell’Agricoltura ha stimato in calo a 65-70 Mio t le previsioni di raccolta del totale cereali nel 2020, in discesa dal record di 75.1 Mio t del 2019.
Argentina: le piogge di inizio febbraio migliorano le aspettative per l’imminente raccolto. Secondo il Rosario Board of Trade, per la campagna 2019/2020 la produzione prevista è di 50.0 Mio ton. Le buone prospettive di produzione hanno provocato un calo dei prezzi sul fisico FOB che ritornano quindi ad essere competitivi rispetto alle quotazioni in Ucraina e Stati Uniti.
Brasile: Le semine del secondo raccolto (Safrinha) avanzano a ritmo sostenuto in relazione al periodo considerato ottimale che si chiude con il mese di febbraio. Secondo il Mato Grosso Institute of Agricultural Economics (IMEA) la percentuale di avanzamento nello stato più produttivo del paese al 21 febbraio è del 79,6%, al di sopra della media storica (72.7%).
EU: Coceral, nella sua prima previsione per il raccolto 2020, ha indicato un aumento della produzione (EU-27 + UK) a 65.0 Mio t rispetto al dato dello scorso anno di 61.0 Mio t. La previsione si basa su un potenziale aumento delle superfici (+5.8%) per effetto delle piogge autunnali che hanno invece causato ritardi per i cereali invernali. In particolare gli incrementi produttivi più sensibili sono previsti in Francia, Germania e Polonia.
Stati Uniti: durante l’Agricultural Outlook Forum (AOF) del 20 – 21 febbraio, USDA ha presentato l’aggiornamento delle previsioni del bilancio per la campagna 2020/21. I dati ed il confronto con la campagna in corso (2019/20, come da ultimo WASDE dell’11 febbraio) sono consultabili al seguente link.
Per il mais, USDA prevede un rapporto stock finali / utilizzi totali 2020/21 al 17,9%, in aumento rispetto al 13,5% della campagna corrente.
Le aspettative di una maggiore abbondanza negli USA non sono state disattese con un aumento produttivo del 13%.
Il report WASDE di USDA del 12 febbraio ha pubblicato i dati aggiornati per le previsioni della campagna commerciale 2019/20. Rispetto al report di gennaio, le principali modifiche sono:
USA
Brasile:
Ucraina:
Unione Europea:
Mondo:
Nella stesa data, CONAB ha pubblicato il report con le previsioni aggiornate di produzione del Brasile per il 2019/20:
IGC: campagna 2019/20, rispetto all’ultimo report è stata rivista in aumento la stima della produzione mondiale a 1,111 Mio t (+8 Mio t) così come quella dei consumi a 1,150 Mio ton (+8 Mio t) per stock finali stimati in aumento a 283 Mio t (+4 Mio t), che riflettono la revisione eseguita sulle rimanenze iniziali. Gli scambi previsti rimangono stabili a 168 Mio t, ma comunque in crescita del 2.1% su base annua.
Argentina: il report FAS - USDA ha stimato la produzione della campagna 2019/20 a 48.0 Mio ton, -2.0 Mio t rispetto all’ultimo WASDE della stessa USDA di metà gennaio. La differenza è dovuta ad una revisione in calo delle rese e delle superfici. Queste ultime in particolare avrebbero risentito del cambio delle scelte di semina dei produttori in favore della soia in anticipazione del nuovo regime di tariffe all’esportazione varato dal governo, come già segnalato nei nostri precedenti highlight.
Lo stato di avanzamento delle semine per la campagna 2019/20 al 29 gennaio è del 94.7%, in linea con l’anno scorso, alla stessa data. Nonostante il raccolto sarà disponibile a partire marzo, gli esportatori dichiarano di avere chiuso i prezzi con i produttori e concluso vendite già per circa 18.0 Mio t (+12 Mio t rispetto alla campagna precedente, stesso periodo) cercando di evitare l’aumento delle tariffe sull’ export implementato a metà dicembre dal nuovo governo. Il report FAS – USDA stima anche, rispetto al WASDE, uno stock di riporto inferiore per effetto di maggiori esportazioni nella campagna precedente 18/19 per +2.0 Mio t. Conseguentemente il report prospetta rispetto al WASDE una campagna 2019/20 meno abbondante, scenario che sarà eventualmente modificato con la prossima pubblicazione del WASDE di febbraio.
