Il trend deflattivo che ha caratterizzato i prezzi del petrolio nella prima metà di aprile, sulla scia degli sviluppi della "guerra dei dazi", ha favorito un calo dei prezzi dell'olio di palma. Nelle prime due settimane di aprile, le quotazioni dell'olio di palma grezzo di Bursa Malaysia hanno registrato una contrazione di oltre il 10%. Questi ribassi non si sono trasmessi alle quotazioni sul mercato europeo, che rimangono in tensione e soggette ad una maggiore volatilità.
La logistica dal Sud Est asiatico verso l'UE si mantiene costosa a causa del protrarsi della crisi dello stretto di Suez. Allo stesso tempo, l'indebolimento del dollaro sui mercati valutari sta avendo un effetto di sostegno alle quotazioni CIF in dollari per tonnellata, che sta bilanciando l'indebolimento del ringgit malese sull'euro.
Complessivamente, la persistente incertezza economica globale mantiene sotto pressione ribassista il comparto degli oli vegetali. Gli Stati Uniti sono importatori del 4% del totale dei volumi commerciati a livello globale di olio di palma e, perciò, la possibile implementazione di dazi americani su Paesi quali Indonesia e Malesia è previsto avere un impatto limitato sul mercato mondiale. Maggior rilievo assumono, invece, i cali del prezzo del petrolio che sono stati osservati come conseguenza delle aspettative di un freno imposto dai dazi sulle prospettive di crescita economica globale (-14,2% dall’annuncio dei dazi).
Questi ribassi sono stati parzialmente mitigati sul mercato dell’olio di palma all’origine dai dati degli ispettori di carico che hanno mostrato esportazioni della Malesia in crescita tra il 29,3% ed il 52,8% nei primi dieci giorni di aprile, secondo diverse fonti. In India, le importazioni di olio di palma di marzo sono aumentate di quasi il 30%, ma, nonostante un incremento complessivo delle importazioni di oli vegetali del 14%, gli elevati consumi interni ne hanno ridotto gli stock che risultano in calo dell’11% rispetto al mese precedente, a un minimo da fine novembre 2021. La domanda indiana di olio di palma appare ancora sottodimensionata delineando la possibilità di ulteriori aumenti nei prossimi mesi a causa dell'esaurimento delle scorte domestiche.
Parallelamente, i dati di marzo diffusi dal Malaysian Palm Oil Board (MPOB) risultano incoraggianti, evidenziando un aumento della produzione del 17% rispetto al mese precedente. Questo incremento, unito a una debole domanda di esportazione, ha favorito una ripresa delle scorte per la prima volta dopo sei mesi. Inoltre, l’aumento delle importazioni malesi di olio di palma, sostenuto da una maggiore disponibilità da parte dell’Indonesia, ha ulteriormente contribuito al rafforzamento delle riserve nel Paese.