I prezzi delle uova, dopo una finestra di stabilità tra fine giugno e inizio luglio, hanno registrato nuovi ribassi riconducibili in buna parte al rallentamento stagionale dei consumi.
Il prezzo CUN M gabbia, da inizio luglio, ha registrato un -15% raggiungendo i valori minimi da febbraio 2022.
Tra i fattori ribassisti si segnala anche la deflazione degli ultimi mesi sui prezzi degli input produttivi, in particolare energia e mangimi.
Il potenziale ribassista dei fattori sopracitati è limitato da una produzione debole, che fatica a tenere il passo dei consumi.
Gli ultimi dati degli esperti della Commissione Europea hanno rivisto a ribasso le stime della produzione UE di uova da consumo 2022 a 6,29 Mio t; -3,4% rispetto al 2021 e -0,8% rispetto alla stima precedente.
La prima previsione per il 2023 è di 6,36 Mio t; +1,2% rispetto al 2022, ma ancora inferiore rispetto alle produzioni 2020 e 2021. Il dato risulta in linea con le anticipazioni Areté di 6,35 Mio t e ampiamente inferiore rispetto all’ultimo dato del “medium term outlook” di 6,46 Mio t.
A pesare sono soprattutto gli strascichi degli impatti negativi dell’aviaria sul numero di galline ovaiole e sulle rimonte. L’aviaria continua a rappresentare un fattore di incertezza rilevante per il secondo semestre dell’anno, con focolai ancora attivi sul territorio UE - soprattutto in Francia.
Gli ultimi dati sul trade della commissione confermano un mercato poco approvvigionato. A giugno 2023: