Archivio - Uva Passa

Aumentano ancora i prezzi della sultanina turca

Venerdì, 19 Aprile 2024

TURCHIA

Il mercato dell’uva passa turca sta attraversando ancora una fase inflazionistica. Il prezzo della sultanina n.9, consegnato Europa, da metà aprile ha registrato un aumento del 5% superando quota 3.300 $/t, si tratta di un nuovo record; +21% da inizio 2024 e +80% rispetto allo stesso periodo del 2023.

Il principale driver rialzista si conferma la scarsa disponibilità di prodotto, che fatica a soddisfare la rigida domanda, in un contesto macroeconomico di supporto.

  • Il raccolto 23/24,come confermato anche dai recenti dati INC di marzo, ha registrato un calo del 36% a circa 206.346 t. Si tratta del livello più basso dalla campagna 15/16. In particolare, si segnalano scarsi volumi di prodotto di colorazione più chiara, con l’uvetta n.10 sold out e limitata disponibilità di n.9.
  • La domanda di prodotto turco continua ad essere vivace, anche a causa della limitata disponibilità di prodotto da origini alternative – visti i deludenti raccolti anche in altre aree dell’emisfero nord -. Secondo i dati della della Turkish Aegean Association, i volumi esportati a livello cumulato (ago-mar) risultano inferiori solo del 3% rispetto allo stesso periodo della scorsa campagna.

Ad alimentare i rialzi si aggiunge anche l’incertezza relativa al prossimo raccolto (da agosto 2024).

In particolare, nella regione di Manisa, con le viti che si sono risvegliate anticipatamente dallo stato dormiente a causa di un inverno troppo mite, preoccupa il possibile impatto delle gelate notturne di fine marzo. Ad oggi, il rischio di future gelate si sta riducendo, ma restano ancora da capire gli eventuali danni del meteo passato; dalle prime rilevazioni, si segnala un numero contenuto di frutti per pianta.

Tariş (cooperativa turca di riferimento per l’uva passa) ha annunciato che pubblicherà i prezzi per il nuovo raccolto 24/25 a inizio agosto, sulla base delle valutazioni delle rese nei mesi di aprile e maggio.

SUD AFRICA

La raccolta 2024 e il conseguente processo di essicazione sono ormai terminati. Il raccolto si è rivelato in linea alle aspettative iniziali, grazie a un meteo favorevole dal periodo di fioritura all’essiccazione.

INC, nel Magazine di marzo, ha rivisto a rialzo la previsione di produzione da 73.000 t a 79.000 t, +38% rispetto alla scorsa campagna, con una quota di circa 10.000 t destinata al consumo interno e con le restanti 70.000 t, invece, destinate alle esportazioni. Il dato risulta in linea con quello condiviso da Raisin South Africa (cooperativa che rappresenta più di 700 produttori sudafricani di uva passa).

Relativamente alla qualità, il trasformatore locale Redsun segnala buoni risultati, in particolare per la Thompson (la varietà principale); viene riportato, invece, qualche problema di colorazione per la varietà Golden.

Il prezzo della Sultanina tocca nuovi record

Giovedì, 14 Marzo 2024

TURCHIA

Non si arresta il trend di aumento che, da agosto 2023, caratterizza il mercato dell’uva passa turca. Il prezzo della sultanina n.9, consegnato Europa, a metà marzo ha toccato un nuovo record storico ad oltre 3.000 $/t; si tratta di valori superiori dell’80% rispetto allo stesso periodo del 2023.

Ad alimentare i rialzi è un’offerta turca estremamente limitata dopo il deludente raccolto 23/24, messo in ginocchio da un meteo sfavorevole e da un limitato utilizzo di input produttivi. Secondo INC, la produzione avrebbe raggiunto circa 206.300 t, -33% rispetto alla scorsa campagna, al livello più basso dalla campagna 15/16.

Inoltre, con un calo della domanda meno che proporzionale rispetto a quello dell’offerta, le scorte finali 23/24 sono proiettate ai minimi storici. Infatti, come mostrano i dati della della Turkish Aegean Association, l’export dalla Turchia continua a mantenere un ritmo sostenuto. A febbraio, i volumi esportati hanno registrato un record per il mese almeno dalla campagna 19/20, +11% rispetto a febbraio 2023. A livello cumulato (ago-feb), solo -1.5% rispetto allo stesso periodo della scorsa campagna e in linea con la media per il periodo delle precedenti quattro campagne.

Relativamente al prossimo raccolto 24/25 non mancano elementi di incertezza. Nella regione di Manisa, l’inverno troppo mite ha portato a una fioritura anticipata, il che espone maggiormente le piantagioni a rischi da danni da gelate. Inoltre, i produttori temono che gli strascichi delle difficolta dello scorso anno si ripercuoteranno sulle rese anche della nuova campagna, limitando il recupero produttivo.

USA

I prezzi del prodotto USA, dopo un lungo periodo di stabilità su livelli elevati, hanno registrato i primi ribassi. Il prezzo della Thompson senza semi, consegnata UK, da fine febbraio è calato del 4%.

Sebbene dalla California l’offerta rimanga limitata, anche le esportazioni continuano a rallentare notevolmente.

Secondo INC, la produzione 23/24 avrebbe raggiunto circa 153.000 t, -15% rispetto alle aspettative iniziali e -7% rispetto alla scorsa campagna. Il minor livello di offerta, in un contesto di rigida domanda interna, continua a riflettersi sulle esportazioni. Infatti, come mostrano i dati del California Raisins Administrative Committee, da agosto a febbraio, l’export ha raggiunto circa 25.600 t, -12% rispetto allo stesso periodo della scorsa campagna, un minimo storico per il periodo. Di contro, mantengono un ritmo sostenuto le spedizioni interne che, da inizio campagna, hanno sfiorato 97.000 t, +10% rispetto allo stesso periodo del 22/23.

SUD AFRICA

Le operazioni di raccolta sono iniziate in anticipo di circa 7-10 giorni rispetto alla norma ed è iniziato anche il processo di essicazione. Il trasformatore locale Red Sun, prevede una produzione record a circa 85.000 t, grazie a un ottimo recupero delle rese dopo due campagne colpite duramente da meteo fortemente avverso e insetti/parassiti. Il dato risulta superiore del 16% rispetto alle aspettative condivise da INC di 73.000 t (+28% vs. 22/23).

Sulla scia della pressione del nuovo raccolto, atteso anche di buona qualità, il prezzo della Golden sudafricana, consegnato Europa, ha registrato un calo del 4% da metà febbraio. Tuttavia, la scarsità di prodotto dalla Turchia – ormai poco competitivo rispetto altre origini- potrebbe portare a una notevole pressione sul nuovo prodotto sudafricano, esponendo le quotazioni a un rischio rimbalzo.

In arrivo i raccolti dell’emisfero sud: atteso record in Sud Africa, delude il raccolto cileno

Venerdì, 16 Febbraio 2024

TURCHIA

La quotazione della Sultanina turca n.9 consegnata in Europa, dopo una leggera correzione a ribasso nel mese di gennaio, ha registrano nuovi rimbalzi a febbraio, toccando un nuovo record a oltre 2.900 $/t, +80% da inizio campagna 23/24 (agosto 2023).

Oltre alla limitata offerta 23/24, a fornire supporto al mercato contribuisce una domanda che rimane piuttosto rigida.

INC ha stimato una produzione di 206.300 t, -33% rispetto alla scorsa campagna, ai minimi dalla campagna 15/16. Nonostante un livello di stock iniziale record (70.000 t secondo INC, +40% vs. 22/23), l’offerta complessiva risulta inferiore del 25% rispetto alla scorsa campagna (secondo INC 276.346 t vs. 370.000 t).

Decisamente meno marcato il calo che, invece, sta caratterizzando le esportazioni. Infatti, come mostrano anche gli ultimi dati della Turkish Aegean Association, l’export, a livello cumulato (agosto 2023 – gennaio 2024), ha raggiunto circa 111.000 t, solo -3% rispetto allo stesso periodo della scorsa campagna e in linea con la media per il periodo delle precedenti 3 campagne.

Il limitato calo delle esportazioni sarebbe riconducibile alla scarsità di prodotto anche da altre origini. In USA e Iran il raccolto 23/24 è stato inferiore alle aspettative, in Sud Africa e Cile – in attesa dei nuovi raccolti - gli stock sono estremamente bassi.

USA

La scorsa produzione 23/24 è stata stimata a 153.000 t, -7% rispetto alla scorsa campagna. Come mostrano anche i dati del “California Grape Crush Report 2023” pubblicato il 9 febbraio da USDA, la quantità di uva destinata alla trasformazione in uvetta, nel 2023, ha registrato un calo del 59% rispetto al 2022, al livello più basso dopo il 2020.

Conseguentemente alla limitata offerta, destinata principalmente al consumo interno, l’attività di export continua ad essere particolarmente sottotono. Secondo gli ultimi dati del California Raisins Administrative Committee, da inizio campagna, l’export ha raggiunto circa 22.000 t, -14% rispetto allo stesso periodo della scorsa campagna, un minimo storico per il periodo. In aumento, invece, le spedizioni interne, a 83.431 t nel periodo agosto-gennaio 2024; +10% rispetto allo stesso periodo del 22/23.

EMISFERO SUD (raccolto in corso)

In Sud Africa le operazioni di raccolta sono iniziate in anticipo di circa 7-10 giorni rispetto alla norma ed è iniziato anche il processo di essicazione. Il trasformatore locale Red Sun, prevede una produzione record a circa 85.000 t, grazie a un ottimo recupero delle rese dopo due campagne colpite duramente da meteo fortemente avverso e insetti/parassiti. Il dato risulta superiore del 16% rispetto alle aspettative condivise da INC di 73.000 t (+28% vs. 22/23). Sulla scia della pressione del nuovo raccolto, atteso anche di buona qualità, fonti locali segnalano prezzi in leggera discesa.

Meno promettente il quadro produttivo in Cile, dove le previsioni INC sono di un raccolto 23/24, da poco iniziato, in calo dell’8% a 52.000 t, al livello più basso almeno dalla campagna 07/08. Il calo è in parte riconducibile a una contrazione progressiva delle aree a causa dei prezzi poco remunerativi. Inoltre, ad alimentare il clima di incertezza contribuiscono i recenti estesi incendi che hanno coinvolto anche alcune delle principali aree di produzione di uva: infatti, con le operazioni di raccolta in corso, non si escludono possibili impatti negativi su quantità e qualità del prodotto

 

Prezzi della sultanina turca ancora elevati. Aspettative di un buon raccolto in Sud Africa

Lunedì, 15 Gennaio 2024

TURCHIA

La quotazione della Sultanina turca n.9 consegnata in Europa, da inizio dicembre, risulta stabile a livelli elevati: circa 2.600 $/t, +65% da inizio campagna 23/24.

Oltre alla limitata offerta 23/24, a fornire supporto al mercato contribuisce una domanda che rimane piuttosto rigida.

INC ha stimato una produzione di 206.300 t, -33% rispetto alla scorsa campagna, ai minimi dalla campagna 15/16. Sono solo leggermente superiori le stime di operatori locali che si aggirano tra le 210.000 t e le 220.000 t. Le ragioni del drastico calo produttivo si devono ricercare nella combinazione di eventi meteo sfavorevoli: gelate durante il periodo di fioritura, clima umido e continue precipitazioni e grandinate in alcune aree produttive nel periodo pre-raccolta. Inoltre, il meteo, oltre ad aver ridotto il potenziale produttivo, ha impattato negativamente sulla qualità, favorendo la diffusione di malattie e portando a una carenza di disponibilità di prodotto di colorazione più chiara (n.10 e n.11).

Nonostante un livello di stock iniziale record (70.000 t secondo INC, +40% vs. 22/23), l’offerta complessiva risulta inferiore del 25% rispetto alla scorsa campagna (secondo INC 276.346 t vs. 370.000 t).

Più contenuto il calo che ad oggi si registra sui volumi esportati. Infatti, come mostrano anche gli ultimi dati della Turkish Aegean Association, le esportazioni, dal primo settembre al 6 gennaio, sono calate solo del 4,8% rispetto allo stesso periodo della campagna 22/23.

Un calo decisamente non proporzionale rispetto a quello relativo all’offerta e che potrebbe essere riconducibile a:

  • Debolezza della lira turca che incentiva le esportazioni in $. Nonostante le politiche monetarie restrittive, la lira continua ad indebolirsi rispetto a valute forti come l’€ e il $. Il tasso di cambio EUR/TL, a gennaio ha superato quota 32 (il cambio USD/TL ha sfiorato quota 30).
  • Scarsità di prodotto anche da altre origini che mantiene i Paesi importatori dipendenti dal prodotto turco. In USA e Iran il raccolto 23/24 è stato inferiore alle aspettative, in Sud Africa e Cile – in attesa dei nuovi raccolti - gli stock sono estremamente bassi.

SUD AFRICA

La raccolta 23/24 si appresta a iniziare. Grazie al meteo favorevole, le aspettative si confermano di un recupero produttivo. Secondo l’accreditato trasformatore Red Sun, la produzione 23/24 è attesa intorno a circa 85.000 t, valore che eguaglierebbe l’ottimo raccolto del 2020. Il dato risulta superiore rispetto alle previsioni condivise da INC a novembre, secondo cui il raccolto raggiungerà 73.000 t, +28% rispetto alla scorsa campagna.

Leggera flessione dei prezzi all’export della sultanina, ma il mercato rimane teso

Lunedì, 18 Dicembre 2023

La quotazione della Sultanina turca n.9 consegnata in Europa, dopo aver toccato dei massimi a quasi 2.800 $/t, ha registrato un leggero ritracciamento: tra novembre e dicembre, -3,7%.

I cali sono principalmente riconducibili al rallentamento della domanda - disincentivata da prezzi poco competitivi – e ad una nuova fase di debolezza della lira turca.

  • Le esportazioni, come mostrano gli ultimi dati della Turkish Aegean Associationdal primo settembre a fine novembre, sono calate del 3% rispetto allo stesso periodo della campagna 22/23. Tuttavia, i volumi rimangono comunque superiori di circa il 2% rispetto al 21/22 e al 20/21
  • Nonostante le politiche monetarie restrittive, la lira continua ad indebolirsi rispetto a valute forti come l’€ e il $. Il tasso di cambio EUR/TL, da settembre, è aumentato del 7,6% superando quota 31 (+8% il cambio USD/TL ad oltre 29).

Nonostante la congiuntura ribassista, il mercato rimane ancora a livelli di prezzo marcatamente superiori rispetto allo stesso periodo della scorsa campagna (+57%) con un raccolto turco estremamente deludente.

INC, nell’ultimo aggiornamento di novembre, ha stimato una produzione turca 23/24 di 206.300 t, -33% rispetto alla scorsa campagna e al livello più basso dalla campagna 15/16. Le abbondanti e prolungate precipitazioni, anche durante il periodo di raccolta, e i conseguenti attacchi fungini, avrebbero provocato un calo delle rese tra il 30-40% e impattato negativamente anche la qualità del prodotto. 

Inoltre, alla deludente campagna turca si uniscono scenari produttivi deludenti anche da altre origini.

  • In USA, INC stima una produzione 23/24 a 153.000 t, -7% rispetto al 22/23, a causa di un meteo sfavorevole. Conseguentemente, le spedizioni continuano ad essere particolarmente contenute; secondo gli ultimi dati del Raisins Administrative Committee, da inizio campagna a fine novembre, -21% rispetto allo stesso periodo della scorsa campagna.
  • In Sud Africa, dopo il deludente raccolto 22/23 (Q1 2023), stimato da INC in calo dell’11% rispetto alla precedente campagna, gli stock risultano particolarmente bassi. Sebbene, le aspettative degli operatori sul prossimo crop 23/24 siano di un potenziale produttivo di 80.000 t, si tratta di prodotto che non arriverà sul mercato prima di febbraio 2024.

 

INC 23/24: produzione globale al livello più basso dalla campagna 2009/10

Mercoledì, 15 Novembre 2023

L’International Nut and Dried Fruit Council (INC), ha pubblicato il Nutfruit Magazine di novembre con un aggiornamento dei fondamentali di mercato.

La produzione globale 23/24, rispetto al dato di luglio, è stata rivista a ribasso di 100.000 t a 1,13 Mio t, -13% rispetto alla campagna 22/23. Si tratta del livello più basso dalla campagna 2009/10. La contrazione della produzione è riconducibile principalmente ad un deludente raccolto turco.

Nonostante le contestuali aspettative di un calo dei consumi (-6% vs. 22/23), i consumi rimangono superiori rispetto alla produzione, portando il mercato ad un deficit di circa 63.000 t e ad una contrazione degli stock del 40%. Conseguentemente, il rapporto stock finali su utilizzi è previsto calare dal 12% all’8%, il livello più basso dalla campagna 2007/08.

TURCHIA

INC ha rivisto a ribasso la produzione 23/24 da 310.000 t a 206.300 t, -33% rispetto alla scorsa campagna – nella direzione delle precedenti anticipazioni Areté -. Si tratta del livello più basso dalla campagna 15/16. I principali driver si conferma l’effetto sull’offerta delle abbondanti precipitazioni che, a partire dal periodo pre-raccolta, hanno colpito le principali aree. In particolare, a causa dell’eccessiva umidità, si segnala una scarsa quota di Sultanina n.9 e n.10 (i prodotti di colore più chiaro).

Con un calo meno marcato degli utilizzi (export+consumi-import), -11% rispetto alla scorsa campagna, il livello di approvvigionamento passerebbe dal 23% al 4%, il livello più basso dalla campagna 18/19.

Sulla scia del minor livello di offerta, il Taris, cooperativa turca che acquista circa il 15-20% della produzione, ha adeguato a rialzo i prezzi d’acquisto precedentemente annunciati:

  • 55 TL/kg (1,94 $/kg) per la Sultanina n.7 (45 TL/kg ovvero 1,58 $/kg il prezzo precedentemente annunciato);
  • 65 TL/kg (2,29 $/kg) per la Sultanina n.9

Le tensioni continuano a caratterizzare anche i prezzi all’export. Nonostante la lira turca abbia toccato nuovi minimi rispetto all’euro e al dollaro, la congiuntura valutaria non risulta sufficiente a mitigare la spirale inflazionistica. La quotazione della Sultanina turca n.9 consegnata in Europa, continua a rimanere su livelli massimi pluriennali ad oltre 2.500 $/t; il prezzo medio di ottobre è stato superiore del 54% rispetto a ottobre 2022.

Ad alimentare la volatilità del mercato contribuisce la reticenza dei produttori a vendere. Secondo i dati rilasciati dall’Aegean Chamber of Commerce, nei primi due mesi della campagna 23/24, i produttori avrebbero venduto 62.400 t, contro le 152.700 t dello stesso periodo della scorsa campagna.

