Latte e Derivati

Picchi produttivi primaverili e rallentamento congiunturale della domanda

Mercoledì, 27 Marzo 2024

Come previsto, in UE, l’inizio della fase dei picchi produttivi primaverili di latte, in un contesto di calo stagionale della domanda, trasmette ribassi ai prezzi delle principali trasformazioni del latte.

Sulla piazza di riferimento tedesca di Kempten, da fine febbraio, il prezzo del burro ha registrato un -5,7%; i prezzi della polvere di latte scremato e intero sono invece calati rispettivamente del 6,2% e dell’1,2%.

La maggior disponibilità di latte è testimoniata anche dagli andamenti delle quotazioni del latte spot. Il prezzo latte spot tedesco quotato a Milano, da metà gennaio, ha registrato un -6,4%; -9,6% il nazionale.

I dati degli operatori di mercato mostrano come, a metà marzo, le consegna settimanali di latte in Germania (primo produttore UE) abbiano superato per la prima volta i valori dello stesso periodo del 2023, mantenendosi a livelli ben più elevati rispetto alla deludente stagione 2022.

La maggior disponibilità di latte è soprattutto riconducibile ad un contesto climatico e macroeconomico più favorevole rispetto alle ultime stagioni. Non si segnalano infatti eventi meteo particolarmente impattanti sugli sviluppi dei pascoli e sulla disponibilità di mangimi, e, i costi dei principali input produttivi hanno attraversato, per diversi mesi, un marcato trend deflattivo. A titolo di esempio, rispetto a marzo 2023 i prezzi del gas naturale in UE sono calati di circa il 40%, -31% e -21% rispettivamente il mais e la soia.

Lato domanda, il mercato interno registra una minor attività di scambi dopo il periodo di preparazione alla pasqua, mentre le esportazioni sono rallentate da una domanda dei paesi arabi e africani (importatori chiave di polvere di latte) rallentata dal periodo di Ramadan.

Ad oggi il mercato attraversa quindi una fase di riequilibrio che favorirebbe un parziale consolidamento dei trend deflattivi. Tuttavia gli elementi di rischio sono molteplici, il mercato, dopo gli shock degli ultimi anni, ha livelli di scorte ancora bassi e risulta particolarmente soggetto a volatilità e a cambi repentini di scenario. I prezzi, si mantengono infatti su livelli ancora ben superiori rispetto al pre-2020.

La Commissione Europea, nell’ultimo “medium-term outlook”, mostra infatti come il trend di crescita della produzione latte in UE, negli ultimi quattro anni, abbia rallentato in maniera importante con addirittura un calo produttivo nel 2021. La produzione è infatti ostacolata dal calo del numero dei capi, sempre meno compensato dall’aumento delle rese. A pesare sono soprattutto le politiche di riduzione delle emissioni, a cui si sommano gli shock esogeni che impattano gli input produttivi e i sempre più probabili shock meteo.

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