UE: ad ottobre i prezzi italiani del frumento duro hanno interrotto il trend ribassista in corso da marzo, aumentando in media dello 0,7% su Bologna e dell’1% su Foggia rispetto a settembre. La discussione sull’implementazione di un prezzo minimo che corrisponda ai costi di produzione (vedi precedente highlight) continua a mantenere l’offerta rallentata, causando i leggeri rialzi sopracitati. Al contrario, sulle altre piazze europee, i prezzi hanno registrato ulteriori cali, spinti ancora a ribasso dall’elevata disponibilità di prodotto: rispetto a settembre, -5,3% a Port La Nouvelle, -1,9% a Siviglia e -4% a Kilkis. A fine ottobre sono iniziate le semine per la campagna 2026/27 in Francia, in linea con la media quinquennale, ed in Nord Italia, mentre nelle aree più meridionali si inizierà a seminare nelle prossime settimane.
Turchia: spinti dai prezzi di vendita del TMO fissati al di sotto dei livelli interni (confermati a novembre allo stesso livello di ottobre), i prezzi del frumento duro di Konya hanno registrato un leggero calo (-5% tra metà ottobre ed inizio novembre). Tuttavia, i prezzi turchi restano poco competitivi sui mercati internazionali, e complice anche il calo del raccolto questo sta portando ad esportazioni nettamente inferiori rispetto allo scorso anno (-76% a fine settembre). Per la campagna 2025/26, l’inizio delle semine invernali risulta rallentato a causa della siccità che perdura in molte delle aree di coltivazione.
Canada: la raccolta è stata completata. Il Governo del Saskatchewan ha rivisto leggermente a ribasso la stima di rese, da 2,76 t/ha a metà ottobre a 2,65 t/ha, un dato che però rimane superiore del 19% rispetto allo scorso anno e che implicherebbe una produzione di 6,8 Mio t se esteso a tutto il Paese. I dati preliminari sulla qualità indicano una maggiore incidenza di CWAD 3 rispetto alla media storica sia in Saskatchewan che a livello nazionale; il tenore proteico risulta leggermente inferiore rispetto alla media quinquennale, soprattutto per il CWAD2. La domanda estera di frumento canadese è rimasta elevata (complice l’asta indetta dall’Algeria, vedi precedente highlight) ed ha spinto le esportazioni 2025/26 a raggiungere gli stessi livelli dello scorso anno a fine ottobre nonostante il ritardo nella raccolta. L’elevata domanda, unitamente alla minore disponibilità percentuale rispetto agli scorsi anni ha portato ad un aumento dei prezzi del CWAD1 in Saskatchewan: in media, +2,7% tra settembre ed ottobre.
USA: in attesa di nuovi dati pubblicati da USDA, lo Small Grain Report di ottobre ha confermato una produzione in aumento rispetto alla scorsa campagna (2,35 Mio t, +7,7% rispetto al 2024/25 e -0,02 Mio t rispetto all’ultimo dato WASDE). A livello qualitativo, i dati riportati per il Northern Durum indicano un peso specifico leggermente superiore alla media quinquennale e proteine in linea. Anche i prezzi statunitensi hanno invertito il trend ribassista, registrando un +2,9% tra metà ottobre ed inizio novembre.