Come mostrano anche gli ultimi dati della Turkish Aegean Association, le esportazioni, dal primo settembre all'11 novembre, sono calate del 5,1% rispetto allo stesso periodo della campagna 22/23, ai minimi per il periodo almeno dalla campagna 18/19.

USA

INC ha rivisto a ribasso la previsione di produzione 23/24 da 180.000 t a 153.000 t, -7% rispetto al 22/23. Il calo è riconducibile al meteo sfavorevole che ha interessato il periodo di sviluppo colturale e quello dell’essiccatura.

Nonostante il buon livello di stock iniziale, l’offerta USA continua ad allontanarsi dai livelli pre-20/21 e con essa anche i volumi destinati alle esportazioni. Come mostrano i dati del Raisins Administrative Committee, le esportazioni nei primi tre mesi della campagna 23/24 (ago-ott) sono state inferiori del 25% rispetto allo stesso periodo della scorsa campagna. Si tratta del livello più basso per il periodo almeno dalla campagna 13/14. In aumento, invece, le spedizioni interne, a livello cumulato +7,3% rispetto allo stesso periodo del 22/23.

CINA

INC ha rivisto a rialzo la produzione 23/24 da 180.000 t a 200.000 t, +11% rispetto alla scorsa campagna. Il dato risulta ora più vicino alle precedenti aspettative condivise da USDA nelRaisin Annual Report (190.000 t, +12% vs. 22/23).

L’aumento è riconducibile ai buoni raccolti delle regioni del sud che avrebbero compensato perdite del 20-30% nelle aree del nord a causa delle gelate primaverili. Grazie a condizioni di crescita favorevoli, la qualità della sultanina e dell’uvetta verde sembra essere buona.

SUD AFRICA

La produzione 22/23 (raccolta a inizio 2023) è stata rivista a ribasso da 62.700 t a 57.200 t, -11% rispetto alla campagna 21/22, a causa delle eccessive precipitazioni.

Relativamente alla campagna 23/24 (raccolta a inizio 2024), con la fase di fioritura in corso, i rischi di gelate sembrano piuttosto contenuti e le aspettative sono di un recupero produttivo del 28% a 73.000 t. Un dato che si avvicina a quello condiviso precedentemente da Raisins South Africa (RSA) di 85.000 t (+40% vs. 22/23).

Da segnalare come, in un contesto di domanda sostenuta, anche a causa della minor disponibilità di prodotto dall’emisfero nord, il livello di stock è previsto raggiungere i livelli più bassi dalla campagna 20/21.


A causa degli elevati prezzi turchi, i Paesi importatori stanno dirottando le proprie richieste d’acquisto verso altre origini, come Iran, Uzbekistan e in particolare dall’emisfero sud, dove gli stock si stanno deteriorando; la varietà Thompson sudafricana è vicina al sold out.

Minor offerta turca e stock bassi in Cile e Sud Africa alimentano le tensioni del mercato

Martedì, 24 Ottobre 2023

TURCHIA

Forti tensioni continuano ad animare il mercato. La quotazione della Sultanina turca n.9 consegnata in Europa, da metà settembre, ha registrato ulteriori aumenti (+13%), toccando dei massimi pluriennali ad oltre 2.700 $/t. Da inizio campagna, +70%.

Il peggioramento dello scenario produttivo 23/24, quantitativo e qualitativo, si conferma il principale fattore di supporto.

Secondo la maggior parte degli operatori, le abbondanti e prolungate precipitazioni, anche durante il periodo di raccolta, e i conseguenti attacchi fungini, avrebbero provocato un calo delle rese tra il 30-40% e impattato negativamente la qualità del prodotto. Le stime del raccolto ora oscillano tra 200.000 e 220.000 t, nettamente in calo rispetto alle previsioni iniziali (circa 300.000 t) e rispetto alla scorsa campagna (320.000 t la stima INC). Il dato risulta nella direzione anticipata da Areté (265.739 t).

Mentre il TMO non ha ancora annunciato un prezzo di acquisto, il Taris, un’importante cooperativa turca che acquista circa il 15-20% della produzione, ha annunciato un prezzo di acquisto che ha generato scontento tra i produttori (vedi precedente highlight).

L’incertezza sull’offerta e le aspettative dei produttori di prezzi di acquisto, da parte di enti locali, maggiormente remunerativi, viste le basse rese in un contesto macroeconomico ancora caratterizzato da elevata inflazione e debolezza valutaria, stanno generando ritenzione da parte dei produttori a vendere.

Infatti, come mostrano anche gli ultimi dati della Turkish Aegean Association, le esportazioni, dal primo settembre al 14 ottobre, hanno segnato un calo del 5,5% rispetto allo stesso periodo della campagna 22/23, ai minimi per il periodo almeno dalla campagna 18/19.

USA

Nonostante un’offerta 23/24 superiore rispetto alla scorsa campagna, con una produzione attesa in aumento del 6% a 180.000 t, prezzi ancora a livelli elevati limitano la domanda.

Come mostrano i dati del Raisins Administrative Committee, nei primi due mesi della campagna (agosto-settembre), i volumi esportati sono calati del 24% rispetto allo stesso periodo della scorsa campagna, segnando un minimo storico per il periodo.

EMISFERO SUD

Dopo i deludenti raccolti 22/23 in Cile e Sud Africa – con i nuovi che arriveranno solo nella prima parte del 2024 - gli stock continuano a deteriorarsi sulla scia di una domanda sostenuta. In particolare, si segnala una forte domanda dall’Europa, che mira ad approvvigionarsi per le festività di fine anno in un contesto di offerta turca incerta.

Raccolto turco 23/24 deludente, prezzi ai massimi dal 2019

Venerdì, 15 Settembre 2023

TURCHIA

La quotazione della Sultanina turca n.9 consegnata in Europa, da inizio agosto ha registrato un aumento di oltre il 48%, raggiungendo i massimi da marzo 2019, a quasi 2.400 $/t.

Il principale driver rialzista è il peggioramento dello scenario produttivo 23/24.

Secondo alcuni operatori, le abbondanti e prolungate precipitazioni durante la primavera, e i conseguenti attacchi fungini, avrebbero ridotto le rese e impattato negativamente la qualità del prodotto.

Le rese sarebbero inferiori di circa il 30-40% rispetto a quelle della scorsa campagna, con previsioni di produzione comprese tra le 200.000 t e le 250.000 t. Si tratta di un notevole ridimensionamento rispetto alle aspettative iniziali di circa 300.000 t (310.000 t l’ultima previsione INC) e rispetto al raccolto 22/23 di 320.000 t.

Inoltre, proprio a causa dell’arrivo tardivo di alte temperature e quindi della fase di maturazione, la raccolta è iniziata in ritardo rispetto al solito, con la fase di essiccazione dell’uva prevista protrarsi fino a fine settembre.

In questo contesto già incerto, il TMO non ha ancora annunciato il prezzo d’acquisto - l’anno scorso è stato annunciato il 20 agosto -. Le aspettative dei produttori sono di un incremento di oltre il 100% rispetto al prezzo della scorsa campagna (27 TL/kg per la Sultanina n.9), complici le basse rese e un contesto macroeconomico ancora caratterizzato da elevata inflazione e debolezza valutaria.

Su questo tema, lunedì 11 settembre il Tariş, un’importante cooperativa turca che acquista circa il 15-20% della produzione, ha annunciato il prezzo di acquisto della sultanina n.7 a 45 TL/kg (1,67 $/kg). L’annuncio ha generato scontento tra i produttori, i quali si aspettavano una quotazione di circa 60 TL/kg (2,23 $/kg), visti anche gli elevati costi di produzione.

Intanto, la domanda di prodotto turco rimane sostenuta. Secondo gli ultimi dati della Turkish Aegean Association, le esportazioni ad agosto hanno registrato un aumento del 2% rispetto a luglio, +10% rispetto allo stesso mese della scorsa campagna. Complessivamente, la campagna 22/23 ha chiuso con esportazioni superiori del 3% rispetto alla campagna 21/22, il livello più alto almeno delle ultime quattro campagne.

CINA

L’8 settembre, USDA ha pubblicato il “Raisin Annual Report. La produzione 23/24 è prevista a 190.000 t, +12% rispetto alla campagna precedente (superiore rispetto al dato INC di 180.000 t). L’aumento, secondo USDA, sarebbe favorito dalla maggior quota di uva destinata all’essiccazione, in quanto di bassa qualità per essere esportata come uva da tavola e alla rimozione delle restrizioni Covid che, negli ultimi anni, avevano condizionato la coltivazione e la raccolta.

Previsione di aumento anche per i consumi (+2,3%) e le esportazioni (+20%), soprattutto verso il mercato europeo. Le importazioni, invece, sono proiettate in calo del 10%, grazie al buon livello di produzione previsto che sarà sufficiente a coprire il fabbisogno del Paese.

SUD AFRICA

Dopo la deludente produzione 22/23 (-24%), le aspettative sul 23/24 (da febbraio 2024) sono promettenti. Secondo Raisins South Africa (RSA), al netto di eventi meteo sfavorevoli, le aspettative sono di un rimbalzo produttivo di circa il 40% a 85.000 t. Un dato decisamente superiore rispetto a quello condiviso da INC di 66.000 t, solo +5% rispetto alla scorsa campagna.

Per quanto riguarda le spedizioni (14% spedizioni interne, 86% esportazioni), RSA riporta, per i primi sei mesi dell’anno, un calo del 6% rispetto allo stesso periodo della scorsa campagna. Cali riconducibili anche alla scarsità di offerta, dopo il deludente raccolto 22/23, e ai conseguenti prezzi elevati. 

Prezzo della Sultanina turca ai massimi da marzo 2021

Giovedì, 31 Agosto 2023

TURCHIA

La quotazione della Sultanina turca n.9 consegnata in Europa, da inizio agosto ha registrato un aumento del 22%, raggiungendo i massimi da marzo 2021 ad oltre 1.900 $/t.

A contribuire ai rialzi, soprattutto nella seconda metà del mese, sono stati i recenti sviluppi del contesto macroeconomico.

Infatti, giovedì 24 agosto, la Banca Centrale turca ha sorpreso il mercato con un aumento del tasso di interesse di 750 punti base, dal 17,5% al ​​25%. La maggior parte degli analisti si aspettava un aumento fino a un massimo del 20% visti i precedenti limitati interventi sui tassi. 

La notizia dell’aumento dei tassi, in un primo momento ha portato a un leggero recupero della lira turca: tra il 23 e il 24 agosto, il tasso di cambio EUR/TRY è calato del 5,9%, -5,4% per il cambio USD/TRY.

L’aumento dei tassi superiore alle aspettative è riconducibile alla recente ripresa dell’inflazione che, dopo mesi di cali, dal 40% di giugno, è balzata nuovamente a quasi il 50% a luglio.

Tuttavia, ad alimentare le tensioni sulle quotazioni concorrono anche ulteriori fattori:

  • Il buon ritmo della domanda. Secondo gli ultimi dati della Turkish Aegean Association, le esportazioni, da settembre 2022 al 19 agosto 2023, hanno superato le 250.000 t, +2,4% rispetto allo stesso periodo della scorsa campagna; un livello che non trova eguali almeno dalla campagna 18/19. Nel mese di luglio, le esportazioni hanno raggiunto un record per il mese (+3% m/m, +27% a/a).
  • Le aspettative di una minore offerta 23/24. Le previsioni INCsono di un raccolto di 310.000 t, in calo del 3% rispetto alla campagna 22/23, ma le proiezioni di altri operatori sono addirittura inferiori alle 220.000 t, in calo di oltre il 30%. La deludente produzione attesa sarebbe riconducibile a un clima sfavorevole, con gelate durante il periodo di fioritura ed eccessive precipitazioni negli ultimi mesi.
  • L’intervento del TMO. Nonostante l’ente non abbia ancora reso pubblici i prezzi di acquisto 23/24, le aspettative sono di un marcato aumento rispetto a quelli della scorsa campagna, come avvenuto per le nocciole. Inoltre, le prime proiezioni rispetto ai volumi che verranno ritirati dal mercato si aggirano intorno le 60.000 t.

CILE e SUD AFRICA

In Cile la produzione 23/24 (da inizio 2024) è prevista da USDA in calo del 3,3% a 67.500 t (-8% secondo INC a 55.000 t), complice una contrazione delle aree dell’1,2%.

Inoltre, in questi giorni si sta valutando l’impatto delle forti piogge e inondazioni che hanno recentemente colpito la zona centro-meridionale. Secondo alcune fonti, i danni alle viti sarebbero stati limitati in quando la fioritura è ancora alle fasi iniziali, ma permane il rischio legato a un potenziale calo delle temperature nel mese di settembre, periodo cruciale per l’allegagione dei frutti.

Per il Sud Africa invece lo scenario è più promettente. Secondo Raisins South Africa (RSA), lo stato delle viti è buono il che alimenta aspettative di un rimbalzo produttivo per il 23/24, dopo la deludente produzione 22/23 (-24%). Alcuni operatori prevedono un raccolto di oltre 70.000 t di buona qualità grazie a condizioni meteo finora favorevoli nelle regioni chiave di Orange River e Olifants River. La prima previsione di INC è di 66.000, +5% rispetto alla campagna corrente.

La debolezza della lira turca trasmette ribassi ai prezzi all’export, ma permangono rischi rialzisti

Lunedì, 31 Luglio 2023

TURCHIA

La lira turca, da metà luglio, ha toccato dei nuovi minimi storici rispetto ad euro e dollaro (sfiorata quota 30 contro l’euro e quota 27 contro il dollaro), sulla scia dei timori di un aumento dei tassi di interesse (dopo quello di giugno) inferiore alle aspettative. Di fatto, giovedì 20 luglio, la Banca Centrale turca ha aumentato il tasso di interesse di 250 punti base, al 17,5%, al di sotto delle previsioni degli analisti di 500 punti base.

Gli effetti della congiuntura valutaria sono ben visibili sulle quotazioni del prodotto turco esportato. Il prezzo della Sultanina turca n.9 consegnata in Europa, tra giugno e luglio è calato del 9%, tornando ai livelli di agosto 2022.

Tuttavia, il mercato continua ad essere esposto a rischi rialzisti legati a una domanda che procede a buon ritmo - incentivata dalla competitività dei prezzi - e una produzione 23/24 incerta.

  • Secondo i dati della Turkish Aegean Association, le esportazioni, da settembre a fine luglio, sono state superiori dell'1.9% rispetto allo stesso periodo della scorsa campagna; il livello più alto, per il periodo, dalla campagna 18/19.
  • Le condizioni meteo avverse, con forti precipitazioni che favoriscono l’insorgenza di malattie fungine, rappresentano una minaccia per l’imminente nuovo raccolto. Le previsioni condivise da INC sono di un raccolto 23/24 a 310.000 t, in calo del 3% rispetto alla campagna corrente.

SUD AFRICA

Secondo Raisins South Africa (RSA), la produzione 22/23 ha raggiunto 60.203 t, -24% rispetto alla scorsa campagna (78.757 t), a causa di un meteo sfavorevole. Un dato piuttosto in linea con le ultime stime fornite da INC di 62.700 t.

Tuttavia il primo scenario sulla campagna 23/24 è promettente. Secondo RSA lo stato delle viti è buono, il che alimenta aspettative di un rimbalzo produttivo. La prima previsione di INC è di 66.000, +5% rispetto alla campagna corrente.

CILE

USDA ha pubblicato il Raisins Annual Report. Il raccolto 22/23, arrivato nella prima parte dell’anno, ha raggiunto 69.800 t, +4% rispetto alla scorsa campagna (superiore anche rispetto al dato INC di 60.000 t). L’aumento è stato favorito dalla maggior quota di uva destinata all’essiccazione, in quanto di bassa qualità per essere esportata come uva da tavola.

Relativamente alla campagna 23/24 (inizio 2024), la produzione è prevista in calo del 3,3% a 67.500 t (-8% secondo INC a 55.000 t), complice una contrazione delle aree dell’1,2% rispetto alla campagna corrente. Si segnala infatti, un chiaro trend negativo nelle superfici: mediamente -1,5% da una campagna all’altra, -22% dalla campagna 12/13.

 

INC 23/24: produzione globale ai minimi dalla campagna 17/18

Martedì, 27 Giugno 2023

L'International Nut and Dried Fruit Council (INC), in occasione della conferenza di Londra di fine maggio, ha condiviso un aggiornamento dei fondamentali 22/23 e l’anticipazione della prima previsione per la prossima campagna 23/24.

A livello globale, la produzione 23/24 è prevista a 1,23 Mio t, -5,6% rispetto alla campagna corrente, al livello più basso dalla campagna 17/18. Si tratterebbe della seconda campagna consecutivo di calo, in gran parte riconducibile alle avverse condizioni climatiche che hanno colpito la maggior parte dei Paesi produttori.

EMISFERO NORD

In Turchia, dopo il raccolto 22/23, stato confermato record a 320.000 t, INC prevede una produzione di 310.000 t, -3,1% rispetto alla campagna corrente – in linea con le precedenti anticipazioni Areté-.  Il calo è riconducibile alle forti piogge e grandinate che, durante il periodo di fioritura, avrebbero danneggiato molti vigneti nella regione di Manisa.

Raccolti inferiori anche in Iran (-17% a 150.000 t), India (-3% a 140.000 t) e Uzbekistan (-11% a 60.000 t). Per la Cina, invece, le aspettative sono di una produzione stagnante a 180.000 t.

In USA, INC prevede un recupero produttivo a 180.000 t, +6% rispetto alla campagna corrente, ma comunque inferiore rispetto alla media delle campagne precedenti la 20/21 (circa 250.000 t).

EMISFERO SUD

In Sudafrica, INC ha confermato un raccolto 22/23 di 62.700 t, in linea con la scorsa campagna e al livello più basso dalla campagna 16/17.

Il dato risulta superiore rispetto alle recenti stime fornite da RedSun (azienda di trasformazione sudafricana) di 56.373 t, -28% rispetto alla scorsa campagna. Inoltre, secondo l’azienda, la quota di varietà Thompson (principale varietà del Paese) è pari al 47% della produzione totale, contro il 60% nel 21/22 e il 48% nel 20/21.

Relativamente alla prossima campagna 23/24 (inizio 2024), al netto di eventi meteo sfavorevoli, INC prevede un aumento del 5,3% a 66.000 t; si tratta comunque di volumi ampiamente inferiori rispetto al record 19/20.

Prospettive poco promettenti in Cile, dove il raccolto 23/24 (inizio 2024) è previsto in calo dell'8,3% a 55.000 t, al livello più basso almeno dalla campagna 14/15.


