Zucchero

Conab prevede un nuovo record produttivo per il Brasile nel 2025/26

Venerdì, 02 Maggio 2025

Dopo la volatilità rialzista registrata tra inizio e fine marzo, ad aprile i prezzi internazionali dello zucchero hanno attraversato una fase di ribassi: in media, rispetto a marzo, -4,5% lo zucchero grezzo e -3,9% lo zucchero bianco quotati su The ICE. Il trend deflattivo è assecondato dai movimenti degli operatori non-commerciali, che hanno ridotto le posizioni nette lunghe del 37% per lo zucchero grezzo e del 33% per lo zucchero bianco tra l’1 e il 22 aprile.

Tra i principali fattori ribassisti segnaliamo:

  • L’abbondante produzione brasiliana: nei suoi ultimi report, Conab (Companhia Nacional de Abastecimiento) ha confermato che la produzione 2024/25 (apr-mar) è stata la seconda più alta di sempre. Nella prima stima per il 2025/26 inoltre Conab prevede un nuovo record produttivo (+4% vs. 2024/25); la minore disponibilità di canna da zucchero è più che compensata da un maggiore tasso di conversione della canna in zucchero a discapito di etanolo. Anche l’ufficio brasiliano di USDA prevede un aumento della produzione, ma più contenuto (+2,3%).
  • Le prospettive di una maggiore produzione in Thailandia: l’ufficio thailandese di USDA stima che la produzione di zucchero nel 2025/26 registrerebbe un ulteriore aumento del 2%, raggiungendo i 10,3 Mio t, grazie ad una maggiore disponibilità di canna da zucchero che rimane più conveniente rispetto ad altre colture. Altri operatori di mercato stimano che la produzione potrebbe essere ancora superiore (11.9-13.2 Mio t).
  • Debolezza dei prezzi del petrolio: a fronte dell’incertezza sulla crescita delle principali economie, con stime del PIL riviste a ribasso dal FMI nel report di aprile, i prezzi del petrolio hanno registrato forti ribassi (-7% il WTI tra marzo ed aprile), arrivando ai minimi degli ultimi 4 anni.

Per quanto riguarda lo scenario europeo, i prezzi Spot Europa e Consegnato Centro-Nord Italia si mantengono superiori rispetto ai livelli di fine 2024 (+13% e +15% rispettivamente tra dicembre 2024 e aprile 2025), tuttavia la fase di deflazione dei prezzi degli energetici (il gas naturale quotato ad Amsterdam nell’ultimo mese è calato del 16,6%) e di incertezza sula crescita economica hanno rallentato il trend inflattivo in corso da gennaio, con quotazioni stabili tra marzo e aprile.

La Commissione Europea ha pubblicato una revisione dei bilanci 2024/25, dove si conferma il ruolo di esportatore netto dell’UE: le importazioni tal quale, riviste a ribasso, sarebbero inferiori del 46% rispetto al 2023/24, mentre le esportazioni tal quale (anch’esse riviste leggermente a ribasso), sarebbero superiori del 17% rispetto alla scorsa campagna. Tuttavia, nonostante il basso livello di importazioni cumulate, si segnala che da inizio 2025 sono aumentate le importazioni dall’Ucraina rispetto ai primi mesi di campagna, grazie all’entrata in vigore di un nuovo contingente a dazio zero di 109.438 t disponibile fino a inizio giugno. Gli acquisti sono però stati limitati: al 22 aprile solo il 39% della quota era già stato assegnato.

Per la prossima campagna, si conferma la prospettiva di un calo produttivo del 5% nello scenario Areté, per via di minori superfici seminate a barbabietola. In Francia, le prime stime di Agreste (Ministero dell’Agricoltura) prevedono un calo del 5%. In Germania, grazie al meteo favorevole le semine sono state in anticipo rispetto agli scorsi anni. Nella Bassa Sassonia, una delle principali regioni produttive, ci si attende che l’area seminata cali per tornare vicino alla media storica dopo l’aumento del 2024. Nei Paesi Bassi l’azienda produttrice Cosun Beet Company ha riportato che le semine si sono concluse a fine aprile, in anticipo di un mese rispetto all’anno scorso. Nei mesi scorsi l’azienda si era impegnata a ridurre le aree dell’8%.

 

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