Nelle prime settimane di ottobre i prezzi internazionali dello zucchero si sono mantenuti sui livelli raggiunti a settembre, +19% lo zucchero grezzo e +5% lo zucchero bianco quotati su The ICE rispetto alla media di giugno-agosto.
Tra i fattori di supporto pesa soprattutto l’incertezza sulla produzione brasiliana alimentata da siccità e incendi in importanti aree produttive del Paese. Secondo i dati UNICA nella seconda metà di settembre la produzione risulta in calo del 16% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Inoltre, operatori locali prevedono che la produzione di canna da zucchero, nella campagna 2025/26, possa diminuire del 12/15% rispetto a quanto stimato da Conab per la campagna corrente.
Ulteriore supporto alle quotazioni è stato trasmesso dalle tensioni registrate la prima settimana di ottobre dai prezzi del petrolio, in risposta agli sviluppi del conflitto in Medio Oriente (+5,6% il WTI tra settembre ed ottobre). Tuttavia, i prezzi del petrolio sono parzialmente rientrati (-7,2% il WTI nell’ultima settimana), scontando la debolezza della domanda asiatica.
Il trend rialzista sta tuttavia perdendo intensità, con anche qualche presa di posizione degli speculatori: le posizioni nette lunghe degli operatori non commerciali sono diminuite del 20% per lo zucchero grezzo e del 2,7% per lo zucchero bianco nella prima settimana di ottobre.
Le prospettive di produzione nell’emisfero nord, in arrivo nelle prossime settimane, rimangono infatti favorevoli: in India la stagione dei monsoni è stata abbondante, e la sede indiana di USDA ha aumentato la previsione di produzione per il 2024/25 a 33,2 Mio t, +4,4% rispetto alla campagna passata. In Thailandia, l’Office of Cane and Sugar Board prevede un rimbalzo produttivo del 18% che porterebbe l’output a 10.4 Mio t.
A livello europeo, la Commissione ha pubblicato un aggiornamento dei bilanci zucchero: la produzione per la campagna 2024/25 è ora prevista a 16,6 Mio t, +6% rispetto alla scorsa campagna e +1% rispetto alla stima di luglio. I dati dai principali paesi produttori all’interno dell’UE confermerebbero le prospettive di una produzione abbondante: le ultime cifre di Agreste indicano un raccolto di barbabietola da zucchero francese in aumento dell’8% rispetto alla scorsa campagna, in Germania l’associazione dei produttori WVZ ha rivisto a rialzo la previsione di produzione a 4,95 Mio t, +17% rispetto al 2023/24, ed in Polonia l’associazione dei coltivatori di barbabietola da zucchero (KZPBC) prevede una produzione a 2,7-2,8 Mio t, la più alta di sempre. Tuttavia, questi dati potrebbero ancora non riportare interamente gli effetti delle forti piogge di settembre sulle rese della barbabietola e sul contenuto di zucchero.
Secondo gli ultimi dati della Commissione, l’elevato livello di scorte accumulato nella campagna 2022/23 e la ripresa produttiva del 2023/24 avrebbero portato l’Unione Europea a diventare un esportatore netto già nella scorsa campagna, fenomeno che non accadeva dal 2017/18. Il trend è previsto consolidarsi nella campagna corrente, grazie all’ulteriore aumento produttivo sopracitato ed a consumi che rimangono stabili.