Intanto lato domanda, procedono a buon ritmo le esportazioni dalla Turchia, favorite anche da una nuova marcata fase di svalutazione della lira turca rispetto al dollaro e all’euro. Secondo i dati della Turkish Aegean Association, +58% rispetto alla prima metà di maggio 2022. A livello cumulato, i volumi esportati hanno raggiunto le 205.510 t, +2,5% rispetto allo stesso periodo della scorsa campagna, al livello più alto dalla campagna 18/19.

Da segnalare come l’offerta turca sia stata anche favorita dalla seconda finestra di vendita aperta dal TMO a fine maggio.

L’ente ha infatti messo in vendita parte del prodotto di raccolto 22/23 precedentemente stoccato, a prezzi in linea con quelli di acquisto: 28 TL/kg per l'uva sultanina n.8, 26,50 TRY/kg per l'uva sultanina n.7 e 24 TRY/kg per l'uva sultanina di tipo 6. Nessuna vendita di sultanina n.9 in quanto, secondo fonti locali, il TMO attualmente detiene pochissime o nessuna scorta di questa varietà.

Da monitorare l’evoluzione della politica monetaria con il recente aumento del tasso ufficiale dall'8,5% al 15%. Il Comitato di politica monetaria ha deciso di avviare il processo di inasprimento monetario al fine di ancorare le aspettative di ulteriore inflazione.


I prezzi all’export del prodotto turco (Sultanina turca n.9 consegnata in Europa), dopo gli aumenti degli ultimi tre mesi, da metà giugno hanno registrato un calo del 2,8%, complice la debolezza della lira turca.

Prezzi della sultanina turca, +9% da inizio anno

Venerdì, 26 Maggio 2023

TURCHIA

I prezzi del prodotto turco continuano a registrare rialzi: da fine aprile, +3% la quotazione della Sultanina turca n.9 consegnata in Europa, tornata ai livelli di settembre 2022.

Il mancato intervento del TMO e l’aumento della domanda -anche sulla scia delle aspettative di una minor offerta dall’emisfero sud- si confermano i principali fattori di supporto.

Il TMO non ha ancora annunciato vendite di prodotto di ultimo raccolto 22/23. Gli stock nelle mani dell’ente ammonterebbero a circa il 29% della produzione totale, confermata a 320.000 t da INC (+10% vs 2021/22). Alcuni operatori si aspettano una finestra di vendita alla fine di maggio, in seguito all’esito delle elezioni presidenziali (con il ballottaggio del 28 maggio), ma non si escludono movimenti anticipati.

Lato domanda, le esportazioni, in calo nel mese di aprile, nelle prime due settimane di maggio hanno mostrato segni di recupero. Secondo i dati della Turkish Aegean Association, +58% rispetto alla prima metà di maggio 2022. A livello cumulato, i volumi esportati hanno raggiunto le 178.445 t, +1,5% rispetto allo stesso periodo della scorsa campagna. Domanda incentivata non solo dai prezzi del prodotto turco che, nonostante i recenti rialzi, rimangono ancora competitivi, ma anche dalla scarsità di prodotto proveniente da altre origini.

Ulteriore supporto alle quotazioni è dato dall’incertezza sulla produzione della prossima campagna. Sebbene fonti locali segnalano un limitato impatto delle recenti gelate, le basse temperature e le piogge nelle principali aree produttive stanno ritardando lo sviluppo delle viti

USA

I prezzi della Thompson, da inizio campagna si mantengono stabili a livelli elevati. In particolare la Thompson senza semi, consegnata UK, si è assestata a circa 2.650 £/t, ai massimi dal 2019.

Dalla California, infatti, l’offerta rimane limitata. Gli ultimi dati pubblicati dal California Raisin Administrative Committe, mostrano esportazioni, ad aprilein calo del 41% rispetto ad aprile 2022; il livello più basso per il mese almeno delle ultime 10 campagne. A livello cumulato (ago-apr), -22,5% rispetto allo stesso periodo della scorsa campagna.

EMISFERO SUD

In Sud Africa e Cile, i raccolti 22/23 (terminati nel primo trimestre dell’anno) si sono rivelati inferiori alle aspettative iniziali.

  • In Sud Africa, secondo le ultime revisioni INC, la produzione avrebbe raggiunto 700 t, -0,5% rispetto alla scorsa campagna, -22% rispetto alle aspettative iniziali di circa 80.000 t. Altri operatori stimano un raccolto anche inferiore a 55.000-60.000 t. La qualità, tuttavia, risulta buona.
  • In Cile, INC stima una produzione di 60.000 t, in aumento del 6,6% rispetto alla scorsa campagna, ma distante dai livelli delle campagne 19/20 e 20/21. Secondo alcuni operatori, la produzione vanta una buona disponibilità di varietà Thompson e Flame, ma una carenza di varietà Jumbo, i cui prezzi rimangono elevati.

Prezzi turchi in aumento tra recupero della domanda e incertezza sul prossimo raccolto

Mercoledì, 26 Aprile 2023

La quotazione all’export della Sultanina turca n.9 consegnata in Europa, da inizio aprile, ha registrato un aumento del 4%.

Il mancato intervento del TMO e l’aumento della domanda -anche sulla scia delle aspettative di una minor offerta dall’emisfero sud- rappresentano i principali fattori di supporto.

Il TMO, dopo aver messo in vendita, a fine gennaio, sultanina di raccolto 21/22, non ha infatti ancora annunciato vendite di prodotto di ultimo raccolto 22/23. Gli stock ancora nelle mani del TMO ammonterebbero a circa il 29% della produzione totale, confermata a 320.000 t da INC (+10% vs 2021/22).

Intanto, l’export, dopo due mesi consecutivi di calo, a marzo ha mostrato segni di recupero. Secondo i dati della Turkish Aegean Association, +4% rispetto a marzo 2022 e +31% rispetto a febbraio. Domanda incentivata non solo dai prezzi del prodotto turco che, nonostante i recenti rialzi, rimangono ancora competitivi, ma anche dalla scarsità di prodotto proveniente da altre origini.

  • In California, secondo i più recenti dati INC, il raccolto 22/23 avrebbe raggiunto 170.000 t, in linea alla scorsa campagna e a livelli ampiamente inferiori alla media delle campagne precedenti la 20/21 (250.000 t). Con stock iniziali ai minimi almeno dalla campagna 2007/08, l’offerta complessiva risulta al livello più basso almeno delle ultime 15 campagne. Conseguentemente anche il ritmo delle spedizioni risulta particolarmente debole. Gli ultimi dati pubblicati dal California Raisin Administrative Committe, mostrano esportazioni, a marzoin calo del 36,5% rispetto a marzo 2022; il livello più basso per il mese almeno delle ultime 10 campagne. A livello cumulato (ago-mar), -20% rispetto allo stesso periodo della scorsa campagna.
  • In Sud Africa, la raccolta 22/23 è stata inferiore rispetto alle aspettative iniziali. Le ultime revisioni INC sono di una produzione in calo del 22% a 62.700 t. Altri operatori prevedono un raccolto anche inferiore a 55.000-60.000 t. La qualità, tuttavia, risulta buona.

Ulteriore supporto alle quotazioni del prodotto turco è dato dall’incertezza sulla produzione della prossima campagna. Infatti, le basse temperature e le piogge nelle principali aree di coltivazioni stanno ritardando lo sviluppo delle viti. Inoltre, secondo fonti locali, le recenti gelate potrebbero portare a perdite di raccolto comprese tra il 10 e il 15%.

INC: produzione globale 22/23 rivista a ribasso del 4%, il mercato si conferma in deficit

Giovedì, 30 Marzo 2023

L’International Nut and Dried Fruit Council (INC) ha pubblicato il Nutfruit Magazine di marzo con un aggiornamento dei fondamentali di mercato.

Campagna 2022/23

A livello globale, la produzione 2022/23 è stata rivista a ribasso del 4% a 1,3 Mio t, -6% rispetto alla scorsa campagna. Raccolti inferiori, infatti, hanno caratterizzato sia l’emisfero nord (fatta eccezione per la Turchia), che l’emisfero sud, a causa principalmente di un meteo poco favorevole.

Anche gli utilizzi, inizialmente previsti in linea alla scorsa campagna, sono stati rivisti a ribasso del 5% a 1,37 Mio t (-5% vs. 2021/22). Tuttavia, rimangono superiori rispetto alla produzione e il mercato si conferma in deficit per la terza campagna consecutiva (-58.000 t).

EMISFERO NORD

In Turchia, la produzione è stata confermata a 320.000 t, +10% rispetto alla scorsa campagna. Anche gli utilizzi (export + consumi interni – import) sono stati confermati in aumento del 7%, a un livello record di 320.000 t.

Tuttavia, secondo l’Associazione degli esportatori del Mar Nero, i volumi esportati dal Paese, dal 1° settembre al 25 marzo, risultano superiori solo dell’1% rispetto allo stesso periodo della scorsa campagna.

In Cina, la produzione è stata rivista a rialzo del 13% a 180.000 t, ma comunque inferiore del 18% rispetto alla scorsa campagna. Secondo l’industria, circa il 70% del raccolto è costituito da uvetta verde, la cui qualità è stata in parte compromessa da un’eccessiva essiccazione; il restante 30% è composto da sultanina, che invece risulta di discreta qualità.

In USA, la produzione è stata rivista in calo dell’11% a 170.000 t, in linea (+1%) alla scorsa campagna (rispetto a una previsione iniziale di +14%). Il calo è riconducibile ad un meteo sfavorevole sia durante lo sviluppo del raccolto che in fase di essiccazione – oltre che a un calo progressivo delle superfici dal 2010/11 -.

La minor offerta statunitense si riflette sul ritmo delle spedizioni, che, nonostante il miglioramento della logistica, risulta ancora debole. Secondo gli ultimi dati del California Raisin Administrative Committe, l’export, a febbraio, è calato del 35% rispetto a febbraio 2022. A livello cumulato (ago-feb), -17% rispetto allo stesso periodo della scorsa campagna.

Marcato calo produttivo anche in Iran, dove il raccolto è stato rivisto a ribasso del 18% a 180.000 t, -31% rispetto alla scorsa campagna.

EMISFERO SUD

In Sud Africa la produzione è stata rivista a ribasso del 22%, a 62.700 t, in linea alla scorsa campagna (rispetto a una previsione iniziale di +27%). Si tratterebbe della terza campagna consecutiva di calo produttivo e del livello più basso dalla campagna 2016/17. Tuttavia, la qualità risulta molto buona e le condizioni meteo in questa fase di essiccazione sembrerebbero favorevoli.

Anche il raccolto in Cile si è rivelato al di sotto delle aspettative. Rispetto alla precedente previsione, infatti, la produzione è stata rivista in calo dell’8% a 60.000 t, complice la siccità; tuttavia, rimane superiore del 7% rispetto alla deludente campagna 2021/22.


Ancora nessun dato ufficiale sulla prossima campagna 2023/24, ma in Turchia permangono preoccupazioni legate alla disponibilità idrica. Infatti, sebbene nelle ultime settimane si siano registrate precipitazioni, il livello dei bacini idrici, prosciugati dal secco inverno, rimane ancora basso.

 

Raccolti inferiori alle aspettative nell’emisfero sud, riparte la domanda di prodotto turco.

Lunedì, 13 Marzo 2023

SUD AFRICA

Con la raccolta alle battute finali, le aspettative sulla produzione continuano a ridimensionarsi. Secondo fonti locali, il raccolto potrebbe raggiungere appena 55.000 t, -27% rispetto alle precedenti aspettative – già corrette a ribasso - di circa 70.000 t. Si tratterebbe del livello più basso delle ultime cinque campagne; -18,5% rispetto alla scorsa campagna (secondo i dati INC).

Il calo è riconducibile al meteo sfavorevole che avrebbe causato perdite fino al 40-50% del raccolto; la qualità risulta tuttavia buona.

CILE

Peggiora lo scenario anche per il Cile. Da previsioni iniziali di un recupero produttivo, dopo la deludente campagna 21/22 (stimata a 56.000 t da INC), le aspettative ora indicano un calo.

Secondo alcuni operatori, infatti, la produzione oscillerebbe tra 50.000 - 55.000 t, rispetto a previsioni iniziali di circa 65.000 t. Il calo è riconducibile alla maggiore remuneratività dei prezzi dell’uva da tavola e del vino rispetto a quelli dell’uva passa, i quali avrebbero limitato la quota di uva destinata all’essiccazione.

TURCHIA

Dopo mesi di stabilità, come previsto, i prezzi del prodotto turco hanno registrato i primi rialzi. A inizio marzo, +1,8%, la quotazione all’export della Sultanina n.9 consegnata in Europa.

Il mancato intervento del TMO e la ripartenza della domanda -anche sulla scia delle prospettive di una minor offerta dall’emisfero sud- rappresentano i principali fattori di supporto.

  • Il TMO, dopo aver messo in vendita, a fine gennaio, parte della sultanina del raccolto 21/22, non ha ancora annunciato vendite di prodotto di ultimo raccolto 22/23.
  • Dopo unacongiuntura di spedizioni ancora contenute a febbraio (-2% rispetto a febbraio 2022), i dati della Turkish Aegean Association mostrano un recupero dell’export a inizio marzo. In particolare, dal 26 febbraio al 4 marzo, i volumi esportati sono stati superiori del 16% rispetto allo stesso periodo della scorsa campagna.

Ancora nessun dato ufficiale sulla prossima campagna 23/24, ma si segnalano preoccupazioni a causa delle scarse precipitazioni che potrebbero limitare l’approvvigionamento idrico in un contesto di inflazione record e carenza di fertilizzanti.

USA

Ancora in tensione i prezzi del prodotto californiano, sui quali pesa l’offerta limitata.

USDA, nel Grape Crush 2022 – Preliminaryreport di febbraio, basato su dati forniti dai trasformatori, mostra, per la stagione 2022, un calo del 24% dei volumi destinati alla trasformazione in uva passa rispetto al 2021 e un aumento dell’8% in valore.

La minor offerta si riflette sulle spedizioni, che mantengono un debole ritmo da inizio campagna. Gli ultimi dati pubblicati dal California Raisin Administrative Committe, mostrano esportazioni, a febbraio, in calo del 35% rispetto a febbraio 2022; il livello più basso per il mese almeno delle ultime 10 campagne. A livello cumulato (ago-feb), -17% rispetto allo stesso periodo della scorsa campagna.

Primo slot di vendite del TMO, ma il mercato rimane stabile

Venerdì, 10 Febbraio 2023

In Turchia, il TMO, dal 27 gennaio al 3 febbraio, ha messo in vendita 12.500 t di uva sultanina del raccolto 2021/22.

Il prezzo di vendita della sultanina n.7 è stato di 22,50 TL/kg, quello della sultanina n.8 di 23 TL/kg, in aumento di oltre il 75% rispetto ai prezzi di acquisto (13-14 TL/kg), in un contesto locale di inflazione record.

A pesare è anche l’aumento del salario minimo turco del 55% che viene in parte scaricato sui prezzi di vendita. Da qui alle elezioni presidenziali di giugno, il contesto macroeconomico turco si conferma un fattore di alto rischio volatilità sui prezzi.

Secondo alcuni operatori, il TMO detiene ancora circa 20.000 t di raccolto 2021/22, che probabilmente metterà in vendita nelle prossime due settimane. Ancora nessuna vendita di ultimo raccolto 2022/23, invece, del quale il TMO detiene circa 93.000 t, - circa il 29% della produzione totale stimata a 320.000 t (+10% vs. 2021/22) dall’Associazione degli esportatori dell’Egeo-.

Rimangono stabili, invece, i prezzi all’export, sui quali pesa il debole ritmo della domanda.

Infatti, i dati sull’export pubblicati dall’Assemblea degli esportatori turchi (TİM) mostrano una congiuntura di spedizioni contenute a gennaio: -3% rispetto a gennaio 2022 e -8% rispetto al mese precedente. A livello cumulato (set-gen), 115.000 t, +1% rispetto allo stesso periodo della scorsa campagna.

Intanto nell’emisfero sud la raccolta è in corso.

  • Sud Africa: le operazioni di raccolta sono iniziate in anticipo di circa due settimane rispetto alla scorsa campagna. Fonti locali hanno rivisto a ribasso la previsione di produzione di circa il 10%, da 78.000 t a 70.000 t; le temperature elevate e il clima secco avrebbero colpito la resa media delle varietà a maturazione tardiva come l'uva sultanina, in particolare nel bacino del fiume Orange, dove cresce circa il 90% del raccolto. Tuttavia, nonostante i volumi inferiori, la qualità sembra essere buona. 
    Da segnalare come, i prezzi elevati della varietà Golden, potrebbero portare ad un aumento di questa varietà, sebbene richieda maggior tempo di essiccazione, quindi sia più rischiosa rispetto alla varietà Thompson.
  • Cile: fonti locali segnalano una produzione in linea con le aspettative inizialisecondo INC 65.000 t, +15% vs. 2021/22 -.

La competitività della sultanina favorisce l’export dalla Turchia

Venerdì, 13 Gennaio 2023

EMISFERO NORD

In Turchia, il TMO, a fine dicembre, ha chiuso la campagna d’acquisto. Secondo alcuni operatori, l’ente non avrebbe potuto continuare ad acquistare oltre fine 2022 – come da precedenti aspettative locali – a causa della capacità di stoccaggio limitata.

Secondo le stime, gli acquisti di sultanina di nuovo raccolto avrebbero raggiunto le 93.000 t, in aumento del 33% rispetto agli acquisti della scorsa campagna (circa 70.000 t). A queste si sommano circa 35.000 t del raccolto 2021/22, per un totale di circa 128.000 t detenute.

Si tratta del 29% della produzione totale 2022/23 prevista da INC a 320.000 t (+10% rispetto alla scorsa campagna).

Intanto la domanda mantiene un buon ritmo, incentivata dai prezzi ancora bassi a livello storico e particolarmente competitivi rispetto ad altre origini.

Secondo i dati dell’Associazione degli Esportatori, da inizio campagna a fine dicembre, l’export dalla Turchia ha raggiunto 97.300 t, in aumento del 2% rispetto allo stesso periodo della scorsa campagna.  In particolare, si segnala la forte domanda dal Regno Unito (+2%) e dai Paesi Bassi (+32%). L'uva sultanina, nonostante l’inflazione, rimane il prodotto più economico nella categoria della frutta secca, il che continua a favorirne la domanda rispetto agli altri prodotti.

Ancora sottotono, invece, l’attività di export dagli USA. Sebbene la produzione 22/23 sia stimata in aumento del 14% rispetto alla scorsa campagna, i prezzi della Thompson ancora in tensione e poco competitivi rispetto ad altre origini, ne ostacolano le vendite.

Gli ultimi dati pubblicati dal California Raisin Administrative Committe, mostrano come le esportazioni, a dicembre, abbiano registrato un calo del 3,3% rispetto a dicembre 2021 (-2,8 % rispetto a novembre); il livello più basso per il mese almeno delle ultime 10 campagne. A livello cumulato (ago-dic), -12,5% rispetto allo stesso periodo della scorsa campagna.

