Zucchero

Prezzi internazionali in calo. In UE previsto un calo dell'offerta nel 25/26.

Martedì, 01 Luglio 2025

A giugno i prezzi internazionali dello zucchero grezzo hanno continuato a registrare cali: in media, rispetto a maggio, -6,2% su The ICE, arrivando sotto i 16 c$/lb, il minimo da oltre 4 anni. Meno marcati i ribassi dei prezzi dello zucchero bianco, che, nello stesso periodo, sono diminuiti del 3,7%. Queste dinamiche hanno comportato l’ampliamento dello spread nearby, che a giugno è stato di 111 $/t, +18% rispetto alla media dei precedenti mesi della campagna. 

Il trend deflattivo è stato assecondato da una presa di posizione degli operatori non commerciali: le posizioni nette lunghe sono calate del 79% e del 167% rispettivamente per lo zucchero bianco e per il grezzo tra il 13 maggio e il 10 giugno, tornando in iper-venduto per quest’ultimo. 

Il principale fattore ribassista rimane la prospettiva di una produzione abbondante nei prossimi mesi nei principali Paesi produttori:  

  • Brasile: dopo l’inizio campagna rallentato dalle piogge, il Brasile si avvicina alla fase di picco produttivo 2025/26, con una produzione nella seconda metà di maggio ai massimi da oltre otto anni. Per la campagna, Conab (Companhia Nacional de Abastecimiento) prevede un record storico a 45,9 Mio t, +4% rispetto al 2024/25. 
  • India: dopo il calo produttivo del 18% nel 2024/25, la Federazione Nazionale degli Zuccherifici (NFCSF) prevede un aumento del 19% nel 2025/26 a 35 Mio t. Questo incremento avverrebbe grazie ad una stagione dei monsoni con piogge abbondanti e ad un aumento delle aree di canna da zucchero, già presente nel progresso di semina al 13 giugno. 
  • Thailandia: secondo l’ufficio locale di USDA la produzione di zucchero, già aumentata del 14% nella campagna corrente, vedrebbe un ulteriore aumento del 2,1% nel 2025/26, arrivando a 10,25 Mio t. 

Le prospettive di un’offerta abbondante per il momento mantengono i prezzi ai ripari dai potenziali effetti spillover derivanti dalla volatilità in corso sui mercati energetici, animati dalla crisi in Medio Oriente.

A livello europeo, i prezzi si mantengono su livelli superiori rispetto a fine 2024: a giugno, +18,5% il consegnato Centro-Nord Italia e +16,7% lo Spot Europa rispetto a dicembre 2024. 

Grazie alla maggiore produzione europea 2024/25, le importazioni al 18 giugno rimanevano inferiori del 65% rispetto alla scorsa campagna, con appena il 3% delle quote CXL-Balcani allocate, mentre le esportazioni erano superiori dell'8%. 

La Commissione Europea ha pubblicato le prime previsioni di domanda e offerta per la campagna 25/26. 

La produzione è prevista a 15,2 Mio t, -8% rispetto alla scorsa campagna. Il calo delle aree di oltre il 10% sarebbe infatti solo parzialmente compensato da un leggero rimbalzo delle rese (+1%). 

Con stock iniziali in calo del 6% rispetto al 24/25 e consumi sostanzialmente stabili (-0,4%) l’UE è prevista tornare, dopo due campagne di esportazione netta, un’area importatrice, con un rimbalzo dell’import del 50% e un calo dell’export del 17%. L’importazione netta di zucchero tal quale passerebbe infatti da circa -1 Mio t a 0,4 Mio t. Da attenzionare potenziali revisioni a ribasso delle rese in un contesto di siccità e rischio diffusione malattie da afidi soprattutto in Germania, come evidenziato dall’ultimo report della Commissione. 

Il dato pubblicato dalla Commissione conferma la direzione delle precedenti anticipazioni Areté e la tendenza inflattiva delle quotazioni UE in virtù delle dinamiche di “import-parity. 

 

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