A livello medio, tra gennaio e febbraio, sulla piazza di riferimento di kempten, i prezzi del burro hanno segnato un -4% toccando i minimi da agosto 2024. Più stabili le quotazioni delle polveri (-1% l’SMP e +1% il WMP) e dell’edamer (-1%).
Dopo l’inflazione record che ha impattato il burro nel 2024, la maggior remuneratività rispetto ai formaggi ne ha infatti stimolato la produzione in una fase di rallentamento stagionale della domanda e di prezzi meno competitivi rispetto ai prezzi in USA e Oceania.
Nel medium-term outlook la Commissione Europea conferma le anticipazioni Areté proiettando per il 2025 un aumento della produzione UE di burro dell’1,83% e un calo della produzione di formaggio dello 0,3%.
Tra i fattori ribassisti segnaliamo anche il calo stagionale del prezzo del latte, -1% il latte spot tedesco quotato a Milano tra gennaio e febbraio
In attesa dei picchi produttivi primaverili di latte il mercato del burro si mantiene tuttavia esposto al ritorno della domanda, con qualche rimbalzo di prezzo registrato già nell’ultima settimana di febbraio (+0,4% kempten) e quotazioni finanziarie spot superiori ai 7,35 €/Kg.
Non si registrano nuovi focolai di afta epizootica in Germania.
A livello internazionale si segnala il rimbalzo dell’offerta in Nuova Zelanda, dove la produzione di latte tra giugno e dicembre 2024 è aumentata del 3,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.