EMISFERO SUD

La raccolta 2022/23 è iniziata e cruciale sarà il meteo nelle prossime settimane. In Sud Africa, il 2022 è stato segnato da tre episodi di inondazioni, l’ultima a novembre, durante il periodo di fioritura; pertanto sono diffuse le preoccupazioni per il resto della stagione poiché le dighe sono piene e qualsiasi altra forte pioggia potrebbe potenzialmente essere impattante, soprattutto in questo periodo di raccolta.

Inoltre, alcuni agricoltori locali temono già raccolti inferiori alla scorsa campagna a causa dall’insorgenza della peronospora (malattia favorita da piogge persistenti ed elevata umidità). Al contrario, le previsioni del Raisins South Africa e di INC sono di un aumento produttivo, rispettivamente del 2,6% e del 19%, tra 78.000 t e 80.000 t.

L’offerta turca aumenta del 6%, ma il TMO continua ad acquistare e l’export recupera

Lunedì, 12 Dicembre 2022

TURCHIA

I prezzi della Sultanina n.9, all’export, nonostante gli aumenti da inizio campagna, si mantengono ancora a livelli storici bassi; il prezzo medio di novembre è stato inferiore del 9,6% rispetto allo stesso mese della scorsa campagna.

A pesare sulle quotazioni, oltre la debolezza della lira turca anche l’arrivo di un raccolto al di sopra delle aspettative iniziali.

Secondo i recenti dati INC, la produzione turca 2022/23 avrebbe raggiunto le 320.000 t, in aumento del 10% rispetto alla scorsa campagna. Il dato si avvicina alle precedenti aspettative USDA (“Raisin Annual Report” )  di 330.000 t.

Con l’elevato livello di stock con cui ha aperto la campagna, l’offerta registra un aumento del 6% rispetto alla scorsa campagna. Tuttavia, sulla disponibilità di prodotto risulta determinante l’intervento del TMO. Ad oggi, i volumi acquistati dall’ente ammontano a circa 80.000 t, inferiori rispetto alle 100.000 t previste per la chiusura di questa stagione. Tuttavia, fonti locali, si aspettano che il TMO continui ad acquistare oltre la fine dell’anno – seppur in misura minore poiché la maggior parte del prodotto che soddisfa gli standard di qualità è già stato venduto –.

Anche le esportazioni continuano a guadagnare ritmo, beneficiando ancora della debolezza della lira turca. Secondo fonti locali, da inizio campagna, l’export ha raggiunto 80.535 t, +5% rispetto allo stesso periodo della scorsa campagna. Si tratta di circa il 26-29% del totale 2022/23 auspicato dall’Associazione degli esportatori dell’Egeo di 275-300.000 t.

USA

I prezzi della Thompson Californiana si mantengono ancora in tensione. Nonostante le previsioni INC di un aumento produttivo del 10% rispetto alla scorsa campagna, l’offerta rimane inferiore rispetto alla media storica (250.000 t), e limitata dagli irrisolti problemi ai porti.

Come mostrano gli ultimi dati pubblicati dal California Raisin Administrative Committe, infatti, le esportazioni, a novembre, hanno registrato un calo del 15% rispetto a novembre 2021 (-4,5% rispetto ad ottobre); il livello più basso per il mese almeno delle ultime 10 campagne. A livello cumulato (ago-nov), in calo del 14,5% rispetto allo stesso periodo della scorsa campagna.

EMISFERO SUD

Intanto nell’emisfero sud si è concluso il periodo di fioritura e le aspettative per i raccolti 2022/23 (inizio 2023) sono positive.

Per il Sud Africa, Raisins South Africa (RSA) prevede una produzione 2022/23 a circa 78.000 t, in aumento del 2,6% rispetto al raccolto 2021/22 (76.000 t). Il dato è leggermente inferiore rispetto alle aspettative INC, che prevede un raccolto di 80.000 t, in aumento del 19% rispetto alla scorsa campagna.

Secondo RSA, il Sudafrica, che contribuisce per circa il 6% al volume globale potrebbe raggiungere le 100.000 t di produzione entro il 2025.

Buone aspettative anche per il Cile. Dopo il deludente raccolto 2021/22, INC prevede un aumento produttivo del 3% a 65.000 t.

INC: produzione turca in aumento del 10%

Giovedì, 17 Novembre 2022

In attesa del Nutfruit Magazine di novembre, INC ha pubblicato una revisione delle previsioni di produzione per la campagna 2022/23.

TURCHIA

Rispetto alla previsione di luglio, la produzione è stata rivista a rialzo da 290.000 t a 320.000 t, in aumento del 10% rispetto alla scorsa campagna. Il dato risulta ora in linea con le aspettative dell’Associazione degli esportatori dell’Egeo e si avvicina alla previsione USDA (“Raisin Annual Report” ) di 330.000 t.

Con stock iniziali, che si mantengono a livelli elevati, l’offerta raggiungerebbe così un record di 370.000 t. Tuttavia, sulla disponibilità di prodotto, determinante sarà l’andamento della campagna di acquisto del TMO, che, ad oggi, prosegue a ritmo incalzante. Secondo quanto annunciato, gli acquisti termineranno a fine dicembre e potrebbero raggiungere le 100.000 t (circa 70.000 t nella campagna di acquisto 2021/22).

USA

Rispetto alla previsione di luglio, la produzione è stata rivista leggermente a ribasso (-3%) a 192.000 t. Seppur in aumento del 10% rispetto alla scorsa campagna, la produzione rimane inferiore rispetto alla media delle campagne precedenti l’ultimo biennio (circa 250.000 t), quindi insufficiente a ripristinare il livello di stock che ha ormai raggiunto minimi storici.

Lato domanda, nonostante il recupero delle esportazioni ad ottobre (+4% vs. ottobre 2021, +40% vs. settembre), a livello storico i volumi si mantengono ancora bassi. Da inizio campagna (agosto-ottobre), infatti, le esportazioni hanno registrato un calo dell’11,4% rispetto allo stesso periodo della scorsa campagna, il livello più basso di sempre per il periodo.

La debolezza dell’attività di export, oltre a riflettere la minor disponibilità di prodotto e le problematiche ai porti, è riconducibile anche ai prezzi del prodotto californiano ancora in tensione e poco competitivi.

CINA

Rispetto alla previsione di luglio, la produzione è stata rivista a ribasso da 220.000 t a 160.000 t, in calo del 27% rispetto alla scorsa campagna e al livello più basso dalla campagna 2019/20. Il dato si avvicina così alle aspettative USDA (Raisins Annual Report”) di 170.000 t. Il calo è riconducibile in buona parte alle restrizioni sul lavoro legate alla politica zero-Covid.

EMISFERO SUD

Per il Sud Africa, previsione di produzione confermata a 80.000 t, in aumento del 23% rispetto al deludente raccolto 2021/22. Rivista invece a rialzo la produzione in Cile, da 58.000 t a 65.000 t, in aumento del 15% rispetto alla scorsa campagna. Tuttavia, da qui a inizio raccolta (gennaio-febbraio 2023) determinante sarà l’evoluzione meteo.


I prezzi del prodotto turco, all’esportazione, da inizio novembre, hanno registrato ulteriori ribassi (-3%), sulla scia dell’aumento produttivo e del contesto macroeconomico del Paese (debolezza della lira turca e inflazione superiore all’85% a ottobre).

La debolezza della lira turca frena ancora i prezzi della sultanina

Venerdì, 28 Ottobre 2022

TURCHIA

La fase di essiccazione è terminata con non poche difficoltà e preoccupazioni legate al meteo instabile dell’ultimo periodo, che potrebbe aver impattato negativamente qualità e quantità. Alcuni produttori segnalano quote elevate di uva ammuffita oltre ad una percentuale maggiore di uvetta scura (n.8) rispetto a quella chiara (n.10).

Si amplificano così i dubbi sulla reale entità della produzione, che, secondo le previsioni INC, rimarrà stabile ai livelli della scorsa campagna a 290.000 t., contro le aspettative USDA  (“Raisin Annual Report” ) di un aumento del 17% a 330.000 t.

Intanto gli acquisti del TMO proseguono a buon ritmo, favoriti da un prezzo offerto (circa 27 -28 TL/kg) che ancora risulta superiore rispetto al prezzo nel mercato libero (21-22 TL/kg). Il TMO ha infatti annunciato di aumentare, se necessario, il numero dei centri di acquisto (attualmente 44 in tutta la Turchia) per elaborare più rapidamente gli ordini e che gli acquisti continueranno fino a fine dicembre.

Lato domanda, se i consumi interni rischiano di essere limitati dall’elevato livello di inflazione interna, le esportazioni, beneficiando anche della debolezza della lira turca, sono proiettate in aumento; secondo USDA, +17% rispetto alla scorsa campagna, a 380.000 t. Un dato in linea con l’obiettivo minimo dichiarato dal Presidente dell’Associazione degli esportatori dell’Egeo di 275-300.000 t.

USA

Nonostante le aspettative INC di un aumento produttivo del 13% a 197.000 t, la produzione rimane comunque inferiore rispetto alla media delle campagne precedenti l’ultimo biennio (circa 250.000 t), quindi insufficiente a ripristinare il livello di stock che ha raggiunto minimi storici.

Conseguentemente l’attività di export risulta ancora debole, come mostrano i dati sulle spedizioni pubblicati dal California Raisins Administrative Committee: a settembre, -20% rispetto a settembre 2021 (-31,5% rispetto al mese precedente), il secondo livello più basso per il mese almeno delle ultime 9 campagne.

SUD AFRICA

Dopo il deludente raccolto 2021/22, le aspettative per la campagna 2022/23 sono di un aumento produttivo del 23% a 80.000 t. Tuttavia, cruciale sarà il meteo in questa fase di fioritura (ottobre-novembre).


Il prezzo all’export della sultanina n.9 consegnata in Europa, dopo gli aumenti registrati tra agosto e settembre (+9%), ha perso circa il 2%.

Il potenziale rialzista dell’incertezza sul raccolto turco e dell’intervento del TMO è infatti limitato dal delicato contesto macroeconomico del Paese. A metà ottobre, la banca centrale turca ha ridotto i tassi di interesse per il terzo mese consecutivo, dal 12 % al 10,5%, nonostante un’inflazione superiore all’83%, con la lira turca che ha recepito la notizia toccando un minimo a 18,6 contro il dollaro.

Ancora in tensione i prezzi della Thompson californiana (ai massimi da giugno 2019), complice l’offerta limitata, seguita dalla Thompson sud africana (ai massimi da aprile 2020).

Intervento del TMO, incertezza sul raccolto cinese ed export USA limitato

Venerdì, 30 Settembre 2022

TURCHIA

Prosegue la campagna di acquisto del TMO, che ha fine agosto aveva annunciato i prezzi di acquisto (vedi precedente highlight), superiori del 100% rispetto a quelli della scorsa stagione: 28 TRY/kg per la N.10 (14 TL/kg nel 2021/22) e 27 TRY/kg per la N.9 (13 TL/kg nel 2021/22). Prezzi che riflettono la galoppante inflazione del Paese, che, ad agosto, ha raggiunto l’80% (il livello più alto degli ultimi 24 anni), complice anche l’ennesimo taglio dei tassi di interesse, annunciato dalla banca centrale turca, dal 13% al 12%.

Dal 7 al 13 settembre, il TMO ha dichiarato di aver vincolato circa 80.000 t di prodotto – rispetto a 25.000 t nello stesso periodo della scorsa campagna - offrendo prezzi più vantaggiosi rispetto a quelli nel mercato libero (21-22 TL/kg).

Tuttavia, permane incertezza sull’entità del raccolto. Nelle ultime settimane, le principali aree di coltivazione della provincia di Manisa hanno sperimentato condizioni meteo irregolari, con piogge che stanno ostacolando il processo di essiccazione e che hanno portato ad un ridimensionamento delle aspettative produttive di diversi operatori del 5-10% - da 345.000 t a 320.000 t -.

Un dato che risulta comunque superiore rispetto alle previsioni INC di 290.000 t (invariato rispetto alla campagna 2021/22) e piuttosto in linea con le precedenti previsioni pubblicate da USDA, nel “Raisin Annual Report” di 330.000 t (vedi precedente highlight),

CINA

Le previsioni INC, di luglio, sono di una produzione di 220.000 t, in linea con la scorsa campagna.

Un dato superiore rispetto alla previsione USDA pubblicata nel Raisin Annual Report a inizio settembre, di 170.000 t, in calo del 6% rispetto alla scorsa campagna. Calo riconducibile in buona parte ai limiti imposti dai lockdown per contrastare il Covid, in molte delle principali aree di produzione, i quali hanno rallentato il processo di raccolta e di lavorazione/essiccazione, soprattutto a Turpan, dove si concentra oltre l’80% della produzione cinese (principalmente varietà Thompson).

Conseguentemente al calo produttivo, l’import è previsto aumentare del 12% rispetto alla scorsa campagna, necessario per fronteggiare un aumento del 16% dei consumi interni (185.000 t).

USA

INC prevede una produzione di 197.000 t, in aumento del 13% rispetto alla scorsa campagna, ma comunque inferiore rispetto alla media delle campagne precedenti l’ultimo biennio (circa 250.000 t).

Intanto l’attività di export, risulta ancora debole, come mostrano i dati sulle spedizioni pubblicati dal California Raisins Administrative Committee: ad agosto, primo mese della nuova campagna, l’export ha registrato un calo del 23% rispetto ad agosto 2021.


Come previsto, la campagna d’acquisto del TMO e l’instabilità del contesto macro (che sarà alimentata dalle elezioni presidenziali turche di giugno 2023), hanno trasmesso rialzi importanti alle quotazioni all’export turche: la sultanina n.9 consegnata in Europa, tra agosto e settembre, ha registrato un aumento del 10%.

Ancora in tensione i prezzi della Thompson Californiana, ai massimi da giugno 2019, supportatati dalla scarsa offerta USA.

Prezzi della Sultanina turca in aumento

Giovedì, 08 Settembre 2022

TURCHIA

Il 20 agosto, il presidente della Turchia, Erdogan, ha annunciato il prezzo medio di acquisto dell’uva passa per la campagna 2022/23 da poco cominciata, i cui dettagli sono poi stati chiariti direttamente dal TMO con la pubblicazione di un comunicato il 31 agosto.

In particolare, i prezzi per varietà saranno:

  • 28 TL/kg per la n.10 (+100% rispetto a 14 TL/kg nella campagna 2021/22)
  • 27 TL/kg per la n.9 (+108% rispetto a 13 TL/kg nella campagna 2021/22)
  • 26 TL/kg per la n.8 (+108% rispetto a 12,5 TL/kg nella campagna 2021/22)
  • 25 TL/kg per la n.7 (+108% rispetto a 12 TL/kg nella campagna 2021/22)

I prezzi annunciati riflettono la crescente inflazione del Paese (ad agosto 80,21%), tuttavia, con la lira turca che da inizio 2021 si è svalutata di oltre il 100% rispetto al dollaro, il prezzo medio annunciato quest’anno, in $, risulta in linea (circa 1,48 $/kg) a quello del 2021.

Grazie a condizioni meteo favorevoli durante lo sviluppo del raccolto, la produzione 2022/23, secondo gli operatori di mercato, sarà in linea o leggermente superiore rispetto a quella della scorsa campagna.

Le aspettative INC sono di un raccolto di 290.000 t (invariato rispetto al 2021/22). Più ottimiste, invece, le previsioni pubblicate da USDA, nel “Raisin Annual Report”, secondo cui, la produzione turca raggiungerà le 330.000 t, +17% rispetto alla scorsa campagna (281.600 t), riflettendo un aumento delle aree del 4%. Espansione necessaria per assorbire la crescente domanda estera (incentivata anche dalla debolezza della lira turca), prevista in aumento del 17% rispetto la scorsa campagna, da 240.000 t a 280.000 t.

Tuttavia, cruciale sarà il meteo durante la fase di essiccazione: eccessive precipitazioni, infatti, potrebbero ostacolare il processo.

USA

Ancora in aumento i prezzi della Thompson californiana, ai massimi da giugno 2019, complice l’offerta limitata, come testimoniano anche gli ultimi dati sulle spedizioni pubblicate dal California Raisins Administrative Committee.

Infatti, a luglio, l’export USA ha registrato un calo del 46% rispetto a luglio 2021 (-43% rispetto al mese precedente), il livello mensile più basso da inizio campagna 2021/22.

Complessivamente, i volumi esportati nel corso della campagna 2021/22 sono stati i più bassi almeno delle ultime otto campagne (-12% vs. 2020/21).

Riguardo la campagna 2022/23, da poco iniziata, INC prevede una produzione di 197.000 t, in aumento del 13% rispetto alla scorsa campagna, ma comunque inferiore rispetto alla media delle campagne precedenti l’ultimo biennio (circa 250.000 t).

SUD AFRICA

Dopo il deludente raccolto 2021/22, le aspettative per la campagna 2022/23 sono di un aumento produttivo del 23% a 80.000 t. Tuttavia, determinante sarà il meteo durante il periodo di fioritura nell’ultimo trimestre dell’anno.

CILE

Dopo il significativo calo produttivo 2021/22 (-20% vs. 2020/21), INC prevede un leggero miglioramento per il 2022/23, 58.000 t, +3% rispetto la scorsa campagna.

Visione in controtendenza rispetto alle recenti previsioni fornite da USDA nel “Raisin Annual Report” relativo al Paese. La produzione, infatti, è prevista calare dell’1,5%, da 62.800 t a 61.850 t, riflettendo un calo delle aree del 5% per alternative più remunerative (noci, avocado, ciliegie, agrumi).


Come previsto, l’inizio della campagna d’acquisto del TMO e l’instabilità del contesto macro (che sarà alimentata dalle elezioni presidenziali turche di giugno 2023), hanno trasmesso rialzi importanti alle quotazioni all’export turche: la sultanina n.9 consegnata in Europa, da inizio agosto, ha registrato un aumento del 25%.

 

Annunciati i prezzi di acquisto del TMO, prezzi turchi in aumento

Martedì, 30 Agosto 2022

TURCHIA

Il 20 agosto, il presidente della Turchia, Erdogan, ha annunciato il prezzo medio di acquisto dell’uva passa per la campagna 2022/23 da poco cominciata.

Il prodotto sarà acquistato dal TMO a 27 TL/kg, in aumento rispetto al prezzo di apertura della campagna 2021/22 (13 TL/kg la Sultanina n.9).

Grazie a condizioni meteo favorevoli durante lo sviluppo del raccolto, la produzione, secondo gli operatori di mercato, sarà in linea o leggermente superiore rispetto a quella della scorsa campagna. Le aspettative INC sono di 290.000 t (invariato rispetto al 2021/22).

