Olio di Palma

Le preoccupazioni circa l'offerta disponibile sostengono i prezzi

Lunedì, 06 Ottobre 2025

Le quotazioni dell'olio di palma, nel mese di settembre, si sono mantenute piuttosto stabili sia sul mercato all'origine (Bursa Malaysia) che sul mercato europeo (Rotterdam) ed italiano. Di conseguenza, dopo la prima settimana di ottobre le quotazioni dell'olio di palma si mantengono a premio rispetto ai principali oli di semi sul mercato europeo, seppur in un contesto di spread molto compressi tra le diverse referenze. L'intero comparto degli oli vegetali, nel suo complesso, sta mostrando segnali di sostegno alle quotazioni, che vengono dalle incertezze circa i livelli di offerta disponibile nella prossima campagna. 

Le aspettative circa la produzione di olio di palma per la campagna 2025/26 vanno nella direzione di una produzione malese poco distante da quella della campagna precedente: USDA proietta un aumento produttivo del +0,5%, Oil World un calo del -0,8%. Per l'Indonesia, tutte le fonti sono concordi del proiettare un incremento produttivo, compensato tuttavia da un aumento degli utilizzi, nello specifico dei consumi domestici di prodotto, trainati dai crescenti mandati di miscelazione
Ne consegue che Oil World stia proiettando un mercato mondiale dell'olio di palma addirittura in deficit per la campagna 2025/26. Le proiezioni di USDA non vanno nella stessa direzione, indicando un possibile accumulo di stock di fine campagna (+1% vs 2024/25) che si manterrebbero tuttavia ben al di sotto del livello medio quinquennale. 

Nell'ambito di un'azione volta a contrastare le piantagioni che operano illegalmente in aree protette, a metà settembre il Governo indonesiano aveva posto sotto sequestro ed affidato ad una gestione statale circa 1,5 milioni di ettari, mentre 1,8 milioni di ettari risultano sotto inchiesta. Attualmente è dunque difficile stimare l'impatto potenziale di tali confische, ma la notizia contribuisce a consolidare l'aspettativa di un'offerta potenzialmente in difficoltà. 

Il mercato è in fermento anche sotto il profilo delle politiche commerciali. La Commissione Europea ha ufficialmente richiesto un'ulteriore proroga di un anno per l'entrata in vigore dell'EUDR. La questione dovrà essere sottoposta al voto del Parlamento, ma non è ancora in agenda.
Nell'ultimo mese, inoltre, l'UE ha concluso con l'Indonesia un accordo di partenariato (CEPA), che prevede la possibilità di imporatre 1 milione di tonnellate di olio di palma grezzo in UE a dazio zero, e che i volumi eccedenti possano essere importati al dazio agevolato del 3% (contro il 3,8% precedentemente in vigore). 

Si prevede che nel corso della campagna 2025/26 l'UE riduca ulteriormente le proprie importazioni di olio di palma, sulla scia di un calo dei consumi. 

I raccolti di semi oleosi nell'emisfero nord (canola in Canada, soia, girasole) sono in fase di commercializzazione e potrebbero nel breve termine rappresentare un fattore di incremento dell'offerta tale da generare un po' di pressione ribassista sulle quotazioni del comparto, prima che gli elementi di sostegno ai prezzi prevalgano nel corso dell'autunno/inverno. 

 

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