I prezzi in UE, dopo qualche rimbalzo a cavallo tra febbraio e marzo, riconducibile al ritorno di molti operatori sul mercato, sono rientrati, nella maggior parte dei casi, in una fase di stabilità/debolezza.
Sulla piazza di riferimento UE di Kempten, da inizio marzo, -2,4% il prezzo del burro, -2,6% il prezzo dell’SMP e -0,8% il prezzo del WMP. Aumenti del 3% per il formaggio Edamer, che non aveva tuttavia subito i rimbalzi di febbraio. Cala anche il prezzo del latte spot tedesco, a Milano -5,6% l’intero e -13,2% lo scremato. Il latte spot Italiano cala invece del 4,1% con un premio di 8 €/100Kg sul tedesco.
Volatilità ribassista che caratterizza anche i mercati internazionali; l’ultima asta GDT ha visto infatti un calo del 2,6%: -3% il burro, -10% il cheddar, -3,5% l’SMP e -1,5% il WMP.
La domanda, in un contesto macroeconomico incerto e ancora caratterizzato da inflazione e politiche monetarie restrittive, non ha ancora innescato un chiaro trend di ripresa.
Contestualmente si segnala anche un miglioramento dell’offerta nei principali paesi produttori. Le consegne di latte, a gennaio 23, sono risultati superiori rispetto a gennaio 22 in UE, Nuova Zelanda e USA. In Germania, a marzo, le consegne latte risultano del 3,3% superiori rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Inoltre, la congiuntura ribassista sui costi degli input produttivi, soprattutto mangimi ed energia, contribuisce alla debolezza dei prezzi di latte e derivati.