Dopo settimane di rialzi a causa del peggioramento delle prospettive in Sud America, nei primi giorni di marzo i mercati finanziari hanno registrato cali sulle quotazioni del mais, spinti soprattutto dai forti cali sul frumento tenero: -4,5% su CBOT e -4,6% su MATIF.
Il mercato è anche rassicurato sul rinnovo dell’accordo per le esportazioni dal Mar Nero, in scadenza il 18 marzo, per cui sono iniziate le negoziazioni.
Nell’ultimo WASDE, USDA ha confermato uno scenario ribassista per il mais: ha infatti abbassato di 2 Mio T le esportazioni 22/23 per gli Stati Uniti, facendo aumentare il rapporto di stock finali/utilizzi da 9,12% a 9.71%, in aumento rispetto alla campagna 21/22. Le esportazioni cumulate al 23 febbraio mostrano effettivamente un calo del 42% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
Per la prossima campagna, secondo i dati pubblicati dall’Agricultural Outlook Forum l’aspettativa è di un aumento delle aree che porterebbe ad un aumento della produzione del 10%, in linea con la tendenza dello scenario Areté.
Per l’Ucraina sono rimaste invariate le prospettive di produzione a 27 Mio t, in linea con i dati del Ministero dell’Agricoltura ucraino: al 2 marzo il raccolto totale era di 26,9 Mio t a fronte del 95% di superfici raccolte.
Sono invece aumentate di 1 Mio t le esportazioni, ora previste a 23,5 Mio t. Il Ministero ucraino parla di esportazioni cumulate che avrebbero raggiunto i 15,8 Mio t a fine febbraio, -12% rispetto allo stesso periodo della campagna precedente, quando ancora il conflitto non era cominciato.
Confermato il calo produttivo del 24% per l’Unione Europea e l’aumento delle importazioni del 18%: secondo i dati della Commissione Europea, le importazioni da luglio fino al 28 febbraio sarebbero superiori del 61% rispetto ad un anno prima.
Per il Sud America, invece, i dati più recenti mostrano un quadro in via di deterioramento: per il Brasile, USDA ha lasciato invariato il suo scenario di record produttivo (in linea con le previsioni CONAB), ma i dati mostrano che c’è ancora un ritardo nella semina di safrinha, nonostante nelle ultime settimane abbiamo avuto un ritmo più accelerato.
Per l’Argentina invece, la stima di produzione è stata calata di 7 Mio t da USDA, fino a 40 Mio t, in linea con la stima della Bolsa de Cereales. I dati sulle condizioni della coltura mostrano una qualità molto inferiore rispetto all’anno scorso.