Tuttavia, cruciale sarà il meteo durante la fase di essiccazione: eccessive precipitazioni, infatti, potrebbero ostacolare il processo.

Intanto i prezzi del prodotto turco all’export, da inizio agosto, hanno registrato un aumento del 25%, nonostante il contesto macroeconomico sia ancora caratterizzato da una debole lira turca e un’inflazione alle stelle (a luglio 79,60%).

USA

Ancora in aumento i prezzi della Thompson californiana, ai massimi da giugno 2019, complice l’offerta limitata, come testimoniano anche gli ultimi dati sulle spedizioni pubblicate dal California Raisins Administrative Committee.

Infatti, a luglio, l’export USA ha registrato un calo del 46% rispetto a luglio 2021 (-43% rispetto al mese precedente), il livello mensile più basso da inizio campagna 2021/22.

Complessivamente, i volumi esportati nel corso della campagna 2021/22 sono stati i più bassi almeno delle ultime otto campagne (-12% vs. 2020/21).

Riguardo la campagna 2022/23, da poco iniziata, INC prevede una produzione di 197.000 t, in aumento del 13% rispetto alla scorsa campagna, ma comunque inferiore rispetto alla media delle campagne precedenti l’ultimo biennio (circa 250.000 t).

SUD AFRICA

Dopo il deludente raccolto 2021/22, le aspettative per la campagna 2022/23 sono di un aumento produttivo del 23% a 80.000 t. Tuttavia, cruciale sarà il meteo durante il periodo di fioritura nell’ultimo trimestre dell’anno.

CILE

Dopo il significativo calo produttivo 2021/22 (-20% vs. 2020/21), INC prevede un leggero miglioramento per il 2022/23, 58.000 t, +3% rispetto la scorsa campagna.

Visione in controtendenza rispetto alle recenti previsioni fornite da USDA nel “Raisin Annual Report” relativo al Paese. La produzione, infatti, è prevista calare dell’1,5%, da 62.800 t a 61.850 t, riflettendo un calo delle aree seminate del 5% per alternative più remunerative (noci, avocado, ciliegie, agrumi).

INC 2022/23: produzione globale in aumento del 5%, ma mercato in deficit e stock bassi

Giovedì, 21 Luglio 2022

Dopo le anticipazioni del congresso a Dubai, l’International Nut and Dried Fruit Council (INC) ha pubblicato il Nutfruit Magazine di luglio con le prime previsioni dei fondamentali sulla campagna 2022/23.

A livello globale è prevista una produzione record di circa 1,4 Mio t, +5% rispetto alla campagna corrente, guidata principalmente dalle prospettive di buoni raccolti in Iran, USA, Cile e Sud Africa.

Tuttavia, anche i consumi sono previsti a livelli record e leggermente superiori alla produzione; +2,6% rispetto alla campagna corrente.

Con una produzione che ancora fatica a tenere il passo dei consumi, il rapporto stock finali/utilizzi è dunque previsto in calo per la terza campagna consecutiva e al livello più basso almeno dalla campagna 2012/13.

EMISFERO NORD (raccolti da agosto 2022)

In Turchia, la produzione è prevista a 290.000 t, in linea con la campagna corrente. Tuttavia, da qui a inizio raccolta, un meteo favorevole potrebbe portare anche ad un output leggermente superiore. Ad oggi, la qualità sembra buona nonostante il meteo instabile delle ultime settimane.

Lato domanda, secondo l’Associazione degli esportatori del Mar Nero, il progressivo aumento del livello di export visto nella campagna corrente, favorito anche dalla debolezza della lira turca, è previsto confermarsi anche per il 2022/23 e potrebbe portare a un totale di 270.000 t (volumi ampiamente superiori rispetto alle media delle precedenti tre campagne 225.000 t)

Produzione stabile anche in Cina con 220.000 t. Gli utilizzi invece, sono previsti in aumento per la quarta campagna consecutiva; in particolare si segnala un aumento del consumo interno, soprattutto di uvetta verde (60%-80% della produzione).

Negli USA; le condizioni nelle prime fasi dello sviluppo del raccolto sono state favorevoli e le prospettive sono di un raccolto di 197.000 t, in aumento del 13% rispetto alla campagna corrente (rivista in calo del 4%). Tuttavia, permangono i rischi legati alla siccità e agli elevati costi produttivi e gli stock rimangono bassi.

In Iran, le previsioni sono di un aumento produttivo: 220.000 t, +22% rispetto alla campagna corrente. Aspettative in controtendenza rispetto ad operatori di mercato che segnalano una possibile contrazione dell’offerta a causa di un meteo instabile e degli elevati costi produttivi (che potrebbero portare a essiccare meno uva).

EMISFERO SUD (raccolti da inizio 2023)

Per le principali origini dell’emisfero sud, Cile e Sud Africa, si prevedono livelli di produzione elevati, rispettivamente 58.000 t (+3% vs. 2021/22) e 80.000 t (+23% vs. 2021/22). Tuttavia, le precipitazioni dal quarto trimestre del 2022 al primo trimestre del 2023 saranno essenziali per garantire buoni raccolti. 


I prezzi del prodotto turco, all’esportazione, si mantengono ancora bassi ai livelli di inizio 2018, sulla scia del contesto macroeconomico e valutario (debolezza lira turca e inflazione superiore al 70% a giugno).

Ancora in tensione, invece, i prezzi della Thompson Californiana (ai massimi da giugno 2019) e del prodotto sud africano, con la Thompson (ai massimi da aprile 2020) supportata dai rialzi del prodotto californiano e la Golden (ai massimi almeno dal 2017) che risente di un minor livello di abbondanza (solo il 14% del raccolto 2021/22 a causa delle eccessive piogge che hanno portato gli agricoltori a virare su varietà che richiedono tempi di essiccazione inferiori).

 

Il meteo diffonde incertezza sui prossimi raccolti in Turchia e Iran

Venerdì, 01 Luglio 2022

I prezzi all’export della sultanina turca si mantengono ancora bassi, ai livelli di inizio 2018, sulla scia di una lira turca, che, da aprile, ha visto la ripresa della fase di deprezzamento record rispetto al dollaro e all’euro.

Il contesto macroeconomico continua così a neutralizzare il potenziale rialzista della ripartenza della domanda e dell’incertezza sull’offerta 22/23.

L’export dalla Turchia, da inizio campagna a fine giugno, ha registrato un aumento dell’11% rispetto alla scorsa campagna, avvicinandosi ai livelli del 2019/20 (-2%). Ad incentivare la domanda, non solo i prezzi competitivi, ma anche la scarsa offerta proveniente da altri Paesi dell’emisfero nord (USA e Iran) e dall’emisfero sud (Sud Africa e Cile), con prezzi della Thomson e della Golden ancora in tensione -vedi precedente highlight-.

In Turchia, il clima continua ad essere instabile con grandinate e piogge che nelle ultime settimane hanno colpito anche Manisa, la principale regione di coltivazione di uva sultanina. Gli operatori di mercato, per ora, non segnalano danni significativi ai vigneti (con un potenziale produttivo di circa 300.000 t); tuttavia, se il meteo non dovesse migliorare si potrebbe andare incontro a ridimensionamenti quantitativi e qualitativi.

Si segnala un meteo sfavorevole anche in Iran, con gelate che avrebbero colpito circa 47.000 ettari e che, pertanto, potrebbero compromettere lo sviluppo del prossimo raccolto.

Nelle prossime settimane è attesa la pubblicazione del Magazine di luglio di Nutfruit (INC) con le prime previsioni sulla nuova campagna.

La lira turca torna a deprezzarsi, ma i prezzi all’export rimbalzano

Lunedì, 13 Giugno 2022

In Turchia, l’inflazione a maggio è balzata al 73,5%, il livello più alto degli ultimi 23 anni con un aumento vertiginoso dei prezzi al consumo esacerbato dalla debolezza della lira, che, dopo la stabilità del primo trimestre del 2022, è tornata a indebolirsi. Da inizio maggio il tasso di cambio EUR/TRY è aumentato del 14%, +15% per il cambio USD/TRY.

I prezzi interni continuano così ad aumentare (a maggio, +46% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno) come testimoniano anche i prezzi di vendita annunciati dal TMO per la terza finestra di vendita che terminerà a fine giugno: 17,5 TL/kg per la Sultanina n.9, superiore al prezzo annunciato durante il primo e il secondo round di vendite, rispettivamente di 15,5 TRY/kg e 17 TRY/kg.

I prezzi all’esportazione, in $, invece, a fine maggio, sulla scia del contesto macroeconomico, hanno raggiunto il livello più basso da inizio 2018.

Tuttavia, nelle ultime settimane, il prezzo della sultanina n.9 consegnata in Europa ha iniziato a reagire ai fondamentali rialzisti, registrando un aumento del 10% proprio dagli ultimi giorni di maggio.

A guidare gli aumenti è in buona parte la ripartenza della domanda: l’export dalla Turchia, da inizio campagna a fine maggio, ha registrato un aumento dell’11% rispetto allo stesso periodo della scorsa campagna.

Domanda incentivata non solo dai prezzi particolarmente competitivi del prodotto turco, ma anche dalla scarsità di prodotto proveniente da altre origini.

  • USA: il California Raisinis Administrative Committee nell’ultimo “shipment report” mostra come da inizio campagna, l’export abbia raggiunto 53.407 t, in calo del 7,3% rispetto alla scorsa campagna e il livello più basso almeno dalla campagna 2012/13. Un’offerta limitata da una produzione 2021/22 al di sotto delle aspettative (vedi precedente highlight) oltre che dalla logistica rallentata.
  • SUD AFRICA: il raccolto 2021/22, da poco concluso, è stato deludente, e l’elevata umidità (problematica per la fase di essiccazione) ha portato ad un calo della varietà golden dal 21% al 13%. La varietà Golden, infatti, richiede un periodo più lungo di essiccazione rispetto alla Thompson, per la quale, invece, la quota è aumentata dal 50 al 63%.

Le citate problematiche lato offerta, mantengono i prezzi della Golden e della Thompson in tensione: tra aprile e maggio, +4% per la Golden sud africana, +19% per la Thompson sud africana, +12% per la Thompson californiana.

Per la prossima campagna 2022/23 in Turchia, sebbene le condizioni meteorologiche siano attualmente molto instabili, per ora non ci sono segnalazioni di danni alle viti.

I prezzi della Sultanina restano competitivi, in tensione quelli della Thompson e della Golden

Venerdì, 06 Maggio 2022

TURCHIA

Il prezzo della Sultanina n9 turca consegnata in Europa, da inizio aprile, ha registrato un calo del 9%.

I prezzi all’esportazione, che risentono della debolezza della lira turca, continuano così a incentivare la domanda: da inizio campagna a fine aprile, l’export ha registrato un aumento dell’11,6% rispetto allo stesso periodo della scorsa campagna.

Di contro, con un’inflazione record (+69,97% ad aprile), i prezzi interni si mantengono in tensione come testimoniano anche i prezzi di vendita annunciati dal TMO per la seconda finestra di vendita di inizio aprile rinnovata ad inizio maggio.

Riguardo il prossimo raccolto 22/23 (atteso da agosto), fonti locali riferiscono come le basse temperature e le gelate delle ultime settimane hanno ritardato la fioritura, ma per ora non si segnalano danni rilevanti.

USA

I prezzi della Thompson rimangono in tensione: ad aprile, a livello medio +13% rispetto allo stesso periodo della scorsa campagna.

La scorsa produzione 21/22 è stimata a 181.000 t, in leggero aumento rispetto alla deludente produzione della campagna 20/21 (177.000 t), ma nettamente inferiore rispetto alla media storica (circa 250.000 t). Il calo è riconducibile alla siccità e al calo progressivo delle superfici: come mostrano i dati del “California Grape Acreage Report 2021” pubblicato il 20 aprile da USDA, le aree destinate all’uva passa per la campagna 21/22 hanno registrato un calo del 5% rispetto al 20/21.

Inoltre, la logistica rallentata dalla pandemia continua a limitare l’export. Il California Raisinis Administrative Committee nell’ultimo “shipment report” mostra come da inizio campagna, l’export abbia raggiunto 41.847 t, in calo del 7% rispetto alla scorsa campagna e il livello più basso almeno dalla campagna 12/13.

SUD AFRICA

Le precipitazioni al di sopra della media hanno ridimensionato le aspettative iniziali del recente raccolto 21/22 record, ora previsto a circa 65.000 t (in linea con la deludente scorsa campagna). Inoltre, l’elevata umidità rappresenta un problema per la fase di essiccazione, soprattutto per la varietà golden che necessita di un periodo di essiccazione più lungo; pertanto, fonti locali, prevedono un calo significativo di questa varietà.

La prevista minor offerta ha trasmesso già dei rialzi alle quotazioni: ad aprile, i prezzi della Golden e della Thompson sono stati superiori del 7,8% e del 9% rispetto ad aprile 2021.

CILE

Le stime sono di un recente raccolto 21/22 inferiore del 20% rispetto al 20/21, ma di buona qualità. La carenza di prodotto e le difficoltà logistiche supportano i prezzi anche per questa provenienza.

Nuove vendite TMO: prezzi interni in aumento, ma prezzi all’export ancora bassi.

Lunedì, 04 Aprile 2022

Il TMO turco ha ufficialmente aperto una seconda finestra di vendita per 12.000 t di prodotto precedentemente stoccato.

Il prezzo per la Sultanina n.9 è di 17 TL/kg, superiore non solo al prezzo di acquisto (13 TRY/kg), ma anche al prezzo annunciato a febbraio durante il primo round di vendite (15,5 TRY/kg). Gli aumenti seguono la crescente inflazione nel paese, +61,14% a marzo.

La debolezza della lira turca mantiene invece relativamente bassi i prezzi all’esportazione; la quotazione della Sultanina n9 consegnata in Europa risulta ai minimi da inizio 2018.

Tuttavia, diversi sono i fattori rialzisti nel breve-medio periodo:

  • Il recupero della domanda di prodotto turco: da inizio campagna a metà marzo, l’export ha registrato un aumento dell’8% rispetto allo stesso periodo della scorsa campagna. A favorire l’aumento, oltre i prezzi competitivi, anche i limiti all’offerta del prodotto californiano (vedi precedente highlight) che mantengono i prezzi della Thompson ancora in tensione. Il California Raisinis Administrative Committee nell’ultimo “shipment report” mostra come da inizio campagna, l’export abbia raggiunto 34.911 t, in calo del 10% rispetto alla scorsa campagna e il livello più basso almeno dalla campagna 12/13.
  • I deludenti raccolti dell’emisfero sud. In Sud Africa, a seguito delle abbondanti piogge nella valle dell’Orange, INC ha rivisto a ribasso la previsione di produzione di circa 13.000 t, a 65.000 t (ai livelli della scorsa campagna); un calo produttivo che ha trasmesso rialzi ai prezzi della Thompson sudafricana, in aumento dell’8% da inizio gennaio (supportati anche dal prezzo della Thompson californiana). Peggiore lo scenario cileno, con le aspettative di un raccolto inferiore del 20% rispetto al 20/21.
  • Gli elevati costi produttivi, esacerbati dal conflitto in Ucraina; in particolare i rincari energetici e dei fertilizzanti (anche di difficile reperimento).

Riguardo le prossime produzioni 22/23 dell’emisfero nord, in Turchia, fonti locali riferiscono come le basse temperature e le gelate delle ultime settimane hanno ritardato la fioritura, ma per ora non si segnalano danni rilevanti.

Relativamente all’impatto del conflitto Russia Ucraina sul mercato dell’uva passa, si segnala come la Russia non sia un importatore rilevante di uva passa (circa il 3,4% del totale globale), ma è il terzo importatore, di uva fresca (circa il 10% del totale) con una forte dipendenza dal prodotto turco. Una minore importazione russa con le prospettive di crescita del paese rallentate dalle sanzioni occidentali, potrebbe quindi portare ad un aumento della quantità di uva turca destinata all’appassimento.

 

INC: produzione globale 21/22 in calo del 2%, deludono i raccolti dell’emisfero sud.

Giovedì, 03 Marzo 2022

L'International Nut and Dried Fruit Council (INC), ha pubblicato un aggiornamento dei fondamentali di mercato.

Campagna 2021/22:

TURCHIA

Produzione prevista a 290.000 t, +7% rispetto alla scorsa campagna (la cui stima di produzione è stata rivista in calo di circa 30.000 t a 271.000 t).

Tuttavia, il previsto aumento degli utilizzi a 300.000 t, +22% rispetto al 20/21, più che compensa l’aumento produttivo portando a un minor livello di approvvigionamento del mercato con il rapporto stock finali/ utilizzi in calo dal 24,39% della campagna 20/21 al 16,39%.

L’export da inizio campagna registra un +7,5% rispetto allo stesso periodo della scorsa campagna; circa la metà del prodotto è stato esportato in Europa (+12%).

Intanto il TMO a fine febbraio aveva aperto una finestra di vendita a prezzi superiori rispetto a quelli di acquisto; sulla numero 9 15,5 TL/Kg rispetto ad un acquisto a 13 TL/Kg.

USA

La produzione prevista è stata rivista in calo di circa 10.000 t a 181.000 t; un aumento marginale rispetto alla deludente produzione della campagna 20/21 (177.000 t). Il calo è riconducibile alla siccità e al calo progressivo delle superfici per alternative più remunerative (vedi precedente highlight). La logistica rallentata dalla pandemia continua a rappresentare un limite all’export.

CINA

Bene il raccolto cinese, in aumento per la seconda campagna consecutiva a 220.000 t (+16% rispetto alla scorsa campagna) composto per il 20% da sultanina. Nonostante l’abbondante offerta, la domanda è ancora rallentata dagli effetti della pandemia: le vendite durante il capodanno cinese sono state inferiori del 25% rispetto allo scorso anno.

SUD AFRICA

Le aspettative di un’offerta record (circa 78.000 t) sono state riviste a ribasso a 65.000 t (in linea con la scorsa campagna) a causa dei danni provocati dalle abbondanti piogge nella valle del fiume Orange, dove viene coltivato quasi il 90% dell’uva passa. Un periodo di essicazione più lungo ritarda le spedizioni, già messe a dura prova dai rallentamenti logistici. Le Golden richiedendo tempi più lunghi di essicazione risentono maggiormente della situazione. Bassi gli stock di Thomson con un premio di prezzo elevato.

CILE

Rivista a ribasso anche la produzione cilena a 56.300 t, -20% rispetto alla scorsa campagna, il livello più basso dopo la campagna 15/16.

 

A livello mondo, la produzione è stata dunque rivista a ribasso da 1,36 Mio t a 1,33 Mio t, -2% rispetto alla scorsa campagna (la cui stima è stata corretta a rialzo di 46.000 t). I consumi, rivisti leggermente in rialzo, si mantengono elevati e al livello storico più alto dopo il record della scorsa campagna con stock che faticano ad accumularsi.


