I prezzi dell’olio di Girasole rimangono sostenuti dagli scarsi risultati di raccolta in Ucraina. Ad ottobre 2025 si registra un +18% di aumento rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso per i prezzi FOB in partenza dall’Ucraina, mentre gli aumenti si limitano ad un +6% per il grezzo di produzione Europa nord ovest ed a un + 10% per il raffinato quotato a Milano. I prezzi dell’olio di girasole si trovano a premio rispetto agli altri prodotti del comparto degli oli vegetali, inducendo la domanda più elastica a cambiare verso alternative più convenienti.
In Ucraina al 23 ottobre, l’82% dell’area è stato raccolto, producendo circa 7,8 milioni di tonnellate con una resa media di 1,85 tonnellate per ettaro — ben al di sotto delle 2,06 tonnellate per ettaro registrate nello stesso periodo lo scorso anno. Per la campagna 25/26 l’export da Ucraina ad Europa è calato del 25% rispetto allo stesso periodo di un anno fa, come riportato da fonti UE.
In Russia, la raccolta dei semi di girasole è stata completata su 9 milioni di ettari entro il 21 ottobre, come lo scorso anno. Le rese medie sono però inferiori dell’8%, causando una riduzione della produzione di 1,3–1,4 milioni di tonnellate. Le rese scarse compensano in parte l’aumento della superficie coltivata, mentre restano da raccogliere circa 3 milioni di ettari. In Europa si confermano le stime di basse rese nei paesi produttori chiave Romania e Bulgaria a causa delle cattive condizioni climatiche. Previsto un incremento di produzione ed export per l’Argentina, dove gli agricoltori stanno approfittando degli alti prezzi per aumentare le superfici destinate al seme di girasole, con possibile impatto sui mercati solo da Marzo 2026. Per la campagna 25/26 l’import Europeo da Argentina di olio è triplicato rispetto allo scorso anno passando dallo 0.2% allo 0.7% del market share europeo.
I mercati degli oli vegetali restano in una fase di attesa, condizionati dall’incertezza delle politiche sui biocarburanti che guideranno la crescita nei prossimi anni e dalle tensioni commerciali tra Cina e Stati Uniti (è previsto un incontro tra Trump e Xi entro la fine della settimana). Inoltre, i prezzi degli oli vegetali potrebbero trovare supporto in un eventuale rialzo del petrolio, qualora le sanzioni alla Russia inneschino un rally sostenuto delle quotazioni energetiche.