I prezzi internazionali dello zucchero grezzo quotati su The ICE, ad ottobre, hanno confermato una tendenza ribassista toccando valori del 30% inferiori rispetto ad ottobre 2024 (-0,9% rispetto a settembre 2025) e scendendo al di sotto dei 15 c$/lb per la prima volta da aprile 2021. Anche i prezzi finanziari dello zucchero bianco sono risultati in calo, -6,3% in media rispetto a settembre 2025 e -22% rispetto ad ottobre 2024.
L’aspettativa dell’aumento dell’offerta globale, con proiezioni di aumento nelle aree di produzione ed esportazione, si conferma il principale fattore ribassista:
Anche in Unione Europea i prezzi dello zucchero hanno registrato ribassi, tornando al di sotto dei 570 €/t dopo i picchi sul mercato forward oltre i 700 €/t ad inizio estate.
Il principale elemento ribassista è stato il miglioramento delle prospettive produttive. Nonostante il calo delle aree seminate, le rese sono state infatti riviste a rialzo, in particolare in Francia e in Germania, dove il buon accrescimento nelle zone con un adeguato apporto idrico attenua gli impatti causai dai parassiti durante l’estate. Questo porterebbe ad una produzione di 15,4 Mio t secondo le ultime stime della Commissione, -7% rispetto al 2024/25 ma +185k t rispetto alla previsione di giugno. Anche gli import netti tal quale sono stati rivisti a ribasso: arriverebbe ad appena 100k t, -88% rispetto alle ultime cinque campagne in cui l’UE è stata un’importatrice netta e -300k t rispetto alla previsione di giugno. Si tratta di un fabbisogno di importazione limitato e non è da escludere un ulteriore revisione a ribasso del dato a fronte del miglioramento delle condizioni colturali.
Un ulteriore elemento ribassista è dato dalle discussioni sull’innalzamento della quota a dazio zero delle importazioni dall’Ucraina a 100k t, una quantità inferiore ai 400-500k t del 2022/23 e del 2023/24 ma superiore ai circa 20k t attualmente concessi, in linea con i quantitativi pre-conflitto.