I prezzi del prodotto turco, dopo aver raggiunto i minimi dal 2018, complice anche la debolezza della lira turca, hanno registrato il primo rimbalzo: da fine febbraio, +1,5% la Sultanina n9 consegnata in Europa.

Marcati i rincari sulla Thomson Americana tra febbraio e marzo +14%.

Il conflitto Russia Ucraina, paesi che non sono produttori e/o consumatori rilevanti di uva passa (la Russia importa prevalentemente dalla Turchia e dall'Iran), non rappresenta un problema diretto per il mercato, ma indiretto per gli effetti spillover derivanti dai mercati energetici e dei fertilizzanti, dove i due paesi giocano un ruolo chiave.

La lira turca mantiene bassi i prezzi della sultanina bassi. Problemi meteo in Sud Africa.

Giovedì, 10 Febbraio 2022

TURCHIA

La lira turca, nonostante il calo della volatilità, risulta ancora debole e l’inflazione continua a galoppare: secondo gli ultimi dati Turkstat, l’inflazione è salita al 48,69% raggiungendo il livello più alto da aprile 2002.

Ne risultano prezzi interni ancora in tensione e prezzi all’esportazione particolarmente contenuti: il prezzo della Sultanina n9 consegnata in Europa da metà dicembre, risulta stabile a circa 1.650 $/t, il livello più basso da inizio 2018.

I prezzi competitivi e i limiti all’offerta statunitense continuano così a favorire il recupero della domanda di prodotto turco: da inizio campagna a fine gennaio, l’export ha registrato un aumento del 6,4% rispetto allo stesso periodo del 20/21.

Secondo fonti locali, il TMO sta posticipando il momento per entrare sul mercato e vendere il prodotto precedentemente stoccato (circa 70.000 t).

USA

I prezzi della Thompson californiana si mantengono più in tensione, per l’offerta limitata:

  • La produzione USA 21/22, nonostante in aumento dell’8% rispetto alla scorsa campagna, rimane a livelli storici bassi. Si segnala infatti, un chiaro trend negativo nella produzione (almeno dalla campagna 13/14), riconducibile a un calo progressivo delle superfici (mediamente -4% da una campagna all’altra) per alternative più remunerative; in particolare per la notevole espansione delle piantagioni di mandorle nella Central Valley.
  • Le spedizioni risultano ancora rallentate. Il California Raisins Administrative Committee nell’ultimo “shipment report” mostra come da inizio campagna, l’export abbia raggiunto 29.503 t, in calo dell’11% rispetto allo stesso periodo della scorsa campagna.

Da segnalare la partnership annunciata da USDA con il porto di Oakland con l’obiettivo di creare un nuovo sito “pop-up” di 25 acri per favorire il carico dei container; un intervento che potrebbe alleviare la congestione portuale riconducibile alla pandemia e ripristinare i servizi di spedizione nei prossimi mesi.

SUD AFRICA

Le recenti piogge hanno rallentato la raccolta, le aspettative di un’offerta record (circa 86.000 t secondo Raisins South Africa) sono state riviste a ribasso a 72.000 t. I bassi stock di Thompson mantengono la varietà a premio.

CILE

Bene la raccolta, prezzi in linea a quelli della scorsa campagna.

Produzioni dell’emisfero sud e lira turca trasmettono ribassi al mercato

Lunedì, 17 Gennaio 2022

Nelle prime settimane di gennaio, dopo la grande volatilità di fine 2021 (vedi precedente highlight), la lira turca è risultata più stabile, con variazioni contenute tra 13 e 13,5 contro il dollaro e tra 15 e 15,5 contro l’euro.

Tuttavia, la valuta turca rimane estremamente debole con un’inflazione nel paese su base annua che, secondo i dati ufficiali dell’Istituto di statistica turco (Turkstat), nel mese di dicembre 2021, è salita al 36,08%, rispetto al 21,31% del mese di novembre, segnando il valore più alto da settembre 2002.

Ne risultano prezzi interni ancora elevati e prezzi all’esportazione particolarmente contenuti: il prezzo della Sultanina n9 consegnata in Europa da metà dicembre, risulta stabile a circa 1.650 $/t, -15% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Tra gli altri fattori ribassisti:

  • Il nuovo raccolto dall’emisfero sud. La raccolta è iniziata con condizioni meteo favorevoli in Sud Africa dove ci si attende una produzione record, anche se con una carenza di varietà Thompson per la quale si prevede un prezzo ben superiore rispetto alla varietà Golden (supportato anche dal prezzo della Thompson californiana). Bene anche la raccolta in Cile, già iniziata nelle regioni del Nord, con buone aspettative sia in termini di quantità che di qualità.
  • Le future vendite del TMO che ha acquistato circa 70.000 t su una produzione di 290.000 t (-3% vs 20/21) secondo l’Associazione degli esportatori dell’Egeo, o addirittura di 250.000 t (-8% vs. 20/21) secondo USDA.

Tuttavia permangono anche diversi fattori rialzisti nel medio/lungo periodo:

  • Il graduale recupero della domanda: da inizio campagna, l’export turco ha registrato un aumento del 4,4% rispetto allo stesso periodo del 20/21. A favorire l’aumento della domanda, oltre la debolezza della lira turca, anche i limiti all’offerta del prodotto Californiano che mantengono i prezzi della Thompson ancora in tensione e poco competitivi. 
    Infatti, la produzione USA 21/22, nonostante il previsto aumento dell’8% rispetto alla scorsa campagna, rimane a livelli storici bassi (-13% rispetto alla media delle ultime cinque campagne) e le spedizioni risentono ancora dei rallentamenti logistici. Il California Raisinis Administrative Committee nell’ultimo “shipment report” mostra come da inizio campagna, l’export abbia raggiunto 25.262 t, in calo dell’11% rispetto alla scorsa campagna e il livello più basso almeno dalla campagna 12/13.
  • Gli ingenti costi produttivi, a titolo d’esempio il costo dei fertilizzanti è aumentato del 150% da un anno all’altro.

Turchia: i prezzi interni aumentato e il TMO interrompe gli acquisti, ma l’inflazione rappresenta un rischio.

Giovedì, 23 Dicembre 2021

In Turchia regna incertezza sulla politica economica e monetaria. I ribassi in serie dei tassi di interesse (nonostante l’inflazione galoppante), la scorsa settimana hanno portato a un nuovo crollo della lira turca, sempre più ai minimi rispetto a euro e dollaro (sfondata quota 20 contro l’euro e quota 18 contro il dollaro). La lira ha poi recuperato terreno quando Erdogan ha annunciato una serie di misure eccezionali per tutelare i depositi in valuta locale nel tentativo di fermare la corsa sempre più frenetica dei risparmiatori locali verso dollaro, euro e oro. Martedì 21 dicembre, in apertura di contrattazioni, la moneta si è spinta addirittura brevemente fino a quota 11 contro il dollaro e 12,7 contro l’euro per poi assestarsi rispettivamente intorno a 13 sul dollaro e a 14,5 sull’euro

Nonostante il rimbalzo, la valuta rimane debole con un’inflazione di oltre il 20% e prezzi interni che continuano ad aumentare a livelli record. Il TMO dal 30 novembre ha interrotto l’attività di acquisto, dopo aver vincolato circa 60.000 t di prodotto, dichiarando il suo intervento non più necessario dato il livello attuale dei prezzi.

Tuttavia, la debolezza della lira turca mantiene bassi i prezzi all’esportazione: il prezzo della Sultanina n9 consegnata in Europa, da inizio dicembre ha registrato un calo di circa l’8% raggiungendo i valori più bassi da inizio 2018.

Gli agricoltori hanno però a che fare con ingenti costi produttivi, a titolo d’esempio il costo dei fertilizzanti è aumentato del 150% da un anno all’altro. Questo rappresenta un potenziale fattore di rischio rialzista nel medio lungo termine.

Più in tensione i prezzi della Thompson sud africana e californiana su cui pesano i limiti all’offerta:

  • Il prodotto sud africano è ormai terminato e il nuovo raccolto arriverà solo da inizio 2022;
  • La produzione USA 21/22, nonostante il previsto aumento dell’8% rispetto alla scorsa campagna, rimane a livelli storici bassi (-13% rispetto alla media delle ultime cinque campagne) e le spedizioni risentono ancora dei rallentamenti logistici. Il California Raisinis Administrative Committee nell’ultimo “shipment report” mostra infatti export a livello cumulato ancora inferiori rispetto allo stesso periodo della scorsa campagna (-7%).

Relativamente all’offerta turca invece, ancora ci sono elementi di incertezza sull’entità del raccolto: secondo l’Associazione degli esportatori dell’Egeo, la Turchia avrebbe prodotto circa 290.000 t, -3% rispetto al 20/21 (in linea con l’ultima previsione Nutfruit). Più pessimista la visione di USDA di circa 250.000 t (-8% rispetto alla 20/21).

La scarsità e i prezzi del prodotto proveniente dalle altre origini potrebbero portare a un aumento delle esportazioni del prodotto turco che, da inizio campagna, seppur piuttosto in linea rispetto allo stesso periodo del 20/21 (circa 86.000 t), risultano ancora lontane dai livelli pre pandemia del 19/20 (100.000 t).

Offerta Turca determinante per l’evoluzione dei prezzi

Venerdì, 19 Novembre 2021

In Turchia la nuova fase di svalutazione della lira, la crescente inflazione e l’attività di acquisto del TMO hanno trasmesso rialzi ai prezzi interni. L’effetto valutario mantiene tuttavia bassi i prezzi all’export con la Sultanina n9 consegnata in Europa che, da settembre, risulta stabile a 1.840 $/t.

Nonostante le stime di un buon raccolto negli USA, i prezzi della Thompson si mantengono elevati rispetto alla sultanina e le spedizioni risultano ancora rallentate dalla pandemia. Il California Raisin Administrative Committee nell’ultimo “shipment report” mostra infatti come a ottobre le esportazioni USA abbiano registrato un calo del 27% rispetto ad ottobre 2020. A livello cumulato, -8% rispetto lo stesso periodo della scorsa campagna.

Con il prodotto Sud Africano terminato, parte della domanda potrebbe spostarsi sulla Sultanina turca incentivando l’export che, ad oggi, risulta ancora debole: a livello cumulato seppure in linea con lo stesso periodo della scorsa campagna, -24% rispetto alla 19/20.

Per gli equilibri di prezzo sarà quindi determinante l’entità del raccolto turco, su cui permane ancora incertezza; INC prevede 290.000 t, -3% rispetto alla scorsa campagna, USDA 250.000 t (-8% rispetto alla 20/21).

Nuovo crollo della lira turca. Intanto proseguono gli acquisti del TMO.

Mercoledì, 20 Ottobre 2021

Turchia:

Prosegue la campagna di acquisto del TMO che, a settembre,  aveva annunciato i nuovi prezzi d’acquisto dell’uva passa: 14 TRY/kg per la N.10 (13 TL/kg la scorsa stagione) e 13 TRY/kg per la N.9 (12,5 TL/kg la scorsa stagione).

Secondo alcune stime locali, il TMO avrebbe già vincolato 25.000 t, offrendo prezzi più vantaggiosi rispetto al mercato libero.

In attesa delle stime ufficiali turche permane incertezza sull’entità del raccolto:

INC Nutfruit ha rivisto la previsione da 300.000 t a 290.000 t, -3% rispetto alla scorsa campagna. Il dato risulta comunque superiore rispetto alla previsione USDA di 250.000 t, -8% rispetto alla scorsa campagna.

Intanto la lira turca ha toccato nuovi minimi storici dopo che il presidente del Paese, Tayyip Erdogan, ha rimosso tre membri del comitato che si occupano della politica monetaria della banca centrale. L’indebolimento della lira turca rappresenta un fattore ribassista per i prezzi all’esportazione (come successo a marzo).

Cina:

Le ottime condizioni meteo durante la stagione di fioritura della prima metà dell’anno, sono il principale driver della revisione rialzista alla previsione del raccolto 21/22: secondo gli ultimi dati INC 200.000 t (100.000 t la scorsa stagione). Il dato risulta superiore rispetto alla previsione USDA di 180.000 t. Il 30% del raccolto sarà di sultanina. Gli stock, dopo due campagne di cali produttivi, sono comunque bassi, e faticherebbero a mantenere il ritmo della domanda.

USA:

Nonostante la siccità, sono di aumento le aspettative sul raccolto statunitense. Secondo INC 193.000 t, +8% rispetto alla scorsa campagna, ma comunque un dato deludente rispetto alla media storica (sempre più uva viene destinata alla produzione di vino).

Aumenti previsti anche per l’emisfero sud, dove la raccolta inizierà tuttavia nella prima parte del 2022. Per Sud Africa e Cile, INC conferma produzioni in aumento rispettivamente del 22% e del 2% rispetto alla scorsa campagna.


L’offerta è ancora rallentata dalla pandemia con i rincari del trasporto via mare per la carenza di navi e container. La domanda sta tuttavia attraversando una congiuntura di calo stagionale.

  • Il California Raisin Administrative Committee nell’ultimo “shipment report” mostra come a settembre le esportazioni USA abbiano registrato un calo del 34% rispetto ad agosto (-21% rispetto a settembre 2020). Tuttavia, a livello cumulato di campagna, si mantengono a livelli superiori rispetto allo stesso periodo della scorsa campagna (+2,8%).
  • L'export turco, anche se in timido recupero (da inizio settembre, +2% rispetto allo stesso periodo del 20/21) risulta ancora inferiore ai livelli pre pandemia del 19/20.

Il TMO interviene sul mercato, prezzi in aumento.

Lunedì, 13 Settembre 2021

Il prezzo della Sultanina n9 turca consegnata in Europa, da metà agosto, ha registrato un aumento del 2,2%.

Da segnalare è soprattutto l’intervento del Turkish Grain Board (TMO) che ha annunciato i nuovi prezzi d’acquisto dell’uva passa, in aumento rispetto a quelli della scorsa campagna: 14 TRY/kg per la N.10 (13 TL/kg la scorsa stagione) e 13 TRY/kg per la N.9 (12,5 TL/kg la scorsa stagione).

Ulteriori sono i fattori che contribuiscono a trasmettere volatilità rialzista al mercato:

  • La fase di leggero apprezzamento della lira turca: il cambio €/TRY da inizio giugno è calato di circa il 6%.
  • L’incertezza sul raccolto turco in pieno svolgimento. Secondo le previsioni USDA il raccolto raggiungerà le 250.000 t, in calo dell’8% rispetto al 20/21 (271.000 t), a causa delle gelate di inizio anno in aree di produzione chiave. La previsione risulta inferiore del 10% rispetto al dato pubblicato da INC di 300.000 t, secondo cui la produzione turca rimarrebbe invece stabile ai livelli della scorsa campagna.
  • Il recupero della domanda globale. La California Raisin Administrative Committee, per esempio, nell’ultimo “shipment report” mostra come ad agosto le esportazioni USA siano aumentate del 29% rispetto ad agosto 2020.

Migliorano invece le aspettative sulla produzione in Cina; USDA prevede una produzione a 180.000 t, +20% rispetto al deludente raccolto 20/21 (150.000 t). Il dato risulta ampiamente superiore rispetto alla previsione di Nutfruit di luglio a 110.000 t, che, tuttavia condivide la visione di un aumento produttivo (+10%) rispetto alla campagna 20/21.

Aumenti previsti anche per l’emisfero sud, dove la raccolta inizierà nella prima parte del 2022 (vedi precedente highlight).

USDA: calo produttivo in Turchia, aumenti nell’Emisfero Sud.

Giovedì, 19 Agosto 2021

USDA ha pubblicato i “Raisins Annual Report” con le previsioni sui fondamentali 21/22 di alcune aree produttive chiave.

  • TURCHIA: produzione (raccolto cominciato da poco) prevista a 250.000 t, in calo dell’8% rispetto al 20/21 (271.000 t), a causa di rese deludenti in alcune regioni di Manisa in seguito ai danni da gelate di febbraio-marzo. La previsione risulta inferiore del 10% rispetto al dato per lo stesso anno pubblicato da INC nel Nutfruit Magazine di luglio (300.000 t). Secondo INC infatti, la produzione turca rimarrebbe stabile ai livelli della scorsa campagna.
  • SUD AFRICA: produzione (da inizio 2022) prevista in aumento del 19% a 85.000 t (71.493 t la stima 20/21) grazie a condizioni meteo favorevoli ed a un incremento delle aree produttive del 3%. Il dato risulta superiore rispetto alla previsione Nutfruit di 78.000 t che, tuttavia, condivide la visione di un importante aumento produttivo del 22% rispetto alla campagna precedente.
  • CILE: produzione (da inizio 2022) prevista stabile a 59.000 t (-1% rispetto alla scorsa campagna. Diversa la direzione della previsione Nutfruit, che segnala un aumento produttivo del 2% a 63.000 t rispetto a 61.500 t della scorsa campagna.

Lo scenario Nutfruit, in termini di offerta, risulta quindi più ottimista, con un aumento del 4% della produzione globale rispetto alla campagna 20/21.

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La lira turca ancora debole e stock elevati per la domanda poco sostenuta degli ultimi mesi, mantengono i prezzi del prodotto turco ancora bassi.

Da fine luglio i prezzi della Sultanina turca n9 consegnata in Europa sono calati di circa il 3%.

Tuttavia il concretizzarsi di un calo del raccolto turco, l’intervento del TMO (che a differenza di altri mercati non ha ancora aperto la campagna d’acquisto) e la ripartenza della domanda, rappresentano concreti rischi rialzisti.

La domanda, debole per buona parte della campagna con export sia in Turchia che in California, ostacolata dalla logistica e dalla pandemia, già negli ultimi mesi della stagione ha iniziato a mostrare qualche segno di recupero alimentando buone aspettative per la campagna appena iniziata.

Secondo le previsioni Nutfruit infatti, i consumi 21/22 a livello mondo raggiungeranno 1,31 Mio t (+5% rispetto alla campagna 20/21) con un deficit mondiale di circa 13.500 t.

 

INC conferma una campagna 21/22 di deficit

Venerdì, 16 Luglio 2021

Il prezzo della Sultanina turca n9 consegnata in Europa, si mantiene stabile dopo i cali di marzo principalmente riconducibili al deprezzamento della lira turca e a una domanda che è risultata debole per buona parte della campagna. Tuttavia la domanda mostra segni di ripresa.

Da inizio campagna a metà giugno, la Turchia ha esportato il 12% in meno rispetto allo stesso periodo della scorsa campagna, complici soprattutto le restrizioni imposte per contrastare il Covid-19 e i problemi logistici sul trasporto marittimo. Il ritardo rispetto alla scorsa campagna è tuttavia in calo.

