Mandorle

INC: produzione USA 25/26 rivista in calo del 2%

Lunedì, 17 Novembre 2025

Complice lo shutdown (dichiarato concluso solo il 13 novembre), il report Tree Nuts: World Markets and Trade di ottobre dell’USDA, con le prime previsioni dei bilanci a livello globale, non è stato pubblicato. Tuttavia, INC ha recentemente condiviso le anticipazioni del Magazine di novembre, che includono un aggiornamento sui fondamentali di mercato per le campagne 24/25 e 25/26.

USA

INC ha rivisto leggermente a ribasso la previsione di produzione 25/26, da 1,25 a 1,23 Mio t, in aumento del 3% rispetto alla stima del raccolto 24/25 (rivista da 1,25 a 1,19 Mio t).

Il dato risulta inferiore a quello condiviso da USDA nell’Objective report a luglio, che indicava un raccolto inferiore solo al record 20/21 a 1,36 Mio t (+11% vs. 24/25). Una proiezione, quella di USDA, attorno alla quale permane scetticismo e poco consenso, in quanto essendo stata elaborata tra maggio e giugno, non considera le difficoltà emerse nella parte finale dello sviluppo colturale. Infatti, secondo diversi operatori, le condizioni meteorologiche irregolari, caratterizzate da ondate di caldo intenso durante l’estate e precipitazioni nel periodo di raccolta, avrebbero limitato le rese e contribuito a una minore qualità del raccolto soprattutto nelle varietà precoci.Inizio modulo

Gli ultimi dati del Position Report dell’ABC, relativi ai volumi consegnati all’industria, contribuiscono ad alimentare i timori di un raccolto inferiore alle aspettative iniziali. Nei primi tre mesi della campagna 25/26, l’industria avrebbe ricevuto circa 770.000 t di prodotto, -8% rispetto allo stesso periodo della campagna precedente. Si tratta del 57% del totale previsto da USDA (1,36 Mio t), una quota inferiore alla media per il periodo (63%), che risulterebbe invece più in linea (63%) se si considerasse la previsione produttiva dell’INC (1,23 Mio t).

Relativamente alla domanda, le esportazioni di ottobre hanno mostrato una buona ripresa, mentre continuano a rimanere sottotono le spedizioni interne.

  • L’export, a ottobre, ha segnato un aumento del 5% rispetto a ottobre 2024 (+36% vs. settembre 2025). A livello cumulato (ago-ott), +1% rispetto allo stesso periodo 24/25, in linea alla media delle ultime quattro campagne. Un aumento trainato principalmente dalla domanda europea (+27% 24/25), che in parte compensa la contrazione della domanda asiatica, con marcati cali registrati sia da Cina (-75% vs 24/25, a un minimo storico) che India (-29% vs 24/25, al livello più basso dalla campagna 19/20).
  • Le spedizioni interne, invece, a ottobre hanno registrato un calo del 29% rispetto a ottobre 2024 (-3% vs. settembre 2025). Da inizio campagna (ago-ott), -21% rispetto allo stesso periodo 24/25, al livello più basso dalla campagna 11/12.

AUSTRALIA

LAlmond Board of Australia (ABA) ha rivisto a rialzo la stima della produzione 2025 da 132.000 t a 155.700 t, posizionandosi più in linea alle iniziali aspettative pre-raccolta condivise a febbraio. Si tratterebbe di un livello inferiore solo al record produttivo 2024 (-5%).

Il buon livello di offerta continua ad alimentare il ritmo delle vendite, soprattutto estere. Da inizio commercializzazione (marzo a settembre), i volumi esportati hanno superato le 91.500 t, -5% rispetto ai livelli record registrati nello stesso periodo della campagna precedente. Il calo delle esportazioni è proporzionale alla diminuzione dell’offerta, in un contesto di consumi interni relativamente costanti (14.100 t, -4% vs 2024/25).

Relativamente alla campagna 25/26 (raccolto da marzo 2026), le prime previsioni USDA sono di un rimbalzo produttivo del 21%, a un record di 175.000 t, sulla scia di un aumento delle aree in produzione e maggiori investimenti nelle pratiche colturali incentivati da prezzi delle mandorle superiori rispetto allo scorso anno. Sulla scia del maggior livello di offerta, USDA prevede un aumento anche delle esportazioni (+2,3% vs. 24/25) che raggiungerebbero un nuovo record di 143.000 t.

SPAGNA

INC ha rivisto a ribasso la previsione di produzione 25/26 da 127.600 t a 105.000 t, ora in linea alla scorsa campagna (rivista da 121.500 t a 105.000 t). Tra le principali cause del ridimensionamento si segnala il peggioramento delle rese nelle aree del sud, compromesse da eventi meteo sfavorevoli (episodi di grandine e ondate di caldo estive).

Il dato risulta inferiore rispetto alle proiezioni condivise da USDA nel “Tree Nuts Annual Report” di metà settembre, secondo cui la produzione 25/26 raggiungerebbe 128.515 t, +15% rispetto alla campagna precedente. Un aumento legato principalmente all’entrata in produzione di nuovi ettari, che avrebbe contribuito a mitigare gli effetti delle condizioni meteorologiche sfavorevoli in alcune aree.

Dopo le esportazioni record 24/25 (130.000 t, +16% vs 23/24), il primo mese della nuova campagna 25/26 (agosto) ha registrato un ritmo di export sottotono, con appena 6.336 t, in calo del 22% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente e al secondo livello più basso delle ultime cinque campagne.

 

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