USA
L’Almond Board of California (ABC) ha pubblicato il Position Report di settembre.
Nei primi due mesi della campagna 25/26, il prodotto consegnato all’industria ha raggiunto 450.000 t, -4% rispetto allo stesso periodo della scorsa campagna, ma superiore ai quantitativi delle precedenti due campagne. Si tratta del 33% della produzione totale prevista dall’ABC e da USDA a 1,36 Mio t (+11% vs. 24/25), una quota inferiore alla media per il periodo (36%), cha lascia spazio all’ipotesi di un raccolto leggermente inferiore rispetto alle previsioni sopra menzionate.
Rispetto all’entità del raccolto, infatti, non mancano elementi di incertezza, alimentati da un meteo irregolare, con intense ondate di caldo in estate e precipitazioni durante il periodo di raccolta, che hanno generato preoccupazioni anche rispetto alla qualità. Tuttavia, sulla quota di prodotto consegnato all’industria, il tasso di rifiuto ammonta al 2,4% rispetto al 3% della scorsa campagna.
Pertanto, le aspettative del settore risultano maggiormente orientate verso una produzione 25/26 in linea o leggermente superiore alla scorsa campagna, tra 1,27 Mio t e 1,3 Mio t.
Il ritardo nelle operazioni di raccolta, in un contesto di limitate scorte di riporto, hanno limitato le spedizioni di inizio campagna. In particolare, nei primi due mesi della campagna (ago-set), le spedizioni complessive (export + interne) hanno registrato un calo del 7% rispetto allo stesso periodo della scorsa campagna, al livello più basso dalla campagna 19/20.
Nel dettaglio, le esportazioni nel periodo agosto-settembre 2025 hanno registrato un calo del 3% rispetto allo stesso periodo del 2024, a causa anche di una domanda asiatica sottotono. In particolare, si segnala un calo del 39% dell’export verso l’India, ai livelli più bassi dalla campagna 19/20; -78% l’export verso la Cina, ai minimi decennali. La contrazione della domanda cinese di prodotto USA, già iniziata la scorsa campagna per effetto dell’accordo di libero scambio con l’Australia, risulta ulteriormente alimentata dalle contromisure adottate dalla Cina in risposta ai dazi USA.
Risulta estremamente debole anche il ritmo delle spedizioni interne, in calo del 17% rispetto allo stesso periodo 24/25, al livello più basso dalla campagna 12/13.
Al 30 settembre, i volumi committed per le esportazioni risultavano inferiori del 20% rispetto allo scorso anno; -13% le spedizioni interne.
AUSTRALIA
Se le spedizioni dagli Stati Uniti all’Asia stanno attraversando una fase sottotono, le esportazioni di prodotto australiano verso Cina e India risultano piuttosto sostenute, soprattutto per l’accordo di libero scambio Cina-Australia e un quadro di tariffe doganali indiane favorevole all’origine australiana (rispetto a quella USA).
Secondo gli ultimi dati dell’Almond Board of Australia (ABA), nei primi sei mesi di commercializzazione 2025 (marzo-agosto), le esportazioni hanno raggiunto poco meno di 77.000 t, +3% rispetto allo stesso periodo 2024, a livelli record - nonostante una produzione 2025 inferiore allo scorso anno (secondo ABA, 132.000 t vs. 163.000 t) -. A livello cumulato, si segnala un aumento del 10% dell’export verso la Cina, a livelli record per il periodo; rimangono in linea agli elevati livelli delle precedenti due campagne i volumi destinati all’India.
Considerando il minor livello di offerta 2025 è verosimile ipotizzare un futuro rallentamento delle esportazioni nei prossimi mesi, con spostamento della domanda sul prodotto USA, prima dell’arrivo del raccolto australiano 2026.
Relativamente alla campagna 25/26 (raccolto da marzo 2026), le prime previsioni USDA sono di un rimbalzo produttivo del 21% a un record di 175.000 t, sulla scia di un aumento delle aree in produzione e maggiori investimenti nelle pratiche colturali incentivati da prezzi delle mandorle superiori rispetto allo scorso anno. Sulla scia del maggior livello di offerta, USDA prevede un aumento anche delle esportazioni (+2,3% vs. 24/25) a un record di 143.000 t.
SPAGNA
USDA, nel “Tree Nuts Annual Report” a metà settembre, ha pubblicato una previsione di produzione 2025 a 128.515 t, +15% rispetto alla campagna precedente, in linea alle più recenti previsioni condivise dal Ministero dell’Agricoltura spagnolo (MAPA).
L’aumento è riconducibile principalmente all'entrata in produzione di nuovi ettari, che avrebbero contribuito a mitigare gli effetti di condizioni meteo sfavorevoli sulle rese (ondate di caldo estive sopra la norma e delle grandinate che hanno colpito alcune aree produttive durante la fase di sviluppo colturale).
Il buon livello di offerta atteso lascia spazio a un consolidamento del trend di aumento delle esportazioni. Nella campagna 24/25 appena conclusa, le esportazioni hanno raggiunto un record a oltre 130.000 t, +16% rispetto al dato 2023/24. Tra i principali Paesi importatori figurano la Germania (23% del totale esportato spagnolo), l’Italia (21%) e la Francia (19%).
L’incertezza relativa alle proiezioni dell’Objective Report sul raccolto 25/26 USA hanno esercitato una lieve pressione al rialzo sui prezzi. Alla fine di settembre, la quotazione della Carmel 23/25 ha registrato un aumento del 2%.
In Spagna, le prime quotazioni 25/26 sono risultate inferiori del 3% rispetto ai prezzi di fine campagna 24/25, sebbene superiori del 6% rispetto a quelli di apertura 24/25. Tuttavia, settembre è stato però caratterizzato da aumenti, riconducibili al buon ritmo della domanda, oltre che da effetti spillover delle quotazioni statunitensi.