Prosegue la tendenza leggermente rialzista dei prezzi dell'olio di palma, sia sul mercato all'origine che sul mercato europeo. Tra il mese di settembre e le prime tre settimane di ottobre, i prezzi dell'olio di palma grezzo hanno fatto registrare incrementi medi del +1,4% su Bursa Malaysia e del +2,5% a Rotterdam, mentre le quotazioni del raffinato sono risultate in aumento rispettivamente del +1,2% e del +2,2% a Rotterdam e sul listino di Milano.
Queste tensioni si inseriscono in un quadro di mercato caratterizzato da livelli di stock abbondanti a fine settembre in Malesia, ma dominato principalmente dalle aspettative di rallentamento della produttività e, soprattutto, incremento della domanda interna in Indonesia. Per quanto infatti l'obiettivo dell'implementazione del B50 in Indonesia nel corso del 2026 sia accolto con scetticismo dagli operatori di mercato, la direzione appare segnata e vi è l'aspettativa generalizzata che la disponibilità di prodotto da destinare al mercato internazionale possa andare incontro ad una contrazione nel corso della campagna 2025/26. Secondo alcune fonti, il mercato globale dell'olio di palma può andare incontro ad un deficit per la campagna 2025/26, una condizione che può accomunare il complesso dei maggiori oli vegetali.
Un ulteriore fattore di sostegno alle quotazioni viene dal lato della domanda. Un grande importatore come l'India sta mantenendo abbondanti i propri livelli di domanda, in generale per tutti gli oli vegetali, dopo mesi di importazioni al di sotto della media che hanno portato ad una contrazione degli stock. La ricostituzione degli stock è avviata, ma si prevede che la domanda resti elevata anche nei prossimi mesi. Anche la Cina, al contempo, andrà probabilmente ad incrementare le proprie importazioni rispetto alla scorsa campagna, a maggior ragione se dovesse andare a limitare le proprie importazioni di seme di soia nell'ambito della guerra commerciale con gli Stati Uniti.
Ulteriori elementi potenzialmente rialzisti, nel corso della campagna, saranno rappresentati dall'aspettativa di un calo delle esportazioni globali di olio di soia e dalla scarsità dell'offerta di olio di girasole, la cui produzione potrebbe andare incontro ad un'ulteriore contrazione sia in UE che in Ucraina.
Sul mercato europeo, permane l'incertezza per ciò che concerne l'applicazione dell'EUDR, di cui la Commissione UE ha richiesto il posticipo di un anno per le piccole e medie imprese, mentre per le grandi imprese il posticipo riguarderebbe soltanto l'applicazione delle sanzioni. La proposta dovrà comunque essere votata e approvata dal Consiglio e dal Parlamento.