A giugno i prezzi internazionali dello zucchero grezzo hanno continuato a registrare cali: in media, rispetto a maggio, -6,2% su The ICE, arrivando sotto i 16 c$/lb, il minimo da oltre 4 anni. Meno marcati i ribassi dei prezzi dello zucchero bianco, che, nello stesso periodo, sono diminuiti del 3,7%. Queste dinamiche hanno comportato l’ampliamento dello spread nearby, che a giugno è stato di 111 $/t, +18% rispetto alla media dei precedenti mesi della campagna.
Il trend deflattivo è stato assecondato da una presa di posizione degli operatori non commerciali: le posizioni nette lunghe sono calate del 79% e del 167% rispettivamente per lo zucchero bianco e per il grezzo tra il 13 maggio e il 10 giugno, tornando in iper-venduto per quest’ultimo.
Il principale fattore ribassista rimane la prospettiva di una produzione abbondante nei prossimi mesi nei principali Paesi produttori:
Le prospettive di un’offerta abbondante per il momento mantengono i prezzi ai ripari dai potenziali effetti spillover derivanti dalla volatilità in corso sui mercati energetici, animati dalla crisi in Medio Oriente.
A livello europeo, i prezzi si mantengono su livelli superiori rispetto a fine 2024: a giugno, +18,5% il consegnato Centro-Nord Italia e +16,7% lo Spot Europa rispetto a dicembre 2024.
Grazie alla maggiore produzione europea 2024/25, le importazioni al 18 giugno rimanevano inferiori del 65% rispetto alla scorsa campagna, con appena il 3% delle quote CXL-Balcani allocate, mentre le esportazioni erano superiori dell'8%.
La Commissione Europea ha pubblicato le prime previsioni di domanda e offerta per la campagna 25/26.
La produzione è prevista a 15,2 Mio t, -8% rispetto alla scorsa campagna. Il calo delle aree di oltre il 10% sarebbe infatti solo parzialmente compensato da un leggero rimbalzo delle rese (+1%).
Con stock iniziali in calo del 6% rispetto al 24/25 e consumi sostanzialmente stabili (-0,4%) l’UE è prevista tornare, dopo due campagne di esportazione netta, un’area importatrice, con un rimbalzo dell’import del 50% e un calo dell’export del 17%. L’importazione netta di zucchero tal quale passerebbe infatti da circa -1 Mio t a 0,4 Mio t. Da attenzionare potenziali revisioni a ribasso delle rese in un contesto di siccità e rischio diffusione malattie da afidi soprattutto in Germania, come evidenziato dall’ultimo report della Commissione.
Il dato pubblicato dalla Commissione conferma la direzione delle precedenti anticipazioni Areté e la tendenza inflattiva delle quotazioni UE in virtù delle dinamiche di “import-parity”.