Anche il California Raisin Administrative Committee nello “shipment report” di giugno, mostra export a livello cumulato ancora inferiori rispetto allo stesso periodo della scorsa campagna (-6%). Tuttavia anche per gli USA il gap rispetto alla scorsa campagna è in calo con le esportazioni che sono aumentate rispetto a maggio del 36%.

Campagna 21/22

A meno di un mese dalla prossima campagna, le previsioni Nutfruit aggiornate sono di una produzione mondo di 1,30 Mio t, +4% rispetto alla campagna corrente, ma inferiore rispetto al record produttivo della campagna 19/20.

Anche i consumi, dopo il primo rallentamento dalla campagna 17/18, sono previsti tornare a crescere (confermando il trend degli ultimi mesi) raggiugendo 1,31 Mio t con un deficit mondiale di circa 13.500 t.

Gli aumenti produttivi interesseranno sia i produttori dell’emisfero nord che dell’emisfero sud.

In Sud Africa, Nutfruit prevede una produzione a 78.000 t, +22% rispetto alla campagna corrente. In leggero aumento anche il raccolto cileno, +2% rispetto al 20/21, a 63.000 t.

Negli Stati Uniti, grazie ad un meteo favorevole, la produzione è prevista a 209.000 t, +6,6% rispetto alla campagna corrente. Buone le aspettative anche per il raccolto cinese, previsto in aumento del 10% rispetto alla campagna 20/21, a 110.000 t.

Resta invece stabile la produzione turca, dove tuttavia sono previsti stock di riporto record.

Gli elevati stock di riporto unitamente a una bassa previsione degli utilizzi, porteranno a un livello di approvvigionamento turco superiore al 30%. Tuttavia se le campagne vaccinali nei paesi importatori dovessero risultare efficaci la domanda potrebbe subire un deciso cambio di rotta.

 

INC: produzione 21/22 +3,4%, ma deficit di 12.500 t

Martedì, 08 Giugno 2021

L'International Nut and Dried Fruit Council (INC), in occasione della “INC 3D Online Conference” tenutasi a fine maggio, ha pubblicato un aggiornamento dei fondamentali di mercato 2020/21 e le prime previsioni per la prossima campagna 2021/22.

CAMPAGNA 2021/22

A livello mondiale è prevista una produzione di circa 1,3 Mio t, +3,4% rispetto alla campagna corrente, ma inferiore rispetto al record produttivo della campagna 19/20.

L’aumento produttivo è guidato da USA e Cina (raccolti da agosto 2021) e da Cile e Sud Africa (raccolti da inizio 2022).

Produzione stabile in Turchia, dove tuttavia è stato rivisto a rialzo di circa 30.000 t il raccolto 20/21, che lascia spazio a uno stock di riporto record.

I consumi, dopo il primo rallentamento dalla campagna 17/18, sono previsti tornare a crescere raggiugendo 1,31 Mio t con un deficit mondiale di circa 12.500 t.

In Turchia INC mantiene una previsione bassa degli utilizzi con un livello di approvvigionamento record superiore al 30%. Tuttavia se le campagne vaccinali nei paesi importatori dovessero risultare efficaci la domanda potrebbe subire un deciso cambio di rotta.


La debolezza della lira turca, la domanda ancora poco sostenuta e gli alti stock (in parte nelle mani del TMO), mantengono i prezzi deboli.

Domanda ancora debole. Incertezza sul raccolto 2021 in Turchia.

Venerdì, 28 Maggio 2021

I prezzi della sultanina dopo i cali riconducibili alla svalutazione della lira turca e alla debolezza della domanda, nell’ultimo mese si sono mostrati stabili.

Da inizio campagna alla prima settimana di maggio, la Turchia ha esportato il 15% in meno rispetto allo stesso periodo della scorsa campagna. Pesano anche i problemi logistici ai porti e il nuovo lockdown emesso il 29 aprile dal governo turco (durato tre settimane).

Anche il California Raisin Administrative Committee nello “shipment report” di aprile, mostra una debole attività di export. A livello cumulato infatti sono state esportate 52.685 t, -3,8% rispetto allo stesso periodo della scorsa campagna.

L’effetto dei citati fattori ribassisti è in parte compensato dal calo produttivo previsto a livello globale: -6,8% rispetto alla campagna 19/20, secondo i dati Nutfruit di marzo.

A destare preoccupazioni sono in particolare i recenti raccolti 20/21 dell’emisfero sud:

Cali produttivi che, a inizio campagna hanno caratterizzato anche le principali aree produttive dell’emisfero nord:

  • Calo di produzione in Turchia dell'11% con un livello di stock su utilizzi al 5,15% in calo rispetto al 12,5% della campagna 19/20.
  • Gli ultimi dati INC hanno rivisto ulteriormente a ribasso la produzione USA mostrando un calo del 15% rispetto alla scorsa campagna.
  • Produzione in calo anche in Cina, -33% rispetto alla scorsa campagna

Ancora nessuna anticipazione ufficiale sulla campagna 21/22 ma il raccolto turco potrebbe non raggiungere i livelli della campagna corrente complici anche i danni da gelo.

Il TMO, da febbraio ha iniziato a vendere parte del prodotto precedentemente acquistato - stimato tra le 70.000 e 80.000 t - a prezzi del 3,2% superiori rispetto al prezzo di acquisto. Vendite che potrebbero rallentare in attesa di una valuta più stabile.

 

Domanda debole e valuta turca trasmettono ribassi ai prezzi.

Giovedì, 15 Aprile 2021

Il recente deprezzamento della lira turca (vedi highlight precedente) ha trasmesso ribassi ai prezzi all’esportazione. Dal 23 marzo i prezzi della Sultanina turca n9 consegnata in Europa sono calati di circa il 7%.

Ancora debole la domanda, da inizio campagna a fine marzo la Turchia ha esportato il 17% in meno rispetto allo stesso periodo della scorsa campagna. A pesare anche i problemi logistici ai porti con un corto di container e i controlli per i livelli di ocratossina.

Tuttavia, lato offerta, a destare preoccupazioni sono in particolare i raccolti 20/21 dell’emisfero sud:

Cali produttivi che, a inizio campagna hanno caratterizzato anche le principali aree produttive dell’emisfero nord:

  • Confermato da INC un calo di produzione in Turchia dell'11% con un livello di stock su utilizzi al 5,15% in calo rispetto al 12,5% della campagna 19/20.
  • Gli ultimi dati INC hanno rivisto ulteriormente a ribasso la produzione USA mostrano un calo del 15% rispetto alla scorsa campagna.
  • Produzione in calo anche in Cina, -33% rispetto alla scorsa campagna.

A livello mondo la produzione 20/21 è quindi prevista calare del 6,8% rispetto alla scorsa campagna.

Ancora presto per farsi un’idea delle produzioni 2021 dell’emisfero nord. Le recenti gelate in Turchia sembrano aver arrecato danni al prossimo raccolto che, nonostante l’anno di carica atteso, potrebbe risultare ampiamente sotto le aspettative.

Il TMO, da febbraio ha iniziato a vendere parte del prodotto precedentemente acquistato - stimato tra le 70.000 e 80.000 t - a prezzi del 3,2% superiori rispetto al prezzo di acquisto. Vendite che potrebbero rallentare in attesa di una valuta più stabile.

Produzioni dell’emisfero sud riviste a ribasso

Giovedì, 11 Marzo 2021

BREAKING NEWS 22 MARZOLa lira turca ha perso circa il 14% del suo valore dopo che sabato il presidente Recep Tayyip Erdoğan ha licenziato il capo della banca centrale turca, Naci Ağbal. Il tasso di cambio USD/TRY ha toccato dei picchi a 8.4 rispetto a valori inferiori a 7.2 della scorsa settimana. Indebolimento anche rispetto all’euro con il tasso EUR/TRY tornato ai livelli di fine 2020.

L’indebolimento della lira turca rappresenta un fattore fortemente ribassista per i prezzi all’esportazione turchi.

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Il mercato continua ad essere caratterizzato da volatilità rialzistaDa gennaio, i prezzi della Sultanina turca n9 consegnata in Europa sono aumentati di circa il 4%.

A destare preoccupazioni sono in particolare i raccolti 20/21 dell’emisfero sud:

Cali produttivi che, a inizio campagna hanno caratterizzato anche le principali aree produttive dell’emisfero nord:

  • Confermato da INC un calo di produzione in Turchia dell'11% con un livello di stock su utilizzi al 5,15% in calo rispetto al 12,5% della campagna 19/20.
  • Gli ultimi dati INC hanno rivisto ulteriormente a ribasso la produzione USA mostrano un calo del 15% rispetto alla scorsa campagna.
  • Produzione in calo anche in Cina, -33% rispetto alla scorsa campagna.

A livello mondo la produzione 20/21 è quindi prevista calare del 3,7% rispetto alla scorsa campagna.

In Turchia, nonostante la domanda sia ancora debole (tra inizio campagna e fine febbraio la Turchia ha esportato il 13% in meno rispetto alla scorsa campagna), il TMO ha iniziato a vendere parte del prodotto precedentemente acquistato - stimato tra le 70.000 e 80.000 t - a prezzi del 3,2% superiori rispetto al prezzo di acquisto.

 

Preoccupazioni lato offerta mantengono i prezzi in tensione.

Venerdì, 05 Febbraio 2021

Elementi di volatilità rialzista continuano ad animare il mercato. Da gennaio, i prezzi della Sultanina turca n9 consegnata in Europa sono aumentati di circa l’1,2%.

Nonostante la domanda sia ancora debole (tra inizio campagne e febbraio la Turchia ha esportato il 17% in meno rispetto alla corsa campagna), diversi sono i fattori rialzisti:

  • Gli acquisti del TMO turco, stimati tra le 70.000 e 80.000 t su una produzione di 271.000 t (-11% rispetto alla scorsa campagna).
  • Il recente apprezzamento della lira turca rispetto al dollaro e all’euro. Il tasso di cambio euro-lira turca, per esempio, da dicembre è calato di circa l’11%.
  • I ridimensionamenti sulle aspettative di una raccolta record in Sud Africa per le abbonanti piogge di dicembre e gennaio. Alcuni operatori prevedono una produzione tra 70.000 t e 75.000 t rispetto al dato record di Nutfruit di 79.2000 t.
  • I cali produttivi che hanno caratterizzato USA e Cina. Gli ultimi dati Nutfruit, mostrano un calo del 10% negli USA e del 33% in Cina. Tuttavia, la debole domanda e gli alti stock nell’emisfero sud mantengono i prezzi del prodotto californiano a livelli inferiori rispetto allo stesso periodo della scorsa campagna.

 

Lira turca e TMO: aumentano le quotazioni del prodotto turco.

Lunedì, 04 Gennaio 2021

Dopo una fase di debolezza, i prezzi sono andati incontro a rialzi. Dal 10 dicembre a inizio gennaio i prezzi della Sultanina n9 (consegnata UE) sono aumentati di circa il 5%.

A pesare, oltre agli acquisti del TMO, è soprattutto il recente apprezzamento della lira turca rispetto al dollaro e all’euro. Il tasso di cambio euro-lira turca, per esempio, da inizio dicembre a gennaio è calato di circa il 5,5%.

La debolezza della lira turca è infatti uno dei principali driver che mantiene bassi i prezzi all’export nonostante un livello di stock non ottimale.

I prezzi si mantengono comunque inferiori rispetto allo stesso periodo della scorsa campagna (-6%), con una lira turca ancora relativamente debole e la domanda che fatica a ripartire per le misure di contenimento nei principali paesi importatori (vedi highlight precedente).

Attenzione alle produzioni dell’emisfero sud che stanno iniziando in queste settimane. In Sud Africa la produzione 2020 ha registrato un record e le aspettative sono di un ulteriore incremento nel 2021 (+10% per USDA). Raccolta record prevista anche in Cile.

Ridimensionamenti produttivi caratterizzeranno invece Cina e USA. Gli ultimi dati Nutfruit, mostrano un calo del 10% negli USA e del 33% in Cina. Gli alti stock nell’emisfero sud mantengono comunque deboli i prezzi del prodotto californiano.

 

Aggiornati i fondamentali da Nutfruit. Domanda debole e prezzi in calo.

Giovedì, 12 Novembre 2020

I prezzi del prodotto Turco, dopo gli aumenti registrati a inizio campagna per i timori sul raccolto e gli acquisti intensivi del TMO, sono entrati in una fase di calo.

Il prezzo della Sultanina n9 consegnato in Europatra inizio ottobre e oggi, ha perso oltre il 6%.

  • Le recenti aspettative dell’industria sul raccolto (ormai terminato) sono superiori rispetto ai dati del governo turco (270.000 t), confermati da Nutfruit l’11 Novembre, e di USDA (280.000 t).
  • Il deprezzamento della lira turca rispetto all’euro (il cambio è ormai ai massimi storici), è un ulteriore fattore ribassista sui prezzi all’export.
  • La domanda di prodotto turco è rallentata dalla pandemia, l’export da inizio campagna risulta del 20% inferiore rispetto allo stesso periodo della scorsa campagna.

In Sud Africa la produzione 2020 ha registrato un record e le aspettative sono di un ulteriore incremento nel 2021 (+10% per USDA). Raccolta record prevista anche in Cile.

Ridimensionamenti produttivi caratterizzeranno invece Cina e USA. Gli ultimi dati Nutfruit, mostrano un calo del 10% negli USA e del 33% in Cina.

 

Prezzi in calo, domanda debole e buone aspettative sul raccolto turco

Martedì, 10 Novembre 2020

I prezzi del prodotto Turco, dopo gli aumenti registrati a inizio campagna per i timori sul raccolto e gli acquisti intensivi del TMO, sono entrati in una fase di calo.

Il prezzo della Sultanina n9 consegnato in Europa, tra inizio ottobre e oggi, ha perso oltre il 6%.

  • Le recenti aspettative dell’industria sul raccolto (ormai terminato) sono superiori rispetto ai dati del governo turco (270.000 t) e di USDA (280.000 t) e in linea con il dato Nutfruit di luglio (che verrà aggiornato entro fine novembre).
  • Il deprezzamento della lira turca rispetto all’euro (il cambio è ormai ai massimi storici), è un ulteriore fattore ribassista sui prezzi all’export.
  • La domanda di prodotto turco è rallentata dalla pandemia, l’export da inizio campagna risulta del 20% inferiore rispetto allo stesso periodo della scorsa campagna.

In Sud Africa la produzione 2020 ha registrato un record e le aspettative sono di un ulteriore incremento nel 2021 (+10% per USDA). Raccolta record prevista anche in Cile.

Ridimensionamenti produttivi caratterizzeranno invece Cina e USA, rispettivamente del 10% e del 4% rispetto alla campagna 2019/20.

 

Raccolta 20/21 al termine, domanda ancora debole.

Mercoledì, 28 Ottobre 2020

In Turchia, la raccolta è al termine e le previsioni di USDA sono di una produzione a 280.000 t, inferiore del 7% rispetto alla stima pubblicata nel Nutfruit Magazine di luglio di 300.000 t.

I prezzi turchidopo aver subito un deciso rialzo in seguito agli acquisti intensivi del TMO (stimati oltre i 50.000 t annunciati a settembre), con l'arrivo del raccolto e la domanda ancora debole, stanno andando incontro a ridimensionamenti.

Negli USA, il calo delle aree produttive e delle rese porteranno a un leggero ridimensionamento della produzione (-4%). Incertezza sulla produzione in Iran, dove alcuni problemi climatici a inizio settembre potrebbero aver avuto un impatto grave sul raccolto. 

Buone le prospettive per il Sud Africa e il Cile: le prime anticipazioni di USDA per la campagna 20/21 prevedono una produzione rispettivamente di 88.000 t e 69.000 t, un aumento rispettivamente del 10% e dell'8% rispetto al 19/20. 

Il report di Nut and Dried Fruit Council (INC) in uscita entro fine novembre pubblicherà gli aggiornamenti ufficiali sulla campagna 20/21 in corso.

Raccolta in corso in Turchia. Produzione in calo in Cina.

Martedì, 29 Settembre 2020

In Turchia la raccolta è in corso.

USDA, per la campagna 2020/21, prevede una produzione turca a 280.000 t, inferiore del 7% rispetto alla stima pubblicata nel Nutfruit Magazine di luglio di 300.000 t.

Il Turkish Grain Board (TMO) ha annunciato per Settembre 2020 un prezzo di acquisto per l'uvetta compreso tra 8,5 e 10,5 TL / kg (10 TL /kg a settembre 2019) e, secondo alcune fonti di mercato, i coltivatori locali stanno vendendo grossi volumi di prodotto al governo per far fronte agli accumuli di stock.

Negli USA, il calo delle aree produttive e delle rese porteranno a un leggero ridimensionamento della produzione (-4%).

La nuova campagna negli USA è iniziata con vendite statiche. La Raisin Administrative Commitee, nel suo report mensile sulle spedizioni, riporta che le esportazioni sono diminuite del 9,1% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno a 5.000 t, mentre i consumi interni sono leggermente aumentati del 4%.

Buono il livello produttivo previsto in IRAN (170.000 t secondo Nutfruit), terzo produttore, +6% rispetto alla campagna 2019/20. Alcuni analisti locali hanno però segnalato la preoccupazione che le tempeste e le gelate, verificatesi a Malayer in provincia di Hamedan ad inizio settembre, abbiano avuto un grave impatto sul raccolto.

In Cina, dopo il record della campagna 2019/20, è previsto un calo produttivo. In particolare, USDA, nel suo report annuale relativo alla produzione di uva passa cinese, prevede per la campagna 2020/21 una produzione cinese inferiore del 20% a 160.000 t, come conseguenza dei blocchi e dei rallentamenti in seguito al diffondersi del Covid-19.  Il dato, nonostante preveda un calo rispetto al dato di produzione della scorsa campagna, risulta maggiore del 19% rispetto alla previsione di produzione pubblicata nel Nutfruit Magazine di luglio (135.000 t). 

Turchia: pubblicato il Report annuale USDA

Giovedì, 27 Agosto 2020

USDA ha pubblicato il report annuale relativo alla produzione di uva passa in Turchia. 

Per la campagna 2020/21, USDA prevede un calo della produzione turca a 280.000 t con una superficie produttiva di 74.000 ettari.  La previsione di produzione pubblicata da USDA risulta inferiore del 7% rispetto al dato pubblicato nel Nutfruit Magazine di luglio di 300.000 t. Questo calo è riconducibile a rese deludenti in alcune regioni di Manisa in seguito ai danni da grandine subiti all'inizio di giugno 2020.

Al fine di regolamentare il mercato interno dell'uva passa e mantenere il prezzo all'esportazione a livello stabile, il Turkish Grain Board (TMO) ha annunciato per settembre 2020 un prezzo di acquisto per l'uvetta compreso tra 8,5 e 10,5 TL / kg e secondo alcune fonti di mercato è già intervenuto acquistando 10.000 t di prodotto. A settembre 2019 aveva annunciato un prezzo minimo di 10 TL /kg.

