Frumento Duro

Continuano i ribassi sulle quotazioni; USA: produzione 2024/25 +51%

Lunedì, 15 Luglio 2024

Unione Europea: continuano i cali dei prezzi europei. Nonostante la Commissione Europea abbia rivisto a ribasso la produzione italiana dell’8,5% rispetto alla stima di maggio (ora stimata a 3 Mio t), le prime quotazioni del frumento duro fino sul listino di Bologna si sono aperte in calo del 4% rispetto all’ultima seduta del 2023/24. Le categorie di qualità inferiore hanno invece registrato aumenti (+1% il buono mercantile, +10% il mercantile e +3% il sotto mercantile). Questo conferma l’analisi secondo cui, considerando i drastici problemi qualitativi della scorsa campagna, la disponibilità di frumento duro fino sarebbe superiore rispetto al 2023/24, ed il calo produttivo riguarderebbe le categorie di qualità inferiore. In Francia, la raccolta è in corso con grande ritardo rispetto alla media quinquennale (18% all’8 luglio rispetto al 48%), e le condizioni riportate sono peggiori rispetto alla scorsa campagna, ma Agreste ha rivisto a rialzo le aree seminate rispetto a giugno, portando ad una produzione in leggero aumento rispetto al 2023/24. Anche le quotazioni francesi hanno registrato cali: -7% su La Pallice nelle prime settimane di luglio rispetto a giugno.

Nord Africa: la Tunisia ha indetto un’asta per l’acquisto di 50k t di frumento duro, che si è conclusa con prezzi a 330-331 $/t CIF (circa 302 €/t), -12% rispetto all’ultima asta di aprile.

Turchia: l’arrivo del raccolto particolarmente abbondante sta portando cali sui prezzi interni (-2,2% su Konya tra fine giugno e metà luglio). Il Governo avrebbe approvato il prezzo minimo alle esportazioni di 360 $/t (330 €/t) FOB, ma sono riportate vendite a prezzi inferiori.

Canada: le temperature miti stanno favorendo lo sviluppo del frumento duro sia in Saskatchewan che in Alberta, riducendo i ritardi che erano stati causati dalle semine tardive. Le condizioni sono particolarmente positive in Saskatchewan, dove il 93% del duro è in condizioni buone o eccellenti. Le aspettative di un raccolto abbondante continuano a spingere a ribasso i prezzi, -9% in media tra maggio e giugno in Saskatchewan.

USA: i primi bilanci pubblicati da USDA vedono un aumento della produzione del 50% a 2,4 Mio t, la più alta dal 2016/17, grazie a maggiori aree ed a rese particolarmente favorevoli. L’elevata disponibilità di prodotto consentirebbe maggiori consumi (+1,2%) ed esportazioni (+11%), come confermato dall’aumento dei commitments rispetto alla scorsa campagna. In linea con il Canada i prezzi continuano nella loro flessione: -4% in media tra maggio e giugno sull’MGEX Durum Index.

 

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