Le aspettative precedenti al trade deal USA-Cina, che avevano provocato tensioni rialziste in vista di un possibile aumento delle esportazioni statunitensi, sono state disattese dai contenuti dell’accordo che prevede acquisti del governo Cinese “in funzione delle condizioni di mercato e della domanda interna”. Come risultato, il prezzo futures CBOT nella giornata del 16 gennaio ha subito un calo del 3%, per poi recuperare nella chiusura di fine settimana.
Il potenziale record per l’export Ucraino nella campagna 2019/2020 (vedere previsioni USDA nell’highlight del 14 gennaio) è supportato anche dai paesi MENA (Middle East and North Africa) le cui importazioni dall’ Ucraina sono stimate a circa 2.8 Mio ton, 2.6 volte in più rispetto alla scorsa campagna.
Le condizioni di siccità stanno mettendo in difficoltà il primo raccolto nelle regioni più produttive del Brasile. I report di gennaio di USDA e CONAB non hanno ancora indicato possibili perdite produttive, saranno quindi da monitorare eventuali revisioni nelle prossime pubblicazioni in uscita per l’11 febbraio. Per quanto riguarda le semine di secondo raccolto, si registrano alcuni ritardi dovuti alla raccolta di soia (sulle cui superfici segue in rotazione il mais “Safrinha”), più lenta rispetto alla media. Al 17 gennaio, le semine sono state completate per lo 0.4% rispetto all’ 1.4% del 2019, stessa data.
USDA ha aggiornato i bilanci di approvvigionamento.
Campagna 2019/20:
MATIF e CBOT, sulla scorta di un mercato meno approvvigionato e soprattutto di spinte rialziste lato seme di soia e frumento tenero hanno registrato qualche tensione rialzista. Bologna si conferma invece più stabile.
Si conferma un outlook previsto piuttosto piatto, con previsioni medie della campagna corrente in linea con quelle della prossima campagna.
Il 2020 inizia con uno scenario di discreta incertezza per il mercato del mais: da un lato le aspettative ottimistiche date dall’annuncio di una prima risoluzione commerciale USA – Cina creano tendenze rialziste sul mercato della soia lasciando quindi spazio ad un potenziale incremento dei prezzi anche per il mais; dall’altro, nonostante il deficit previsto a livello globale, i fondamentali restano piuttosto pesanti.
ln Brasile, in cui le semine di soia sono avvenute in leggero ritardo in alcune aree, si dovrà valutare l’effettivo ettarato che i produttori destineranno al mais di secondo raccolto. Secondo le previsioni di FCStone, la siccità riscontrata nella regione del Rio Grande do Sul, che rappresenta una delle zone più produttive del paese, determina una riduzione della previsione di produzione dello Stato e dell’intero Brasile, rispettivamente, del -20% e del -3,4% rispetto alla previsione di dicembre. Questi elementi hanno generato una tensione sui prezzi interni, già in atto da qualche settimana.
Le esportazioni brasiliane sono state molto abbondanti nel corso del 2019, al punto che l’anno solare potrebbe essersi chiuso con il livello di stock finali più basso degli ultimi sei anni (10 milioni di tonnellate), anche inferiore rispetto all’ultima stima del Conab (13 milioni di t).
Nonostante le alte rese registrate in Cina ed Ucraina, USDA prevede una diminuzione degli stocks finali mondiali, che potrebbero subire una diminuzione del 6% rispetto al carry-over iniziale (circa -20 milioni di tonnellate). Maggiori aggiornamenti sui fondamentali di mercato e sulla chiusura dei raccolti europei e statunitensi saranno forniti dal WASDE del 10 gennaio prossimo.
Il mercato globale per la campagna 2019/20 è previsto in deficit di oltre 20 milioni di tonnellate, a causa di raccolti in forte calo in USA (-5,3%) rispetto alla campagna precedente: c’è attesa per una possibile ulteriore revisione al ribasso della stima della produzione statunitense che potrebbe arrivare con il WASDE del 10 gennaio prossimo. Anche la stima della produzione UE potrebbe essere rivista al ribasso, a seguito dei ritardi registrati nella fase di raccolta, che ad inizio dicembre non era ancora completata.
L'export ucraino dall'inizio della campagna ad oggi ha registrato un aumento del +20% rispetto allo scorso anno. Le destinazioni commerciali si stanno spostando dall'UE (che resta comunque la prima destinazione) al basso Mediterraneo (Turchia, Egitto, Israele e Tunisia).
