Zucchero

CONAB rivede a rialzo la produzione brasiliana 2025/26. Prezzi UE in calo

Lunedì, 24 Novembre 2025

Nelle prime settimane di novembre i prezzi finanziari dello zucchero grezzo e dello zucchero bianco si sono mantenuti ai minimi da fine 2020, rispettivamente -7,1% e -5,4% rispetto ad ottobre e -33,2% e -25% rispetto a novembre 2024.

Il principale fattore ribassista si conferma l’aspettativa di un aumento dell’offerta globale, in particolare nelle principali zone di esportazione:

  • Brasile: l’elevata propensione all’utilizzo della canna per produrre zucchero anziché etanolo, complici prezzi energetici particolarmente deboli, sta mantenendo elevata la produzione di zucchero. I dati UNICA(associazione dei produttori) indicano nel periodo aprile-ottobre un aumento produttivo dell’1,6% rispetto allo stesso periodo della scorsa campagna nel Centro-Sud (+10% rispetto alla media delle ultime 5 campagne e +2% rispetto alla campagna record 2023/24). La produzione sostenuta ha portato Conab (Companhia Nacional e Abastecimiento) a rivedere a rialzo la previsione di produzione 2025/26 a 45 Mio t, +2% rispetto al 2024/25 e +1,3% rispetto alla stima di agosto. Anche le esportazioni, partite a rilento per via dei ritardi produttivi, hanno registrato una forte accelerazione: secondo i dati del Ministero del Commercio, ad ottobre, avrebbero raggiunto 4,2 Mio t, un record per il mese.
  • India: da inizio ottobre al 15 novembre la produzione aveva raggiunto 1,05 Mio t, +48% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno secondo NFCSF (associazione di produttori). La prospettiva di un output abbondante (+18% secondo ISMA, associazione dei trasformatori della canna da zucchero) ha portato il Governo Indiano a consentire 1,5 Mio t di export, ma le aspettative degli operatori sono per contingenti più elevati.
  • Thailandia: la Thai Sugar Miller Corp (associazione di produttori) prevede una produzione di zucchero nel 2025/26 in aumento del 5%su base annua, a 10,5 Mio t.

Anche in Unione Europea i prezzi hanno registrato ribassi, con cali del 12% sullo zucchero Spot Europa e dell’11% sul Consegnato Centro-Nord Italia tra novembre ed ottobre.

Oltre al calo dei prezzi internazionali, a spingere a ribasso le quotazioni europee è anche un offerta interna più abbondante delle aspettative: da agosto ad ottobre la Commissione ha rivisto a rialzo le rese barbabietola del 3% per via di un impatto meteo avverso inferiore a quanto temuto in estate, e, già a settembre era stata rivista a rialzo la previsione di produzione 2025/26 da 15,2 a 15,4 Mio t.

Le revisioni a rialzo delle rese barbabietola confermano la prospettiva di un fabbisogno di importazione limitato, complici stock elevati: l’import netto tal quale è attualmente previsto a 100k t, -88% rispetto alle ultime cinque campagne in cui l’UE è stata un’importatrice netta. Si tratta di un fabbisogno di importazione limitato e non è da escludere un ulteriore revisione a ribasso del dato a fronte del miglioramento delle rese barbabietola.

Inoltre, a fine ottobre è stato approvato l’innalzamento delle quote a dazio zero dall’Ucraina a 100k t: si tratta di una quantità inferiore ai 400-500k t del 2022/23 e del 2023/24 ma superiore ai circa 20k t concessi in precedenza, in linea con i quantitativi pre-conflitto.

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