L’International Nut and Dried Fruit Council (INC), ha pubblicato il Nutfruit Magazine di novembre con un aggiornamento dei fondamentali di mercato.
La produzione globale 25/26, rispetto al dato di luglio, è stata rivista a ribasso di 59.540 t a 1.196.560 t, -10% rispetto alla campagna 24/25. Si tratta del livello più basso dalla campagna 10/11. La contrazione della produzione è riconducibile principalmente a raccolti inferiori in Turchia, India e Iran, inferiori rispetto alle aspettative iniziali.
Con consumi proiettati a 1.201.206 Mio t, -5% rispetto alla scorsa campagna, il mercato è previsto andare incontro a un deficit di circa 4.000 t, sostenibile solo grazie a stock di riporto superiori del 72% rispetto alla scorsa campagna (circa 144.000 t).
TURCHIA
INC ha rivisto a ribasso la produzione 25/26, da 220.000 t a 165.000 t, in calo del 27% rispetto alla scorsa campagna. Si tratta del livello più basso almeno dalla campagna 2007/08, riconducibile agli eventi meteo avversi, dalle gelate tardive in fase di fioritura alla siccità pre-raccolta.
Con stock iniziali a 40.000 t, l’offerta complessiva raggiungerebbe 205.000 t, -13% rispetto alla campagna precedente, sufficiente ad assorbire utilizzi previsti a 185.000 t (-6% vs. 24/25), in calo per la quarta campagna consecutiva.
La limitata disponibilità di prodotto emerge anche dai dati relativi alle esportazioni. Come mostrano gli ultimi dati pubblicati dall’Assemblea degli esportatori turchi (TİM), le spedizioni, da inizio settembre al 22 novembre, hanno segnato un -24% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno; si tratta di minimi pluriennali per il periodo.
Da segnalare come i volumi esportati rappresentino circa il 19% dell’offerta totale prevista, una quota inferiore rispetto a quella della scorsa campagna (21%) e alla media delle cinque campagne precedenti (22%) – il che mette in evidenzia anche un rallentamento della domanda disincentivata da livelli di prezzo ancora elevati-.
Infatti, sebbene la quotazione della sultanina turca, consegnato Europa, da inizio campagna (agosto 2025) abbia registrato un calo dell’8% - sulla scia di un congiunturale rallentamento della domanda – attestandosi a novembre su valori medi inferiori del 12% rispetto a novembre 2024, rimane ancora su livelli storicamente elevati (+21% vs. novembre 2023).
IRAN
INC ha rivisto a ribasso la produzione 25/26, da 215.000 t a 140.000 t, in calo del 43% rispetto alla scorsa campagna. Una revisione riconducibile alle perdite registrate in alcune delle aree di produzione chiave a causa di un meteo sfavorevole. Circa 50.000 t sarebbero state già assorbite dal consumo locale.
USA
INC ha rivisto a ribasso la produzione 25/26, da 176.900 a 165.000 t, -5% rispetto alla scorsa campagna. Sebbene le condizioni climatiche siano state ideali per buona parte della stagione di crescita, abbondanti precipitazioni in fase di raccolta avrebbero causato delle perdite.
Gli utilizzi, invece, sono stati rivisti a rialzo da 158.900 t a 178.000 t, in aumento dell’11% rispetto alla scorsa campagna. Un aumento riconducibile principalmente a una maggior domanda interna, incentivata dai dazi all’import introdotti dall’amministrazione Trump che rendono più costose le importazioni da altre origini.
Come mostrano anche gli ultimi dati del Raisin Administrative Committee Shipment Report, nei primi tre mesi di campagna 25/26, le spedizioni (export + interne), hanno registrato un aumento del 5% rispetto allo stesso periodo della scorsa campagna. In particolare, si segnala un aumento del 6% delle spedizioni interne e del 3% delle esportazioni.
CINA
INC ha rivisto a rialzo la previsione di produzione 25/26 da 140.000 t a 220.000 t, +69% rispetto alla scorsa campagna. Secondo l’industria, circa il 60% del raccolto è costituito da uvetta verde, il restante 40% da sultanina. Quote diverse rispetto allo scorso anno (70% verde, 30% sultanina) che riflettono la risposta dei coltivatori all’aumento dei prezzi della sultanina degli ultimi due anni, i quali hanno convertito parte delle loro produzioni di uvetta verde in sultanina.
Complice il buon livello di offerta, le esportazioni di sultanina mantengono un ritmo sostenuto: nel primo mese di commercializzazione del nuovo raccolto (settembre), +26% rispetto settembre 2024. Tra le principali destinazioni: Regno Unito (20% del totale esportato), Germania (13%), Australia (12%), Paesi Bassi (10%) e Italia (5%).
EMISFERO SUD
INC ha confermato buoni raccolti 2025: 63.000 t in Cile, +5% rispetto allo scorso anno, e 92.000 t Sudafrica, in linea ai livelli record del 2024 (+1%).
Grazia a un’elevata disponibilità, le spedizioni da inizio commercializzazione dei nuovi raccolti (marzo 2025) hanno mantenuto un ritmo sostenuto, sebbene inferiore ai livelli record del 2024, a causa di prezzi meno attrattivi rispetto a quelli di un anno fa. In particolare, nel periodo marzo-settembre 2025, le spedizioni da Cile e Sud Africa hanno segnato cali rispettivamente del 7% e del 5% rispetto allo stesso periodo 2024. Contestualmente, i prezzi hanno segnato aumenti significativi, riducendo il vantaggio rispetto alle quotazioni del prodotto turco. In particolare, il prezzo medio di settembre 2025 per il prodotto esportato dal Cile si è attestato su livelli superiori del 18% rispetto allo stesso mese del 2024; +38% quello sudafricano.