In Sud America prosegue il periodo di semina: in Argentina il mais è stato seminato per il 55%, ad un ritmo superiore alla media, nonostante la siccità diffusa nel Paese. Tuttavia, confermando le aspettative, il governo insediatosi pochi giorni fa ha incrementato i dazi all'export, dal 6,7% al 12%. In seguito a questo annuncio, si teme un'inversione delle intenzioni di semina in favore della soia e a danno del mais. Nonostante le preoccupazioni dovute alla siccità, gli agricoltori brasiliani stanno ultimando le semine di soia (95%, in linea con la media), e la partenza delle semine di mais di secondo raccolto è prevista quindi per gennaio.
I prezzi dei mercati di riferimento USA, caratterizzati dall'inizio della campagna da una ridotta volatilità, hanno subìto dei rialzi a partire dalla seconda settimana di dicembre, sulla scorta delle notizie relative all'introduzione dei dazi argentini ed in vista di un primo accordo, annunciato ma non reso pubblico nei suoi contenuti, tra USA e Cina.
Il WASDE di dicembre non ha apportato variazioni nei bilanci USA del mais per il 2019/20. La stima della produzione USA per la campagna corrente riconferma la previsione precedete a 347 milioni di tonnellate. Il rapporto stock finali/utilizzi viene confermato a 13,73%. Con una raccolta al 92% alla data dell'8 dicembre (contro una media quinquennale del 100%), le prospettive per la produzione USA 2019/20 si confermano quindi di calo importante (-5,3%) rispetto alla campagna precedente. Anche in Europa perdurano i ritardi nella raccolta, con la Francia che alla data del 2 dicembre aveva raccolto il 95% della produzione prevista, contro il 100% dell'anno prima. Si conferma però la buona disponibilità di prodotto destinato all'export nell'area del Mar Nero, con una produzione ucraina stimata in 35,5 milioni di t e la raccolta di fatto completata.
In Sud America, proseguono le semine. In Argentina, il mais è stato seminato per il 48% secondo la Bolsa de Cereales di Buenos Aires (74% del mais precoce ed il 6% di quello tardivo), un po' in ritardo rispetto alla media. I produttori argentini stanno modificando le intenzioni di semina più in favore della soia, nel timore che il nuovo Presidente (in carica dal 10 dicembre) possa aumentare i dazi all'export per il mais. In Brasile, la maggior parte del mais verrà seminato a partire da febbraio, dopo la raccolta di soia. Le semine di soia, il cui eventuale ritardo potrebbe far slittare quelle dei mais di secondo raccolto, sono leggermente in ritardo nel Paese (93% contro il 96% dello scorso anno), ma in fase di recupero.
Nel complesso, si conferma il deficit globale di 20 milioni di tonnellate previsto sul mercato del mais per la campagna 2019/20.
Lo stallo nei negoziati tra Cina e USA in merito alla guerra commerciale sta esercitando importante pressione sulle quotazioni del seme di soia, contribuendo a mantenere su livelli storicamente bassi anche quelli del mais, anche negli USA, pur in presenza delle citate difficoltà produttive.
Nonostante i ritardi nella raccolta di mais USA per la campagna 2019/20, che ancora perdurano, le quotazioni del mais restano piuttosto piatte. Con una raccolta all'89% alla data dell'1 dicembre (contro una media quinquennale del 98%), le prospettive per la produzione USA 2019/20 si confermano di calo importante (-5,3%) rispetto alla campagna precedente. Anche in Europa perdurano i ritardi nella raccolta, con la Francia che alla data del 25 novembre aveva raccolto il 92% della produzione prevista, contro il 100% dell'anno prima. Si conferma però la buona disponibilità di prodotto destinato all'export nell'area del Mar Nero, con una produzione ucraina stimata in 35,5 milioni di t (contro i 36 previsti in ottobre) e raccolta per al 97% alla data del 27 novembre.
In Sud America, proseguono le semine. In Argentina, a fine novembre il mais era stato seminato per il 46%, un po' in ritardo rispetto alla media. I produttori argentini stanno modificando le intenzioni di semina più in favore della soia, nel timore che il nuovo Presidente (in carica dal prossimi 10 dicembre) possa aumentare i dazi all'export per il mais, in controtendenza rispetto alle riforme di Macri. In Brasile, la maggior parte del mais verrà seminato a partire da febbraio, dopo la raccolta di soia. Le semine di soia, il cui eventuale ritardo potrebbe far slittare quelle dei mais di secondo raccolto, sono leggermente in ritardo nel Paese, ma in fase di recupero.
Nel complesso, si conferma il deficit globale previsto sul mercato del mais per la campagna 2019/20.
