USDA ha rilasciato il “Tree Nuts: World Markets and Trade” con un aggiornamento dei dati sui fondamentali di mercato e le prime previsioni per la campagna 25/26.
A livello mondiale, la produzione è prevista raggiungere circa 1,78 Mio t, +9% rispetto alla campagna 24/25, grazie a raccolti superiori in USA - sul quale, però, revisioni a ribasso sono molto probabili e potrebbero ridefinire lo scenario globale- Australia ed Europa.
USA
USDA ha confermato la previsione di produzione dell’Objective Report e dell’Almond Board of California (ABC) di 1,36 Mio t, +10% rispetto alla campagna 24/25 (1,24 Mio t). Il dato risulta superiore rispetto alle aspettative recentemente condivise da INC di 1,23 Mio t (+3% rispetto alla campagna 24/25 stimata a 1,19 Mio t).
Il dato INC trova maggiore consenso tra gli operatori, alcuni dei quali non escludono la possibilità di un raccolto 2025 addirittura inferiore a quello del 2024. Secondo gli ultimi dati dell’Almond Board of California (ABC), nei primi quattro mesi della campagna (ago-nov), il raccolto consegnato all’industria ha raggiunto circa 992.000 t, -7% rispetto allo stesso periodo della scorsa campagna. Si tratta del 73% del totale previsto da USDA – 81% del totale INC – rispetto una media delle ultime sei campagne, per il periodo, di circa l’83%.
A fronte di aree in produzione in leggero aumento (+1,5%), come segnala l’ultimo report Land IQ, l’incertezza principale riguarda le rese. Infatti, secondo diversi operatori, le condizioni meteorologiche irregolari, caratterizzate da ondate di caldo intenso durante l’estate e precipitazioni nel periodo di raccolta, oltre ad aver ritardato le operazioni di raccolta, avrebbero limitato le rese e contribuito a una minore qualità del raccolto.
Relativamente alla domanda, USDA prevede esportazioni 25/26 in leggero aumento (+1%) a 925.000 t, su livelli inferiori solo al record 20/21, e consumi interni in recupero del 7% a circa 362.000 t.
Tuttavia, gli ultimi dati sulle spedizioni dell’ABC mostrano un ritmo sottotono: a novembre 2025, -19% rispetto a novembre 2024; a livello cumulato (ago-nov), -10% rispetto allo stesso periodo della scorsa campagna.
AUSTRALIA
USDA ha rivisto a ribasso il raccolto 24/25 (raccolto da marzo 2025) da 160.000 t a 150.000 t, -6% rispetto alla campagna precedente. Conseguentemente, anche le esportazioni sono state corrette a ribasso (-5%) a 123.000 t, in calo del 10% rispetto al record 23/24, ma comunque su livelli storicamente elevati.
Come mostrano anche i dati dell’ABA, da inizio commercializzazione (marzo a settembre), i volumi esportati hanno superato le 91.500 t, -5% rispetto ai livelli record registrati nello stesso periodo della campagna precedente.
Relativamente alla campagna 25/26 (raccolto da marzo 2026), USDA prevede una produzione record di 170.000 t, +10% rispetto al raccolto 2025. Un aumento guidato dall’espansione delle aree in produzione e maggiori investimenti nelle pratiche colturali incentivati da prezzi delle mandorle superiori rispetto allo scorso anno. Sulla scia del maggior livello di offerta, USDA prevede un aumento delle esportazioni del 12% rispetto alla scorsa campagna, a un nuovo record di 138.000 t.
UNIONE EUROPEA
USDA ha confermato il dato di produzione 25/26 condiviso nel Tree Nuts dedicato all’Unione Europea di 184.742 t, +9% rispetto alla scorsa campagna. Aumento guidato dal recupero produttivo in Spagna dove, nonostante le rese limitate da temperature particolarmente elevate, l’espansione delle aree in produzione porterebbe a un raccolto di circa 128.500 t, +15% rispetto alla scorsa campagna (stabile a 105.000 t secondo INC – recentemente rivista a ribasso da 127.600 t).
Nonostante la maggiore offerta, le importazioni sono previste in aumento del 4% sulla scia di consumi attesi in crescita del 6%, a livelli inferiori solo al record 20/21.