Nel mese di ottobre i prezzi internazionali del mais hanno continuato a registrare aumenti: in media, rispetto a settembre +3,6% su CME e +3,9% su EURONEXT; spinti dall’elevata domanda di mais statunitense e dal ritardo sulla raccolta europea. Lo spread tra le due piazze rimane quindi su livelli particolarmente elevati (+35% rispetto alla media delle ultime cinque campagne). Inoltre, per la prima volta da agosto 2023 gli operatori commerciali sono sbilanciati su posizioni lunghe, alimentando il trend rialzista.
I prezzi nazionali del mais c.tto 103 sul listino di Bologna si sono invece mantenuti sostanzialmente stabili, con una leggera flessione nell’ultima seduta di ottobre (-0,9%). Il mais con caratteristiche mantiene un premio consistente, nonostante i cali più che proporzionali (-1,6%), a dimostrazione del fatto che rimangono preoccupazioni sulla qualità del prodotto.
I principali sviluppi relativi alla campagna 2024/25 sono i seguenti:
- Stati Uniti: la raccolta è ormai vicina al completamento, in netto anticipo rispetto alla media quinquennale. USDA ha rivisto a ribasso la produzione per via di rese inferiori alle aspettative, che rimarrebbero però a livelli record, portando al terzo raccolto più abbondante di sempre. Questo ha comportato una revisione a ribasso delle scorte finali, che rimangono però superiori del 10% rispetto alla scorsa campagna. Le esportazioni continuano a mantenere un ritmo sostenuto, con i commitments in aumento del 48% rispetto alla scorsa campagna a fine ottobre.
- Ucraina: a fine ottobre la raccolta era completa al 76%, e la previsione di USDA conferma un calo del 19% rispetto alla scorsa campagna. Le esportazioni nei primi due mesi di campagna hanno raggiunto 2,4 Mio t, -2% rispetto alla media triennale ma +28% rispetto allo scorso anno. La principale rotta commerciale continua ad essere quella dei Porti del Mar Nero, nonostante il mancato rinnovo della Black Sea Grain Initiative.
- Unione Europea: la produzione è stata ulteriormente rivista a ribasso sia da USDA che dalla Commissione Europea, che prevedono rispettivamente un calo del 4,3% e del 5,4% rispetto alla scorsa campagna. Per l’Italia, la Commissione Europea ha fortemente rivisto a ribasso la stima di resa 2024/25, portando la produzione a 4,9 Mio t, -7% rispetto al 2023/24. La raccolta francese prosegue con fortissimo ritardo, ma le condizioni riportate sono solo leggermente peggiori rispetto alla scorsa campagna.
- Brasile: procede la semina del mais di primo raccolto, e quella della soia ha recuperato il ritardo accumulato, facendo ben sperare per le future semine di safrinha, che avvengono dopo la raccolta del seme di soia. USDA conferma la prospettiva di un aumento produttivo per il 2024/25, condivisa anche da Conab.
- Argentina: le piogge recenti hanno alleggerito la situazione critica dell’umidità del suolo, sostenendo le colture appena seminate. Inoltre, essendo la pressione delle cicaline inferiore rispetto al previsto, le aspettative sono di maggiori semine di mais tardivo, a discapito della soia, che potrebbero portare la Bolsa de Cereales a rivedere a rialzo le stime di calo delle aree del 20%.