Lo stallo nei negoziati tra Cina e USA in merito alla guerra commerciale sta esercitando importante pressione sulle quotazioni del seme di soia, contribuendo a mantenere su livelli storicamente bassi anche quelli del mais, anche negli USA, pur in presenza delle citate difficoltà produttive.
Il WASDE di novembre non ha apportato grandi novità ai bilanci USA del mais per il 2019/20. La stima della produzione USA è stata rivista al ribasso di 3 milioni di tonnellate (fino a 347), secondo le aspettative del mercato. La parallela riduzione della previsione di consumi interni ed export, tuttavia, hanno lasciato quasi invariata la previsione di rapporto stock finali/utilizza, pari a 13,73% (contro il 13,76% di ottobre).
Sulla scorta delle notizie dei ritardi nella raccolta che interessano non solo gli USA, ma anche l'UE, la previsione di produzione UE è stata rivista al ribasso di 240.000 t. Si conferma però la buona disponibilità di prodotto destinato all'export nell'area del Mar Nero, con una produzione ucraina stimata in 35,5 milioni di t (contro i 36 previsti in ottobre) e raccolta per l'81% alla data del 4 novembre. Dall'inizio della campagna, in settembre, le esportazioni ucraine di mais sono cresciute del 52% rispetto allo stesso periodo (settembre/ottobre) della campagna precedente.
Nel complesso, si conferma il deficit globale previsto sul mercato del mais per la campagna 2019/20, con prezzi che tuttavia stentano a decollare, soprattutto nell'area UE e Mar Nero.
Le semine in Sud America procedono con moderato ritardo: in Argentina, la prima fase di semina di mais è quasi completata, con il 40,2% delle superfici seminate e buone condizioni generali. La seconda fase di semina inizierà a dicembre, con l'incognita che i risultati delle elezioni presidenziali (da cui è uscito vittorioso Alberto Fernandez contro l'uscente Macri) possano spingere i produttori più verso la soia che verso il mais, a causa della possibile reintroduzione di tasse all'export. In Brasile, il 70% del mais seminato è mais di secondo raccolto e si dovrà quindi attendere la raccolta di soia. Le semine di mais safrinha si chiudono idealmente intorno al 20 febbraio e possono andare avanti al massimo fino al 10-15 marzo. I leggeri ritardi che vengono attualmente registrati nelle semine di soia in Brasile sollevano dubbi circa le successive semine di mais, richiedendo di mantenere monitorata la situazione.
USDA ha pubblicato le anticipazioni alle Long Term Projections, con i bilanci del mais previsti fino al 2029. Per la campagna 2020/21 viene previsto un aumento del +5,1% delle aree seminate e del +6,5% delle superfici raccolte, con un rapporto stock finali/utilizzi totali previsto pari al 18,68%.
La raccolta del mais in USA continua a procedere con un ritardo di circa 20 punti percentuali rispetto alla campagna scorsa: alla data del 3 novembre la raccolta era al 52% contro il 74% dello scorso anno. Le previsioni meteo sono favorevoli per le prossime due settimane: il bel tempo dovrebbe permettere dei buoni progressi nei prossimi giorni.
In generale, tuttavia, il deficitario mercato UE trova un ottimo bacino di approvvigionamento nell'Ucraina, la cui produzione (raccolta per l'81% alla data del 4 novembre) è prevista confermare il record della campagna precedente. L'ottima produzione di quest'area sta esercitando pressioni sui mercati europei, che vengono quindi poco influenzati dalla previsione di deficit sul mercato mondiale del mais per il 2019/20.
La raccolta del mais in USA continua a procedere con un ritardo di circa 20 punti percentuali rispetto alla campagna scorsa, alimentando le preoccupazioni circa la possibilità di arrivare a raccogliere tutto il prodotto ancora in campo. Le previsioni meteo per la prossima settimana non sono favorevoli ai lavori in campo e gli agricoltori statunitensi hanno preferito accelerare con la raccolta della soia a scapito del mais.
Con l'avvicinarsi della fine del mese di ottobre, su CBOT ha prevalso qualche presa di profitto e si è interrotto il trend rialzista che i prezzi mantenevano da alcune settimane: l'entusiasmo per un accordo imminente nella guerra commerciale tra USA e Cina si è affievolito, perché agli annunci non stanno ancora seguendo i fatti, i ritardi nella raccolta sono ormai cosa nota (e scontata) ed i dati USA sulla produzione di etanolo sono al di sotto dei livelli dello scorso anno.
