Pur avendo fatto registrare, su base media mensile, aumenti del +4% per il grezzo ai 5 porti UE e del +6% sul raffinato di Milano tra maggio e giugno, sulla scorta dei rialzi registrati sulle quotazioni dell'olio di palma, nel corso delle ultime due settimane si è assistito ad una certa stabilizzazione delle quotazioni sul mercato italiano e addirittura a qualche flessione a livello europeo. La raccolta di seme di colza in UE, ormai nel pieno, sta contribuendo ad una rinnovata debolezza nelle quotazioni dei maggiori oli di semi sul mercato comunitario.
Le previsioni sui fondamentali di mercato di seme ed olio di girasole, tuttavia, mostrano aspettative di una campagna 2024/25 che, pur non caratterizzata da una carenza di offerta, sarà verosimilmente meno abbondante della precedente:
L'Unione Europea appare, tra le principali aree di produzione di olio di girasole, l'unica ad andare incontro ad un marcato aumento dell'offerta, che tuttavia dovrà compensare un significativo calo della produzione di olio di colza. Tale incremento produttivo in UE, dunque, potrebbe non essere sufficiente ad evitare la spinta rialzista che è prevista arrivare da un mercato mondiale non particolarmente abbondante e soprattutto da un'offerta complessiva di oli vegetali che faticherà a tenere il passo della domanda nel corso della prossima campagna. Nel complesso, considerando i sei principali oli vegetali, il surplus sul mercato appare destinato a ridursi significativamente rispetto all'ultimo triennio, favorendo dunque un recupero generalizzato dei prezzi.
L'attuale tendenza ribassista dei prezzi dell'olio di girasole, derivante dalla fase di raccolta di colza in UE, potrebbe protrarsi ancora fino ad inizio autunno, con l'arrivo dei raccolti di seme di soia e girasole nell'emisfero nord.