Dal minimo toccato ad inizio anno, i prezzi dell'olio di girasole grezzo quotato ai 5 porti UE sono aumentati di oltre il 10%, mantenendo un premio medio mensile di oltre 100 $/t rispetto all’olio di soia e di 50 $/t rispetto all’olio di colza. L'aumento della domanda, spinto dalle tensioni sul mercato dell’olio di palma, si è accompagnato a una riduzione dell'offerta disponibile dall'Ucraina, contribuendo al rialzo dei prezzi.
La progressiva perdita di quote di mercato dell’olio di palma sta avendo un impatto significativo sui mercati dei semi ed oli vegetali. La maggiore competitività di questi ultimi rispetto all’olio di palma ne ha sostenuto la domanda, favorendo un rialzo delle quotazioni e contestualmente creando le condizioni per un aumento delle semine di oleaginose e incentivando l’attività di crushing. In questo contesto, mentre i prezzi degli oli vegetali continuano a rafforzarsi, sostenendo gran parte dei margini di trasformazione, quelli della farina di estrazione sono sottoposti a una crescente pressione ribassista.
Le importazioni di olio di girasole grezzo dell’India sono aumentate del 9% a gennaio rispetto al mese precedente, consolidando il trend di crescita della domanda indiana che da ottobre 2024 è stata superiore del 48% rispetto ai livelli osservati durante la precedente campagna per il medesimo periodo in esame. Le importazioni indiane sono state sostenute dall’ampia offerta russa, con volumi più che triplicati rispetto al 2023/24. Tra ottobre 2024 e gennaio 2025, la Russia ha rappresentato il 66% delle importazioni totali dell’India, in netto aumento rispetto al 29% registrato nello stesso periodo della precedente campagna.
Tra settembre 2024 e gennaio 2025, l’attività di crushing in Russia è rimasta elevata, superando di 500K t i livelli del 2023/24, nonostante un raccolto inferiore. Tuttavia, le scorte di olio di girasole nel Paese risultano attualmente limitate a causa delle forti esportazioni. Di conseguenza, si prevede un netto calo dell’attività di crushing, soprattutto tra marzo e aprile, con un impatto significativo sulle esportazioni russe, che potrebbero subire un importante tracollo. In Ucraina, l’attività di crushing ha già subito un forte ridimensionamento a causa delle difficoltà dei frantoi nel reperire semi di girasole, poiché molti produttori si mostrano riluttanti a vendere. Questa situazione ha avuto un forte impatto sulle esportazioni di olio di girasole, stimate in calo di circa il 40% a gennaio rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. La riduzione dell’offerta dall’Ucraina ha contestualmente limitato le importazioni dell’UE, che da inizio campagna risultano in calo del 20% su base annua, complice un significativo rallentamento dei volumi importati proprio dal mese di gennaio.