L’International Nut and Dried Fruit Council (INC), ha pubblicato il Nutfruit Magazine di novembre con un aggiornamento dei fondamentali di mercato.
La produzione globale 23/24, rispetto al dato di luglio, è stata rivista a ribasso di 100.000 t a 1,13 Mio t, -13% rispetto alla campagna 22/23. Si tratta del livello più basso dalla campagna 2009/10. La contrazione della produzione è riconducibile principalmente ad un deludente raccolto turco.
Nonostante le contestuali aspettative di un calo dei consumi (-6% vs. 22/23), i consumi rimangono superiori rispetto alla produzione, portando il mercato ad un deficit di circa 63.000 t e ad una contrazione degli stock del 40%. Conseguentemente, il rapporto stock finali su utilizzi è previsto calare dal 12% all’8%, il livello più basso dalla campagna 2007/08.
TURCHIA
INC ha rivisto a ribasso la produzione 23/24 da 310.000 t a 206.300 t, -33% rispetto alla scorsa campagna – nella direzione delle precedenti anticipazioni Areté -. Si tratta del livello più basso dalla campagna 15/16. I principali driver si conferma l’effetto sull’offerta delle abbondanti precipitazioni che, a partire dal periodo pre-raccolta, hanno colpito le principali aree. In particolare, a causa dell’eccessiva umidità, si segnala una scarsa quota di Sultanina n.9 e n.10 (i prodotti di colore più chiaro).
Con un calo meno marcato degli utilizzi (export+consumi-import), -11% rispetto alla scorsa campagna, il livello di approvvigionamento passerebbe dal 23% al 4%, il livello più basso dalla campagna 18/19.
Sulla scia del minor livello di offerta, il Taris, cooperativa turca che acquista circa il 15-20% della produzione, ha adeguato a rialzo i prezzi d’acquisto precedentemente annunciati:
Le tensioni continuano a caratterizzare anche i prezzi all’export. Nonostante la lira turca abbia toccato nuovi minimi rispetto all’euro e al dollaro, la congiuntura valutaria non risulta sufficiente a mitigare la spirale inflazionistica. La quotazione della Sultanina turca n.9 consegnata in Europa, continua a rimanere su livelli massimi pluriennali ad oltre 2.500 $/t; il prezzo medio di ottobre è stato superiore del 54% rispetto a ottobre 2022.
Ad alimentare la volatilità del mercato contribuisce la reticenza dei produttori a vendere. Secondo i dati rilasciati dall’Aegean Chamber of Commerce, nei primi due mesi della campagna 23/24, i produttori avrebbero venduto 62.400 t, contro le 152.700 t dello stesso periodo della scorsa campagna.
Come mostrano anche gli ultimi dati della Turkish Aegean Association, le esportazioni, dal primo settembre all'11 novembre, sono calate del 5,1% rispetto allo stesso periodo della campagna 22/23, ai minimi per il periodo almeno dalla campagna 18/19.
USA
INC ha rivisto a ribasso la previsione di produzione 23/24 da 180.000 t a 153.000 t, -7% rispetto al 22/23. Il calo è riconducibile al meteo sfavorevole che ha interessato il periodo di sviluppo colturale e quello dell’essiccatura.
Nonostante il buon livello di stock iniziale, l’offerta USA continua ad allontanarsi dai livelli pre-20/21 e con essa anche i volumi destinati alle esportazioni. Come mostrano i dati del Raisins Administrative Committee, le esportazioni nei primi tre mesi della campagna 23/24 (ago-ott) sono state inferiori del 25% rispetto allo stesso periodo della scorsa campagna. Si tratta del livello più basso per il periodo almeno dalla campagna 13/14. In aumento, invece, le spedizioni interne, a livello cumulato +7,3% rispetto allo stesso periodo del 22/23.
CINA
INC ha rivisto a rialzo la produzione 23/24 da 180.000 t a 200.000 t, +11% rispetto alla scorsa campagna. Il dato risulta ora più vicino alle precedenti aspettative condivise da USDA nel “Raisin Annual Report” (190.000 t, +12% vs. 22/23).
L’aumento è riconducibile ai buoni raccolti delle regioni del sud che avrebbero compensato perdite del 20-30% nelle aree del nord a causa delle gelate primaverili. Grazie a condizioni di crescita favorevoli, la qualità della sultanina e dell’uvetta verde sembra essere buona.
SUD AFRICA
La produzione 22/23 (raccolta a inizio 2023) è stata rivista a ribasso da 62.700 t a 57.200 t, -11% rispetto alla campagna 21/22, a causa delle eccessive precipitazioni.
Relativamente alla campagna 23/24 (raccolta a inizio 2024), con la fase di fioritura in corso, i rischi di gelate sembrano piuttosto contenuti e le aspettative sono di un recupero produttivo del 28% a 73.000 t. Un dato che si avvicina a quello condiviso precedentemente da Raisins South Africa (RSA) di 85.000 t (+40% vs. 22/23).
Da segnalare come, in un contesto di domanda sostenuta, anche a causa della minor disponibilità di prodotto dall’emisfero nord, il livello di stock è previsto raggiungere i livelli più bassi dalla campagna 20/21.
A causa degli elevati prezzi turchi, i Paesi importatori stanno dirottando le proprie richieste d’acquisto verso altre origini, come Iran, Uzbekistan e in particolare dall’emisfero sud, dove gli stock si stanno deteriorando; la varietà Thompson sudafricana è vicina al sold out.