Nei primi venti giorni di marzo le quotazioni internazionali dello zucchero grezzo sul mercato The ICE sono risultate, a livello medio, inferiori del 2,4% rispetto alla media di febbraio.
L’interruzione del trend rialzista è principalmente riconducibile al calo dei prezzi del petrolio, -1.9% per il WTI rispetto alla media di febbraio (ai minimi da fine 2021), e alle prospettive di aumento produttivo per la nuova campagna brasiliana, ormai prossima: secondo l’agenzia Datagro +13.1% rispetto alla campagna scorsa, +7,3% per USDA.
Al contrario, lo zucchero bianco, sulla scia dell’incertezza sull’offerta indiana e sulle semine di bietola dell’emisfero nord, ha mantenuto un trend di prezzo rialzista, +3,2% nello stesso periodo, portando il premio dello zucchero bianco nuovamente sopra i 120 $/t, +35% rispetto alla media di febbraio.
I prezzi si mantengono tuttavia volatili, ai massimi dalla campagna 2016/17 e diversi sono i fattori di incertezza:
Da segnalare che F.O. Licht, a metà marzo, ha rivisto le prospettive di surplus globale 2022/23 da 3,9 Mio t a 1,7 Mio t. Il calo è riconducibile principalmente al ribasso delle prospettive produttive in India, Cina, Russia e UE e alla leggera correzione a rialzo dei consumi (+0,2 Mio t).
In UE, il calo produttivo 22/23 e il conseguente fabbisogno di importazione, in una fase di offerta globale ancora limitata continua a mantenere i prezzi interni a livelli record e con un premio rispetto ai prezzi internazionali senza precedenti. In Italia, le quotazioni spot per lo zucchero bianco consegnato centro-nord, si mantengono superiori alle 1.150 €/t, con contratti scambiati anche sopra i 1.200 €/t.
Per il futuro dei prezzi europei saranno fondamentali le semine primaverili: se da un lato l’aumento dei prezzi della bietola rappresentano un incentivo, dall’altro la decisione della Corte di Giustizia sull’utilizzo dei neonicotinoidi agisce da deterrente. In Francia, ad esempio, nonostante le misure proposte dal governo per limitare le eventuali perdite da yellow beet virus, l’associazione dei bieticoltori CGB prevede un calo delle aree del 6/7%, ai minimi degli ultimi 14 anni.