Negli USA, il calo delle aree produttive e delle rese porteranno a un leggero ridimensionamento della produzione (-4%).

Buono il livello produttivo previsto in IRAN (170.000 t secondo Nutfruit), terzo produttore, +6% rispetto alla campagna 2019/20. Alcuni analisti locali stimano una produzione addirittura maggiore, intorno alle 200.000 t.

In Cina, dopo il record della campagna 2019/20, è previsto un calo produttivo del 10% e una ripresa dei consumi post pandemia. Aumento della domanda che caratterizzerà la maggior parte dei paesi.

Condizioni meteo favorevoli in Turchia, incertezza su domanda e intervento TMO.

Venerdì, 07 Agosto 2020

Il 16 luglio 2020 INC ha pubblicato il Magazine Nutfruit di luglio con le prime previsioni dei fondamentali per la campagna 2020/21.

In Turchia le aspettative sono per una produzione 2020/21 in linea a quella della campagna corrente e superiore al deludente dato della campagna 2018/19 che aveva portato a un sensibile calo degli stock. 

Le condizioni meteo sono favorevoli, restano da monitorare eventuali interventi del TMO e la ripresa della domanda europea, primo importatore di prodotto turco che potrebbe portare a un calo degli stock nel paese.

Negli USA, il calo delle aree produttive e delle rese porteranno a un leggero ridimensionamento della produzione (-4%). 

Buono il livello produttivo previsto in IRAN (170.000 t), terzo produttore, +6% rispetto alla campagna 2019/20. Alcuni analisti locali stimano una produzione addirittura maggiore, intorno alle 200.000 t.

In Cina, dopo il record della campagna 2019/20, è previsto un calo produttivo del 10% e una ripresa dei consumi post pandemia. Aumento della domanda che caratterizzerà la maggior parte dei paesi.

INC Nutfruit: ripartenza dei consumi e calo degli stock nel 20/21

Martedì, 21 Luglio 2020

Il 16 luglio 2020 INC ha pubblicato il Magazine Nutfruit di luglio con le prime previsioni dei fondamentali per la campagna 2020/21.

In Turchia le aspettative sono per una produzione 2020/21 in linea a quella della campagna corrente e superiore al deludente dato della campagna 2018/19 che aveva portato a un sensibile calo degli stock. Da monitorare il meteo prima della raccolta e la domanda europea, primo importatore di prodotto turco che potrebbe portare a un calo degli stock nel paese.

Negli USA, il calo delle aree produttive e delle rese porteranno a un leggero ridimensionamento della produzione (-4%). Buono il livello produttivo previsto in IRAN, terzo produttore, +6% rispetto alla campagna 2019/20.

In Cina, dopo il record della campagna 2019/20, è previsto calo produttivo del 10% e una ripresa dei consumi post pandemia. Aumento della domanda che caratterizzerà la maggior parte dei paesi.

Stock in aumento, prezzi stabili in attesa del prossimo raccolto turco

Venerdì, 26 Giugno 2020

I prezzi si mantengono ai livelli più bassi da inizio campagna. A pesare è soprattutto l’accumulo di stock in Turchia favorito da produzione locali record, da un minor fabbisogno cinese a dalla maggior competitività di paesi esportatori come Sudafrica e Cile.

In Sud Africa per la campagna 2019/20 è stimata infatti una produzione record con un aumento degli export dell'8% rispetto alla scorsa campagna, destinato soprattutto al mercato europeo.

A livello globale si registra un aumento produttivo, rispetto alla scorsa campagna, di circa il 3%, con un forte aumento del rapporto stock finali / consumi dal 12,5% al 24,6%.

Cruciali saranno i raccolti di agosto. In Turchia le prime aspettative sono di un altro raccolto superiore alle 300.000 ton, anche se molto dipenderà dal meteo durante questi mesi.

Il report di Nut and Dried Fruit Council (INC) in uscita entro fine luglio pubblicherà i primi dati sulla nuova campagna.

Calo dell’export turco, stock in aumento

Venerdì, 29 Maggio 2020

Nonostante l’aumento della domanda per i maggiori consumi “in-house” durante il picco dell’emergenza Covid-19, nel periodo settembre 2019 – aprile 2020 gli export turchi sono calati del 5% rispetto allo stesso periodo della scorsa campagna. Secondo alcuni operatori, se il trend dovesse proseguire per il resto della campagna, gli stock finali sarebbe superiori rispetto alle ultime previsioni di NUTFRUIT di circa 10-15 mila ton.

Il calo della domanda di prodotto turco è stato favorito dall’arrivo sul mercato del recente raccolto record dal Sud Africa e da una produzione cinese ampiamente sopra le aspettative.

A livello globale si registra infatti un aumento produttivo, rispetto alla scorsa campagna, di circa il 3%, con un forte aumento del rapporto stock finali / consumi dal 12,5% al 24,6%.

I prezzi, si mantengono ai livelli più bassi da inizio campagna. Cruciali saranno i raccolti di agosto. In Turchia le prime aspettative sono di un altro raccolto superiore alle 300.000 ton, anche se molto dipenderà dal meteo durante la corrente fase di fioritura.

Ripresa della domanda, ma l'offerta regge.

Mercoledì, 29 Aprile 2020

Dopo l’entrata in vigore delle misure di contenimento dell’emergenza Covid-19, si è registrato un aumento dei consumi nei paesi importatori (con un forte aumento del consumo casalingo). Secondo alcune stime locali, gli export turchi potrebbero raggiungere, a fine campagna, le 250.000 ton.

Il mercato è comunque ben approvvigionato, in Turchia il TMO rilascerà parte del prodotto precedentemente stoccato e sul mercato è appena arrivato il raccolto sudafricano record.

I prezzi dell’uva sultanina turca, dopo i ribassi dello scorso mese sono entrati in una fase di stabilità.

Le condizioni meteorologiche di questi mesi nei Paesi dell’emisfero nord sono cruciali per la determinazione quantitativa e qualitativa dei raccolti 2020/21. Da monitorare quindi le recenti gelate che stanno caratterizzando la Turchia.

Produzione sudafricana record, preoccupazioni meteo in Turchia e ripresa della domanda

Giovedì, 26 Marzo 2020

I prezzi dell’uva sultanina turca, complici un’offerta superiore a quella della scorsa campagna e una domanda debole per i primi mesi della campagna, continuano ad attraversare una fase di debolezza.

I prezzi risentono anche dell’arrivo sul mercato del raccolto sudafricano. NUTFRUIT stima una produzione sudafricana record di 76.422 t (il dato è stato rivisto a rialzo di 1.422 t rispetto alle precedenti stime).

Nei prossimi mesi ci si attende una ripresa stagionale della domanda che potrebbe causare fenomeni di volatilità sui prezzi, complici anche i problemi logistici causati dal diffondersi del Covid-19.

Le condizioni meteorologiche di questi mesi nei Paesi dell’emisfero nord sono cruciali per la determinazione quantitativa e qualitativa dei raccolti 2020/21. Da monitorare quindi le recenti gelate che stanno caratterizzando la Turchia.

In arrivo il raccolto sudafricano, stock globali in aumento

Mercoledì, 26 Febbraio 2020

Date le buone condizioni metereologiche delle ultime settimane, si confermano le aspettative di un’annata positiva per il Sudafrica. Il nuovo raccolto è previsto arrivare sul mercato a partire dal mese di marzo. I prezzi ridotti della qualità Thompson hanno incentivato una maggiore produzione di uva passa Golden, prevista aumentare rispetto alla scorsa campagna.

I prezzi dell’uva sultanina turca, supportati dall’indebolimento della lira turca rispetto al dollaro, proseguono nel rally ribassista degli ultimi mesi. Il rallentamento stagionale della domanda e l’arrivo del nuovo raccolto sudafricano, rappresentano ulteriori fattori ribassisti nel breve periodo.

Cruciali le condizioni metereologiche nei mesi di Marzo e Aprile nei Paesi dell’emisfero nord:  eventuali gelate potranno infatti causare danni significativi sull’entità della produzione 2020/21 in termini quantitativi e qualitativi.

Si attende un aumento dell’offerta a livello globale, il trend ribassista continua

Giovedì, 06 Febbraio 2020

Si è ufficializzata la Brexit. Il Regno Unito non ha ancora firmato un patto commerciale con la Turchia, nonostante la Turchia sia il suo primo fornitore di uva passa. Ci troviamo ora nel “periodo di transizione” (previsto finire il 31 dicembre 2020), ma l’incertezza permane.

È in arrivo il nuovo raccolto dai Paesi dell’emisfero meridionale. Il raccolto è iniziato con condizioni meteo favorevoli in Sudafrica dove ci si attende un output positivo. Si stima che i produttori sudafricani produrranno una percentuale maggiore di uva passa di tipo Golden a causa del calo dei prezzi della tipologia Thompson a livello globale e della aspettative di un maggior rendimento della Golden. In Cile si teme che la siccità degli ultimi mesi possa influire sulla quantità e sulla qualità del raccolto.

Nel periodo settembre-gennaio le esportazioni dalla Turchia sono calate del 9% rispetto allo stesso periodo del 2018, nonostante gli stock europei fossero vuoti ad inizio campagna (Agosto-Luglio). 

I prezzi californiani sono calati negli ultimi tre mesi. Lo spread tra il prodotto statunitense e quello turco si è ridotto e l’uva passa statunitense ha acquisito competitività nei mercati asiatici.

Le esportazioni in calo, la presenza di stock nelle mani dei trasformatori e il TMO che ha smesso di acquistare rappresentano fattori ribassisti nel breve periodo, con prezzi del prodotto turco che hanno già iniziato a mostrare segni di debolezza.

É iniziato il raccolto in Cile e in Sudafrica, prezzi in calo

Mercoledì, 22 Gennaio 2020

È in arrivo il nuovo raccolto dai Paesi dell’emisfero meridionale. Il raccolto è iniziato con condizioni meteo favorevoli in Sudafrica dove ci si attende un output positivo. È ancora presto per sapere quanto prodotto sarà di qualità Golden e quanto di Thompson. In Cile si teme che la siccità degli ultimi mesi possa influire sulla quantità e sulla qualità del raccolto.

Nel periodo settembre-dicembre 2019 le esportazioni dalla Turchia sono calate dell’8% rispetto allo stesso periodo del 2018 (140.364 t rispetto a 113.566 t), nonostante gli stock europei fossero vuoti ad inizio campagna (Agosto-Luglio). Tuttavia, nello stesso periodo, le vendite interne sono aumentate, riempendo gli stock nelle mani dei packers.

Il TMO ha annunciato che smetterà di acquistare al prezzo minimo di 10 TL/kg. Questo porterà nel breve periodo a una maggiore quantità di uva passa sul mercato.

I prezzi californiani sono calati negli ultimi tre mesi e il prodotto statunitense ha acquisito competitività nei mercati asiatici.

Le esportazioni in calo, la presenza di stock nelle mani dei trasformatori e il TMO che ha smesso di acquistare rappresentano fattori ribassisti nel breve periodo, con prezzi turchi che hanno già iniziato a mostrare segni di debolezza. Tuttavia, il rischio di potenziali temporali e gelate durante il periodo della fioritura (marzo-aprile) può prevenire un calo drastico dei prezzi nel primo trimestre del 2020.

Occhi puntati sulle tensioni geopolitiche tra USA e Iran che possono avere conseguenze sul mercato dell’uva passa in Iran e in Turchia. La lira turca ha già mostrato segni di debolezza nei confronti del dollaro statunitense e ci si attende che questa instabilità possa continuare nel prossimo periodo. I prezzi per l’uva sultanina iraniana sono inferiori ai prezzi turchi, ma le sanzioni nei confronti dell’Iran rendono complessi gli scambi commerciali con questo Paese.

Si avvicina il raccolto nell’emisfero sud. Brexit e tensioni USA-Iran nell’emisfero settentrionale.

Giovedì, 09 Gennaio 2020

A livello globale si prevede una campagna 2019/20 caratterizzata da una buona disponibilità di prodotto. La produzione turca è prevista in aumento a 305.000 t (+17% rispetto al 2018/19). In leggero calo la produzione USA che continua a seguire il trend negativo delle ultime campagne. Le tariffe cinesi all’importazione del prodotto statunitense hanno rallentato il trade e, visti gli stock elevati, gli USA si stanno spostando verso mercati alternativi come Giappone e Sud America.

Dopo un buon raccolto 2019, nell’emisfero meridionale si attendono aumenti produttivi anche per il 2020. Si prevede una produzione in aumento in Sudafrica nonostante le gelate di ottobre; la disponibilità di prodotto di qualità Thompson potrebbe compensare il calo in USA. Maggiori le incertezze in Cile, la cui produzione, che è supportata da investimenti crescenti, è stata colpita da una forte siccità negli ultimi mesi.

Il Regno Unito rimane il principale importatore mondiale e primo paese di riferimento per le esportazioni dalla Turchia. Importanti le incertezze legate alla Brexit: attualmente le importazioni di uva passa dalla Turchia nei Paesi dell’UE sono soggette a un sistema di preferenze tariffarie. Non è ancora chiaro se i due Paesi potranno firmare un accordo bilaterale per mantenere il dazio zero. Uno scenario alternativo vedrebbe l’ingresso di fornitori alternativi per il mercato UK.

Durante il mese di dicembre i prezzi si sono mantenuti stabili. La domanda è stata limitata, le esportazioni dalla Turchia sono state del 45% inferiori rispetto allo stesso periodo del 2018. La presenza di stock nella mani dei trader e il TMO che ha smesso di acquistare potrebbero rappresentare ulteriori fattori ribassisti nel prossimo periodo.

Si prevedono ridimensionamenti di prezzo durante i primi mesi del 2020 anche a causa dell’arrivo del raccolto dei Paesi dell’emisfero meridionale.

Da tenere monitorate le tensioni geopolitiche USA-Iran che potrebbero influenzare il trade della Turchia al confine.

Alte le aspettative sulla produzione sudafricana, prezzi turchi stabili

Mercoledì, 18 Dicembre 2019

Si avvicina la raccolta in Sudafrica, dove si attende un buon raccolto con prodotto di ottima qualità. Secondo alcune stime dei produttori sudafricani la produzione 2020/21, che inizierà a gennaio 2020, potrebbe raggiungere 80.000 t, rispetto a 75.000 t della scorsa campagna.

Maggiori le incertezze sul raccolto in Cile, previsto per inizio 2020, a causa della forte siccità degli ultimi mesi.

In Turchia il raccolto è terminato ad ottobre e si conferma una produzione in aumento rispetto alla campagna 2018/19 (+17% secondo Nutfruit).

La campagna 2019/20 è iniziata con prezzi turchi a livelli elevati, che faticano a calare nonostante la produzione in aumento in Turchia. Gli stock sono ridotti e il TMO continua ad acquistare a 10 TRY/kg mantenendo i prezzi in tensione. La recente rivalutazione della sterlina ha agevolato le importazioni del Regno Unito di uva passa turca (principale importatore di prodotto turco).

L’arrivo del prodotto sudafricano, e un rallentamento della domanda, potrebbero portare a qualche ridimensionamento dei prezzi turchi a partire dal primo trimestre 2020.

Domanda in tensione sotto Natale, mercato poco approvvigionato nonostante le produzioni in aumento in Turchia

Venerdì, 06 Dicembre 2019

Nutfruit ha aggiornato le stime per la campagna 2019/20. La produzione di uva sultanina in Turchia è stata rivista a rialzo. Rivista in aumento anche la produzione iraniana, che rimane in linea con quella della campagna 2018/19. Invariata la produzione USA, che durante i mesi invernali ha ricevuto un’adeguata irrigazione dopo anni di mancata disponibilità di acqua.

La domanda in vista del Natale è elevata; in tensione soprattutto quella dal Regno Unito. Nel periodo settembre-novembre 2019 le importazioni della Cina di uva sultanina dalla Turchia sono aumentate del 14% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, complice anche la guerra commerciale tra Cina e USA. Nutfruit tuttavia prevede esportazioni in aumento anche dagli USA, soprattutto durante gli ultimi mesi del 2019.

Si conferma un mercato animato da una domanda in tensione con prezzi che rimangono a livelli superiori della media storica

Raccolto 2019/20 sul mercato. Vendite in linea con quelle di ottobre 2018 nonostante i prezzi più elevati.

Mercoledì, 06 Novembre 2019

In Turchia è terminato il raccolto. Le previsioni del TMO si attestano a 330.000 t (280.000 nel 2018/19) e alcune notizie di operatori di mercato confermano un raccolto abbondante. Nutfruit prevede una produzione USA 2019/20 agli stessi livelli della campagna 2018/19, con un lieve calo. Di ottima qualità il raccolto in Grecia.

Nonostante gli interventi del governo turco che hanno mantenuto i prezzi ad un livello elevato, le esportazioni di uva passa turca durante il mese di ottobre sono state in linea con quelle di ottobre della scorsa campagna e hanno dato respiro al mercato. Le esportazioni elevate nonostante prezzi in tensione riflettono un mercato corto che difficilmente vedrà gli stock aumentare anche durante la campagna 2019/20.

La domanda è ora stabile. Fattori di incertezza sono dati dal tasso di cambio tra il dollaro statunitense e la lira turca.

Produzione in ripresa in Turchia e stabile negli USA. Permane la carenza di prodotto a livello globale.

Mercoledì, 02 Ottobre 2019

In Turchia il raccolto 2019/20 sta proseguendo e, nonostante alcune piogge, non sono stati rilevati danni significativi. Le previsioni del TMO si attestano a 330.000 t, +18% rispetto al dato USDA della campagna 2018/19 che era stata messa in difficoltà dalle piogge e dalle grandinate primaverili. La produzione USA 2019/20 è prevista attestarsi, secondo i dati Nutfruit, agli stessi livelli della campagna 2018/19.

La carenza di prodotto a livello globale evidenziata nella scorsa campagna a causa del calo produttivo in Turchia e degli stock ridotti negli USA ha fatto registrare ai prezzi significative tensioni rialziste già a partire dalla fine della campagna 2017/18. Prezzi in calo a partire da maggio 2019 con l’arrivo del nuovo raccolto in Cile e in Sudafrica. Ulteriori cali sono stati registrati a partire dal mese di luglio con le prime aspettative di un raccolto turco promettente per la campagna 2019/20. Il TMO ha annunciato che pagherà un minimo di 10 TRY/kg per l’uva sultanina Standard N.9 per evitare una eccessiva riduzione dei prezzi.

Si evidenzia carenza di prodotto nel Regno Unito (principale importatore europeo) e permane l’incertezza riguardante la Brexit. Ulteriori incertezze sono date dalla volatilità del tasso di cambio tra il dollaro statunitense e la lira turca.

 

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