Frumento Duro

Proseguono le semine nel Mediterraneo con alcune preoccupazioni per l’ammanco idrico

Martedì, 25 Novembre 2025

UE: a novembre i prezzi europei del frumento duro hanno registrato leggeri aumenti. In media, rispetto ad ottobre, +2,3% a Port La Nouvelle, +1,8% a Kilkis; +1,3% a Bologna e +1,1% a Foggia, già in aumento da ottobre. L’unica eccezione è Siviglia, dove i prezzi hanno continuato a calare (-0,8%). A fermare la discesa dei prezzi europei è stata l’interruzione dei cali sulle quotazioni internazionali, in una congiuntura in cui l’UE mantiene un ritmo di importazione più sostenuto rispetto alla scorsa campagna (+27% al 16 novembre) nonostante l’aumento produttivo. Tuttavia, si segnala una domanda italiana rallentata a causa della possibilità di un’introduzione da parte del Governo statunitense di un ulteriore dazio anti-dumping del 92% su alcune aziende italiane, che porterebbe il dazio totale al 107%. Questa eventualità potrebbe limitare fortemente la domanda statunitense di pasta italiana, portando incertezza sul futuro delle vendite e quindi anche sugli acquisti di duro. Sono in corso le semine per la campagna 2026/27: in Italia ed in Spagna sono appena cominciate, desta qualche preoccupazione l’ammanco idrico in Centro-Nord Italia, dove le precipitazioni sono state inferiori del 25-50% rispetto alla media tra inizio ottobre e metà novembre. In Francia le semine proseguono in anticipo rispetto alla media quinquennale.

Nord Africa: la Tunisia ha indetto un’asta per l’acquisto di 100k t di frumento duro conclusasi con prezzi di 323-326 $/t C&F (280-283 €/t), in calo rispetto alla precedente di febbraio (340-350 $/t). Le temperature elevate e la scarsa umidità del suolo stanno portando a ritardi nelle semine in Algeria e soprattutto in Marocco, dove si segnala una situazione più critica.

Turchia: fonti locali riportano ritardi nelle semine, e la scarsa umidità del suolo continua a destare preoccupazioni per il prossimo raccolto. A fronte di una produzione 2025/26 in calo e della domanda sostenuta, i prezzi turchi si mantengono sostenuti e non competitivi per le esportazioni: a novembre il duro quotato a Konya si è mantenuto sullo stesso livello dei prezzi italiani, a Gaziantep ha mantenuto un premio di 16 €/t in media rispetto a Bologna.

Canada: in attesa dei dati finali sulla produzione che verranno pubblicati da StatCan ad inizio dicembre, AAFC conferma una produzione a 6,5 Mio t per la campagna 2025/26. Visto il ritmo sostenuto delle vendite nelle ultime settimane (in calo di appena il 3% rispetto alla scorsa campagna al 16 novembre) sono state riviste a rialzo le esportazioni a 5,2 Mio t, +100k t rispetto all’ultima revisione ma ancora in calo rispetto alla scorsa campagna dell’11%. Sia la domanda sostenuta che la minore presenza percentuale rispetto agli scorsi anni stanno sostenendo i prezzi del CWAD 1 in Saskatchewan, che a novembre sono aumentati dell’1,6% in media rispetto ad ottobre.

 

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