Anche in UE la raccolta procede con ritardo:
- in Francia (circa il 19% della produzione UE), alla data del 21 ottobre, la raccolta era al 46% (contro il 91% del 2018, dati FranceAgriMer), con rese che la Commissione Europea prevede al di sotto di quelle della campagna 2018/19 e ben al di sotto della media quinquennale;
- in Romania (circa il 22% della produzione UE) i progressi nella raccolta sono buoni, ma il deficit idrico estivo ha limitato le rese al di sotto di quelle della campagna precedente;
- in Italia, i dati ISTAT hanno stimato una produzione 2019 pari a 6,3 milioni di tonnellate (+3% rispetto al 2018/19).
In generale, tuttavia, il deficitario mercato UE trova un ottimo bacino di approvvigionamento nell'Ucraina, la cui produzione (raccolta per 2/3 alla data del 24 ottobre) è prevista confermare il record della campagna precedente. L'ottima produzione di quest'area sta esercitando pressioni sui mercati europei, che vengono quindi poco influenzati dalla previsione di deficit sul mercato mondiale del mais per il 2019/20.
Le quotazioni restano piuttosto in tensione sul mercato statunitense, soprattutto quello fisico, dove i prezzi registrati nel mese di ottobre sono al di sopra dei prezzi a pari mese delle ultime cinque campagne. Il trend rialzista registrato nell'ultimo mese è stato legato ai ritardi registrati nella fase di raccolta del mais negli USA: alla data del 20 ottobre, il mais USA era stato raccolto per il 30% (contro il 48% alla stessa data dello scorso anno) e soltanto l'86% aveva ultimato la maturazione (contro il 97% dello scorso anno). Vi sono dunque incertezze residue rispetto al completamento della raccolta USA e alla possibilità di raggiungere i 350 milioni di tonnellate di produzione previsti per il 2019/20.
Sui mercati europei i prezzi del mais faticano a seguire i rialzi statunitensi: i prezzi francesi hanno seguito un trend lievemente rialzista in concomitanza con un peggioramento delle condizioni del prodotto in Francia. Il raccolto transalpino, alla data del 14/10 era al 30% (contro l'81% dell'anno precedente), secondo i dati di FranceAgriMer. In generale, tuttavia, il deficitario mercato UE trova un ottimo bacino di approvvigionamento nell'Ucraina, la cui produzione è prevista confermare il record della campagna precedente. L'ottima produzione di quest'area sta esercitando pressioni sui mercati europei, che vengono quindi poco influenzati dalla previsione di deficit sul mercato mondiale del mais per il 2019/20.
Il WASDE del 10 ottobre ha recepito l'importante revisione che il Grain Stocks Report di USDA del 30/09 aveva apportato agli stock finali di campagna 2018/19 del mais USA, portandoli a 53,7 milioni di tonnellate (-13,6% rispetto alla stima precedente). A causa di questa revisione, che causa il calo degli stock iniziali della campagna corrente, il rapporto stock finali / utilizzi totali del mais USA per il 2019/20 viene ora previsto pari a 13,76% (rispetto al 15,52% previsto in settembre). La raccolta del mais USA, nel frattempo, continua a registrare ritardi a causa del basso grado di maturazione del raccolto. Nel complesso, resta ancora un'incertezza residua rispetto a quella che sarà l'entità della produzione USA 2019/20.
In questo contesto, si continuano a prevedere produzioni 2019/20 in leggero aumento nell'Unione Europea ed in Ucraina, unite ad un aumento complessivo delle superfici in Sud America. Il calo della produzione negli USA, il primo produttore mondiale, tuttavia, è tale da portare il mercato mondiale in deficit nel corso della campagna corrente.
In questo contesto, il mercato del mais presenta elementi di fragilità che stanno imprimendo volatilità ai mercati, che negli USA risentono attualmente del ritardo nella raccolta. I mercati UE sono invece al momento esposti all'abbondanza che deriva dalla raccolta che si avvia al termine.
Il mercato del mais sta attraversando un periodo di elevata volatilità a causa dell'incertezza che ancora regna rispetto alla reale estensione delle superfici seminate negli USA. I ritardi accumulati a causa del clima piovoso, accanto ad un esteso programma di aiuti da parte del Governo, potrebbe aver spinto i produttori statunitensi a rinunciare alla semine di alcuni milioni di ettari. La reale entità del calo delle superfici, tuttavia, non è ancora conosciuta.
I raccolti record del Sud America stanno nel frattempo per arrivare sul mercato, ma difficilmente da soli possono compensare il calo della produzione USA, che si prevede essere significativo.
I mercati difficilmente potranno superare la fase di volatilità finché non si conoscerà un dato abbastanza definitivo sulle semine negli USA.